Strage a Mosca: spunta un nuovo video dell'ISIS, ma il Cremlino sospetta di Kiev

Un nuovo video diffuso dall’ISIS rafforza la tesi secondo cui dietro alla strage di civili nella sala concerti del teatro Crocus City Hall di Mosca ci sia la mano del gruppo islamista. L’ISIS già venerdì sera aveva rivendicato l’attentato, scrivendo su Telegram: «I combattenti dello Stato Islamico hanno attaccato un grande raduno di cristiani nella città di Krasnogorsk, alla periferia della capitale russa, Mosca, uccidendo e ferendo centinaia di persone e causando grande distruzione nel luogo prima di ritirarsi sani e salvi nelle loro basi». Il gruppo terrorista ha pure pubblicato una foto con i 4 presunti attentatori.
Il recente video è stato diffuso dall’agenzia di stampa dello Stato islamico Amaq e mostra gli uomini armati mentre filmano la tremenda caccia all’uomo di venerdì sera. In uno spezzone del filmato uno degli attentatori ne istruisce un altro: «Uccidili e non avere pietà». A questo punto si assiste alla sparatoria contro gli spettatori. Compiuto il massacro, i quattro uomini si allontanano percorrendo l'atrio dell'edificio, pronunciando frasi come «Allahu Akbar». I morti accertati, ad oggi, sono 137, mentre i feriti 180, di cui alcuni in gravi condizioni.
Il presidente Vladimir Putin ha fatto sapere che 11 persone sono state arrestate, compresi i quattro uomini armati che hanno compiuto la strage (almeno uno sarebbe originario del Tagikistan). Senza aver fornito alcuna prova e senza aver mai nominato l’ISIS, lo «zar» ha accusato l’Ucraina di aver creato «una finestra» per permettere ai quattro attentatori di attraversare il confine.
Kiev ha negato qualsiasi coinvolgimento nell’attacco, accusando Mosca di voler usare l’attentato come pretesto per intensificare la guerra in Ucraina.
Gli Stati Uniti invece sostengono di avere ricevuto informazioni secondo cui il gruppo terroristico avrebbe agito da solo: «L’ISIS è l’unico responsabile di questo attacco. Non c’è stato alcun coinvolgimento ucraino», ha affermato la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale USA, Adrienne Watson. Secondo alcuni funzionari statunitensi, l’attacco sarebbe stato messo a segno dall’ISIS-K, un gruppo terroristico affiliato allo Stato islamico e attivo principalmente in Afghanistan.
La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, quest’oggi ha però sminuito i rapporti dell’intelligence USA sull’attacco dell’ISIS: «Mi piacerebbe che avessero potuto risolvere l'assassinio del loro presidente Kennedy così rapidamente. Ma no, dopo più di 60 anni non sono riusciti a scoprire chi lo abbia ucciso. O forse anche in quel caso è stato l’ISIS?», ha scritto sarcastica su Telegram, aggiungendo: «Fino a quando le indagini sull'attacco terroristico non saranno completate, qualsiasi frase di Washington che scagiona Kiev dovrebbe essere considerata come una prova. Dopotutto, il finanziamento delle attività terroristiche del gruppo criminale di Kiev da parte dei democratici americani e la partecipazione ai piani corrotti della famiglia Biden vanno avanti da molti anni».
Secondo il sito Meduza, i media russi filogovernativi sarebbero stati incaricati dal Cremlino di enfatizzare possibili «tracce» del coinvolgimento ucraino nell’attacco.
In Russia quest’oggi si osserva una giornata di lutto nazionale per il peggior attacco terroristico subito negli ultimi due decenni. Anche le ambasciate straniere a Mosca hanno espresso la loro solidarietà con le bandiere a mezz'asta.