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«Serve un immediato ritorno al cessate il fuoco a Gaza»

È quanto chiedono Francia, Germania e Regno Unito, dicendosi «indignati» per il numero di vittime tra i civili da quando Israele ha violato la tregua – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Serve un immediato ritorno al cessate il fuoco a Gaza»
Red. Online
22.03.2025 08:18
23:04
23:04
Manifestanti davanti alla casa di Netanyahu dispersi con la forza

Decine di manifestanti che marciavano a Gerusalemme verso la residenza del premier israeliano, Benyamin Netanyahu, hanno abbattuto un posto di blocco della polizia che era stato eretto sul posto, mentre sul luogo erano presenti pochi poliziotti. Lo riferisce Ynet.

Successivamente, il posto di blocco è stato ricostruito e coloro che avevano superato la zona protetta sono stati allontanati con la forza. In seguito, gli agenti hanno iniziato a respingere anche altri manifestanti che si avvicinavano al posto di blocco. Michal Deutsch, una delle leader della protesta, che aveva pure abbattuto il posto di blocco, è stata arrestata.

20:36
20:36
«Sciopero generale se Netanyahu non darà ascolto alla sentenza della Corte Suprema»

Il leader dell'opposizione israeliana, Yair Lapid, ha minacciato lo sciopero generale se il primo ministro Benyamin Netanyahu si rifiuterà di dare ascolto alla sentenza della Corte Suprema che ha congelato la decisione del governo di licenziare il capo dello Shin Bet (Sicurezza Interna).

Lo riferisce Times of Israel.

«Un governo che si rifiuta di obbedire alla legge è un governo pericoloso che deve essere fermato. Deve essere rovesciato!», ha detto Lapid rivolgendosi a diverse migliaia di manifestanti a Tel Aviv. «Se ciò accade, l'intero Paese deve fermarsi», ha aggiunto.

«L'economia deve scioperare, il Parlamento deve scioperare, i tribunali devono scioperare, le autorità devono scioperare, e non solo le università, ma anche le scuole», ha aggiunto il leader dell'opposizione israeliana.

19:17
19:17
Netanyahu ordina una seconda ondata di attacchi sul Libano

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e il ministro della Difesa Israel Katz hanno ordinato all'esercito di condurre «una seconda ondata di attacchi contro decine di obiettivi terroristici di Hezbollah in Libano». Lo ha annunciato l'ufficio del ministro della Difesa, scrive Times of Israel.

Questi attacchi sono «una risposta al lancio di razzi verso Israele e in continuazione della prima ondata di raid condotta questa mattina» che aveva come obiettivo il Libano meridionale, ha aggiunto il ministero.

18:50
18:50
Fatah a Hamas: «Lasci Gaza per il bene dei palestinesi»

«Hamas mostri compassione per Gaza, i suoi bambini, le sue donne e i suoi uomini, e lasci il potere». Solo così potrà evitare «la fine dell'esistenza dei palestinesi» nella Striscia. L'appello, dai toni drammatici, arriva da al Fatah, il partito rivale che fa capo al presidente dell'Anp Abu Mazen, cacciato con la forza dalla Striscia nel 2007. A nulla sono serviti anni di tentativi di riconciliare le due fazione palestinesi. E ora è soprattutto ad al Fatah che guarda la proposta araba per un futuro governo di Gaza senza più Hamas e per scongiurare il piano di espulsione di massa di Donald Trump.

Non solo. Venerdì era stato il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, a dare un ennesimo ultimatum a Hamas: «Liberi subito tutti gli ostaggi, o l'Idf conquisterà altri territori della Striscia, evacuerà la popolazione e annetterà quelle zone». In questa minaccia, al Fatah intravede per i palestinesi di Gaza altri «giorni difficili, duri e dolorosi», ha detto il portavoce del partito, Mounther al Hayek, in un messaggio inviato all'Afp dalla Striscia. E ha quindi invitato Hamas a «lasciare la scena governativa e a prendere pienamente coscienza che», se dovesse restare al potere e Israele dovesse dare seguito alle sue minacce, «la battaglia imminente porterà alla fine dell'esistenza dei palestinesi» a Gaza.

La popolazione civile della Striscia è peraltro già sfinita da 17 mesi di guerra che ha fatto quasi 50.000 morti stando ai bilanci forniti dal ministero della Sanità di Hamas. Nei giorni scorsi Israele ha rotto anche la fragile tregua, adducendo come causa l'impasse in cui si trovavano i colloqui per la seconda fase dell'accordo entrato in vigore il 19 gennaio. Nelle ultime 48 le vittime palestinesi degli attacchi israeliani nella Striscia sono stati oltre 130.

Anche Trump continua a minacciare «l'inferno» se i 59 ostaggi ancora nelle mani di Hamas - tra vivi e morti - non dovessero tornare subito a casa. Il presidente americano inoltre non ha del tutto abbandonato la sua idea di svuotare Gaza per ricostruirla e farne una 'Riviera del Medio Oriente'.

