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Secondo il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), entrambi avevano il doppio passaporto svizzero-israeliano – Sono stati liberati, intanto, 13 ostaggi israeliani – Il ministro della Solidarietà Sociale Nevine Al-Qabbaj: «Consegnate 30.000 tonnellate di aiuti a Gaza» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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21:36
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Israele accusa Sánchez-De Croo, «sostengono il terrore»
Si chiude una visita congiunta in Medio Oriente, si apre una crisi diplomatica. È durissima la reazione di Israele dopo le critiche alle sue azioni militari in Palestina mosse dai primi ministri di Spagna e Belgio, Pedro Sánchez e Alexander de Croo, recatisi al valico di Rafah in concomitanza con l'inizio della tregua a Gaza e il rilascio dei primi ostaggi.
«Non hanno attribuito la piena responsabilità dei crimini contro l'umanità compiuti da Hamas», ha tuonato il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Mentre il suo ministero degli Esteri li ha accusati di aver addirittura «dato sostegno al terrorismo», convocando i rispettivi ambasciatori a rapporto.
A dire il vero, nella loro due giorni tra Israele, Cisgiordania ed Egitto Sanchez e De Croo hanno a più riprese speso parole di condanna esplicita degli attacchi del 7 ottobre ai kibbutz.
«L'orrore di Hamas è stato barbaro, e dev'essere fatto tutto il possibile per liberare tutti gli ostaggi innocenti», ha dichiarato ad esempio a Rafah il premier belga, in conferenza stampa insieme a Sánchez. Altre parti dei loro interventi si sono invece riferite alla situazione di Gaza.
«Israele ha il diritto di difendersi, ma deve farlo entro i parametri e i limiti imposti dal diritto umanitario internazionale. E questo non è il caso. Il massacro indiscriminato di civili innocenti, compresi migliaia di bambini e bambine, è totalmente inaccettabile», ha detto Sánchez, che ha anche aperto alla possibilità che la Spagna riconosca lo Stato palestinese a prescindere dalla decisione degli altri Paesi dell'Ue.
«Un'operazione militare deve rispettare la legge umanitaria internazionale. L'uccisione di civili dev'essere fermata immediatamente. Sono morte troppe persone e la distruzione di Gaza è inaccettabile», ha invece detto De Croo, aggiungendo che una soluzione a questo conflitto «può essere solo politica».
La forte irritazione del governo israeliano sembra essere determinata da questo tipo di prese di posizione, pur già espresse in termini simili, soprattutto da Sánchez, direttamente al presidente israeliano Isaac Herzog e a Netanyahu il giorno prima a Gerusalemme. In quel contesto, la reazione israeliana è stata più soft, anche se le diversità di vedute tra le parti sono emerse chiaramente. «Israele sta facendo tutto ciò che è in suo potere per tenere la popolazione fuori dal pericolo», aveva replicato Netanyahu, aggiungendo però che quella in corso è «una battaglia per la civiltà», che «va vinta, perché non c'è altra scelta».
La replica di Madrid comunque non si è fatta attendere. «Sono accuse totalmente false e inaccettabili», ha dichiarato il ministro degli Esteri José Manuel Albares, «stiamo studiando una risposta».
20:48
20:48
Biden: soluzione a due Stati ora più importante che mai
«La soluzione a due Stati in Medio Oriente è ora più importante che mai». Lo ha detto Joe Biden sottolineando che è necessario lavorare ad un futuro nel quale «questo tipo di violenza è impensabile».
Per il presidente, le chance di estendere la tregua a Gaza sono reali.
«Non confido che Hamas faccia nulla di giusto, risponde solo alla pressione», ha detto Joe Biden parlando da Nantucket, ricordando che uno dei motivi degli attacchi del movimento estremista è il negoziato che gli Usa stavano conducendo con l'Arabia Saudita e Israele per la normalizzazione dei rapporti.
20:26
20:26
A Ramallah bagno di folla per detenute liberate da Israele
Un bagno di folla ha accolto le palestinesi rilasciate oggi dalle carceri israeliane al loro arrivo, a bordo di un autobus della Croce rossa, al posto di blocco di Bitunya (Ramallah).
