Mondo
La diretta
La rabbia si è consolidata una settimana dopo la ripresa dei combattimenti nelle proteste scoppiate in giornata, prima nel campo di Beit Lahia, nel nord, poi a Jabalia, infine nel sud, a Khan Younis – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE

22:37
22:37
Scoppia la protesta contro Hamas: raduni a Gaza
Gli sfollati di Gaza non ce la fanno più, mai prima d'ora hanno patito una guerra così lunga, le privazioni, il freddo, la fame e il buio. La rabbia si è consolidata una settimana dopo la ripresa dei combattimenti nelle proteste scoppiate in giornata, prima nel campo di Beit Lahia, nel nord, poi a Jabalia, infine nel sud, a Khan Younis.
Decine di video postati sui social da account palestinesi hanno mostrato i dimostranti che urlano e chiedono 'la fine della guerra', 'Hamas fuori', 'Hamas terroristi'. Su Telegram e X ha preso a diffondersi fin dalla mattina l'appello alla protesta in un messaggio: «Tutta la popolazione di Gaza si rivolga ai propri anziani, ai notabili affinché tutti scendano in piazza domani per chiedere la fine della guerra e del governo della milizia di Hamas». «Non so chi abbia organizzato la protesta», ha detto all'Afp Mohammed, un manifestante che ha rifiutato di fornire il suo cognome per paura di rappresaglie, «ho partecipato per mandare un messaggio a nome del popolo: basta con la guerra». Mohammed ha anche riferito di aver visto membri delle forze di sicurezza di Hamas in abiti civili interrompere la protesta. Come del resto mostrano i filmati postati nel pomeriggio da Beit Lahia, dove i manifestanti sono stati dispersi e inseguiti dai miliziani. Majdi, un altro ragazzo che ha preso parte alle proteste ha commentato che «la gente è stanca. Se Hamas lascia il potere a Gaza è la soluzione, perché Hamas non lascia il potere per proteggere il suo popolo?», ha chiesto.
Nel campo profughi di Jabalia, i dimostranti hanno bruciato pneumatici e gridato slogan: «vogliamo mangiare». «Risorgi, popolo, rompi la barriera della paura e dell'oppressione. Rivoltati», ha scritto Mohammed su X, accusando duramente al Jazeera di essersi rifiutata di riprendere la rivolta. «La popolazione di Gaza smaschera i mercenari», ha poi aggiunto.
Nel frattempo i media della Striscia, legati a Hamas, stanno ignorando le manifestazioni, di cui non offrono alcuna copertura. L'inedita ondata di scontento degli sfollati invece non è passata inosservata a Ramallah. «Le manifestazioni nella Striscia di Gaza sono un grido dei residenti contro le politiche di Hamas», ha dichiarato il consigliere del presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, Mahmoud Al-Habash, alla tv saudita al Hadath. Il leader palestinese ha precisato che la soluzione è ripristinare il controllo dell'Anp sulla Striscia. «Dobbiamo concentrarci sulla rimozione di Hamas dal potere. Suggerisco all'organizzazione di ascoltare il popolo palestinese a Gaza», ha sottolineato Habash, guardando al futuro dell'enclave.
21:14
21:14
«Netanyahu sapeva che Deif rubava i fondi del Qatar»
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu fu avvisato per due volte dallo Shin Bet che il capo militare di Hamas, Muhammad Deif (ucciso dall'esercito l'anno scorso) si stava appropriando di fondi arrivati dal Qatar. Lo riferisce Channel 12, citando tre fonti di sicurezza.
Il primo avvertimento arrivò nel 2019, quando l'allora capo dello Shin Bet (sicurezza interna), Nadav Argaman, avvertì che Deif stava sottraendo milioni di dollari dai fondi che entravano a Gaza, un anno dopo l'inizio del trasferimento dei pagamenti mensili. Poi, nel 2020, l'intelligence militare ha avvertito nuovamente Netanyahu che Deif, braccio destro di Yahya Sinwar (ucciso in ottobre) sottraeva 4 milioni di dollari ogni mese.
L'ufficio del premier ha negato che Netanyahu abbia mai ricevuto tali avvertimenti affermando di essere stato avvisato che l'ala militare di Hamas stava sottraendo milioni di dollari dai suoi fondi pubblici, che provenivano da «altre fonti», e non dagli aiuti del Qatar.
