Soldato americano sconfina in Corea del Nord: «Un gesto volontario»
Il Comando delle Nazioni Unite in Corea ha dato oggi, martedì 18 luglio, l’annuncio di arresto di un cittadino americano in Corea del Nord a causa del superamento di quest’ultimo della linea di confine che separa il Paese dalla Corea del Sud. L’uomo, che secondo fonti della CNN sarebbe un militare statunitense (notizia confermata dal Pentagono), stava visitando l’area di sicurezza congiunta (ASC) dove, dal lato sudcoreano, vengono appunto organizzati dei tour. Nonostante ci siano una serie di checkpoint da superare per poter entrare nella Zona demilitarizzata (ZDC), per oltrepassare poi la linea di confine vera e propria tra i due Paesi (Linea di demarcazione militare, LDM) non c’è nessuna barriera fisica.
Il caso
Secondo alcune fonti della BBC il nome del militare, un soldato semplice, sarebbe Travis King. L’uomo avrebbe dovuto lasciare la Corea del Sud e ritornare negli Stati Uniti per delle «ragioni disciplinari» ma, dopo aver oltrepassato i controlli di sicurezza dell’aeroporto, avrebbe lasciato il terminal aggregandosi, in seguito, a un tour della Zona demilitarizzata. Secondo un’altra fonte del media britannico l’attraversamento del confine potrebbe essere volontario e non si esclude un caso di diserzione. Una fonte del Pentagono, citata da CBS, ha spiegato che il soldato «ha attraversato volontariamente la linea di demarcazione».
Attraversare il confine tra i due Paesi è vietato. L’ONU afferma di star lavorando per «risolvere l’incidente». Senza dubbio, la prospettiva di un arresto di un soldato americano trattenuto sotto custodia nordcoreana contribuisce ad aumentare le tensioni in un periodo in cui la Corea del Nord, sotto il suo leader Kim Jong Un, sta intensificando i test dei missili balistici intercontinentali.
Che cos'è la Zona demilitarizzata
La Zona demilitarizzata coreana, nata dopo la sospensione delle ostilità, è una striscia di terra larga solamente quattro chilometri che divide le due Coree. L’armistizio è stato firmato il 27 luglio tra il Comando delle Nazioni Unite e il Comando sino-nordcoreano e tra le clausole fu creata una Commissione apposita (Military Armistice Commission) per controllare il rispetto dei termini del trattato. Gli incontri tra i rappresentati della Commissione, il Comando delle Nazioni Unite e l’esercito coreano si tenevano proprio in questa Zona demilitarizzata. All’interno nessuno dei due Paesi può iniziare qualsiasi atto di aggressione, accumulare armamenti o personale militare o utilizzare armi da fuoco. Quello che divide le due Coree è dunque uno spazio cuscinetto e nonostante il nome faccia pensare il contrario, quest’area rappresenta una delle località più militarizzate del pianeta. Circondata da recinzioni elettriche e filo spinato, la zona è costantemente controllata con delle telecamere di sorveglianza e da guardie armate. Da alcuni è persino considerata una delle aree più pericolose del mondo, in quanto tecnicamente le due Coree sono ancora in guerra tra di loro. Infatti, ad essere stato concluso nel 1953 è solamente un accordo di armistizio; ovvero di cessazione provvisoria delle ostilità in attesa di una trattativa di pace definitiva che, però, non è ancora avvenuta. Secondo la CNN l’area è stata disarmata nel 2018 dopo la conclusione di un accordo militare.
All’interno dell’area ci sono due centri popolati: Kijong, nel territorio nordcoreano, e Daeseong-dong, in Corea del Sud. Il centro nordcoreano si è progressivamente spopolato dopo la fine della guerra, al contrario di quello oltre confine che ha mantenuto i suoi abitanti. La vita in questa zona si è in un certo senso fermata nel 1953, al momento dell’armistizio che ha coinvolto i due Paesi. Nel paese sudcoreano non ci sono palestre, ospedali, supermercati o ristoranti. L’area è completamente scollegata dal resto dello Stato: una volta entrati nell’area, il navigatore smette di funzionare e gli autobus sono solamente quattro al giorno. C’è il coprifuoco ogni sera da mezzanotte alle cinque di mattina e gli abitanti vengono controllati ogni sera attraverso una sorta di appello.
Tensioni storiche
La tensione sulla penisola coreana è però tutt’altro che recente, l’origine è da far risalire infatti a metà del secolo scorso. Oltre alla divisione della Germania, un altro simbolo della separazione ideologica mondiale, che ha caratterizzato la seconda metà del Novecento, è senza dubbio la guerra di Corea. Scoppiata appunto nel 1950, a causa dell’invasione della Corea del Sud da parte dell’esercito della Corea del Nord, la guerra è stata uno dei teatri maggiori del conflitto ideologico che ha opposto il comunismo al liberalismo democratico occidentale. L’invasione dell’alleata degli Stati Uniti determinò una rapida risposta delle Nazioni Unite che, su mandato del Consiglio di Sicurezza, consentì ad un intervento militare voluto fortemente dall’allora presidente statunitense Harry S. Truman. L’esercito americano, dopo delle difficoltà iniziali, riuscì a respingere le forze comuniste nordcoreane finché il conflitto si stabilizzò attorno al trentottesimo parallelo dove continuò con battaglie di posizione fino all’armistizio del ’53.