Centinaia di dimostranti hanno scandito «Gaza, Gaza» e anche slogan in sostegno della Brigate Ezzedin al-Qassam, l'ala militare di Hamas. In seguito raggiungeranno le proprie abitazioni in varie città della Cisgiordania. Una manifestazione di benvenuto è già stata organizzata per loro a Nablus.
Prime espressioni di gioia sono avvenute anche a Gerusalemme est, nel rione di Beit Hanina, all'arrivo di sei ex detenute rilasciate oggi dalla polizia israeliana.
19:55
19:55
Sono due gli svizzeri tra le vittime dell'attacco terroristico di Hamas
Sono due i cittadini svizzeri uccisi negli attacchi terroristici compiuti dal gruppo islamico radicale Hamas il 7 ottobre in Israele. Secondo il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), entrambi avevano il doppio passaporto svizzero-israeliano.
Il DFAE ha riferito stasera all'agenzia di stampa Keystone-ATS di aver ricevuto ieri la conferma ufficiale del secondo decesso. Per motivi di protezione dei dati e della personalità, non è possibile fornire ulteriori dettagli, ha aggiunto il DFAE, confermando una notizia della «NZZ».
Cinque giorni dopo l'attacco terroristico di Hamas, il ministro degli Esteri Ignazio Cassis aveva confermato la prima vittima svizzera. Si trattava di un uomo con doppia nazionalità svizzero-israeliana di quasi 70 anni. Non si è saputo molto del decesso. Tuttavia, è risultato chiaro che la morte dell'uomo fosse dovuta a uno «sfortunato incontro» con i terroristi.
L'uomo si era trasferito in Israele nel 2004 e abitava in un kibbuz preso di mira dagli islamisti radicali. Nello Stato ebraico, vive una delle più grandi comunità di svizzeri all'estero.
Il 7 ottobre 2023, l'organizzazione radicale palestinese Hamas e altri gruppi estremisti hanno compiuto il peggior massacro della storia di Israele, partendo dalla Striscia di Gaza. Più di 1'200 israeliani sono state uccisi, tra cui almeno 850 civili. Circa 240 ostaggi sono stati portati a Gaza, tra cui diversi cittadini tedeschi.
In risposta all'attacco, l'esercito israeliano ha quindi lanciato un'operazione militare nella Striscia di Gaza. Stando a Hamas, il bilancio delle vittime nel territorio palestinese ha raggiunto quasi quota 15'000, tra cui oltre 6'100 minorenni, da quando è iniziata la guerra tra le forze israeliane e i militanti di Hamas.
Questa mattina, ora svizzera, è entrato in vigore un cessate il fuoco scandito dallo scambio di ostaggi, che durerà almeno quattro giorni. Mercoledì, invece, il Consiglio federale ha deciso che la Svizzera debba dotarsi di una legge ad hoc per vietare Hamas. Il Governo aveva già deciso lo scorso 11 ottobre che Hamas dovesse essere considerata un'organizzazione terroristica.
19:39
19:39
Entrati a Gaza 137 camion con aiuti umanitari
Un totale di 137 camion che trasportavano cibo, acqua, medicine e altri beni di prima necessità sono stati scaricati a Gaza da quando è iniziata oggi la tregua tra Israele e Hamas.
Lo hanno reso noto le Nazioni Unite. Si è trattato del più grande convoglio umanitario entrato a Gaza dall'inizio della guerra, il 7 ottobre, ha affermato in una nota l'ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari.
18:56
18:56
Israele ha rilasciato 39 detenuti palestinesi
Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, annuncia che 39 donne e minori palestinesi imprigionati da Israele sono stati rilasciati in linea con gli impegni sulla tregua. Lo riferisce al Jazeera.
