«Scholz ha aiutato Biden a coprire il sabotaggio del Nord Stream»
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha collaborato con il presidente americano Joe Biden per fornire una versione distorta del sabotaggio al gasdotto Nord Stream, che ha puntato il dito contro un non meglio precisato «gruppo pro-ucraino» al fine di coprire le responsabilità di Washington. Lo afferma, citando «una fonte diplomatica vicina ai servizi di intelligence», il giornalista americano premio Pulitzer Seymour Hersh, che in un'inchiesta pubblicata il mese scorso aveva affermato che ad organizzare l'attentato in settembre erano stati gli Usa con la complicità della Norvegia.
«Due settimane fa - scrive sul suo blog Hersh - dopo una visita di Scholz a Washington, i servizi di intelligence americano e tedesco hanno cercato di rafforzare il blackout (sull'incidente) fornendo al New York Times e alla rivista tedesca Die Zeit false storie da copertina per confutare la notizia che Biden e i servizi operativi Usa erano responsabili della distruzione del gasdotto». Tali storie sono state pubblicate il 7 marzo, quattro giorni dopo la visita di Scholz negli Stati Uniti.
Il cancelliere tedesco, sottolinea Hersh, è andato a Washington senza portare con sé giornalisti tedeschi, non vi è stata alcuna cena formale e nessuna conferenza stampa. I due leader, aggiunge il giornalista americano, «hanno avuto un incontro di 80 minuti senza collaboratori presenti per la maggior parte del tempo».
Hersh afferma di aver saputo che in seguito a questa conversazione è stato chiesto alla Cia di «preparare una storia di copertura in collaborazione con l'intelligence tedesca per fornire ai media americani e tedeschi una versione alternativa» sulla distruzione del gasdotto.