Mondo
La diretta

«Raid russi sulla rete elettrica, pericolo per Zaporizhzhia»

I rischi sono fonte di «profonda preoccupazione» per l'Aiea, l'agenzia Onu per l'Energia atomica – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE
«Raid russi sulla rete elettrica, pericolo per Zaporizhzhia»
Ats
21.06.2024 06:24
08:53
08:53
Dal 24 febbraio 2022 morti 33.090 soldati russi

Secondo lo stato maggiore delle forze armate ucraine, i soldati russi morti in combattimento dal 24 febbraio 2022 al 22 giugno 2024 sono circa 533.090, compresi 1.110 militari della Federazione uccisi o feriti nelle ultime 24 ore. Lo riporta Ukrinform.

22:50
22:50
«Raid russi sulla rete elettrica, pericolo per Zaporizhzhia»

«I rischi persistenti» legati alla disponibilità di elettricità per alimentare il sito della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia - disponibilità messa a dura prova dai bombardamenti da parte dei russi contro le infrastrutture energetiche ucraine - sono fonte di «profonda preoccupazione» per l'Aiea, l'agenzia Onu per l'Energia atomica, secondo quanto dichiarato dal suo direttore generale, Rafael Grossi, citato in un comunicato sul sito dell'a stessa Aiea.

Sebbene l'attuale gestione russa della centrale di Zaporizhzhia abbia rassicurato l'Aiea che non ci sono state esplosioni o combattimenti di recente nelle vicinanze dell'impianto, ha spiegato Grossi, tuttavia è stata colpita e distrutta la sub-stazione di Luch, che alimenta la località di Energodar, dove sorge la centrale nucleare, occupata militarmente da oltre due anni dai russi, e dove è venuta meno l'elettricità.

Ricordando come sia fondamentale che ci sia un collegamento affidabile e continuativo fra la centrale di Zaporizhzhia e la rete elettrica, il capo dell'Aiea ha detto che malgrado le centrali nucleari siano progettate per cavarsela in situazioni di interruzione dell'energia che le alimentano, il venire meno di quell'energia è comunque un «evento significativo» e va perciò evitato per proteggere la sicurezza dell'impianto.

18:04
18:04
In Ucraina è boom pannelli solari contro la distruzione della rete energetica

I missili e i droni russi distruggono edifici e abitazioni ucraine da oltre due anni. Ogni attacco compromette diverse infrastrutture e danneggia la rete energetica, causando interruzioni quotidiane di corrente che interessano larga parte della popolazione. Per correre ai ripari, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha emanato oggi una direttiva che dispone l'installazione, «il prima possibile», di pannelli solari in ospedali e scuole.

«Siamo impegnati a contrastare i tentativi russi di ricattarci per energia e riscaldamento», ha detto Nazary Guitchka, direttore di una maternità in un ospedale di Kiev. Il reparto ha bisogno di generatori e pannelli per far fronte agli imprevisti e garantire che le incubatrici continuino a funzionare qualunque cosa accada.

«Il nostro compito è semplicemente quello di assicurarci che i piccoli pazienti non rimangano senza l'essenziale», spiega il direttore. Mentre sul tetto gli operai installano i primi pannelli, qualche piano più sotto Alina e Pavlo Kondratiuk guardano Maksym, il loro figlio nato poche ora fa, nel bel mezzo di un bombardamento aereo. Il papà confessa che era «nervoso» al pensiero che l'ospedale potesse andare in blackout. L'équipe medica lo ha subito rassicurato: la struttura avrebbe continuato a ricevere energia. «Così abbiamo smesso di preoccuparci», ha detto all'Afp.

I bombardamenti russi hanno spinto l'Ucraina a rivolgersi alle energie rinnovabili, che prima della guerra rappresentavano solo l'11% della produzione energetica, mentre il Paese si affidava principalmente a carbone, gas e nucleare. «Le famiglie vedono le nuovi fonti energetiche come una realtà, e forse questa pressione dal basso avrà un impatto sui nostri leader e sull'intero sistema energetico», spera Dmytro Bondarenko, ricercatore dell'Istituto per le energie rinnovabili di Kiev.

I primi passi sono stati fatti. Zelensky ha annunciato l'introduzione di incentivi fiscali per gli ucraini che desiderano installare sistemi di risparmio energetico. Ma per l'esperto Bondarenko, l'Ucraina deve trasformare le infrastrutture già esistenti per aumentare in modo significativo la quota di rinnovabili.

