S-300: «L'arma sovietica usata da Kiev contro i russi»

Sarebbe un missile ucraino lanciato dai sistemi di difesa anti-aereo e anti-missile S-300 il vettore che si è abbattuto ieri sul territorio polacco, secondo quanto affermano esplicitamente il ministero della Difesa russo e il noto account Twitter Ukraine Weapons Tracker, che monitora l'utilizzo dei sistemi d'arma nel conflitto in Ucraina.
Prodotto dall'Unione Sovietica fin dalla fine degli Anni '70, l'S-300 è uno dei sistemi di difesa più usati al mondo, compresa l'Ucraina, che lo ha ereditato dall'URSS, ma anche da Paesi NATO quali la Bulgaria e la Grecia. Vari analisti militari hanno affermato che a partire dall'inizio dell'operazione militare in Ucraina i russi hanno impiegato una versione modificata per attacchi terra-terra, specie nel sud e nell'est del Paese, quindi molto lontano dal confine occidentale con la Polonia. Ma il sistema originale si è rivelato una delle armi più efficaci a disposizione di Kiev, che all'inizio del conflitto ne aveva un centinaio. Avendo subito la distruzione di diversi lanciatori ad opera dei bombardamenti russi, gli ucraini hanno chiesto di ricevere dall'Occidente altri S-300 e ne hanno avuti dalla Slovacchia.
Analizzando le immagini diffuse dai media di Varsavia, Mosca ha ipotizzato che si tratti appunto di un vettore lanciato da un sistema S-300 in dotazione agli ucraini. Una possibilità non esclusa dagli americani e confermata da Ukraine Weapons Tracker. L'account, che conta oltre 770.000 follower, precisa che, almeno dalle immagini diffuse, si tratta di un «missile ucraino» del tipo 5V55 con motore 48DS.
Non è la prima volta che gli effetti dei combattimenti in Ucraina si ripercuotono oltre confine. Il 31 ottobre scorso i frammenti di un missile russo colpito dai sistemi di difesa Ucraina si abbatterono in Moldavia sul villaggio di Naslavcea provocando danni ma nessuna vittima tra la popolazione, a differenza di ieri.