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Lo ha riferito a Keystone-ATS Michael Steiner, addetto stampa del Dipartimento federale degli affari esteri – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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23:11
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Donald Trump e il presidente francese Emmanuel Macron hanno avuto una telefonata «amichevole»
Donald Trump e il presidente francese Emmanuel Macron hanno avuto una telefonata «amichevole» durata circa mezz'ora. Lo riferisce la Casa Bianca. I due leader «hanno parlato della guerra in Ucraina, dell'incontro tra i Paesi europei e dei colloqui in Arabia Saudita fra i funzionari americani e russi», aggiunge la Casa Bianca.
21:54
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L'Europa si spacca sull'invio di truppe in Ucraina
L'Europa si presenta ancora una volta spaccata all'appuntamento con la storia. Con lo spauracchio di essere esclusi dal dialogo avviato fra Donald Trump e Vladimir Putin sull'Ucraina, i principali leader del Continente si sono incontrati e hanno discusso, ma poi hanno lasciato l'Eliseo e il presidente Emmanuel Macron - che li aveva convocati per un summit di crisi - senza trovare una linea comune, a cominciare dall'ipotetico invio di truppe di pace in Ucraina auspicato dall'ospite.
Dopo più di tre ore, i capi dei governi di Francia, Italia, Germania, Spagna, Gran Bretagna, Danimarca, Polonia e Olanda - alla presenza dei vertici Ue e della Nato - si sono trovati solo sui principi generali, ovvero sulla necessità di condividere le scelte con gli Stati Uniti, l'esigenza di garantire una pace giusta e di proteggere l'Ucraina. Macron ha addirittura fatto precedere la riunione da un gesto eloquente, una telefonata di una ventina di minuti con Donald Trump, un segnale di mano tesa e di volontà di collaborazione. Ma non è bastato.
Il primo ad uscire dalla riunione è stato il cancelliere tedesco Olaf Scholz, ribadendo la necessità che Europa e Stati Uniti agiscano «sempre insieme» per la sicurezza di tutti. Scholz ha insistito in particolare sull'aumento del «finanziamento» dello sforzo europeo per la sicurezza, accettando di andare oltre le regole di bilancio di solito invalicabili per la Germania. Quanto invece al dossier che più di ogni altro ha spaccato i partecipanti, il possibile invio di truppe in Ucraina, il cancelliere è il capofila di quelli che non ne vogliono neppure sentir parlare, almeno per il momento. Si è definito anzi «irritato» da chi ha avanzato questo tema: «Credo - ha detto - che sia del tutto prematuro parlarne ora. Anzi sono anche un po' irritato per questo dibattito. Voglio dirlo chiaramente: qui si discute sulla testa degli ucraini di trattative di pace che ancora non hanno avuto luogo, alle quale gli ucraini non hanno detto di sì e non si sono nemmeno seduti al tavolo».
Arrivata per ultima al vertice, quando tutti erano seduti attorno al tavolo già da un'ora, anche Giorgia Meloni non ha nascosto le sue perplessità, a partire dal formato ristretto della riunione, che ha escluso ad esempio gli Stati baltici e del Nord, i più esposti al rischio di estensione del conflitto. Non si possono apparecchiare caminetti «anti-Trump», né scegliere una linea in contrasto con gli Stati Uniti, sarebbe stato il senso del ragionamento della premier, secondo cui l'opzione di inviare truppe europee di deterrenza in Ucraina sarebbe «la più complessa e la meno efficace», soprattutto senza adeguate «garanzie di sicurezza» per Kiev. Meloni avrebbe quindi esortato a «esplorare altre strade» e soprattutto a coinvolgere e farsi coinvolgere da Washington, perché «è nel contesto euro-atlantico che si fonda la sicurezza comune».
