Il fenomeno

Serata al bar «sobrio», i locali che non vendono alcol arrivano in Europa

È negli USA che le svolte salutiste trovano terreno fertile, ma la tendenza è che anche da noi possa prendere piede l'idea di esercizi pubblici «alcol free»
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Matteo Generali
14.09.2024 20:30

I sober bar, locali nei quali non vengon venduti alcolici, sono sempre di più e spopolano nelle città di tutto il mondo. Moda salutista passeggera oppure una tendenza che persisterà nel tempo? Ad oggi non è dato saperlo, ma per ora quello che un tempo era ritenuto «un covo di ex alcolizzati sulla via della redenzione» è divenuto, specialmente dopo la pandemia, una tendenza sempre più apprezzata: consente, infatti, di vivere momenti di convivialità sorseggiando drink buoni e particolari che vanno oltre il semplice Crodino e la banale Coca Cola.

I bar sobri sono anche detti «temperance bar» ed il fenomeno non è per niente nuovo. Risale infatti al 1890 l’apertura della prima taverna senza alcol, il Fitzpatrick's Temperance Bar a nord di Manchester, che ancora oggi serve root beer e bicchieri di tarassaco e bardana.

Un tempo i sober bar erano luoghi di ritrovo per persone con problemi di alcolismo, obbligate a stare alla larga dai punti vendita. Oggi i bar analcolici non sono necessariamente frequentati da soli astemi, ma da chiunque voglia un ambiente da bar divertente senza la minaccia di un mal di testa da sbornia il giorno dopo. È cambiata la percezione.

La tendenza dei Millenial, è noto, è quella di bere meno. A tal proposito Gallup ha pubblicato uno studio in cui risulta che «solo» il 62% degli adulti (campione americano) sotto i 35 anni ha dichiarato di bere alcol, in calo di 10 punti percentuali rispetto ai primi anni Duemila. Un chiaro segnale che abbraccia l’offerta, crescente, degli esercizi pubblici «alcol free».

È negli Stati Uniti, specialmente a New York e Los Angeles, che le svolte salutiste trovano terreno fertile. Sono infatti questi i luoghi in cui si registrano più di frequente aperture di tali di bar. Ma se gli americani hanno una cultura del bere piuttosto grezza, ciò che stupisce sono le aperture di bar sobri in Europa. Nel Vecchio Continente, l’aperitivo o il bicchiere di vino durante il pasto sono ormai tradizione, cultura. Stupisce dunque l’apertura di «Déjà Bu» a Parigi o «Atipico» a Torino. Nella carta dei cocktail sono presenti i più classici drink: Gin Tonic, Amaro Lucano, Spritz, cocktail al limoncello e Negroni, ovviamente tutti con il 0% di alcol. Davide Piastra, proprietario di «Atipico», ha spiegato al Gambero Rosso: «Conosco i prodotti alcolici. Ho fatto vari corsi, ci ho lavorato. Quando propongo questi nuovi prodotti, so cosa bevevi prima e cosa ti sto dando adesso. La sfida, infatti, è stata quella di mantenere l’intensità dei gusti per avere comunque l’impressione di bere un buon cocktail».

Insomma, se i sober bar prendessero davvero piede, i nostri venerdì sera saranno di tutt’altra specie. Ma è davvero plausibile che realtà come «Atipico» diventino parte integrante della nostra quotidianità? Staremo a vedere…