Se Kim Jong-un e Putin continuano a «tenersi per mano»
Una promessa di garantire «pieno sostegno». È con queste parole che potremmo riassumere il messaggio inviato da Kim Jong-un a Putin, in occasione della festa nazionale russa di quest'oggi. In vista del cosiddetto "Russia Day", il leader nordcoreano ha giurato di essere pronto per «tenere Putin per mano». Con l'obiettivo di costruire «un Paese potente». Evidenziando una volta di più, quindi, il forte legame che intercorre tra le due Nazioni. Russia e Corea del Nord.
Ma ricapitoliamo. Parlando di «forte sostegno», Kim si riferiva, in particolar modo, alla guerra. Il leader nordcoreano, con questo messaggio, intendeva infatti esprimere l'appoggio del suo regime all'invasione dell'Ucraina, ormai giunta al 473. giorno di conflitto. «La giustizia vincerà sicuramente e il popolo russo continuerà ad aggiungere gloria alla storia della vittoria», ha aggiunto Kim, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa ufficiale nordcoreana KCNA.
Dopotutto, il sostegno di Pyongyang non stupisce. Già in passato, il Paese era stato accusato di aver fornito armi alla Russia. Agli occhi di Putin, Kim sembra essere l'esperto di armi per eccellenza, su cui fare affidamento. Il leader nordcoreano, infatti, avrebbe dimostrato a più riprese di non voler rinunciare allo sviluppo di un proprio arsenale di missili balistici e armi nucleari. Il tutto nonostante anni di sanzioni imposte dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
E non è tutto. Fin dall'inizio del conflitto, la Corea del Nord è stata uno dei pochi Paesi a riconoscere l'indipendenza di alcune regioni ucraine, tra cui la Crimea. Lo scorso ottobre, invece, Kim non aveva mancato di ribadire il suo sostegno in occasione dell'annessione di alcune regioni ucraine alla Russia. Tra le nazioni a cui Mosca sembrerebbe aver rivolto negli occhi, nel disperato tentativo di eludere sanzioni e controlli sulle esportazioni di armi, ci sarebbe proprio la Corea del Nord. Il che fornisce un motivo in più per credere alle parole e al sostegno — potremmo dire reciproco — tra i due Paesi.
Un legame sempre più forte
Il legame tra i due leader, a dirla tutta, si starebbe solo intensificando. Sebbene in un primo momento le relazioni tra Russia e Corea del Nord fossero meno «calorose», per esempio ai tempi dell'Unione Sovietica, a seguito del primo incontro tra Putin e Kim le cose sarebbero fortemente cambiate. Come dimostrano, dopotutto, sostegno e messaggi reciproci. Ricevuti anche in occasione di compleanni e altri eventi importanti. Lo scorso ottobre, in occasione del 70. compleanno del presidente russo, Kim aveva inviato un messaggio in cui si congratulava con lui «per aver schiacciato le sfide e le minacce degli Stati Uniti».
Una domanda resta. Da dove è nata questa amicizia? I due si strinsero la mano la prima volta a Vladivostok, nel 2019, in occasione di un vertice in corso proprio nella città russa. Da quel momento, Mosca si è unita a Pechino nella battaglia per risparmiare la Corea del Nord da nuove sanzioni sui test nucleari. Sanzioni a cui nel corso degli anni, partendo dagli Stati Uniti, si sono invece uniti diversi Paesi in tutto il mondo. Da quel momento, come piace ribadire a Kim Jong-un, i due non hanno più smesso «di tenersi per mano».