Si tratta di 24 donne e 15 minorenni. Due autobus della Croce rossa - ha riferito la televisione Kan - hanno lasciato il carcere militare di Ofer e si sono diretti verso due località: il posto di blocco di Bitunya (Ramallah) - dove saranno liberati quanti fra loro sono residenti in Cisgiordania - ed il Comando centrale della polizia di Gerusalemme, per quanti vivono a Gerusalemme est.
Questa operazione è stata condotta fuori dalla vista di telecamere «per impedire che le ex detenute ostentassero segni di vittoria».
18:55
18:55
I 13 ostaggi liberati sono in Israele
I 13 ostaggi israeliani liberati sono ora in Israele. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui sono accompagnati da un'unità speciale e portati negli ospedali a loro destinati, dove poi potranno vedere i familiari.
Sono tre bambine, un bambino e 9 donne. La tv pubblica israeliana Kan ha diffuso la lista ufficiale dei nomi. Si tratta di Doron Katz Asher, 34 anni; Aviv Asher, 2 anni; Raz Asher, 4 anni; Daneil Alloni, 45 anni; Emilia Alloni, 6 anni; Keren Monder, 54 anni; Ohad Monder, 9 anni; Ruthi Monder, 78 anni; Yaffa Aadar, 85 anni; Margalit Mozes, 77 anni; Hanna Katzir, 77 anni; Adina Moshe, 72 anni; Hanna Perri, 79 anni.
Oltre ai 13 israeliani, anche 10 tailandesi e un filippino sono stati consegnati venerdì alla Croce Rossa di Gaza da Hamas, secondo quanto riporta il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar.
«Tra i rilasciati ci sono 13 cittadini israeliani, alcuni dei quali hanno la doppia cittadinanza, oltre a 10 cittadini thailandesi e un cittadino filippino», ha dichiarato Majed Al Ansari.
17:36
17:36
Israele ha rilasciato 39 detenuti palestinesi
Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, annuncia che 39 donne e minori palestinesi imprigionati da Israele sono stati rilasciati in linea con gli impegni sulla tregua. Lo riferisce al Jazeera.
17:33
17:33
La Croce Rossa a Israele: «Gli ostaggi stanno bene»
Gli ostaggi rilasciati oggi da Hamas «stanno bene». Lo ha reso noto la Croce Rossa al Magen David Adom, il suo equivalente israeliano. Il direttore del Magen David Adom Ely Bin ha detto alla televisione israeliana che in tutto la Croce rossa ha ricevuto 24 ostaggi: 13 di cittadinanza israeliana e altri 11 con cittadinanze diverse.
16:52
16:52
Alcune famiglie dei 13 ostaggi sono arrivati negli ospedali dove sono attesi i loro congiunti
Alcune famiglie dei 13 ostaggi israeliani rilasciati sono arrivati negli ospedali dove sono attesi i loro congiunti. Lo ha riferito Haaretz. Nel frattempo, rappresentanti di altri ostaggi e centinaia di cittadini stanno svolgendo la cerimonia per l'ingresso di shabbat nel nord di Tel Aviv - come oramai avviene da sette settimane - in solidarietà con i rapiti. Alla cerimonia ha preso parte anche il ministro del governo di emergenza nazionale Benny Gantz.
16:50
16:50
Gli ostaggi israeliani sono arrivati al valico di Rafah
Una fonte della sicurezza egiziana e una fonte della Mezzaluna Rossa hanno confermato che gli ostaggi israeliani sono arrivati al valico di Rafah sul lato egiziano, da Gaza alle 16.50 (15.50 ora svizzera). Verranno ora trasferiti al valico di Kerem Salem, dove un aereo israeliano si prepara ad accoglierli per poi trasportarli a Tel Aviv con un aereo militare israeliano.
16:50
16:50
Israele accusa Sanchez e De Croo di sostegno al terrorismo
Il premier Benyamin Netanyahu ha detto di condannare «con forza le dichiarazioni dei primi ministri di Spagna e Belgio che non hanno attribuito la piena responsabilità dei crimini contro l'umanità compiuti da Hamas che hanno massacrato i nostri civili e usano i palestinesi come scudi umani».
