Romania, il ballottaggio si svolgerà l'8 dicembre
La Corte Costituzionale della Romania ha convalidato i risultati del primo turno delle elezioni presidenziali del 24 novembre scorso. I giudici hanno deciso pertanto che il ballottaggio si svolgerà l'8 dicembre tra il candidato di estrema destra Calin Georgescu e la candidata di centrodestra Elena Lasconi.
L'Alta Corte ha in tal modo respinto la richiesta di annullare lo scrutinio per presunti brogli formulata dal candidato conservatore Cristian Terhes, giudicandola infondata.
Al primo turno delle presidenziali Calin Georgescu - filorusso, sovranista e no-vax, praticamente sconosciuto fino alla sua candidatura e presentatosi come indipendente - ha ottenuto il 22,9% delle preferenze, rispetto al 19,1% di Elena Lasconi, dallo scorso giugno leader di Unione Salvate la Romania (Usr), una formazione moderata di centrodestra che alle elezioni legislative di ieri ha ottenuto il 12,3% dei voti. Lasconi, che è giornalista, è attualmente anche sindaca del Comune di Campulung, località a poco più di 150 km a nord di Bucarest.
Nei pochi giorni che restano di campagna elettorale i due sfidanti dovranno dare il massimo per portare dalla propria parte gli elettori ancora indecisi. Il blocco dell'ultradestra, come emerso dalle parlamentari di ieri, può contare su tre partiti entrati in parlamento e che insieme superano il 31% - Aur con il 17,9%, Sos Romania che ha ottenuto il 7,3% e la formazione giovanile Pot con il 6,4%. Lasconi da parte sua potrebbe contare su una larga alleanza fra le forze democratiche e moderate per fare fronte comune contro la destra estrema - oltre al suo Usr (12,3%), il Partito socialdemocratico (Psd) che ha vinto le legislative con il 22,1%, i liberali del Pnl che ieri ha ottenuto il 13,2%, e l'Udmr, il partito della minoranza ungherese, che ha il 6,4%. Sulla carta ci sarebbero i numeri per battere l'estremista di destra Georgescu, ma bisognerà poi vedere in concreto come si comporteranno le varie forze politiche.
Il risultato sorprendente del primo turno aveva visto la clamorosa uscita di scena dei due favoriti dai sondaggi - il premier socialdemocratico Marcel Ciolacu e l'altro candidato dell'estrema destra sovranista George Simion, giunti rispettivamente terzo e quarto. La Corte costituzionale aveva ordinato il riconteggio dei voti espressi nel primo turno per le proteste relative al ruolo avuto dalla piattaforma TikTok nella campagna elettorale di Georgescu e per presunte ingerenze straniere nel voto, in particolare della Russia. Il candidato Cristian Vasile Terhes aveva da parte sua richiesto l'annullamento della consultazione per presunti brogli.