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Riprendono i colloqui a Doha ma continuano i raid

Nel fine settimana l'esercito israeliano ha colpito 100 obiettivi legati ad Hamas lungo la Striscia di Gaza – Katz: «Hezbollah viola la tregua, agiremo con la forza» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Riprendono i colloqui a Doha ma continuano i raid
Red. Online
05.01.2025 07:54
23:41
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Autorità Palestinese: «Adolescente ucciso da raid in Cisgiordania»

L'Autorità Palestinese ha affermato che un adolescente di 17 anni è rimasto ucciso durante un raid dell'esercito israeliano vicino a un campo profughi a Nablus, in Cisgiordania. Moataz Ahmed Abdel-Wahab Madani è stato ucciso e altri due palestinesi sono rimasti feriti alle gambe «dai proiettili delle forze di occupazione (israeliane)», ha detto in un comunicato il ministero della Sanità dell'Autorità palestinese, affermando che i soldati israeliani hanno sparato a un gruppo di giovani che si trovavano su una collina vicino al campo profughi di Askar, a est della città di Nablus.

22:06
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Israele minaccia reazioni, «Hezbollah viola la tregua»

«Hezbollah viola la tregua, Israele sarà costretto a reagire». Nel pieno dei 60 giorni di cessate il fuoco stabilito dopo due mesi di guerra al confine tra il Libano e lo Stato ebraico, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz alza i toni contro le milizie filo-iraniane responsabili di non rispettare i termini dell'accordo.

Secondo Katz, i combattenti Hezbollah non si sono ancora ritirati a nord del fiume Litani, a circa 30 km dal confine israeliano, una delle condizioni dell'intesa. «Se questa condizione non verrà soddisfatta, non ci sarà alcun accordo e Israele sarà costretto ad agire unilateralmente per garantire il ritorno sicuro dei residenti del nord di Israele alle loro case», ha aggiunto il ministro.

Gli israeliani sfollati dalla zona dopo il 7 ottobre 2023 dovrebbero rientrare il primo marzo, è stato l'annuncio del ministro delle Finanze di estrema destra Bezalel Smotrich. Ma la situazione al confine resta tesa: dal 27 novembre, data di avvio della tregua, entrambe le parti si accusano a vicenda di violarla ripetutamente. Sabato era stato il leader di Hezbollah, Naim Qassem, ad avvertire che i suoi erano pronti a rispondere se Israele non avesse rispettato l'accordo.

Un funzionario israeliano ha spiegato al Times of Israel che le minacce di Israele di restare in Libano dopo i 60 giorni di cessate il fuoco servono soprattutto a fare pressione sulle forze armate libanesi affinché rispettino i loro obblighi e prendano il controllo del sud del Libano. Israele preferirebbe infatti di gran lunga che l'area fosse presidiata dall'esercito regolare di Beirut e che Hezbollah si ritirasse completamente dalla zona, ha aggiunto la fonte, spiegando che in Israele «la sensazione è che non abbia senso riaprire quel fronte».

Il dossier Libano era sul tavolo dell'incontro sulla sicurezza convocato dal premier Benyamin Netanyahu nel pomeriggio a Gerusalemme con un piccolo gruppo di ministri. La riunione dovrebbe aver affrontato anche la questione degli ostaggi e i negoziati in corso a Doha, con i ministri di estrema destra Smotrich e Ben Gvir che si sono già opposti alle proposte avanzate per il cessate il fuoco.

Sul fronte di Gaza infatti, mentre l'Idf ha intensificato i raid contro «obiettivi di Hamas» causando ogni giorno decine di vittime, proseguono i colloqui indiretti mediati in Qatar anche da Egitto e Stati Uniti. Ai negoziati si è unito nelle ultime ore - secondo Axios - anche l'inviato di Joe Biden per il Medio Oriente Brett McGurk, mentre il sito saudita Saudi Al-Hadath riferisce che lunedì arriverà in Qatar il capo del Mossad David Barnea per discutere i dettagli della bozza di intesa.

Un esponente di Hamas ha annunciato alla Reuters che il movimento palestinese ha approvato la lista di 34 ostaggi, come richiesto da Israele, da rilasciare in una prima fase (circostanza subito smentita dall'ufficio del premier). Tuttavia, il funzionario del gruppo ha precisato che qualsiasi intesa resta subordinata al ritiro completo dell'esercito israeliano da Gaza e a un cessate il fuoco permanente: su questo punto - ha però ammesso - non ci sono stati progressi da parte israeliana.