Dal 2018 il Qatar ha fornito centinaia di milioni di dollari in contanti per pagare il carburante per la centrale elettrica della Striscia, i dipendenti pubblici di Hamas e per fornire aiuti a decine di migliaia di famiglie povere. I pagamenti sono stati pubblicamente incoraggiati da Netanyahu.
I finanziamenti sono stati sottoposti a verifica dopo lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas, poiché l'obiettivo di mantenere tranquillo il confine meridionale di Israele migliorando la situazione economica a Gaza si è rivelato controproducente.
20:10
20:10
«Hamas ascolti il grido della popolazione»
Una folla di manifestanti nel nord della Striscia di Gaza protesta contro la prosecuzione della guerra, come mostrano diversi video postati su Telegram da account palestinesi.
Alcuni dei dimostranti hanno anche gridato slogan come «fuori Hamas». Miliziani dell'organizzazione fondamentalista stanno cercando di disperdere la protesta.
«Le manifestazioni nella Striscia di Gaza sono un grido dei residenti contro le politiche di Hamas», ha dichiarato il consigliere del presidente dell'Autorità nazionale palestinese (ANP) Mahmud Abbas (Abu Mazen), all'emittente tv saudita al-Hadath.
Il leader palestinese ha dichiarato che la soluzione è ripristinare il controllo dell'ANP sulla Striscia. «Dobbiamo concentrarci sulla rimozione di Hamas dal potere. Suggerisco all'organizzazione di ascoltare il popolo palestinese a Gaza», ha detto.
17:58
17:58
Siria: sale a 7 morti il bilancio dell'incursione israeliana nel sud
Secondo bilanci ufficiali siriani sono state uccise 7 persone negli attacchi di Israele nei pressi del villaggio di Koaya, lungo il fiume Yarmuk.
L'attacco è avvenuto - secondo le ricostruzioni fornite dai media siriani - con raid aerei e di artiglieria e con l'incursione di paracadutisti in pieno territorio siriano. Qui, secondo i resoconti, le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro alcuni giovani armati che hanno tentato di resistere all'aggressione nemica.
Dall'8 dicembre scorso, giorno del cambio di potere in Siria, Israele ha condotto centinaia di raid aerei in territorio siriano e ha esteso il raggio della sua occupazione nel sud-ovest del paese.
Nelle ultime ore aveva condotto una serie di bombardamenti nella Siria centro-orientale, nell'area di Palmira, a est di Homs.
14:53
14:53
Liberato il regista palestinese Hamdan Ballal
«Hamdam Ballal è libero e tornerà a casa dalla famiglia». Lo ha reso noto su X Yuval Abraham, collega del regista palestinese arrestato ieri dalle forze di sicurezza israeliane dopo gli scontri tra palestinesi e coloni in Cisgiordania.
Lea Tsemel, l'avvocatessa di Hamdan Ballal, annunciando il suo imminente rilascio aveva riferito che il suo assistito e altri due palestinesi avevano trascorso la notte sul pavimento di una base militare, con gravi ferite riportate in seguito agli scontri.
Ballal fa parte del collettivo israelo-palestinese di registi di «No Other Land», che ha vinto recentemente l'Oscar per il miglior documentario, incentrato sulla distruzione di un villaggio della Cisgiordania.
13:09
13:09
«L'Egitto propone il rilascio di tutti gli ostaggi in 30-45 giorni»
L'Egitto ha proposto un accordo per il rilascio di tutti i 59 ostaggi israeliani, vivi e morti, entro un mese o un mese e mezzo, in cambio di una tregua e dell'ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono fonti arabe citate dal portale israeliano Walla.
Secondo la proposta, già entro questo fine settimana verrebbero liberati cinque ostaggi. Le stesse fonti aggiungono che Israele chiede un calendario per lo smantellamento dell'arsenale di Hamas e si oppone al ritiro completo dalla Striscia prima del rilascio di tutti gli ostaggi. È stata inoltre respinta una proposta israeliana per controllare la distribuzione degli aiuti umanitari. Hamas chiede garanzie e scadenze chiare per la fine delle operazioni militari israeliane.
Sami Abu Zuhri, alto funzionario dell'ufficio politico di Hamas, ha dichiarato a Al Jazeera: «Esistono diverse proposte, non una sola. Hamas le esamina con flessibilità e spirito costruttivo. I colloqui con i mediatori egiziani e qatarioti continuano con l'obiettivo di porre fine alla guerra». Secondo lui però, «Israele non sembra interessato a un'intesa».
