Se la deforestazione rischia di riguardare anche il Lago Bajkal

E così, all'improvviso, anche il Lago Bajkal è a rischio. Complice un controverso, nuovo disegno di legge che, riferisce il Moscow Times, punta ad allentare le restrizioni al disboscamento lungo le rive dello specchio d'acqua siberiano, famoso per essere il più profondo e quello con il maggior volume al mondo, patrimonio mondiale dell'UNESCO dal 1996. Di più, il Bajkal è considerato sacro dalle popolazioni indigene che abitano la regione ed è, da sempre, una destinazione eco-turistica molto popolare. Eppure, questo ecosistema – definito «eccezionale» proprio dalle Nazioni Unite – ha dovuto e deve affrontare minacce crescenti.
Il mese scorso, leggiamo, la camera bassa del Parlamento russo ha approvato in prima lettura gli emendamenti alla Legge sulla protezione del Lago Bajkal, in ballo da parecchio tempo. L'obiettivo? Sviluppare «infrastrutture di base» nelle città e nei villaggi più remoti nella zona. Secondo gli ecologisti, tuttavia, questi allentamenti consentirebbero una maggiore raccolta del legno a scopi commerciali e la costruzione di infrastrutture turistiche fuori misura.
Se convertito in Legge, questo disegno autorizzerebbe il cosiddetto disboscamento sanitario, un metodo di gestione forestale volto a ridurre al minimo le conseguenze di infestazioni di insetti, incendi boschivi e altri disastri naturali, su 75 appezzamenti di terreno per una superficie totale di 762 ettari. Da destinare alla costruzione di strade, impianti di trattamento delle acque reflue, servizi, ristoranti e altro, tanto altro ancora. Si tratta, quantomeno, di un compromesso visto che il progetto di legge originale minacciava fino al 68% delle aree forestali del Bajkal, consentendo il disboscamento sanitario fino al 2030.
A trarne benefici, fra gli altri, sarebbe una stazione sciistica di proprietà dell'oligarca Oleg Deripaska, finito nei guai a suo tempo per aver criticato le operazioni di Mosca in Ucraina. La stazione sorge nei pressi di una vasta, vastissima foresta. E potrebbe, sfruttando il disboscamento, aumentare il numero di piste. Il management della stazione, per contro, ha negato simili piani. Anche il deputato della Duma di Stato Alexander Yakubovsky potrebbe beneficiare del disegno di legge.
L'anno scorso, due settimane dopo che Greenpeace Russia aveva lanciato l'allarme sulle conseguenze, catastrofiche, che la proposta avrebbe avuto per il Lago Bajkal, Yakubovsky aveva cercato di silenziare l'organizzazione ambientalista. Invitando il ministero della Giustizia a indagare. Sebbene Greenpeace Russia abbia evitato l'etichetta di «agente straniero», affibbiata di fatto a chiunque la pensi diversamente dal Cremlino, le autorità russe a maggio hanno bandito il gruppo definendolo «indesiderabile».
Secondo un'indagine di Kedr, Yakubovsky potrebbe avere un forte, fortissimo conflitto di interessi. Sua moglie Olga Yakubovskaya, infatti, è la proprietaria del Bajkal Construction and Development Group, una società di sviluppo immobiliare che potrebbe raccogliere grandi profitti da progetti di costruzione in aree appena disboscate. Il disegno ha ricevuto il sostegno del governatore della regione di Irkutsk, Igor Kobzev, e della Buriazia attraverso Alexey Tsydenov. Il quale, il mese scorso, ha sentenziato: «Non possiamo abbattere la foresta, non possiamo catturare omul (un pesce raro originario del Bajkal, ndr), non possiamo fare turismo. Come dovremmo vivere?». Molti degli oltre 80 villaggi sulle rive del lago Bajkal soffrono infatti di una grave mancanza di infrastrutture di base come strade adeguatamente asfaltate e sistemi fognari.
«Chiunque sia stato a Bajkal sa che non è necessario un disboscamento di queste dimensioni per sviluppare l'infrastruttura» ha ribattuto, dal canto suo, l'attivista Kristian Rinchinov, osservando che ci sono già abbastanza terreni agricoli abbandonati e altre aree deserte per costruire infrastrutture locali. «Le foreste intorno a Bajkal sono molto importanti non solo per la loro bellezza, ma perché questi ecosistemi forniscono acqua per il grande lago».
Tra gli aspetti positivi del disegno di legge vi sarebbero le disposizioni per la costruzione di strutture di mitigazione delle frane nelle aree sgomberate e la «compensazione» per ogni albero abbattuto piantandone altri cinque al suo posto. «L'area intorno a Bajkal ha praterie, pendii della steppa, foreste e territori sviluppati dall'uomo» ha ribattuto l'attivista ambientale Yevgeny Simonov. «Dov'è, in questa equazione, lo spazio per piantare un albero ogni cinque? Significa piantare alberi nella steppa o cosa?». Simonov ha aggiunto che la proposta di strutture di mitigazione delle frane, se erette nonostante la diffusa corruzione, sarebbe l'unico aspetto positivo delineato nel disegno di legge.
Se è vero che molti esperti si aspettavano che il disegno di legge passasse, rapidamente, alla seconda e terza lettura alla Duma, i legislatori, a sorpresa, hanno scelto di posticipare queste votazioni in autunno. Prediligendo incontri con la popolazione locale. «Abbiamo in programma di condurre incontri con i residenti della regione di Irkutsk e della Repubblica di Buriazia e discutere le proposte legali» ha dichiarato Dmitry Kobylkin, presidente del Comitato ecologico della Duma di Stato.