Netanyahu ha infatti più volte ribadito - anche nei precedenti tentativi di accordo - che Israele non intende impegnarsi a porre fine alla guerra e che, al contrario, riprenderà la sua lotta contro Hamas alla fine di qualsiasi accordo venga raggiunto.

22:04
22:04
Ufficio Netanyahu: «Hamas non ha fornito la lista di ostaggi»

«Contrariamente a quanto affermato, Hamas deve ancora fornire una lista di ostaggi». Lo ha precisato in una nota l'ufficio del primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, smentendo le dichiarazioni di Hamas alla Reuters di aver approvato una lista di 34 ostaggi da liberare in caso di accordo.

Secondo Channel 12, invece, Hamas ha fornito la lista ma non ha precisato chi tra quei nomi sia ancora vivo o sia morto.

22:01
22:01
«Hamas approva la lista israeliana dei 34 ostaggi da liberare»

Un funzionario di Hamas ha detto alla Reuters che il gruppo terroristico ha approvato una lista di 34 ostaggi, come richiesto da Israele, da rilasciare in un possibile accordo di cessate il fuoco. Lo riportano i media israeliani.

Tuttavia Hamas ha ribadito che l'intesa resta subordinata al ritiro completo dell'esercito di Israele da Gaza e a un cessate il fuoco permanente, aggiungendo però che nei negoziati di Doha non ci sono stati progressi da parte israeliana in questo senso.

Il Times of Israel ricorda che il primo ministro Benyamin Netanyahu ha insistito, durante i precedenti negoziati falliti, sul fatto che Israele non si impegnerà a porre fine completamente alla guerra e ha affermato che la lotta contro Hamas riprenderà alla conclusione di qualsiasi accordo venga raggiunto.

15:20
15:20
Un soldato israeliano accusato di aver commesso crimini di guerra a Gaza è fuggito dal Brasile

Un soldato israeliano accusato di aver commesso crimini di guerra a Gaza è fuggito dal Brasile, dove ieri un tribunale aveva chiesto alla polizia di indagare sul militare. Lo riferiscono media locali e israeliani.

L'indagine nasce da una denuncia presentata dalla Hind Rajab Foundation (Hrf), un gruppo con sede in Belgio che chiede giustizia per le vittime palestinesi, che accusa il soldato, che si trovava in Brasile per turismo, di essere coinvolto nelle sistematiche demolizioni di abitazioni civili a Gaza. L'Hrf ha accusato Israele di aver orchestrato la sua fuga per ostacolare la giustizia e di aver «distrutto delle prove».

12:32
12:32
Determinare il destino di coloro che sono scomparsi durante la guerra civile in Siria richiederà anni

Determinare il destino di coloro che sono scomparsi durante la guerra civile in Siria sarà un compito enorme che probabilmente richiederà anni: lo ha affermato la presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), Mirjana Spoljaric, in una intervista all'agenzia di stampa France-Presse (Afp).

Il destino di decine di migliaia di detenuti e persone scomparse rimane una delle eredità più strazianti del conflitto iniziato nel 2011 con la brutale repressione delle proteste antigovernative da parte dell'allora presidente Bashar al-Assad.

Si ritiene che molti siano stati sepolti in fosse comuni dopo essere stati torturati nelle prigioni siriane durante una guerra che ha ucciso più di mezzo milione di persone. In migliaia sono stati rilasciati dai carceri dopo la salita al potere dei ribelli islamisti, ma numerosi siriani stanno ancora cercando tracce di parenti e amici scomparsi.

Spoljaric ha detto che il CICR sta lavorando con le autorità di custodia, le organizzazioni non governative e la Mezzaluna Rossa siriana per raccogliere dati sugli scomparsi e dare risposte alle famiglie il prima possibile. Ma "il compito è enorme", ha affermato. "Ci vorranno anni per ottenere chiarezza e per essere in grado di informare tutti gli interessati. E ci saranno casi che non saremo mai in grado di chiarire", ha aggiunto.

12:30
12:30
Israele: «Hezbollah viola la tregua, agiremo con la forza»

Il ministro della difesa israeliano Israel Katz ha accusato l'organizzazione paramilitare islamista sciita e antisionista libanese Hezbollah di non rispettare i termini dell'accordo di cessate il fuoco e ha avvertito che il suo paese agirà «con la forza».

Secondo Katz i combattenti di Hezbollah non si sono ancora ritirati a nord del fiume Litani, nel Libano meridionale, a circa 30 chilometri dal confine israeliano. «Se questa condizione non verrà soddisfatta, non ci sarà alcun accordo e Israele sarà costretto ad agire unilateralmente per garantire il ritorno sicuro dei residenti del nord (di Israele) alle loro case», ha aggiunto.