Il polacco Tusk, ha ammesso che i rapporti fra Europa e Stati Uniti entrano ormai in «una nuova fase» ed ha riferito che «tutti i partecipanti» alla riunione ne hanno convenuto. Ma, ha aggiunto, si rendono conto «unanimemente» che «un aumento delle spese di difesa è assolutamente necessario». Come Madrid, anche Varsavia però è risultata quanto meno riluttante all'ipotesi di stivali sul terreno, opzione alla quale ha invece aperto Keir Starmer, primo ministro britannico che la settimana prossima andrà a Washington da Trump e vorrebbe ricoprire il ruolo di «facilitatore» fra Europa e Usa. Come lui la pensa anche la Svezia, che pure non partecipava alla riunione di oggi.
Macron, dopo aver salutato i suoi ospiti, ha sorpreso un po' tutti non prendendo la parola in nessun modo dopo il vertice, un atteggiamento inedito per lui, che ama solitamente comunicare ai francesi il risultato delle sue iniziative: segno che le sue proposte per trovare un'unità di intenti europea non hanno dato frutti. La richiesta, insistita, per un impegno ad inviare truppe e sempre più armi per difendere l'Ucraina e garantire una pace giusta non hanno convinto la maggioranza degli invitati. Stando ad alcuni funzionari informati sui preparativi per l'incontro di Parigi, il capo dell'Eliseo aveva abbozzato l'ipotesi della creazione di una «forza di rassicurazione» da posizionare non su una futura linea di cessate il fuoco in Ucraina, ma «al di qua».
L'assenza, preventivata da Parigi, di un documento finale di questa riunione, sempre definita «informale» proprio per evitare spaccature irreparabili, rende impossibile capire quali siano stati i temi «esclusi» dai disaccordi, e quelli sui quali invece si potrebbe lavorare ad un'intesa. «L'Ucraina merita la pace attraverso una posizione di forza. Una pace rispettosa della sua indipendenza, sovranità e integrità territoriale, con forti garanzie di sicurezza. L'Europa si fa carico di tutta la sua parte di assistenza militare all'Ucraina», sono state le parole di Ursula von der Leyen dopo aver lasciato l'Eliseo.
20:33
20:33
Starmer: «Sull'Ucraina si gioca l'esistenza dell'Europa»
Il destino dell'Ucraina «non mette in gioco solo il futuro» di Kiev, ma è «una questione esistenziale per l'Europa intera» in quanto continente. Lo ha detto il premier britannico Keir Starmer alla Bbc dopo il vertice di Parigi, evocando un momento di svolta «generazionale per la sicurezza collettiva europea» e britannica, non senza insistere che solo una «pace durevole che salvaguardi la sovranità dell'Ucraina farà da deterrente a future aggressioni di Putin». Nel contempo Starmer ha difeso l'approccio Usa, affermando come non possa essere «una sorpresa» che Trump voglia un maggiore impegno dell'Europa «per la propria sicurezza».
17:54
17:54
Riunione dell'UE sull'Ucraina, la Svizzera non è stata invitata
La Svizzera non è stata invitata a Parigi alle consultazioni odierne tra Paesi europei, con la presenza di UE e NATO, sulla situazione in Ucraina e sulla sicurezza dell'Europa. Lo ha riferito a Keystone-ATS Michael Steiner, addetto stampa del Dipartimento federale degli affari esteri.
Questo incontro era informale e ha riunito solo un numero limitato di rappresentanti di Stati, ha precisato Steiner.
Negli scorsi anni, la Svizzera ha organizzato due importanti conferenze sull'Ucraina. Nel 2022, l'Ukraine Recovery Conference a Lugano ha definito i punti chiave del processo di ricostruzione del paese dopo la guerra. Otto mesi fa, la Confederazione ha accolto i rappresentanti di circa 90 Stati e organizzazioni internazionali al Bürgenstock (NW) per la Conferenza di alto livello sulla pace in Ucraina.
17:40
17:40
Kiev: «L'UE nomini un rappresentante per i negoziati»
L'Ucraina vuole che l'Europa nomini rapidamente un rappresentante per potenziali negoziati di pace con gli Stati Uniti e la Russia: lo ha affermato Ihor Zhovkva, vice capo dell'ufficio di Volodymyr Zelensky, secondo il sito di Bloomberg. «Dovrebbe essere una decisione presa rapidamente», ha detto Zhovkva. «Spero subito dopo l'incontro di Parigi. Dovremmo agire, non riflettere», ha aggiunto.