Netanyahu si è riferito alla conferenza stampa che i due leader, Pedro Sanchez e Alexander De Croo, hanno tenuto a Rafah mentre si attendeva il rilascio dei 13 ostaggi israeliani. Il ministero degli esteri a Gerusalemme ha convocato gli ambasciatori dei due Paesi dopo aver sottolineato che i premier «hanno dato sostegno al terrorismo».
16:24
16:24
In migliaia in strada per tornare a casa dopo l'inizio della tregua
Sono migliaia i palestinesi che si sono riversati in strada per tornare a casa dopo che stamattina è iniziata la tregua di quattro giorni a Gaza. Una moltitudine di uomini, donne e bambini viaggia a piedi, su carretti o tuk-tuk con le poche cose che avevano portato con loro all'inizio della guerra.
Da venerdì mattina non si sentono più spari a Khan Yunis, nel sud del territorio palestinese. Hayat al-Muammar è tra coloro che provano ad approfittare della tregua: «Sto tornando a casa», ha detto la 50enne, che si era rifugiata in una scuola. «Siamo fuggiti dalla morte, dalla distruzione e da tutto il resto. Ancora non capisco cosa ci sia successo: perché ci hanno fatto questo?», ha chiesto.
Gli aerei da guerra israeliani hanno lanciato volantini per avvertire la popolazione del sud di non tornare al nord, zona della Striscia che avevano detto di sfollare «per la loro sicurezza». «La guerra non è ancora finita - si legge -. Tornare al nord è proibito e molto pericoloso!!!». Alcuni, però, pensano comunque di farlo. Come Ghadi Salama: «Siamo stufi di stare qui. Non c'è vita. Speriamo di poter tornare a Gaza City, anche se si tratta di montare una tenda tra le macerie», ha detto. Altri, invece, no. Abu Qussai non ha intenzione di tornare: «È una città fantasma. Quando siamo partiti, c'erano già solo macerie», ha detto. «Perché dovrei andarci? Per vedere la mia casa distrutta? Per vedere i corpi dei miei cugini morti?».
15:44
15:44
I 13 ostaggi israeliani da liberare sono stati consegnati alla Croce Rossa
La tv israeliana Kan, che ha citato fonti egiziane, ha riferito che i 13 ostaggi israeliani da liberare sono stati consegnati alla Croce Rossa. L'ufficio del premier Netanyahu ha confermato che gli ostaggi sono nelle mani della Croce Rossa e dopo una prima visita stanno procedendo verso il valico di Rafah. Sono partiti da Khan Younis per dirigersi verso il valico.
Secondo quanto riferito in precedenza dalla tv Canale 12, dodici dei 13 ostaggi sono del kibbutz di Nir Oz. Va ricordato che del totale dei rapiti, circa 75 appartengono a quel kibbutz e 13 di questi sono bambini.
In precedenza la Cnn aveva riferito che non ci si attende che fra i primi 13 ostaggi rilasciati da Hamas ci siano americani.
15:29
15:29
Rilasciati dodici ostaggi thailandesi a Gaza
«Dodici lavoratori thailandesi presi in ostaggio a Gaza sono stati rilasciati». Lo hanno confermato il dipartimento di Sicurezza e il Ministero degli Affari Esteri. Lo ha annunciato il premier thailandese Srettha Thavisin sul profilo X, aggiungendo che i funzionari dell'ambasciata andranno a prenderli a breve. Questi ostaggi non riguardano l'accordo tra Israele e Hamas per il rilascio dei rapiti israeliani.
14:53
14:53
«A Rafah si prepara l'arrivo degli ostaggi»
Secondo una fonte citata dalla tv statale egiziana Al Qahera, il porto di Rafah si prepara a ricevere gli ostaggi provenienti dalla striscia di Gaza, in vista del loro trasferimento sul versante israeliano.
14:38
14:38
Mosca: «Inammissibile un'espansione del conflitto in Libano»
Per la Russia è «inammissibile» che l'escalation militare tra Israele e i palestinesi si espanda al Libano. Lo ha affermato Mikhail Bogdanov, inviato speciale russo per il Medio Oriente, in un colloquio telefonico con il primo ministro designato libanese Najib MIkati.
