Solingen, l'attentatore doveva essere espulso dalla Germania un anno fa
L'attentatore di Solingen avrebbe dovuto essere espulso dalla Germania lo scorso anno. Poi, però, era scomparso. Una volta riapparso, era stato trasferito a Solingen, dove non si era più fatto notare. Fino alla sera della strage. I media tedeschi hanno ripercorso la storia del 26.enne siriano che, ieri sera, si è consegnato alla polizia, confessando di essere il responsabile dell'attentato avvenuto venerdì sera nella cittadina tedesca, durante il Festival della diversità. Per quale motivo, l'uomo, non era però stato espulso?
Riavvolgiamo il nastro. Come già reso noto nelle scorse ore, Issa al H. – questo il nome del 26.enne – era arrivato in Germania alla fine del 2022. Nei mesi successivi, aveva presentato una domanda d'asilo all'Ufficio federale per la migrazione e i rifugiati a Bielefeld. Secondo le informazioni divulgate in mattinata, un anno dopo, alla fine del 2023, gli era stata concessa la protezione sussidiaria, di cui spesso beneficiano i rifugiati provenienti dal Paese in guerra civile. Ma la faccenda, come emerso nelle scorse ore, avrebbe preso un'altra piega. Come rivelano i media tedeschi, dal momento che Issa al H. era immigrato attraverso la Bulgaria, secondo l'accordo sui rifugiati di Dublino avrebbe dovuto essere deportato a Sofia. Più di un anno fa.
Era stata fissata una data. Ma quel giorno, l'uomo si era nascosto ed era rimasto disperso per sei mesi, prima di presentarsi di nuovo di fronte alle autorità. Recentemente, era stato trasferito in una stanza a Solingen, in un ex ufficio delle imposte trasformato in un alloggio per rifugiati. Ed è da qui, insomma, che sarebbero scappato per compiere la strage di venerdì sera.
Secondo le prime indiscrezioni, non era stata emessa alcuna segnalazione per il suo arresto perché, fino a quel momento, Issa al H. era stato considerato «poco appariscente» e non c'erano abbastanza posti in detenzione, nell'attesa dell'espulsione dalla Germania. Come riportato dai media tedeschi nelle scorse ore, l'uomo non era infatti noto alle autorità di sicurezza come estremista islamico.
Nel frattempo, intorno a mezzogiorno, una squadra speciale della polizia è arrivata a Solingen per prelevare il 26.enne. Nelle prossime ore verrà portato davanti alla Corte federale di giustizia di Karlsruhe.
Inoltre, secondo quanto riportano i media tedeschi, sarebbero emersi nuovi dettagli sul coinvolgimento del 15.enne fermato ieri. Il giovane, proveniente dal Kirghizistan, era stato arrestato ieri a casa dei genitori. Secondo una fonte, il 15.enne avrebbe parlato con il 26.enne poco prima della strage. «Oggi pugnalerò tutti», gli avrebbe confessato l'attentatore.