15:56
15:56
Zelensky: «L'inviato USA Keith Kellogg sarà a Kiev il 20 febbraio»
L'inviato dell'amministrazione per l'Ucraina Keith Kellogg sarà a Kiev il 20 febbraio. Lo ha ribadito il presidente Volodymyr Zelensky, secondo quanto si legge sui media ucraini.
«Voglio portarlo al fronte e credo che non rifiuterà», ha spiegato Zelensky, che ha appena concluso una visita ufficiale negli Emirati Arabi Uniti, firmando un accordo che, ha sottolineato, favorirà l'export di prodotti ucraini nel Paese del Golfo.
14:34
14:34
Ursula von der Leyen: «La sicurezza dell'Europa è a un punto di svolta»
«Appena arrivata a Parigi per colloqui cruciali. La sicurezza dell'Europa è a un punto di svolta. Sì, si tratta dell'Ucraina, ma anche di noi. Abbiamo bisogno di un approccio d'urgenza. Abbiamo bisogno di aumento della difesa. E abbiamo bisogno di entrambe le cose adesso». Lo ha scritto su X la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.
Anche il presidente del Consiglio Ue Antonio Costa ha annunciato che parteciperà all'incontro convocato a Parigi da Emmanuel Macron, per le consultazioni tra gli europei, con la presenza dell'UE e la NATO, sulla situazione in Ucraina e sulla sicurezza dell'Europa. «Questo è l'inizio di un processo, che proseguirà con il coinvolgimento di tutti i partner impegnati per la pace e la sicurezza in Europa. L'Unione Europea e i suoi Stati membri svolgeranno un ruolo centrale in questo processo», ha scritto Costa su X.
Dal canto suo, il primo ministro britannico Keir Starmer sarà a Washington «la settimana prossima» per il primo faccia a faccia con Donald Trump dopo l'insediamento del presidente americano. L'annuncio è stato formalizzato da un portavoce di Downing Street durante il briefing di giornata, dopo le anticipazioni dei media dei giorni scorsi.
Secondo fonti vicine al premier laburista, sir Keir intende affrontare temi bilaterali, la questione dei dazi, ma anche cercare di ricucire le posizioni fra Usa e alleati sul dossier ucraino, al centro oggi di una riunione di leader europei a Parigi.
13:21
13:21
«Gli USA pensano a Brasile o Cina per mantenere la pace in Ucraina»
Gli Usa stanno pensando a un diverso tipo di forza di peacekeeping in Ucraina, che includa Paesi non europei come Brasile o Cina, e che si collocherebbe lungo un'eventuale linea di cessate il fuoco come una sorta di cuscinetto. Lo scrive The Economist aggiungendo che il vicepresidente Usa JD Vance avrebbe detto agli europei che una forza composta solo da europei sarebbe meno efficace nel dissuadere la Russia dall'attaccare.
La Russia si oppone però a qualsiasi dispiegamento di truppe straniere in Ucraina. Quindi l'amministrazione di Donald Trump dovrà costringere Vladimir Putin a fare delle concessioni, conclude The Economist.
13:06
13:06
Russia, è giallo sul suicidio del cantautore anti-Putin Stroykin
Ufficialmente, si è suicidato buttandosi dalla finestra del suo appartamento di San Pietroburgo, ma i suoi amici non credono che il cantautore russo Vadim Stroykin - critico fin dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca - si sia tolto la vita il cinque febbraio scorso.
Il quotidiano britannico Guardian dedica oggi alla sua scomparsa un lungo articolo in cui commenta che «nessuno sa esattamente cosa sia successo negli ultimi istanti della vita di Vadim Stroykin». L'unica cosa certa è che il 59.enne è morto poco dopo l'arrivo nel suo appartamento al nono piano di una squadra dei servizi di sicurezza russi che indagava sulle sue donazioni all'esercito ucraino: «uno dei reati più gravi nella Russia di oggi», commenta il Guardian.