12:29
12:29
Ministri del governo di transizione siriano a Doha, è la prima visita in Qatar

Alcuni ministri del governo di transizione siriano sono arrivati in Qatar per la loro prima visita nello stato del Golfo dopo la caduta del presidente Bashar al-Assad il mese scorso. Lo riferisce l'agenzia di stampa statale di Damasco Sana.

Il ministro degli esteri ad interim, Asaad al-Shaibani, era accompagnato dal ministro della difesa Morhaf Abu Kasra e dal nuovo capo dei servizi segreti, Anas Khattab. Secondo la fonte di Sana, la delegazione dovrebbe discutere con gli omologhi qatarini le «prospettive di cooperazione e coordinamento tra i due paesi».

A differenza di altri stati arabi, il Qatar non ha mai ripristinato i legami diplomatici con la Siria di Assad, rovesciato dai ribelli in undici giorni nello scorso dicembre.

In un post sulla rete sociale X, Shaibani aveva annunciato la sua visita in Qatar, oltre che negli Emirati Arabi Uniti e la Giordania. «Non vediamo l'ora che queste visite contribuiscano a sostenere la stabilità, la sicurezza, la ripresa economica e a costruire partnership distinte», scriveva venerdì il ministro degli esteri.

Il Qatar è stato il secondo paese, dopo la Turchia, a riaprire la sua ambasciata nella capitale siriana dopo il rovesciamento del regime di Assad.

10:29
10:29
Siria: scontri tra curdi e filoturchi, oltre 100 morti

Oltre 100 combattenti sono stati uccisi negli ultimi due giorni negli scontri nel nord della Siria tra fazioni armate sostenute dalla Turchia e le forze curde siriane, secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdu).

Da venerdì sera, gli scontri nei villaggi attorno alla città di Manbij hanno provocato 101 morti, 85 membri delle fazioni siriane filoturche e 16 delle Forze democratiche siriane (Sdf, dominate dai curdi), ha indicato il direttore dell'Osdu, Rami Abdel Rahmane.

In un comunicato, le Sdf affermano di aver respinto «tutti gli attacchi dei mercenari turchi supportati da droni e aerei turchi». Le fazioni filoturche hanno ripreso gli attacchi contro le Sdf nello stesso momento in cui i gruppi ribelli islamici hanno lanciato la loro offensiva il 27 novembre contro le forze del presidente Bashar al-Assad, detronizzato undici giorni dopo. Hanno preso le città di Manbij e Tal Rifaat nella provincia settentrionale di Aleppo, sottraendole alle Sdf.

Da allora i combattimenti sono continuati, con ingenti costi umani.

07:54
07:54
Il punto alle 7.30

Israele ha confermato che i negoziati per un cessate il fuoco a Gaza e un accordo per il rilascio degli ostaggi sono ripresi in Qatar, mentre i soccorritori palestinesi annunciano che più di 30 persone sono state uccise in un nuovo bombardamento.

Nel fine settimana l'esercito israeliano ha colpito 100 obiettivi legati ad Hamas lungo la Striscia di Gaza. Lo ha annunciato la stessa Idf su Telegram spiegando che «l'organizzazione terroristica ha lanciato numerosi missili dalla Striscia verso Israele». In aggiunta, spiegano sempre le forze armate di Tel Aviv, «l'Idf ha colpito numerosi siti di lancio, dai quali sono partiti i missili verso Israele». Prima degli attacchi, sottolinea l'esercito, sono state prese numerose misure «per mitigare il rischio di danneggiare i civili, compreso l'uso di munizioni di precisione, sorveglianza aerea e ulteriori attività di intelligence».

Il capo delle Forze di difesa israeliane (Idf) Herzi Halevi ha ordinato alle forze armate di stare in stato di massima allerta nel caso in cui l'Iran decida di adottare misure «estreme» contro Israele nei prossimi giorni. Lo riporta il Times of Israel citando il sito di notizie Walla. La testata, che cita fonti della difesa senza nome, afferma che la misura di precauzione arriva mentre l'Iran affronta molteplici sfide dopo le battute d'arresto in Libano e Siria. Il rapporto sottolinea anche il crollo del tasso di cambio dell'Iran, i problemi infrastrutturali e i disordini politici. Le fonti sottolineano anche l'incertezza per l'Iran in vista del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca alla fine del mese.