Nel suo intervento, ha inoltre affermato: «Il disarmo della resistenza non sarà mai oggetto di negoziato, nemmeno come condizione provvisoria. La resistenza palestinese è forte e non cederà. Hamas è aperta a iniziative per fermare la guerra, ma non alzeremo bandiera bianca né ci arrenderemo all'occupante».
Ha infine accusato la comunità internazionale di silenzio di fronte ai massacri nella Striscia e ha minacciato ritorsioni su scala globale: «Se l'inferno si è aperto a Gaza, anche il mondo arabo e islamico deve aprire le porte dell'inferno su Israele e sui suoi alleati».
13:04
13:04
Katz approva i piani operativi per continuare l'operazione a Gaza
Il ministro della Difesa Israel Katz ha approvato i piani operativi per la continuazione dell'operazione 'Forza e Spada' nella Striscia di Gaza. «Il nostro obiettivo principale ora è riportare a casa tutti i rapiti e se Hamas continua a rifiutarsi, pagherà prezzi sempre più alti fino alla sua completa sconfitta», ha affermato il ministro in visita alla divisione Gaza.
13:02
13:02
«Due persone uccise in un attacco aereo israeliano a Rafah»
Fonti palestinesi riferiscono che due persone sono rimaste uccise in un attacco aereo israeliano contro un veicolo a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Inoltre, è stata segnalata un'altra incursione aerea che ha colpito nei pressi di una moschea a Nuseirat, nel centro della Striscia.
12:18
12:18
«Dalla fine della tregua 792 morti a Gaza»
Il Ministero della Salute del governo di Hamas nella Striscia di Gaza ha annunciato che il numero dei morti dalla ripresa degli attacchi israeliani a Gaza il 18 marzo, dopo una tregua di due mesi, ha raggiunto quota 792, di cui 62 nelle ultime 24 ore.
Il ministero ha affermato in una dichiarazione di aver registrato «792 martiri e 1663 feriti» da quando sono ripresi gli attacchi, portando il bilancio totale delle vittime dall'inizio della guerra il 7 ottobre 2023 a 50'144.
12:02
12:02
«Sei arresti durante le proteste fuori dalla Knesset»
La polizia israeliana ha arrestato sei manifestanti durante una manifestazione antigovernativa tenutasi questa mattina nei pressi del palazzo della Knesset a Gerusalemme. Lo riporta Times of Israel.
I dimostranti che bloccavano le strade vicino agli edifici governativi sono stati trascinati via dal marciapiede dagli agenti di polizia. I dimostranti protestano contro il bilancio statale del 2025, in fase di votazione all'interno della Knesset e chiedono al governo di raggiungere un accordo per riportare indietro gli ostaggi da Gaza.
Un portavoce delle forze dell'ordine afferma che alcuni dimostranti hanno tentato di bloccare il traffico parcheggiando le loro auto in mezzo alla strada e aggiunge che i poliziotti che hanno provato a rimuovere i veicoli hanno incontrato la resistenza dei dimostranti. «Finora la polizia ha arrestato sei sospettati per disturbo dell'ordine pubblico e sono stati portati alla stazione di polizia per essere interrogati», afferma il portavoce.
Una rete di avvocati che rappresenta i manifestanti antigovernativi detenuti accusa la polizia di aver fatto uso eccessivo della forza per effettuare gli arresti, affermando di aver strappato inutilmente i vestiti dei dimostranti.
11:46
11:46
Herzog: «Gli ostaggi non sono più la priorità, sono scioccato»
Il presidente israeliano Isaac Herzog si è detto «scioccato» nel constatare che la liberazione degli ostaggi a Gaza non sia più la massima priorità per il Paese. Lo scrive la stampa israeliana.
Parlando alla prima conferenza del Dipartimento di Riabilitazione del Ministero della Difesa, Herzog ha affermato: «Sono piuttosto scioccato da come improvvisamente la questione degli ostaggi non sia più in cima alla lista delle priorità e delle notizie. Com'è possibile? Dobbiamo mantenere il contatto visivo, come nazione e ovviamente come sistema di governo, con tutto ciò che riguarda il ritorno degli ostaggi a casa, fino all'ultimo di loro»
11:11
11:11
IDF: «L'attacco in Siria è una risposta al fuoco dei terroristi»
L'esercito israeliano (Idf) ha annunciato di aver effettuato un attacco nel sud della Siria in risposta a «terroristi che hanno aperto il fuoco verso le loro posizioni».