Secondo quanto riportato dai media russi che citano fonti governative, Stroykin si è scusato per andare in cucina a bere un bicchiere d'acqua, ha aperto una finestra ed è caduto in un apparente suicidio. Il suo corpo è stato scoperto da un passante.
Alcuni di coloro che lo conoscevano, tuttavia, dubitano che Stroykin si sia suicidato. Il giornale ha intervistato una decina di suoi amici, che lo hanno descritto come un eccentrico carismatico e un idealista che non ha mai nascosto il suo disprezzo per la guerra in Ucraina. «Questo idiota (Putin, ndr) ha dichiarato guerra al suo stesso popolo e a una nazione sorella», aveva scritto il cantautore sui social nel marzo 2022, un mese dopo l'inizio dell'invasione. «Non desidero la sua morte; voglio vederlo processato e messo in prigione», aveva aggiunto.
Philip Buckup, che conosceva Stroykin da più di 30 anni, ha raccontato che dopo l'invasione Stroykin aveva perso un po' della sua positività. Sui social media e nelle conversazioni con gli amici aveva parlato di sentirsi isolato e depresso, e si era dato all'alcol. Nonostante la sua crescente disperazione, pochi dei suoi amici di lunga data accettano il fatto che si sia tolto la vita.
«Vadim non era il tipo di persona che lo avrebbe fatto, non credo affatto alla versione ufficiale», ha detto Buckup, che ha parlato l'ultima volta con Stroykin a gennaio. «Era molto sicuro delle sue idee, non avrebbe avuto paura della prigione. Penso che la polizia lo abbia spinto fuori». Anche Florida Vovsi, un'altra vecchia amica di Stroykin, ha detto di non credere che si sia suicidato e ha puntato il dito contro le autorità. «Aveva grandi progetti, amava così tanto la vita, è difficile per me credere che lo avrebbe fatto», ha affermato la donna. «Non sappiamo cosa sia successo, ma penso che lo abbiano 'aiutato' a uscire», ha aggiunto.
13:04
13:04
La Polonia non prevede di inviare truppe in Ucraina
La Polonia non invierà le sue truppe in Ucraina, ma continuerà a sostenere il suo vicino contro la Russia, ha affermato oggi il primo ministro polacco prima di volare a Parigi per un incontro informale sull'Ucraina e la sicurezza europea.
«La Polonia sosterrà l'Ucraina come ha fatto finora: a livello organizzativo, in base alle nostre capacità finanziarie, umanitarie e militari. Non abbiamo in programma di inviare soldati polacchi nel territorio ucraino», ha detto Donald Tusk ai giornalisti.
Frattanto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che Kiev «non riconoscerà» alcun accordo tra la Russia e gli Stati Uniti raggiunto senza di lui. Il capo dello Stato ha aggiunto che l'Ucraina non è informata dei colloqui tra Stati Uniti e Russia in Arabia Saudita.
12:00
12:00
Marco Rubio in Arabia Saudita in vista dei primi negoziati tra USA e Russia
Il segretario di Stato americano, Marco Rubio, è arrivato in Arabia Saudita in vista dei primi negoziati tra statunitensi e russi sulla guerra in Ucraina: lo ha constatato un giornalista dell'agenzia di stampa Afp.
Domani proprio a Riad è previsto l'avvio di negoziati tra Russia e Stati Uniti alla presenza dei rispettivi ministri degli Esteri, Serghiei Lavrov e Rubio.
Un funzionario saudita ha detto alla Cnn che l'Arabia Saudita farà di più che ospitare i primi negoziati e che sarà coinvolta in un ruolo di mediazione. Il team saudita sarà guidato dal consigliere per la sicurezza nazionale del Paese.
Da parte americana, con Rubio ci saranno l'inviato speciale per il Medio Oriente Steve Witkoff e il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz.
L'Ucraina ha detto che non sarà presente domani ai colloqui, anche se Keith Kellogg, l'inviato dell'amministrazione Trump per la Russia e l'Ucraina, ha parlato durante la conferenza sulla sicurezza a Monaco di una serie di negoziati "a doppio binario" e sarà a Kiev questa settimana.
