.

Russia: Lapin capo delle forze terrestri, ma è un siluramento

Una nomina annunciata dalla Tass e per ora non confermata né smentita da Mosca
Ats
10.01.2023 21:46

Promoveatur ut amoveatur: forse è in questa chiave che va letta la nomina a capo di Stato Maggiore delle forze terrestri russe del generale Alexander Lapin, un tempo militare celebrato dal Cremlino e poi finito nella polvere dopo la sconfitta di Lyman. Una nomina annunciata dalla Tass e per ora «non confermata né smentita» da Mosca.

Lapin, insignito del titolo di 'Eroe della Russia' solo lo scorso luglio da Vladimir Putin in persona, era divenuto celebre per la conquista di Lysychansk nel Lugansk, teatro di una vittoriosa offensiva russa in estate, e per aver mandato in battaglia anche il figlio, tra Sumy e Chernihiv.

Ma il fato riservava tutt'altro destino a Lapin, che a ottobre è divenuto protagonista del ritiro da Lyman, snodo strategico delle linee di rifornimento tra il Donbass, il nord e il sud dell'Ucraina. Venne silurato in silenzio, e sostituito dal generale Alexander Linkov.

Il leader ceceno Ramzan Kadyrov lo aveva accusato di non aver fornito le necessarie comunicazioni e i rifornimenti di munizioni alle truppe dei filorussi della regione, favorendo così la sconfitta. Kadyrov aggiunse di aver informato il capo di Stato maggiore delle Forze armate, Valery Gerasimov, dei rischi che le truppe russe correvano.

«Ma Gerasimov mi ha assicurato che aveva piena fiducia in Lapin e non credeva possibile un ritiro da Lyman», sottolineò velenoso il leader ceceno. Tra i primi a unirsi alle feroci critiche anche Yevgeny Prigozhin, capo dei mercenari Wagner, oggi sotto i riflettori per la battaglia di Soledar dove è andato di persona per lanciare un altro dei suoi proclami.

Le truppe di Wagner stanno giocando infatti un ruolo di primo piano nella battaglia per Bakhmut. Prigozhin ha rivendicato che l'assalto a Soledar è stato compiuto «esclusivamente» da membri della sua organizzazione.

Kadyrov e Prigozhin, la cui crescente influenza sul campo di battaglia è tangibile, vogliono avere più spazio di manovra, e secondo gli osservatori statunitensi Lapin andava rimosso dalle stanza dei bottoni della guerra in Ucraina.

Il generale è solo l'ultimo nella girandola dei licenziamenti tra i militari russi. Prima di lui sono finiti sul patibolo il generale Aleksandr Vladimirovich Dvornikov, a cui era stato affidato lo scorso aprile il comando generale «dell'operazione speciale», sostituito a giugno dal generale Gennadij Zidko.

Anche lui rimosso, al suo posto è arrivato a ottobre Sergei Surovikin, il 'generale Armageddon' già capo delle operazioni in Siria. Sempre a ottobre era invece stato silurato il generale-colonnello Aleksandr Chaiko, destituito da comandante del Distretto militare orientale in favore del generale Rustam Muradov - le forze militari russe dell'est sono in gran parte impegnate in Ucraina -.

La sconfitta di Lyman è costata il posto anche al generale Aleksandr Zhuravlev, che comandava il Distretto militare occidentale dal 2018, mentre il comandante della Flotta del Mar Nero, Igor Osipov, è stato rimosso in agosto, dopo l'affondamento della Moskva: al suo posto è arrivato il viceammiraglio Viktor Nikolayevich Sokolov.

In questo articolo: