Guerra

«Sono 10 mila i soldati nordcoreani in Russia, saranno schierati nelle prossime settimane»

Secondo il Pentagono sarebbero già più di 3 mila i nordcoreani in territorio russo: si starebbero addestrando prima di aiutare l'esercito di Putin
Red. Online
29.10.2024 10:00

La Corea del Nord ha già inviato circa 10 mila soldati ad addestrarsi in Russia. Lo ha dichiarato il Pentagono, aumentando la precedente stima di 3 mila uomini trapelata la scorsa settimana. «Riteniamo che la Repubblica Democratica Popolare di Corea abbia inviato circa 10 mila soldati in totale ad addestrarsi nella Russia orientale, che probabilmente affiancheranno le forze russe vicino all'Ucraina nelle prossime settimane», ha spiegato ai giornalisti il vice segretario stampa del Pentagono Sabrina Singh. Si tratta di in una mossa che, secondo i leader occidentali, porterà a una escalation della guerra tra Mosca e Kiev.

Alcuni soldati di Pyongyang sarebbero già stati trasportati a Kursk, la regione russa invasa dagli ucraini ad agosto, ma non è ancora chiaro il ruolo che avranno. Ieri il segretario generale della NATO Mark Rutte ha confermato i recenti rapporti dell'intelligence ucraina, secondo cui alcune unità militari nordcoreane si trovavano già nella regione russa. Lo spiegamento dei soldati di Pyongyang rappresenta una «significativa escalation con il coinvolgimento della Corea del Nord nella guerra illegale della Russia» e «una pericolosa espansione» del conflitto, ha affermato il capo dell’Alleanza atlantica.

Secondo diversi analisti, le truppe di Pyongyang potrebbero essere utilizzate direttamente sul campo di battaglia a Kursk oppure impiegate per sorvegliare le retrovie della zona di combattimento, permettendo così ai russi di andare in prima linea.

Secondo Mark Rutte, il ricorso ai combattenti stranieri da parte del presidente russo Vladimir Putin mostra la sua incapacità di compensare le ingenti perdite causate dalla guerra: «Lo spiegamento di truppe nordcoreane a Kursk è anche un segno della crescente disperazione di Putin. Oltre 600 mila soldati russi sono stati uccisi o feriti in guerra, e Putin non è in grado di sostenere il suo assalto all'Ucraina senza il supporto straniero», ha riferito.

Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol è convinto che l’arrivo dei nordcoreani rappresenti una minaccia per la sicurezza globale: «Questa cooperazione militare illegale tra Russia e Corea del Nord rappresenta una minaccia significativa per la sicurezza della comunità internazionale e potrebbe rappresentare un serio rischio per la nostra sicurezza nazionale». E anche il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha mostrato preoccupazione per l'impiego dei nordcoreani, da lui definito «molto pericoloso».

Intanto i media statali nordcoreani hanno fatto sapere che quest’oggi una delegazione guidata dal ministro degli esteri Choe Son Hui raggiungerà la Russia per una visita ufficiale «nell'ambito di un dialogo strategico».

Ieri il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov ha ignorato i commenti di Mark Rutte, non ha confermato l’arrivo dei nordcoreani, ma ha osservato che Pyongyang e Mosca hanno firmato un patto di sicurezza congiunto lo scorso giugno. Lavrov ha poi evidenziato come da tempo istruttori militari occidentali vengano segretamente inviati in Ucraina per aiutare i militari di Kiev a utilizzare armi a lungo raggio fornite dai partner occidentali.

Il segretario alla Difesa USA Lloyd Austin e il segretario di Stato Antony Blinken incontreranno i loro omologhi sudcoreani nel corso di questa settimana a Washington.

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