Economia e guerra

Si avvicina il vertice Russia-Africa: «A Putin chiederemo azioni concrete per la pace»

Il summit si terrà il 27 e il 28 luglio a San Pietroburgo — Il continente africano è stato duramente colpito dalle conseguenze della guerra — Il presidente del Senegal, Macky Sall: «Impennata nei prezzi di grano e fertilizzanti, cerchiamo il dialogo»
Il presidente del Senegal Macky Sall © Shutterstock
Red. Online
10.07.2023 11:27

Manca poco più di due settimane: a fine mese — il 27 e il 28 luglio — si terrà, a San Pietroburgo, il secondo vertice Russia-Africa. Nato nel 2019 (la prima edizione si è tenuta a Sochi), il summit è stato creato per rafforzare i rapporti commerciali e politici fra Mosca e gli Stati del continente africano. Ma quest'anno, inevitabilmente, a tener banco sarà anche la questione ucraina. Putin, ha fatto sapere la TASS negli scorsi giorni, presenzierà; e ben difficilmente potrà evitare qualche domanda scomoda da parte della cinquantina di capi di Stato africani che parteciperanno all'incontro. È vero: molti Paesi africani hanno assunto una posizione neutrale sul conflitto in Ucraina. Per dare qualche numero: nella votazione delle Nazioni Unite del 2 marzo 2022, poco più della metà dei membri africani (28) ha votato a favore di una risoluzione di condanna dell'invasione russa, mentre 17 hanno votato per l'astensione, otto non hanno espresso alcun voto e uno (l'Eritrea) ha votato contro. Ma il 16 e 17 giugno, una delegazione di sei Paesi africani (Senegal, Sudafrica, Zambia, Uganda, Egitto e Repubblica del Congo) più un rappresentante dell'organizzazione internazionale Unione africana si è recata in Ucraina e in Russia per una missione di pace. «Questa guerra deve finire: deve essere risolta attraverso negoziati e mezzi diplomatici», aveva affermato allora Cyril Ramaphosa, presidente del Sudafrica. 

Nelle scorse ore, intervistato dal Financial Times, il presidente del Senegal Macky Sall ha confermato la posizione africana: «Abbiamo chiesto a Putin, prima del vertice Russia-Africa, di mostrare il suo desiderio di muoversi verso la pace».

Il segnale

Ma non si tratta solo di parole di circostanza. Sul tavolo di Putin, la delegazione africana ha messo proposte concrete: «Prima del prossimo vertice Russia-Africa, [Putin] dovrà fare alcune azioni per dimostrare il suo desiderio di andare avanti con la pace, anche in senso umanitario». L'idea suggerita? Ulteriori scambi di prigionieri di guerra e il ritorno in Ucraina dei bambini presi dagli occupanti russi «possono essere un ottimo segnale. Durante il vertice di fine luglio forse potremo fare dei progressi. È quello che speriamo».

Interessi

Per l'Africa, cercare la pace non è solo una questione umanitaria. Ci sono degli interessi economici in gioco. Il continente è stato duramente colpito dagli effetti della guerra, in particolare dall'impennata dell'inflazione, con elevati prezzi di cibo ed energia. Tra i maggiori importatori di grano e fertilizzanti provenienti da Ucraina e Russia, i Paesi africani stanno soffrendo le conseguenze dell'invasione voluta da Putin. «Abbiamo grossi problemi di sicurezza alimentare e di agricoltura», ha spiegato Sall al Financial Times. «Compriamo fertilizzanti dalla Russia e oggi, con le sanzioni, abbiamo difficoltà a pagare questi beni. Per questo stiamo parlando con entrambe le parti. Sappiamo che è molto complicato, ma pensiamo che questa apertura al dialogo sia stata accolta positivamente».

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