«La parte russa - ha sottolineato il ministero degli Esteri in una nota citata dall'agenzia Tass - ha riaffermato la sua incrollabile posizione a sostegno dell'unità, dell'integrità territoriale e la sovranità della Repubblica libanese e l'inammissibilità di una diffusione della escalation armata dal quadrante palestinese-israeliano al territorio libanese».
13:53
13:53
Aiuti dall'Egitto in viaggio dal sud al nord di Gaza
Secondo l'accordo di tregua, i camion degli aiuti si stanno spostando dal lato meridionale della Striscia verso la città di Gaza e il lato settentrionale della Striscia. Lo ha riferito capo della Mezzaluna Rossa nel Nord Sinai, Khaled Zayed, aggiungendo che all'aeroporto internazionale di Al-Arish, nel Nord Sinai, sono arrivati 181 aerei con circa 4600 tonnellate di aiuti vari forniti da diversi Paesi e organizzazioni internazionali a beneficio di Gaza dal 12 ottobre ad oggi; gli ultimi questa mattina: 3 aerei provenienti dalla Giordania, dall'Arabia Saudita Arabia e dal Sultanato dell'Oman
Le organizzazioni umanitarie internazionali che hanno inviato gli aerei degli aiuti sono il Programma alimentare mondiale, l'Unicef, l'Organizzazione mondiale della sanità, la Croce Rossa, Medici Senza Frontiere, l'Unione Europea e le Nazioni Unite.
Gli aerei sono arrivati da Kuwait, Turchia, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Russia, Algeria, Giordania, Iraq, Indonesia, Francia, Italia, Marocco, Arabia Saudita, Pakistan, Bahrein, Inghilterra, Brasile, Tunisia, Venezuela, India, Kenya, Colombia, Malesia, Grecia, Libia, Turkmenistan, Polonia, Danimarca, Oman e Cecenia.
Un funzionario della Mezzaluna Rossa nel Nord Sinai e una fonte della sicurezza al valico di Rafah hanno riferito poi che sul lato egiziano del terminal sono arrivate 35 persone ferite, tra cui, 12 bambini che saranno trasferiti per cure negli ospedali della Turchia e degli Emirati.
Sono arrivati a Rafah 250 stranieri e con doppia cittadinanza. In senso inverso sono transitati 200 palestinesi rimasti bloccati in Egitto.
Sono già passati verso Gaza 100 camion umanitari, oltre a 3 cisterne con 130'000 litri di carburante e 4 di gas domestico.
13:46
13:46
«30 mila tonnellate di aiuti consegnati a Gaza»
Nevine Al-Qabbaj, ministro della Solidarietà Sociale, accompagnato da Hisham Al-Kholy, vicegovernatore del Nord Sinai, ha ispezionato i camion umanitari davanti al valico di Rafah nel Nord Sinai e i magazzini degli aiuti nella città di Al-Arish e hanno visitato i palestinesi feriti.
Il ministro ha confermato la consegna di circa 30.000 tonnellate di aiuti umanitari e di soccorso alla Striscia di Gaza, di cui 16.000 tonnellate dallo Stato egiziano, 10.000 tonnellate da organizzazioni e agenzie internazionali e 4.000 tonnellate da diversi paesi arabi e stranieri.
Gli aiuti - ha spiegato Al-Kholy, arrivano attraverso 3 rotte: l'aeroporto internazionale di Al-Arish, che riceve aerei umanitari da Paesi arabi e stranieri e organizzazioni internazionali, il porto di Al-Arish, che riceve le navi umanitarie, e la rotta terrestre attraverso la quale vengono forniti generi vari da istituzioni e organizzazioni egiziane
13:31
13:31
Convoglio di aiuti umanitari diretto verso il nord di Gaza
Un convoglio di aiuti umanitari entrati dall'Egitto sta passando dal sud della Striscia di Gaza verso il settore nord attraverso l'arteria Sallah-a-Din. Lo ha riferito la televisione pubblica israeliana Kan.
