Tecnologia

Se a fare vendemmia è un robot

In Inghilterra, alcuni ingegneri della Queen Mary University of London (QMUL) stanno costruendo un automa per la raccolta dell'uva: dotato di sensori che permettono una delicata presa degli acini, potrebbe rivoluzionare il settore
© Instagram/Saffrongrange
Red. Online
01.11.2024 06:00

«Un giorno i robot lavoreranno per noi». È un dato di fatto, l'antica previsione, grazie anche all'incedere dell'intelligenza artificiale (AI), si sta realizzando. E tante, tantissime mansioni sono ormai state automatizzate. Ma chi si aspettava di vedere l'incedere robotico limitato all'industria rimarrà sorpreso. I robot possono lavorare anche nei prati e, pure, fra i filari delle vigne. 

A dimostrarlo è un progetto basato nel vigneto britannico di Saffron Grange (nell'Essex) e recentemente comparso sulle pagine dell'Economist. Alcuni ingegneri della Queen Mary University of London (QMUL), in collaborazione con Extend Robotics, un'azienda con sede a Londra, stanno infatti costruendo un robot per la raccolta dell'uva.

Parola d'ordine: delicatezza

Ma, qualcuno si chiederà, come fa un maldestro robot a raccogliere l'uva? Delicato, il prezioso frutto rischia di essere ammaccato o, peggio, schiacciato se raccolto da dita metalliche poco attente. Be', gli ingegneri sono riusciti ad aggirare il problema. Dotato di sensori visivi alimentati dall'AI per capire quando la frutta è matura e di dita sensibili alla pressione per afferrare e tagliare i grappoli dalle viti senza dover scuotere i frutti, questo robot è tutt'altro che maldestro.

I sensori visivi, si legge nell'approfondimento proposto dall'Economist, funzionano cercando la luce che attraversa gli acini. Misurando la lunghezza d'onda in uscita dal frutto, il robot è in grado di determinare i livelli di zucchero presenti nell'acino e quindi capirne lo stato di maturazione. In via teorica, più avanti, simili sensori potrebbero essere applicati a interi vigneti, così da avere un monitoraggio autonomo e costante, dalla crescita dell'uva al controllo delle malattie.

In sperimentazione

Il progetto, in ogni caso, si trova ancora nelle sue fasi iniziali: attualmente, il robot deve essere gestito da un "pilota". Ma gli sviluppi del remoto vigneto inglese potrebbero comunque rivoluzionare il settore. La viticoltura, evidenzia l'Economist, può infatti beneficiare immensamente di una simile tecnologia, anche se limitata al robot pilotato. Breve e intenso, il periodo della vendemmia richiede un'immensa mole di lavoro eseguita in pochi giorni, idealmente. Ma la carenza di manodopera e le variazioni indotte dai cambiamenti climatici rischiano di allungare la finestra di raccolta. L'idea del Saffron Grange, quindi, è di organizzare una raccolta "24 su 24", nella quale i robot subentrano, di sera, agli operatori. A guidarli sarebbero i viticoltori di una struttura situata in Australia. Per un motivo preciso: quando nell'emisfero meridionale sarà tempo di vendemmia, i colleghi inglesi potranno ricambiare il favore. E più materiale multimedia verrà raccolto sulla raccolta, meglio sarà addestrata l'AI per la completa automazione.