17:57
17:57
Leader di Hamas vede il ministro degli Esteri turco a Istanbul

Khalil al-Hayya, uno dei leader di Hamas e membro dell'ufficio politico del gruppo palestinese, ha incontrato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan. Lo riferisce il ministero degli Esteri di Ankara su X, pubblicando una foto dell'incontro.

Secondo l'agenzia Anka, i colloqui si sono tenuti a Istanbul tra Fidan e una delegazione di Hamas guidata da al-Hayya.

16:44
16:44
L'esercito libanese apre un'inchiesta sul lancio di razzi in Israele

Il ministro della Difesa libanese Michel Menassa ha riferito che l'esercito ha aperto un'inchiesta sulle circostanze del lancio di razzi contro Israele avvenuto questa mattina, che ha provocato la reazione dell'Idf con bombardamenti nel sud del Libano.

Lo riporta Al Jazeera.

Menassa ha sottolineato «il rifiuto del Libano di un ritorno alla situazione precedente al cessate il fuoco nel novembre 2024 e la sua forte opposizione ai tentativi di minare gli sforzi dello Stato per consolidare la sicurezza e la stabilità in tutto il territorio libanese», e ha invitato gli Stati che sponsorizzano il cessate il fuoco a «dissuadere il nemico israeliano dalle sue continue violazioni e attacchi con falsi pretesti».

Hezbollah ha negato di aver lanciato razzi contro il nord di Israele stamattina.

16:03
16:03
Gli Stati Uniti inviano un'altra portaerei in Medio Oriente contro gli Houthi

Gli Stati Uniti inviano una seconda portaerei in Medio Oriente, nell'ambito della campagna di raid contro i ribelli Houthi in Yemen.

Secondo quanto riferito da due funzionari del Pentagono a Politico, infatti, non solo il segretario alla Difesa Pete Hegseth ha esteso di un altro mese il dispiegamento della USS Harry S. Truman, attualmente operativa nel Mar Rosso, ma ha ordinato alla USS Carl Vinson e ai suoi cacciatorpedinieri di unirsi alla portaerei nelle prossime settimane dopo aver condotto esercitazioni nel Mar Cinese Orientale con i giapponesi e i sudcoreani.

14:41
14:41
Fatah a Hamas: «Cedete il potere per il bene dei palestinesi»

Fatah, partito del presidente dell'Anp Abu Mazen, invita Hamas a lasciare il potere a Gaza per preservare la presenza palestinese nella Striscia, mentre Israele intensifica le operazioni militari minacciando di sfollare la popolazione e annettere parti del territorio.

«Hamas deve mostrare compassione per Gaza, i suoi bambini, le sue donne e i suoi uomini. Mettiamo in guardia da giorni difficili, duri e dolorosi per la popolazione», ha detto Mounther al-Hayek, portavoce di Fatah, invitando Hamas «a lasciare la scena e a rendersi conto che la battaglia imminente porterà alla fine dell'esistenza dei palestinesi» a Gaza.

13:52
13:52
Hezbollah nega di aver lanciato razzi contro Israele

Hezbollah nega di aver lanciato razzi contro il nord di Israele stamattina. Il lancio ha provocato la reazione israeliana, che ha ripreso i raid sul sud del Libano.

In una dichiarazione, Hezbollah «ha negato qualsiasi coinvolgimento nel lancio di razzi dal Libano meridionale» e ritiene che «le accuse del nemico israeliano facciano parte dei pretesti per continuare i suoi attacchi contro il Libano, che non si sono fermati dall'annuncio del cessate il fuoco», entrato in vigore il 27 novembre scorso.

13:02
13:02
IDF: «Colpite decine di lanciarazzi e il centro di comando di Hezbollah»

«Poco fa, le forze israeliane hanno colpito decine di lanciarazzi di Hezbollah e un centro di comando da cui operavano i terroristi di Hezbollah nel Libano meridionale». Lo rendo noto l'Idf su X.

«Il lancio di razzi questa mattina verso la Galilea costituisce una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano e rappresenta una minaccia diretta per i cittadini dello Stato di Israele. Lo Stato del Libano ha la responsabilità di rispettare l'accordo». L'Idf - conclude - continuerà ad agire come richiesto per proteggere i cittadini israeliani.

13:01
13:01
«Almeno quattro morti in un raid dell'IDF nel sud del Libano»

Sarebbero almeno quattro le persone che hanno perso la vita nei raid aerei che l'Idf ha condotto nel sud del Libano come rappresaglia per il lancio di razzi verso il nord di Israele. Lo scrive L'Orient-Le Jour, citando il sindaco di Touline, Malek Aouali, secondo il quale il raid israeliano ha colpito un centro commerciale.