Il convoglio è composto da camion di medicine e di prodotti alimentari, ed include anche ambulanze entrate dall'Egitto. Finora gli aiuti umanitari internazionali entrati dall'Egitto attraverso il valico di Rafah erano rimasti nella cosiddetta 'zona di sicurezza' nel sud della Striscia. Oggi, in virtù degli accordi di cessate il fuoco, sono stati autorizzati da Israele a passare anche a nord.
12:34
12:34
«Gli ostaggi, una volta liberati, saranno portati alla base militare di Hatzerim»
Gli ostaggi, una volta usciti dal valico di Rafah, saranno consegnati ad Israele in «prossimità del confine», e poi saranno trasferiti in Israele nella base militare di Hatzerim, nel sud del Paese.
Il trasbordo - secondo quanto si è appreso da fonte ufficiale e ripreso dai media - avverrà probabilmente con elicotteri militari. A bordo di ogni velivolo ci sarà una equipe medica per assistere gli ostaggi. Le tv hanno mostrato le cuffie speciali che saranno date ai più piccoli per attutire il rumore.
12:09
12:09
Due morti nel tentativo di passare dal sud al nord di Gaza
Due palestinesi sono rimasti uccisi oggi dal fuoco di militari israeliani quando hanno tentato di passare nelle prime ore del cessate il fuoco dal settore sud a quello nord della striscia di Gaza, malgrado gli avvertimenti dell'esercito israeliano.
Lo ha riferito l'ospedale Shuhada di Deir el-Ballah, nel sud della Striscia dove sono stati trasportati diversi palestinesi feriti in quell'incidente, avvenuto nella arteria Sallah-a-din. In seguito due dei feriti sono deceduti.
11:36
11:36
Hezbollah: «Rispettiamo la tregua a patto che Israele non attacchi»
Gli Hezbollah libanesi assicurano di voler rispettare la tregua di quattro giorni, entrata in vigore stamani, senza sparare contro le postazioni militari israeliane dal sud del Libano.
Parlando al quotidiano libanese L'Orient-Le Jour, una fonte di Hezbollah ha affermato: «Ci adeguiamo alla tregua decretata a Gaza a condizione che Israele non attacchi il sud del Libano. Se lo dovesse fare, non rimarremo certo con le mani in mano».
11:07
11:07
Sirene di allarme ad Eilat, nel sud di Israele
Le sirene di allarme stanno suonando ad Eilat nell'estremo sud di Israele sul Mar Rosso. I media hanno riferito come causa dell'infiltrazione il volo di un drone ostile. Da tempo gli Houthi yemeniti, alleati dell'Iran, inviano missili o droni contro Eilat.
10:40
10:40
«Quindici feriti nel tentato passaggio da sud a nord di Gaza»
Informazioni da Gaza riferiscono di 15 palestinesi feriti dall'esercito israeliano mentre tentavano di passare dal sud al nord della Striscia. Lo riporta Haaretz aggiungendo che sono stati portati in ospedale a Deir al-Ballah, nel sud della Striscia.
L'esercito fin dal raggiungimento dell'accordo sulla tregua ha ribadito che essa non consente il ritorno degli sfollati palestinesi dal sud al nord della Striscia e stamattina ha lanciato sull'enclave palestinese volantini in arabo per confermare questo punto.
10:20
10:20
Un palestinese ucciso negli scontri a Gerico
Un palestinese di 22 anni, Muhammad Hannawi, è stato colpito a morte oggi durante scontri con l'esercito israeliano avvenuti nel campo profughi di Aqbat Jaber, presso Gerico (Cisgiordania). Lo ha riferito il ministero della sanità palestinese, citato dall'agenzia di stampa Wafa.
Gli incidenti sono avvenuti durante un arresto condotto nel campo da una unità israeliana. Finora l'esercito non ha commentato questo episodio.