12:01
12:01
Sì dei 27 ai quadri negoziali per l'adesione di Ucraina e Moldavia

I 27 Stati membri dell'Ue, nel corso dell'Ecofin, hanno dato il via libera definitivo ai quadri negoziali per i processo di adesione di Ucraina e Moldavia. Era un passaggio procedurale ampiamente previsto. Ora dunque possono partire i preparativi per le Conferenze intergovernative (Cig) con entrambi i Paesi, già in calendario il prossimo martedì in Lussemburgo.

11:58
11:58
«L'intesa tra Mosca e Pyongyang mostra la disperazione di Putin»

«La Russia e la Repubblica Democratica Popolare di Corea rappresentano due dei regimi più spietati, più isolati e più sanzionati. Entrambi ignorano il diritto internazionale e le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, costituiscono una minaccia per la stabilità regionale e minano la sicurezza globale, oltre a reprimere le proprie popolazioni. I legami sempre più stretti della Russia con la Corea del Nord riflettono il crescente isolamento e la disperazione di Vladimir Putin». Lo afferma un portavoce della Commissione Europea rispondendo a una richiesta di commento sulla nuova partnership siglata fra Mosca e Pyongyang.

«L'approfondimento della cooperazione militare tra la Corea del Nord e la Russia, anche attraverso l'annuncio di un nuovo accordo di partenariato, e l'uso da parte della Russia di missili balistici nordcoreani contro l'Ucraina nella sua guerra di aggressione illegale dimostrano due cose: una palese violazione di molteplici risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che mina il diritto internazionale e rappresenta una minaccia per la pace e la sicurezza sia in Europa che nella penisola coreana e dimostra come i proclami di Putin sul cessate il fuoco e sui negoziati siano insinceri quando la Russia continua a rifornirsi di milioni di proiettili dalla Corea del Nord per proseguire la sua guerra di distruzione contro l'Ucraina», sottolinea il portavoce.

«La Russia, membro permanente del Consiglio di Sicurezza, ha posto il veto a fine marzo alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU sull'estensione del gruppo di esperti delle Nazioni Unite per il monitoraggio delle sanzioni contro la Corea del Nord, nel tentativo di nascondere i trasferimenti illegali di armi. Ribadiamo il nostro forte invito sia alla Russia che alla Corea del Nord a cessare immediatamente le violazioni delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e della Carta delle Nazioni Unite, e sollecitiamo la Corea del Nord a smettere di fornire sostegno agli sforzi bellici illegali della Russia. Gli accordi bilaterali tra Russia e Corea del Nord non possono violare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e il diritto internazionale. L'Ue continuerà a fare la sua parte per rispettare gli obblighi internazionali e attuare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite».

10:55
10:55
Colpiti radar e centri di intelligence in Russia

Lo stato maggiore ucraino ha confermato che nella notte sono state attaccate sul territorio russo le raffinerie di petrolio Afip, Ilya, Krasnodar e Astrakhan e le stazioni radar e i centri di intelligence elettronica nella regione di Bryansk e in Crimea. Lo riferisce Rbc-Ucraina.

L'esercito di Kiev inoltre ha dichiarato di avere colpito siti di stoccaggio e di preparazione per l'uso di droni, edifici di addestramento, punti di controllo e di comunicazione per i droni che vengono lanciati da Krasnodar. In seguito all'attacco cè stata una serie di esplosioni e un incendio.

08:09
08:09
«Pioggia di droni ucraini in Russia, colpito l'aeroporto di Ejsk»

Durante la notte una potente salva di droni ucraini ha attaccato l'aeroporto di Ejsk, città della Russia meridionale, a 247 chilometri da Krasnodar, diversi incendi sono scoppiati nell'area degli edifici vicino all'estremità orientale della pista. Lo ha riferito il gruppo di monitoraggio Crimean Wind che ha avuto accesso alle rilevazioni satellitari, come riporta Unian.

Attaccate anche la raffineria Illinsky nel territorio di Krasnodar e la raffineria di petrolio di Volgograd, che appartiene alla PJSC Lukoil-Volgogradnaftoperobka. Secondo i residenti locali, nella notte a Volgograd si sono udite circa 40 esplosioni.

A Krasnodar, sono stati presi di mira in particolare i distretti di Yeisky, Seversky e Temryuksky. In quest'ultimo territorio, i detriti di un velivolo senza pilota abbattuto sono caduti su un albergo nel villaggio di Volna, ma non si registrano vittime. Lo ha detto il quartier generale dei servizi operativi della regione, citato dall'agenzia Tass.