Intanto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato che sarà in visita dopodomani in Arabia Saudita. Lo riferisce un portavoce della presidenza ucraina.
11:31
11:31
«I discorsi dei leader europei sono stati estremamente aggressivi»
«Recentemente alla conferenza di Monaco, dove i discorsi dei leader europei sono stati estremamente aggressivi»: lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov, ripreso dalla Tass.
«Purtroppo - ha aggiunto - la situazione nel mondo, e soprattutto in Europa, è sempre più influenzata da quelle forze che non sono soddisfatte di questo corso della storia e che vorrebbero riscriverla e diventare egemoni sulla scena internazionale».
Il ministro degli esteri del Cremlino ha poi dichiarato che «i presidenti» di Russia e Usa, Putin e Trump, parlando al telefono, hanno concordato sulla necessità «di lasciarsi alle spalle un periodo assolutamente anormale nelle relazioni delle due grandi potenze, in cui, di fatto, non comunicavano, tranne che su alcune questioni tecniche e umanitarie».
«E i presidenti hanno convenuto che è necessario riprendere il dialogo su tutte le questioni che possono essere risolte in un modo o nell'altro con la partecipazione di Russia e Stati Uniti», ha dichiarato ancora Lavrov aggiungendo che «si è parlato anche» di una possibile soluzione al conflitto in Ucraina.
Intanto, Il Cremlino conferma che rappresentanti di Usa e Russia si incontreranno domani a Riad, capitale dell'Arabia Saudita. «Oggi, su istruzione del presidente Putin, il ministro degli Esteri Lavrov e l'assistente presidenziale Yuri Ushakov voleranno a Riad. Si prevede che martedì si terrà a Riad un incontro con i loro omologhi americani, che sarà dedicato principalmente al ripristino dell'intero complesso delle relazioni russo-americane», ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ripreso dalla Tass.
Quest'ultimo ha aggiunto che «finora nessuno ha avuto conversazioni concrete» su un eventuale dispiegamento di «peacekeeper» in Ucraina. Lo riporta la Tass. «Gli europei ora parlano molto di contingenti di mantenimento della pace - francesi, inglesi - questo è vero, ma voi ed io conosciamo le regole per lo schieramento dei contingenti di mantenimento della pace, finora nessuno ha avuto conversazioni concrete su questo argomento», ha affermato Peskov secondo l'agenzia di stampa ufficiale russa.
Dal canto suo, Berlino ritiene «premature» le discussioni sull'invio di proprie truppe in Ucraina nell'ambito di un possibile accordo di pace.
L'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti per l'Ucraina e la Russia, Keith Kellogg, incontrerà invece domani a Varsavia il presidente polacco Andrzej Duda. Lo ha affermato il capo del Dipartimento di politica internazionale dell'Ufficio del Presidente polacco, Wojciech Kolarski, come riporta RMF24.
Dal canto suo, Volodymyr Zelensky ha affermato che Kiev «non sapeva nulla» dei colloqui di questa settimana in Arabia Saudita, aggiungendo - secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Interfax-Ucraina - che il Paese «non può riconoscere nulla o alcun accordo su di noi senza di noi. E non riconosceremo tali accordi».
Nel frattempo, il ministero della Difesa russo sostiene che le truppe del Cremlino abbiano preso il controllo del paesino di Figolevka, nella regione nord-orientale ucraina di Kharkiv. Lo riporta la Tass. Le dichiarazioni delle autorità russe non sono verificabili in modo indipendente.
Il ministero della Difesa russo sostiene che le sue truppe abbiano anche riconquistato il villaggio di Sverdlikovo, nella regione russa di Kursk di cui i militari ucraini controllano una parte dopo la loro offensiva dello scorso agosto. Lo riporta la Tass.
