Tecnologia e guerra

Spunta il poncho antitermico: «Così i russi evitano i droni ucraini»

Un ufficiale militare ucraino ha confermato su Twitter la notizia: alcuni soldati di Mosca stanno utilizzando tecniche rudimentali, ma efficaci, per non essere individuati
© Twitter
Giacomo Butti
26.04.2023 09:44

Ne abbiamo parlato alcuni giorni fa: la guerra in Ucraina sta dimostrando che, anche nel 2023, anche con le nuove tecnologie di precisione utilizzate da entrambi gli schieramenti, ingannare l'avversario non è impossibile. Il nemico da imbrogliare, sempre e comunque, è quello che nello scontro tra Mosca e Kiev sta riscrivendo i manuali di strategia: il drone da combattimento. Gli UAV (Unmanned aerial vehicle) hanno dimostrato di saper giocare un ruolo importantissimo nella guerra contemporanea, portando occhi (e distruzione) ovunque, sul fronte e nell'entroterra. In questo anno di guerra, Kiev ha messo in campo una serie di carri armati gonfiabili, repliche perfette, così da fare da esca e attirare il fuoco dei mezzi telecomandati. Ma gli ucraini non sono stati gli unici a sapersi adattare alla sempre più pressante presenza di simili mezzi tecnologici. Nella regione orientale di Donetsk, dove si stanno tenendo pesanti combattimenti, le truppe russe starebbero utilizzando una tecnica rudimentale ma efficace per ingannare i droni nemici. 

L'utilizzo di una coperta termica da parte di un soldato russo. Immagine pubblicata da un ufficiale ucraino su Twitter.
L'utilizzo di una coperta termica da parte di un soldato russo. Immagine pubblicata da un ufficiale ucraino su Twitter.

Il poncho antitermico

L'esercito di Mosca ha trovato un modo per proteggere i propri uomini dal pericoloso sguardo dei droni ucraini. I soldati russi, mostrano alcuni filmati diffusi su Telegram (video non verificati in modo indipendente), indossano "coperte antitermiche", a mo' di poncho, per eludere l'individuazione. Secondo le truppe ucraine di stanza nell'area, riporta il Telegraph, i poncho rivestiti di materiale antitermico sarebbero utilizzati principalmente da unità di cecchini e sabotatori per ostacolare le telecamere termiche e i droni da ricognizione.

Il materiale utilizzato per rendere invisibili i soldati sarebbe, con ogni probabilità, quello delle coperte presenti nei kit di emergenza, le cosiddette "space blanket": il Mylar (o polietilene tereftalato), una resina termoplastica della famiglia dei poliesteri in grado non solo di conservare il calore, ma anche di riflettere fino al 97% del calore irradiato, schermando con efficacia chi lo indossa dai raggi infrarossi. 

Segno di adattabilità

L'uso di questo materiale a scopi militari non è nuovo. Ma il loro uso da parte delle truppe russe, sostanzialmente confermato da un ufficiale militare ucraino su Twitter (nome in codice: Tatarigami), può rappresentare un problema. «L'uso segnalato di coperte antitermiche da parte dei soldati russi in prossimità di Donetsk è uno sviluppo degno di nota», ha scritto l'ufficiale ucraino. «Secondo le informazioni fornite dai nostri soldati, i gruppi di sabotaggio russi (DRG) starebbero usando queste coperte per evitare il rilevamento da parte di telecamere termiche e UAV. Un video pubblicato in precedenza su un canale Telegram russo dimostrerebbe l'efficacia del prodotto, mostrando come un soldato possa rimanere inosservato sotto la coperta anti-termica». La tecnologia, sottolinea Tatarigami, «non è in sé innovativa, ma è un altro notevole adattamento impiegato dal nemico. Per questo motivo, è fondamentale per noi riconoscere le capacità del nemico e implementare le nostre contromisure di conseguenza».

Non è noto, al momento, quanto sia diffusa la mimetizzazione antitermica tra le truppe russe di stanza in Ucraina. «Non è certo che il nemico sia in grado di fornire queste coperte antitermiche su scala significativa», scrive su Twitter Tatarigami. «Tuttavia, anche se possono essere utilizzate solo da piccoli gruppi o squadre di cecchini, rappresentano comunque una potenziale minaccia».

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