Aviazione

Sì, Alitalia tornerà a volare (ma solo con il logo)

Entro la fine dell'anno l'identità visiva di ITA Airways si arricchirà di «un elemento storico che onora sia l'Italia sia la sua storia aeronautica» – La compagnia acquistò il vecchio marchio per 90 milioni nel 2021
Marcello Pelizzari
27.09.2024 17:50

Alitalia, ancora oggi, è un nome familiare. In Italia e nel mondo (dell'aviazione). Anni fa, nell'ottobre del 2021, la neonata ITA Airways, sorta dalle ceneri della vecchia compagnia di bandiera, acquistò i diritti del marchio – l'iconica «A», avete presente? – per 90 milioni di euro. Detto che, presto, ITA integrerà il gruppo Lufthansa, di cui fa parte anche Swiss, all'estero il nome «Alitalia» è spesso usato per indicare ITA. Ancora oggi. Come dire: nulla è cambiato, al netto di una livrea blu decisamente impattante. 

Da tempo, visto l'acquisto del marchio, le domande circa i possibili utilizzi che ne avrebbe fatto ITA Airways si sprecano. C'è chi, come il Corriere della Sera, aveva parlato del ritorno della «A» sulle rotte intercontinentali. Ora, per contro, la stessa ITA ha fatto chiarezza. Il marchio Alitalia, leggiamo, verrà rivitalizzato. Entro la fine dell'anno, l'identità visiva di ITA Airways si arricchirà di un elemento storico, citiamo, «che onora sia il Paese sia la sua storia aeronautica». Il progetto, evidentemente, ha anche un nome: «ITA Airways, inspired by Alitalia». Il marchio Alitalia, d'altro canto, rimane un asset importante per ITA Airways. Per questo, il logo di ITA sarà integrato da quello, vecchio ma appunto iconico, di Alitalia. Solo in alcuni punti strategici e con una motivazione precisa: Alitalia ha ispirato i valori di ITA con la sua «eccellenza pionieristica nel trasporto aereo» e fungendo da ambasciatore dell'Italia nel mondo.

Detto questo, difficilmente l'aspetto di ITA verrà stravolto. Uscendo dal linguaggio tipico dei comunicati stampa, ITA rimarrà ITA, con l'identità che ha assunto dall'ottobre del 2021. Ma, allo stesso tempo, sfrutterà Alitalia e la sua storia per portare avanti «il suo processo di sviluppo nei mercati chiave». Lufthansa, la nuova casa che accoglierà ITA, aveva percorso una strada simile quando cambiò marchio nel 2018 e, di riflesso, il colore giallo venne abbandonato. Non del tutto, però, tant'è che questo colore è ancora utilizzato per alcuni dettagli a mo' di effetto nostalgia. Così il responsabile del design in seno al gruppo, Ronald Wild: «La quantità di giallo è stata ridotta, ma la sua qualità è stata migliorata. Rimane il colore del nostro cuore».

La mitica «A», tornando ad Alitalia, risale al 1969, quando il vettore italiano toccava il cielo con un dito. Era l’unica compagnia in Europa, infatti, a vantare una flotta di soli aviogetti, volendo ricorrere al gergo dell’epoca. Serviva, però, un logo all’altezza. Capace di far entrare la compagnia nella memoria (e nel cuore) di tutti. I vertici del vettore si rivolsero a un’agenzia creativa di San Francisco, la Landor Associates. Il risultato fu clamoroso: una «A» stilizzata, tricolore, che riprende l’impennaggio. E la scritta Alitalia. Un insieme unico e inimitabile, sebbene tutte le altre compagnie – gelose – chiesero alla Landor di replicare quel capolavoro. Un insieme che rendeva alla perfezione la dimensione del volo e, di riflesso, quella del sogno.

Il cosiddetto rebranding fu inaugurato con un Boeing 747-100. Assieme al logo, si apriva un’era di viaggi e possibilità. Un’era che contribuì a disegnare il Paese e i suoi cittadini. In effetti, la compagnia sprizzava italianità da tutti i pori. Tanti professionisti, negli anni, definirono il look di Alitalia. Ignazio Gardella, Delia Biagiotti, Mila Schön, addirittura Giorgio Armani e ancora Alberto Ferretti. Per tacere delle locandine, delle pubblicità, di oggetti divenuti culto come le posate di Gio Ponti e di Joe Colombo. Ora, ITA Airways potrebbe ridare lustro a questo clamoroso vissuto.

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