Lo studio

Scarichi di Fukushima, «In tutto il Pacifico entro 10 anni»

Se il Giappone dovesse attuare l’ipotesi di rilascio delle acque utilizzate per il raffreddamento della centrale, il risultato potrebbe essere una rapida diffusione delle acque inquinate in diversi Oceani - È questo il risultato di un’analisi effettuata da scienziati cinesi
© EPA/JIJI PRESS JAPAN
Ats
02.12.2021 22:28

Gli scienziati cinesi hanno mappato i potenziali effetti globali degli scarichi provenienti da Fukushima, suggerendo che se il Giappone attuasse l’ipotesi di rilasciare in mare l’acqua contaminata, questa potrebbe espandersi all’intero Oceano Pacifico entro 10 anni.

Lo studio, pubblicato recentemente online sulla rivista con revisione paritaria National Science Review, ha mostrato che nei 3.600 giorni dopo lo scarico gli agenti inquinanti coprirebbero quasi tutto il Pacifico.

Il governo giapponese ha annunciato in aprile che inizierà a scaricare l’acqua contaminata a partire dalla primavera del 2023.

I ricercatori della Tsinghua University cinese, guidati da Zhang Jianmin e Hu Zhenzhong, hanno simulato il processo di diffusione delle scorie della centrale nucleare e hanno scoperto che gli agenti inquinanti potrebbero colpire la costa cinese 240 giorni dopo lo scarico.

L’acqua inquinata occuperebbe quasi tutta la regione del Pacifico del Nord dopo 1.200 giorni, prima di diffondersi verso sud nell’Oceano Pacifico meridionale e in quello Indiano, secondo lo studio.

I ricercatori hanno anche scoperto che il materiale della centrale nucleare finirebbe per causare preoccupazioni vicino al Nord America, inquinando notevolmente la costa occidentale degli Stati Uniti dopo 2.400 giorni.

La Cina ha espresso serie preoccupazioni sulla decisione del Giappone di scaricare l’acqua contaminata dalla centrale nucleare di Fukushima, chiedendo un approccio aperto, trasparente e responsabile per gestire con prudenza il suo smaltimento.