Ricomincia la scuola, e negli Stati Uniti è corsa allo zaino antiproiettile

In alcuni distretti è già cominciato. In altri lo farà a breve. In tutto il Paese, bambini e ragazzi statunitensi stanno facendo i conti con il nuovo anno scolastico. Come prepararsi? Innanzitutto munendosi di matite, colori, pennarelli, fogli. Cos'altro? Beh, ovviamente lo zaino. Ed è proprio la scelta dello zaino che sta preoccupando di più i giovani americani e i loro genitori. Purtroppo, non parliamo di colore o forme, ma della resistenza. Quella in grado di garantire una protezione contro i proiettili.

Nei giorni seguenti la strage di Uvalde (che aveva visto l'uccisione di 19 giovanissimi studenti), le aziende che si occupano di cartelle antiproiettile avevano registrato un'impennata fino al +800% nelle vendite. Un esempio? Quello di Leatherback Gear. L'ex agente dei Servizi segreti Mike De Geus, fondatore e amministratore delegato della compagnia, aveva allora spiegato ai portali americani che a registrare la maggiore popolarità sul loro portale era stato lo zaino Sport One jr., che al prezzo di 249,99 dollari (circa 240 franchi) è in grado di fornire una protezione paragonabile a quella di veri e propri giubbotti. «In pochi secondi si trasforma in un giubbotto che copre la parte anteriore e posteriore dell'utente. La qualità? Come quella delle armature che indossavo io quando proteggevo il presidente», garantiva De Geus, che nella sua carriera ha protetto Trump, Obama, Bush e Clinton. Similmente, altri marchi come TuffyPacks e Guard Dog Security avevano registrato forti aumenti nelle vendite.
La guida tristemente virale
A tre mesi dalla strage, il tema è ancora tristemente d'attualità. Tanto che negli Stati Uniti la guida di una mamma che, su TikTok, insegna al figlio come proteggersi in caso di attacco, è diventata virale: oltre un milione di like. Nel filmato, la 22.enne residente a McAlester, Oklahoma, ripassa insieme al figlio il comportamento da tenere in caso di attacco. Cosa fare se il preside annuncia una sparatoria? Il video mostra il bimbo rannicchiarsi in un angolo della sua camera da letto, utilizzando lo zaino antiproiettile di Spider-Man come scudo per proteggersi. «Devi rimanere assolutamente in silenzio», si raccomanda la madre. All'emittente americana, la donna ha spiegato ieri che per lei era importante dare a suo figlio questa lezione «per ogni evenienza».
«Ogni volta che filmavo il video, respingevo tutte le lacrime. Lui è molto intelligente e ha recepito tutte le informazioni molto bene: non era spaventato dall'esercitazione, sapeva che era una situazione seria».
La 22.enne ha spiegato a CBS News di essere rimasta sorpresa dall'attenzione che il suo video ha ricevuto. «Ho deciso di acquistare l'inserto per zaino antiproiettile dopo aver visto un'altra madre che ne aveva parlato online. Vorrei che non fosse necessario e che si potesse trovare una soluzione migliore».
Serve di più
Ma qual è la protezione davvero offerta da questi zaini? Relativa. La maggior parte di questi può vantare "solo" un grado di difesa IIIA. Sono cioè in grado di proteggere dai proiettili di una .44 magnum, ma non possono nulla contro i popolari fucili semiautomatici. Per opporre resistenza ai colpi di un AR-15 (l'arma utilizzata dall'attentatore di Uvalde), il kevlar, materiale utilizzato per gli zaini, non basta; servirebbero invece piastre di metallo: pesanti, ingombranti e impossibili da occultare.
C'è chi si è mosso per promuovere la prima (timida) riforma in termini di controllo sulle armi. C'è chi, invece, continua a proporre soluzioni alternative: «Sigilliamo le porte, armiamo gli insegnanti, vietiamo i videogiochi violenti». Ma la voce che sale dai genitori, sempre più preoccupati, è una sola, come sottolineato dalla madre dell'Oklahoma: «Tutto ciò non dovrebbe essere necessario».