09:57
09:57
Un video da Gaza mostra i tentativi di passaggio da sud a nord
Video da Gaza hanno mostrato residenti della Striscia che stanno tentando di ritornare dal sud al nord dell'enclave palestinese nonostante l'esercito israeliano abbia chiesto loro, con annunci e volantini, di starne alla larga.
Lo ha riferito Haaretz. Fonti locali hanno parlato di barriere poste dall'esercito per scoraggiare ogni tentativo.
09:42
09:42
Israele conferma: «Entrati da Rafah carburante e gas per uso domestico»
Quattro camion di carburante e quattro di gas per uso domestico sono entrati questa mattina dal valico di Rafah tra Egitto e Gaza per la popolazione della Striscia.
Lo ha confermato il Cogat, l'ente di governo israeliano per i Territori secondo cui «la consegna è stata approvata dalla classe politica» e fa parte dell'accordo per la tregua e il rilascio degli ostaggi. «Il carburante e il gas domestico sono destinati - ha spiegato il Cogat - ai bisogni essenziali delle infrastrutture umanitarie nella Strscia».
09:13
09:13
L'Iran: «Israele ha perso la guerra, perderà anche in politica»
«Coloro che hanno perso sul campo di battaglia perderanno anche nel campo politico». Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian in riferimento a Israele durante un colloquio con il capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, a Doha.
«L'operazione tempesta al-Aqsa ha sconvolto il mondo, nonostante le perdite del popolo palestinese siano molto alte nella Striscia di Gaza, la dimensione della vittoria e delle conquiste della nazione palestinese sono maggiori», ha aggiunto Amirabdollahian affermando che l'attacco di Hamas contro Israele ha cambiato gli equilibri strategici a favore della Palestina.
Secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Irna, il leader di Hamas ha definito gli Usa come «il principale asse nella guerra a Gaza» e ha ringraziato l'Iran per gli sforzi diplomatici che hanno portato alla realizzazione del cessate il fuoco. «Questa è una vittoria politica che è stata raggiunta in base alla vittoria della resistenza sul campo mentre il nemico non è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi, a parte uccidere donne e bambini e distruggere le loro case», ha detto Haniyeh.
09:02
09:02
«A Gaza hanno detto che si può tornare a nord»
«Funzionari palestinesi» hanno detto agli sfollati palestinesi nel sud della Striscia che possono tornare nelle loro case al nord. Lo ha riferito Times of Israel aggiungendo che per questo l'esercito israeliano (Idf) ha lanciato volantini su Gaza avvertendo i residenti di non tornare al nord che, anche in con la tregua, resta ancora zona di guerra.
Una delle condizioni dell'accordo raggiunto tra le parti - hanno ricordato i media - stabilisce che per tutti i giorni di tregua, la popolazione sfollata resti al sud.
08:51
08:51
Cameron annuncia altri 30 milioni di sterline per Gaza
Il Regno Unito fornirà ulteriori 30 milioni di sterline (circa 33 milioni di franchi) in aiuti umanitari a Gaza: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico David Cameron in visita oggi nei territori palestinesi, citato dal Guardian.
Oggi Cameron incontrerà i leader palestinesi e le agenzie umanitarie. «Ci auguriamo che oggi avvenga il rilascio degli ostaggi e invito tutte le parti a continuare a lavorare per il rilascio di ogni ostaggio. La pausa consentirà anche l'accesso agli aiuti salvavita per la popolazione di Gaza», ha dichiarato, «il nuovo impegno raddoppierà l'importo degli aiuti aggiuntivi che la Gran Bretagna ha impegnato per Gaza».
08:27
08:27
A Rafah centinaia di persone premono per passare il valico
Fonti del valico di Rafah e della Mezzaluna Rossa hanno riferito che per la prima volta dall'inizio della guerra, centinaia di persone si stanno riversando al valico di Rafah, sia dal lato egiziano che da quello palestinese, e senza un elenco preventivo. Tra queste ci sono stranieri ed egiziani rimasti bloccati nella Striscia e che vogliono passare in Egitto, e palestinesi bloccati nel Sinai e in altre città egiziane che lasciano l'Egitto per tornare a Gaza.
