Si allunga la lista dei Paesi esclusi dal funerale di Elisabetta
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Si allunga la lista dei Paesi esclusi del tutto dagli inviti per i funerali di Stato di Elisabetta II in programma a Londra lunedì.
Fonti ufficiose del governo britannico hanno fatto sapere alla BBC che la corte ha depennato - evidentemente su indicazione della neo premier conservatrice Liz Truss - ogni possibile coinvolgimento di rappresentanti non solo di governo, ma anche diplomatici di Paesi sotto sanzioni da parte dell'Occidente come l'Afghanistan, la Siria e il Venezuela; in aggiunta alla Russia di Vladimir Putin, messa all'indice a causa della guerra in Ucraina fin dai giorni scorsi, assieme alla sua alleata Bielorussia e alla Birmania della giunta militare golpista.
Fra i paesi sgraditi al grande alleato americano, risultano invece finora inclusi sia l'Iran, sia il Nicaragua, sia persino la Corea del Nord, seppure invitati al livello di ambasciatori e non di governanti.
Confermata infine al momento la previsione di circa 500 dignitari stranieri in arrivo, inclusi numerosi capi di Stato o di governo. Per gli esponenti di famiglie reali di paesi esteri, come per i capi di Stati, è inoltre previsto l'invito a un ricevimento che Carlo III, in veste di nuovo re, offrirà a palazzo dopo la conclusione dei funerali di sua madre, previsti a partire dalle 11.00 locali (le 12.00 in Svizzera) nell'abbazia di Westminster.
Luogo in cui l'ultimo funerale di un monarca regnante risale all'800; ma al quale Elisabetta era particolarmente legata, essendo stato teatro del suo matrimonio inossidabile col principe consorte Filippo, officiato nel 1947, e poi della sua incoronazione solenne celebrata nel 1953, un anno dopo l'ascesa al trono.