Dopo l'attacco

Solingen, «Ho continuato a suonare per evitare che si scatenasse il panico»

Il racconto di Topic, DJ famoso a livello internazionale che si stava esibendo nella sua città natale nel momento dell'accoltellamento – «Doveva essere un festival libero per tutti: alcuni miei cari amici erano lì con i loro figli piccoli. Che cosa sta succedendo a questo mondo?»
©Henning Kaiser
Red. Online
24.08.2024 15:06

A Solingen, Tobias Topic c'è nato. Per lui, oggi DJ affermato, il concerto di ieri sera al Festival della diversità era insomma una sorta di omaggio, un modo di onorare la sua città natale, situata nella regione del Nordreno-Vestfalia. Famoso per le hit internazionali Breaking Me e In Your Arms, Topic (com'è semplicemente conosciuto dai suoi fan), si è però ritrovato nel bel mezzo dell'attacco avvenuto durante l'evento. Era proprio lui, in quel momento, a esibirsi sul palco, quando qualcuno lo ha avvisato: «Sta succedendo qualcosa, deve essere stato un accoltellamento».

Erano le 21.37 quando la violenza si scatena al Fronhof, la piazza del mercato nel cuore di Solingen. Suzan Köcher, ricostruiscono i media tedeschi, stava suonando sul palco più piccolo. È in questo momento che l'aggressore, la cui identità risulta ancora sconosciuta, ha attaccato i visitatori del festival, proprio di fronte agli artisti in esibizione. 

Su Instagram, Topic ha raccontato lo svolgersi di quei momenti concitati: «Oggi ho suonato all'anniversario dei 650 anni della mia città natale, Solingen, in Germania, e durante il mio set il personale di sicurezza della città è venuto da me e mi ha chiesto di non continuare a suonare per evitare di scatenare il panico, dato che c'erano già delle persone uccise da un attentatore». Topic racconta di aver «continuato a suonare, anche se era incredibilmente difficile. Dopo circa 10-15 minuti, la musica è stata finalmente interrotta e la gente è stata informata dell'incidente».

Un video del momento è stato diffuso dal Guardian.

Topic racconta i momenti seguenti e la preoccupazione per amici e famigliari, ma soprattutto per la sua città natale: «Poiché l'aggressore era ancora in fuga, ci siamo nascosti in un negozio di alimentari mentre gli elicotteri della polizia volteggiavano sopra di noi. Non riesco ancora a crederci. Doveva essere un festival libero per tutti. Alcuni miei cari amici erano lì con i loro figli piccoli. Sto scrivendo tutto questo mentre un elicottero sta ancora sorvolando la casa dove sono cresciuto da bambino, in una piccola città della Germania. Cosa sta succedendo a questo mondo...».