09:54
09:54
La Svezia «non esclude» l'invio di peacekeeper in Ucraina
Il ministro degli Esteri svedese ha affermato di «non escludere» l'invio di peacekeeper in Ucraina. «Dobbiamo prima negoziare una pace giusta e sostenibile che rispetti il diritto internazionale... Quando avremo una pace del genere, dovrà essere mantenuta e per questo il nostro governo non esclude nulla», ha detto il ministro degli Esteri svedese Maria Malmer Stenergard, alla radio pubblica Sveriges Radio.
07:10
07:10
«L'incontro con Putin? Molto presto»
«Nessuna data stabilita, ma potrebbe essere molto presto». Così il presidente Usa Donald Trump ai reporter che gli hanno chiesto i tempi di un incontro con il suo omologo russo Vladimir Putin.
«Tipo questo mese?», hanno incalzato i cronisti. «Beh, sarà presto. Vedremo cosa succede, si stanno incontrando adesso» ha detto riferendosi agli imminenti colloqui a Riad tra americani e russi. «Questo avrebbe dovuto essere fatto quattro anni fa, tre anni fa, prima che iniziasse, ma avrebbe dovuto essere fatto subito dopo che è iniziato, invece di farlo ora, tre anni dopo», ha aggiunto.
Intanto, Mosca afferma che le difese aeree hanno intercettato e distrutto stanotte 90 droni ucraini sul territorio russo e un missile guidato Neptune sul Mar d'Azov. Lo riporta l'agenzia di stampa Tass, citando il Ministero della Difesa della Russia.
Da parte loro, le autorità di Kiev affermano che le forze russe hanno attaccato la notte scorsa diverse zone dell'Ucraina, causando danni e disservizi. Lo riportano i media locali.
Complessivamente Le forze russe hanno attaccato l'Ucraina con 147 droni di vario tipo, 83 dei quali sono stati abbattuti dalle difese aeree di Kiev: lo ha reso noto l'Aeronautica militare ucraina aggiungendo che 59 droni-esca sono caduti in zone aperte.
I droni distrutti sono stati intercettati nelle regioni di Kharkiv, Poltava, Sumy, Chernihiv, Cherkasy, Kiev, Kirovohrad, Zaporizhzhia, Dnipropetrovsk e Odessa.
L'attacco russo con droni nella regione della capitale ha provocato incendi e danneggiato case in 4 distretti. In particolare, a Obukhivskyi sono state danneggiate tre case private e due auto, mentre nel distretto di Vyshhorodskyi è stato incendiato un laboratorio di produzione. Lo afferma il capo della regione Mykola Kalashnyk su Telegram, come riporta Ukrainska Pravda.
Inoltre, 10 droni russi avrebbero preso di mira la città di Zaporizhzhia colpendo alcuni magazzini, che hanno preso fuoco. Interruzioni di corrente dovute ai raid si sono verificate invece a Kherson. Esplosioni anche a Kharkiv, attaccata da velivoli senza pilota di tipo Shahed.
06:34
06:34
«Pronti a inviare truppe britanniche in Ucraina se necessario»
Il primo ministro britannico Keir Starmer ha dichiarato di essere pronto a inviare truppe in Ucraina, qualora fosse necessario per garantire la sicurezza della Gran Bretagna e dell'Europa. Il Regno Unito sta svolgendo un ruolo di primo piano nel supportare Kiev nella guerra contro la Russia, il che «significa anche essere pronti e disposti a contribuire alle garanzie di sicurezza per l'Ucraina inviando le nostre truppe sul campo se necessario», ha affermato Starmer sul Daily Telegraph.
06:14
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Il punto alle 6
«Penso che voglia finire la guerra e presto»: lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump rispondendo alla domanda se sappia cosa vuole il presidente russo Vladimir Putin. «Anche (il presidente ucraino Volodymiyr) Zelensky vuole finirla», ha aggiunto.
Trump ha quindi escluso che Putin voglia impadronirsi dell'intera Ucraina. «No. Penso che voglia fermarsi», ha detto. «Questa - ha aggiunto - è stata la mia domanda per lui, perché se avesse continuato, sarebbe stato un grosso problema per noi. E questo avrebbe causato un grosso problema a me, perché semplicemente non puoi permettere che ciò accada».