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Il cancelliere tedesco ha invocato «un cessate il fuoco di lunga durata» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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17:48
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Scholz: «Non si può guardare i palestinesi morire di fame»
«Non possiamo restare a guardare i palestinesi che muoiono di fame». Lo ha detto in conferenza stampa con il premier israeliano Benyamin Netanyahu il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha invocato «un cessate il fuoco di lunga durata».
«Stiamo facendo sforzi per aumentare gli aiuti, ma il problema principale è la loro distribuzione. Dal momento in cui gli aiuti sono entrati a Gaza, sono stati rubati da Hamas», ha dal canto suo affermato Netanyahu. «La preoccupazione per la protezione dei cittadini e l'introduzione degli aiuti umanitari è - ha aggiunto il premier - anche la nostra preoccupazione».
15:21
15:21
Israele istituisce una giornata annuale di commemorazione per il 7 ottobre
Il governo israeliano ha deciso che d'ora in poi sarà osservata una "Giornata nazionale di commemorazione "del disastro avvenuto in Israele il 7 ottobre e dei soldati caduti in guerra''. Lo ha reso noto l'ufficio del premier Benyamin Netanyahu.
A partire dal 7 ottobre 2024 si terranno annualmente, nello stesso giorno, due cerimonie separate: una per i militari caduti ''nella guerra 'Spade di ferro' (nome provvisorio)" e l'altra per "i civili uccisi in operazioni nemiche".
La data fissata per questa ricorrenza resterà quella del calendario ebraico, ossia il 24 del mese di Tishri, il primo mese civile e il settimo mese religioso del calendario ebraico. Ma nel 2024 quella ricorrenza cadrebbe di sabato (il 26 ottobre del calendario gregoriano) per cui, in via eccezionale, sarà mantenuta la data originale del 7 ottobre.
15:06
15:06
«Continueremo a cercare un accordo sugli ostaggi»
«Continueremo a cercare» di raggiungere un accordo per il rilascio degli ostaggi. Lo afferma il presidente israeliano Benyamin Netanyahu in un'intervista alla CNN.
«Il problema non è far entrare i camion degli aiuti» nella Striscia di Gaza, che stanno «aumentando», «il problema è che questi camion sono attaccati da Hamas e da altri», ha ancora affermato Netanyahu. «Israele sta facendo il possibile - ha aggiunto - per limitare le vittime civili e per consegnare aiuti.»
Nell'intervista il premier ha anche definito le parole del leader del Senato americano Chuck Schumer «totalmente inappropriate. Non siamo una repubblica delle banane. La maggior parte degli israeliani sostiene il mio governo». Schumer nei giorni scorsi aveva definito Netanyahu un «ostacolo alla pace».
14:50
14:50
«La delegazione di Israele partirà domani per il Qatar»
Si accinge a partire domani per il Qatar, secondo la radio militare, la delegazione israeliana guidata dal capo del Mossad David Barnea incaricata di portare avanti le trattative per uno scambio di prigionieri e di ostaggi con Hamas.
L'emittente ha aggiunto tuttavia che la delegazione attende ancora di ricevere istruzioni dettagliate dal gabinetto di sicurezza israeliano, che dovrebbe essere convocato in serata dal premier Benyamin Netanyahu.
In particolare i membri della delegazione aspettano ancora di conoscere quali sarebbero i loro margini di manovra nei negoziati, una volta giunti a Doha.
13:48
13:48
«Il numero due delle Brigate al-Qassam è stato ucciso a Nuseirat»
Il numero due delle Brigate al-Qassam, l'ala militare di Hamas, Marwan Issa, è morto, secondo quanto scrive il «Jerusalem Post», che cita «fonti di Hamas».
Le fonti confermano le indiscrezioni circolate di recente, secondo cui Issa sarebbe rimasto ucciso, sepolto in un tunnel sotterraneo colpito dalle forze israeliane a Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza.
Per ora non c'è altra conferma che l'uccisione sia effettivamente avvenuta.
12:05
12:05
«Pagheremo il prezzo per la libertà degli ostaggi, ma la guerra non finirà»
Israele pagherà «dei prezzi» per i rapiti ma il paese «non accetta di mettere fine alla guerra». Lo ha detto il ministro degli esteri israeliano Israel Katz in un'intervista al sito Ynet nella quale ha confermato che «l'operazione militare a Rafah si farà».
«Le proposte dei mediatori - ha spiegato - sono molto complesse. Naturalmente pagheremo il prezzo per i rapiti, ma la linea rossa più chiara è che Israele non accetterà la fine della guerra».
Sull'azione a Rafah, Katz ha poi aggiunto: «è chiaro che si farà, che avverrà. Anche perché senza l'ingresso a Rafah è impossibile vincere».
12:04
12:04
«Truppe israeliane impegnate a Khan Yunis e nel centro della Striscia»
Le forze armate israeliane continuano a operare anche oggi nella città di Khan Yunis e nel settore centrale della Striscia di Gaza. Lo ha riferito il portavoce militare, secondo cui ieri in quella zona ''sono stati uccisi circa 18 terroristi''. Un soldato israeliano è rimasto ferito in modo grave da un razzo Rpg sparato da miliziani palestinesi.
Secondo la radio militare, in questa fase l'esercito ha molto diluito le proprie forze e adesso sono rimaste sul terreno solo quattro brigate.
10:46
10:46
«Almeno 92 morti a Gaza in 24 ore: il totale sale a 31.645»
Il ministero della sanità di Gaza, gestito da Hamas, afferma che almeno 92 persone sono rimaste uccise nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore, portando il totale delle vittime in cinque mesi di guerra a 31'645.
Secondo la stessa fonte, 73'676 persone sono state ferite dall'inizio della guerra dopo l'attacco terrorista di Hamas contro Israele il 7 ottobre scorso.
10:45
10:45
«Colpito il numero due delle Brigate al-Qassam»
Fonti palestinesi hanno riferito a media arabi che il numero due delle Brigate al-Qassam - ala militare di Hamas - Marwan Issa è stato colpito lo scorso 8 marzo dai raid dell'esercito israeliano a Gaza, anche se il suo destino «ancora non è noto».
Secondo il quotidiano arabo di base a Londra «Asharq al-Awsat» - citato dal sito israeliano Ynet - Issa «è stato ferito».
L'esercito israeliano al momento non ha ancora la certezza che l'alto comandante della fazione islamica palestinese sia stato ucciso.
08:14
08:14
Il punto alle 8
Migliaia di manifestanti hanno riempito nelle scorse ore le strade di Tel Aviv e Gerusalemme chiedendo le dimissioni del governo e il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza. Secondo quanto riportato dalla CNN, a Tel Aviv un gruppo di manifestanti ha bloccato l'autostrada Ayalon - una delle principali arterie interurbane di Gush Dan, in Israele, nell'area metropolitana di Tel Aviv - scandendo: «Non c'è niente di più importante. Ogni ostaggio deve tornare». Scontri fra manifestanti e polizia sono stati segnalati nella città.
Simile la situazione a Gerusalemme, mentre a Cesarea un corteo ha chiesto elezioni vicino alla residenza privata del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Intanto, a Gaza, continuano i bombardamenti israeliani. Il Ministero della Sanità di Gaza ha dichiarato che 37 persone sono state uccise in un attacco aereo israeliano avvenuto nella notte fra venerdì e sabato su un blocco residenziale nel centro della Striscia, a ovest del campo di Nuseirat. Secondo video verificati da CNN, morti e feriti – tra i quali diversi bambini – sono stati portati all'ospedale di Al-Aqsa.