Il caso

Seul contro Mosca: «Vogliamo il ritiro immediato dei soldati nordcoreani»

La Corea del Sud convoca l'ambasciatore russo per protestare contro la presunta cooperazione militare con la Corea del Nord
©Alexei Nikolsky
Michele Montanari
21.10.2024 18:00

Sale la tensione sul presunto invio di truppe nordcoreane in Russia. La Corea del Sud quest’oggi ha convocato l'ambasciatore russo per protestare contro la cooperazione militare tra Pyongyang e Mosca, chiedendo il ritiro immediato dei soldati nordcoreani.

L'agenzia dei servizi segreti della Corea del Sud (NIS) venerdì scorso ha fatto sapere che la Corea del Nord ha inviato 1.500 unità di forze speciali in Russia per supportare la guerra di Mosca contro l'Ucraina. Stando al NIS, un totale di 12 mila soldati si starebbe preparando a raggiungere la Russia. Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato l’allarme, spiegando che il suo governo ha ricevuto informazioni di intelligence in merito a 10 mila nordcoreani che si stanno preparando a unirsi alle forze russe.

Durante l’incontro con l'ambasciatore russo Georgy Zinoviev, il vice-ministro degli Esteri sudcoreano Kim Hong Kyun ha «condannato nei termini più duri» l'invio di truppe dalla Corea del Nord che, a suo dire, rappresenterebbero «una grave minaccia alla sicurezza» per la Corea del Sud e per la comunità internazionale, riporta la Associated Press citando una nota ministeriale.

Kim Hong Kyun ha pure affermato che la Corea del Sud, in collaborazione con la comunità internazionale, mobiliterà tutti i mezzi disponibili per affrontare «un atto che minaccia i suoi vitali interessi di sicurezza nazionale». Dal canto suo, l'ambasciatore Zinoviev ha fatto sapere che la cooperazione russo-nordcoreana non intende minare gli interessi di sicurezza nazionale sudcoreani.

In una telefonata con il Segretario generale della NATO Mark Rutte, il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha informato che Seul non resterà immobile di fronte alla «sconsiderata» cooperazione militare tra Pyongyang e Mosca. Yoon ha inoltre fatto sapere che il suo Paese invierà presto una delegazione alla NATO per scambiare informazioni sulla cooperazione tra Russia e Corea del Nord. Rutte ha lanciato l’allarme su X, spiegando che un eventuale dispiegamento di truppe nordcoreane in Ucraina «segnerebbe una significativa escalation». Tuttavia la NATO non ha ancora confermato l’invio di truppe nordcoreane in Russia.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in una conference call con i giornalisti ha commentato: «Stiamo leggendo molte informazioni contraddittorie. I sudcoreani dicono una cosa, poi il Pentagono dice di non avere conferme di tali dichiarazioni. Ci sono molte informazioni contraddittorie. Devono essere trattate come tali». Il Cremlino negli scorsi giorni aveva già smentito la notizia sull'arrivo di soldati nordcoreani.

I rapporti tra le due Coree intanto sono sempre più tesi. Il leader nordcoreano Kim Jong Un ha recentemente ordinato di far saltare in aria tratti della rete stradale intercoreana che collegavano i due Paesi, prendendo ulteriori misure per porre fine a tutte le relazioni con il sud. Kim ha anche minacciato Seul sbandierando lo spettro delle armi nucleari. Secondo la AP, vista la collaborazione tra Pyongyang e Mosca, la Corea del Sud potrebbe ora prendere in considerazione la possibilità di fornire armi all'Ucraina. Seul si è unita alle sanzioni internazionali contro Mosca, ma ad oggi non ha mai fornito armi a Kiev.

Gli Stati Uniti, la Corea del Sud e i partner occidentali da mesi accusano la Corea del Nord di fornire armi e munizioni alla Russia in cambio di assistenza economica e tecnologica. A giugno, Kim e il presidente russo Vladimir Putin hanno firmato un patto che prevede assistenza militare reciproca nel caso uno dei due Paesi venisse attaccato.

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