Le autorità locali siriane hanno riferito di almeno cinque morti in bombardamenti attribuiti a Israele. I soldati israeliani «hanno identificato diversi terroristi che hanno aperto il fuoco verso le loro posizioni dal sud della Siria. I soldati hanno risposto al fuoco e l'aviazione ha colpito i terroristi», ha riferito l'esercito in un comunicato.
10:39
10:39
Attacco israeliano vicino a Daraa in Siria, uccise cinque persone
Le forze israeliane hanno lanciato un nuovo attacco sulla città siriana di Koya, nei pressi di Daraa, causando la morte di cinque persone. Lo scrive Al Jazeera.
In un post sulla sua pagina ufficiale di Facebook, il governatorato di Daraa ha riferito che cinque persone, tra cui una donna, sono state uccise nell'attacco, che ha provocato «uno stato di paura e panico» nella città.
La notizia arriva poche ore dopo che l'esercito israeliano ha annunciato di aver colpito due basi aeree siriane vicino alla città di Palmira.
10:29
10:29
«Israele studia un piano per occupare e governare Gaza»
Israele studia un piano militare per riprendere il controllo e governare Gaza, dopo essersi ritirato dal territorio palestinese due decenni fa. Secondo il Financial Times, l'ipotesi di un'occupazione militare israeliana è ora presa in considerazione seriamente, dopo il ritorno di Trump.
«La precedente amministrazione voleva ponessimo fine alla guerra. Trump vuole che la vinciamo», ha detto un funzionario israeliano all'Ft, sotto anonimato. Un non meglio identificato «alto ufficiale della riserva militare» ha affermato di essere stato avvertito di prepararsi a mesi di «combattimenti, vittoria e poi amministrazione».
Il piano prevedrebbe il trasferimento dei 2,3 milioni di abitanti di Gaza nella piccola area costiera di al-Mawasi, attualmente descritta da Israele come una «zona umanitaria».
Secondo analisti militari, sarebbero necessarie almeno quattro divisioni dell'esercito - circa 40'000 soldati - per governare Gaza in modo permanente, sollevando dubbi sulla fattibilità della proposta.
Il ministro degli Esteri Gideon Saar ha dichiarato lunedì che il gabinetto di sicurezza «non ha ancora deciso» in merito al piano di occupazione.
10:29
10:29
«Il giornalista di Al Jazeera ucciso era un cecchino di Hamas»
L'esercito israeliano ha dichiarato di aver ucciso ieri a Gaza un giornalista che lavorava per Al Jazeera perchè era un «terrorista cecchino» per Hamas.
«Ieri (lunedì), l'Idf e lo Shin Bet hanno eliminato... un terrorista cecchino del battaglione Beit Hanoun dell'organizzazione terroristica di Hamas, che era anche impiegato come giornalista da Al Jazeera», ha affermato una dichiarazione congiunta dell'esercito e dell'agenzia di sicurezza, riferendosi a Hussam Shabat. Al Jazeera ha affermato che Shabat è stato ucciso in un attacco israeliano al suo veicolo nel nord di Gaza.
06:23
06:23
Il punto alle 6.00
L'esercito israeliano ha dichiarato oggi di aver nuovamente attaccato due basi militari nella Siria centrale.
«Poco tempo fa» le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno «colpito le capacità militari rimaste nelle basi siriane di Tadmur e T4», ha affermato l'esercito israeliano riferendosi ai siti di Palmira ed altri a 50 chilometri a ovest della città. «Le Idf continueranno ad agire per rimuovere qualsiasi minaccia ai cittadini dello Stato» ebraico, viene aggiunto.
Israele ha dichiarato venerdì di aver colpito le stesse basi dopo. Ieri durante una visita a Gerusalemme l'alta rappresentante dell'Ue per gli Affari esteri Kaja Kallas ha avvertito che gli attacchi israeliani in Siria e Libano minacciano di peggiorare la situazione nella regione. «Riteniamo che queste cose siano inutili perché la Siria in questo momento non sta attaccando Israele e questo alimenta una maggiore radicalizzazione che è anche contro» lo Stato ebraico, ha detto la Kallas.
Israele in Siria ha lanciato centinaia di attacchi su siti militari da quando i ribelli guidati dagli islamisti hanno rovesciato Bashar al-Assad a dicembre. Israele afferma di voler impedire che le armi cadano nelle mani di nuove autorità che considera jihadiste. E nonostante un cessate il fuoco Israele ha continuato a effettuare attacchi sul Libano, con entrambe le parti che si accusano ripetutamente a vicenda di violare la tregua.