Intanto continuano ad attraversare il valico i camion con gli aiuti, in coordinamento con l'Unrwa e la Mezzaluna Rossa egiziana e palestinese.
08:25
08:25
L'esercito israeliano agli sfollati: «Non tornate nel nord della Striscia»
L'esercito israeliano ha avvertito le masse di palestinesi sfollati nel sud della striscia di Gaza di astenersi dal cercare di tornare nella zona nord, malgrado l'inizio di alcuni giorni di cessate il fuoco. «La guerra non è ancora terminata - ha affermato in arabo il portavoce militare Avichay Adraee - la pausa umanitaria è temporanea. La zona nord resta un'area di guerra. È molto pericolosa, non andate verso nord. Resta permesso invece il transito da nord verso sud, sulla arteria Sallah a-Din. Gli spostamenti verso nord sono vietati e pericolosi».
08:12
08:12
I primi camion con aiuti iniziano a entrare a Gaza
Duecento camion carichi di cibo, medicine e acqua per la Striscia di Gaza e cisterne di carburante dovrebbero entrare oggi dal valico di Rafah - fa sapere l'ufficio stampa del governo egiziano - ma finora solo 12 hanno varcato il confine, secondo quanto riferito da fonti della Mezzaluna rossa egiziana nel Nord Sinai.
Hanno oltrepassato il confine anche 3 autocisterne con a bordo circa 90 mila litri di carburante. Si prevede che oggi ne entreranno tra i 120 mila e i 150 mila litri. Sono stati intanto accolti 12 feriti e i loro accompagnatori.
07:27
07:27
Prima della tregua distrutto un tunnel di Hamas sotto l'ospedale Shifa
L'esercito israeliano ha fatto esplodere stamattina, prima dell'inizio della tregua, un lungo tunnel scavato sotto all'ospedale Shifa di Gaza. Lo ha riferito la radio militare.
Secondo un portavoce dell'esercito, Hamas aveva allestito sotto al nosocomio "un centro nevralgico per lo svolgimento di attività terroristiche". Ieri i militari israeliani hanno arrestato il direttore dell'ospedale Shifa, Mohammad Abu Salmiya.
06:41
06:41
Intercettato un razzo sparato da Gaza dopo l'inizio della tregua
Un razzo sparato da Gaza dopo l'inizio del cessate il fuoco è stato intercettato da una batteria Iron Dome di difesa aerea nei pressi dei kibbutz israeliani di frontiera di Kissufim ed Ein Ha-Shlosha'. In precedenza erano risuonate in quella zona le sirene di allarme. Lo ha riferito la radio militare. Non si segnalano danni nè vittime.
06:19
06:19
Il punto alle 6.00
Un cessate il fuoco di almeno quattro giorni fra Hamas ed Israele è entrato in vigore a Gaza. Lo ha reso noto la radio militare. Nel pomeriggio è attesa la liberazione di 13 ostaggi israeliani, per lo più donne e bambini. In seguito torneranno in libertà anche una trentina di donne e di minorenni palestinesi detenuti in Israele. La sospensione temporanea delle ostilità dovrebbe riguardare anche il confine settentrionale di Israele, dopo ripetuti scontri a fuoco fra l'esercito e gli Hezbollah libanesi.
L'Egitto, secondo quanto riportano media locali e internazionali, afferma che 130.000 litri di diesel e quattro camion di gas verranno consegnati ogni giorno a Gaza durante la tregua.
Nel frattempo, Hamas rilascerà senza alcuna condizione i 23 ostaggi thailandesi rapiti il 7 ottobre. Lo riporta il sito di notizie Al-Araby Al-Jadeed, ripreso da vari media tra i quali il Guardian. Il rilascio degli ostaggi thailandesi non sarebbe collegato all'accordo raggiunto da Israele e Hamas e l'annuncio della liberazione arriva dopo i colloqui mediati dall'Iran tra Hamas e il governo thailandese.