12:27
12:27
Una donna morta e tre feriti in un raid dell'IDF nel sud del Libano

Una donna è morta e altre tre persone sono rimaste ferite nei raid aerei che l'Idf ha condotto questa mattina nel sud del Libano come rappresaglia per il lancio di razzi verso il nord di Israele. Lo rende noto la televisione libanese. Non è chiaro se le vittime siano civili o combattenti, precisa il Times of Israel.

12:24
12:24
Aoun condanna: «In corso tentativi di trascinare il Libano in una nuova guerra»

Il presidente libanese Joseph Aoun ha condannato quelli che ha definito ''tentativi di trascinare nuovamente il Libano in un ciclo di violenze''. Citato dal quotidiano Naharnet, Aoun ha chiesto all'esercito di «adottare le misure necessarie per preservare la sicurezza dei cittadini» e di avviare un'indagine su lancio di razzi verso il nord di Israele questa mattina.

«Quello che è successo oggi nel sud e quello che continua lì dal 18 febbraio rappresentano un duro colpo al progetto di salvataggio del Libano su cui i libanesi hanno concordato all'unanimità», ha avvertito Aoun.

Di conseguenza il presidente libanese ha spiegato di aver invitato «tutte le forze interessate nel sud del Libano, in particolare il comitato di monitoraggio creato dopo l'accordo del novembre 2024, e l'esercito a seguire quanto sta accadendo con la massima serietà al fine di evitare qualsiasi ripercussione e controllare qualsiasi violazione o caos che potrebbe mettere in pericolo il Paese in queste delicate circostanze».

11:31
11:31
IDF: «In corso un raid contro Hezbollah nel sud del Libano»

L'esercito israeliano (Idf) "sta colpendo adesso obiettivi di Hezbollah nel Libano meridionale": lo rende noto su Telegram l'Idf.

Il primo ministro israeliano Benjamin Nateyahu e il ministro della Difesa Israel Katz hanno ordinato all'esercito di agire con forza contro decine di obiettivi terroristici in Libano: "Israele non permetterà alcun danno ai suoi cittadini e alla sua sovranità", si legge in un comunicato dell'ufficio del premier.

11:07
11:07
Hamas: «Uccisi 130 palestinesi a Gaza nelle ultime 48 ore»

Il ministero della Sanità della Striscia di Gaza, gestito da Hamas, ha affermato che 130 palestinesi deceduti e 263 feriti sono arrivati negli ospedali della Striscia nelle ultime 48 ore e "diverse vittime sono ancora sotto le macerie e sulle strade".

Nel complesso, si legge inoltre in un comunicato pubblicato su Telegram, dal 7 ottobre 2023 "il bilancio dell'aggressione israeliana è salito a 49'747 vittime e 113'213 feriti".

09:38
09:38
Lanciati razzi dal Libano verso Israele per la prima volta dopo mesi

Cinque razzi, di cui almeno tre sono stati intercettati dall'Idf a Metulla, sono stati lanciati questa mattina dal sud del Libano verso il nord di Israele. Si tratta del primo attacco missilistico dal Libano in tre mesi: l'ultimo risaliva a dicembre.

Al momento non si segnalano feriti o danni materiali, precisa il Jerusalem Post. In risposta, l'esercito dello Stato ebraico ha condotto dei raid aerei nei pressi dei villaggi di Hula e Markaba, nel Libano meridionale, riferiscono i media locali.

08:18
08:18
Il punto alle 8.00

Francia, Germania e Regno Unito hanno chiesto un «immediato ritorno al cessate il fuoco» nella Striscia di Gaza, affermando di essere «indignati» per il numero di vittime tra i civili da quando Israele ha violato la tregua.

In una dichiarazione congiunta, i ministri degli Esteri Jean-Noël Barrot, Annalena Baerbock e David Lammy hanno denunciato «una drammatica battuta d'arresto per la popolazione di Gaza, gli ostaggi, le loro famiglie e l'intera regione». «Siamo indignati per il numero di vittime civili e chiediamo con urgenza il ritorno immediato al cessate il fuoco», hanno affermato nella nota diffusa da Londra e Berlino.

«Invitiamo tutte le parti a riprendere i negoziati affinché il cessate il fuoco sia attuato nella sua interezza e diventi permanente», hanno aggiunto i tre ministri degli Esteri di Francia, Germania e Gran Bretagna.

Secondo la Difesa civile di Gaza, gli attacchi israeliani sul territorio hanno ucciso 520 persone da quando Israele ha rotto la tregua, martedì scorso.

«È chiaro che Hamas non deve più governare Gaza o rappresentare una minaccia per Israele. Tuttavia, questo conflitto non può essere risolto con mezzi militari», hanno affermato i ministri francese, tedesco e britannico. «Ulteriori spargimenti di sangue non sono nell'interesse di nessuno», hanno aggiunto, invitando «tutti coloro che hanno influenza su Hamas a usare tale influenza per garantire che non vi siano ulteriori attacchi contro Israele» e hanno esortato Israele «a rispettare pienamente il diritto internazionale e a consentire immediatamente la consegna degli aiuti».