07:19
07:19
Il Giappone approva nuove sanzioni contro la Russia

Il Giappone decide l'imposizione di nuove sanzioni a 42 aziende russe, ma anche a 11 entità con sede in cinque nazioni tra cui Cina e India per aver aiutato Mosca a eludere le misure punitive con riferimento al conflitto in Ucraina.

La decisione di Tokyo segue le dichiarazioni fatte dal premier giapponese Fumio Kishida nell'ambito del vertice del G7 in Italia a inizio mese, secondo cui il proprio esecutivo stava valutando un «nuovo pacchetto di misure punitive» in paesi terzi, che prevedevano il congelamento dei beni e il divieto di esportazione. Le cinque nazioni segnalate comprendono anche gli Emirati Arabi Uniti, l'Uzbekistan e il Kazakistan, e tra le aziende inserite nella lista nera figurano la Alrosa, società russa che estrae diamanti, e i costruttori di aerei Tupolev e Ilyushin.

Le sanzioni giapponesi, introdotte in più fasi dall'avvio delle ostilità, riguardano più di 1'000 persone e oltre 150 entità russe, oltre all'approvazione di una lista di beni e tecnologie vietati all'esportazione nelle Federazione Russa, che contiene già circa 800 articoli. Il Giappone «continuerà a collaborare con i membri del G7 e con la comunità internazionale» per assicurarsi l'adempimento delle sanzioni contro la Russia, ha specificato il segretario di gabinetto nipponico Yoshimasa Hayashi durante una conferenza stampa.

06:35
06:35
«La Cina sta studiando attentamente i risultati del Vertice di pace in Svizzera»

La Cina sta studiando attentamente i risultati del Vertice sulla pace in Ucraina tenutosi in Svizzera, quindi il dialogo di Kiev con Pechino sulla fine della guerra scatenata dalla Russia continuerà: lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, citato dai media locali.

"Penso che il fattore decisivo per la Cina nella decisione di non partecipare al vertice sia stata la nostra posizione di principio secondo cui la Russia non sarebbe stata presente. Tuttavia sappiamo che Pechino sta studiando i risultati del vertice con molta attenzione e sono convinto che continueremo la nostra conversazione con la Cina sulla fine della guerra in Ucraina", ha detto Kuleba.

Il ministro degli Esteri ucraino ha quindi ricordato che Pechino rimane uno dei maggiori partner commerciali di Kiev. "La Cina sottolinea costantemente che non considera l'Ucraina uno Stato nemico, che vuole la pace. Questa è una posizione con cui lavorare. Non è perfetta. Abbiamo domande. Le esprimiamo apertamente. Ne ho parlato con il ministro degli Esteri cinese. Ma dobbiamo lavorare con tutti", ha detto Kuleba.

06:25
06:25
Il punto alle 6.00

Gli Stati Uniti hanno detto all'Ucraina che possono usare le armi fornite dagli USA per colpire qualsiasi forza russa che attacchi da oltre confine, non solo quelle nella regione di Kharkiv: lo afferma il quotidiano americano Politico, citando due funzionari statunitensi coperti da anonimato.

Il consigliere per la Sicurezza nazionale americano Jake Sullivan ha detto martedì all'emittente Pbs che l'accordo con Kiev sul lancio di armi americane contro la Russia si estende «ovunque le forze» di Mosca «attraversino il confine dal lato russo a quello ucraino per cercare di conquistare ulteriore territorio», ricorda Politico. Nei giorni scorsi Mosca ha indicato che potrebbe presto attaccare la città nordorientale di Sumy, anch'essa vicino al confine russo. Se ciò accadesse la politica Usa sulle armi date a Kiev si applicherebbe anche lì, ha detto Sullivan. «Non si tratta di geografia, ma di buon senso: se la Russia sta attaccando o sta per attaccare dal suo territorio verso l'Ucraina, ha senso consentire» a Kiev «di rispondere alle forze che la stanno colpendo da oltre confine», ha sottolineato.

Nel frattempo, almeno quattro persone sono rimaste ferite stanotte a seguito di un attacco di droni ucraini su larga scala nella regione russa sudoccidentale di Krasnodar, riferiscono le autorità locali citate dall'agenzia di stampa Tass

«A seguito di un massiccio attacco di droni sulla regione nelle prime ore del 21 giugno - si legge in un comunicato russo - sono stati segnalati danni al terminal degli autobus di Yuzhny e a una stazione di caldaie della città di Krasnodar. Secondo le prime informazioni, quattro persone sono rimaste ferite dalla caduta di frammenti di un drone ad ala fissa».