Russia

«Senza prove serie, l'arresto di Durov è un atto politico»

Il portavoce del presidente russo Vladimir Putin, Dmitri Peskov, si è espresso sul caso Telegram
©Tatan Syuflana
Ats
27.08.2024 12:08

Il portavoce del presidente russo Vladimir Putin, Dmitri Peskov, ha dichiarato che se non dovessero esserci prove «serie» per l'arresto in Francia del patron del servizio di messaggistica Telegram, Pavel Durov, si tratterebbe di un «caso politico». Lo riporta l'agenzia di stampa ufficiale russa Tass.

«Le accuse sono davvero molto serie e richiedono prove altrettanto serie, altrimenti si tratterà di un tentativo diretto di limitare la libertà di comunicazione e, si potrebbe anche dire, di un'intimidazione diretta nei confronti del capo di una grande azienda. Cioè sarà esattamente una questione politica, cosa che ieri in questa storia è stata negata dal signor (Emmanuel) Macron», il capo dello stato francese, ha detto Peskov.

Durov, miliardario franco-russo è stato fermato sabato sera all'aeroporto di Le Bourget, vicino a Parigi. La sua custodia di polizia, per dodici reati legati alla criminalità organizzata, è stata prorogata fino a mercoledì prossimo. L'arresto aveva da subito scatenato l'ira di Mosca.

Ieri Macron ha sottolineato che il fermo è avvenuto «nell'ambito di un'inchiesta giudiziaria in corso» e che per questo «spetta ai giudici decidere». II provvedimento a carico del fondatore dell'app di messaggistica criptata non è una decisione politica: «In uno stato di diritto - ha insistito il capo dell'Eliseo - sulle reti sociali, come nella vita reale, le libertà vengono esercitate nel quadro previsto dalla legge per la protezione dei cittadini e il rispetto dei loro diritti fondamentali».

La Russia è pronta a «fornire tutto l'aiuto e l'assistenza necessari» a Durov, «ma la situazione è complicata anche dal fatto che è pure cittadino francese», ha anche detto oggi Peskov. «Ci auguriamo che il signor Durov abbia tutte le capacità necessarie per organizzare la sua difesa legale».

Dal canto suo, il capo dei servizi segreti russi per l'estero, Serghei Naryshkin, ha detto di non aspettarsi che Durov accetterà di fornire informazioni sensibili per Mosca ai paesi occidentali. «Mi aspetto che non lo farà», ha affermato Naryshkin rispondendo a una domanda in proposito stando a quanto riferisce Tass.

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