Sulle spiagge di Marsiglia è arrivata l'app «anti-molestie»

Estate. Sole, mare, spiagge. E le molestie. Almeno in Francia, questa sembra essere diventata la prassi per diverse donne. Per questo motivo, la città di Marsiglia ha deciso di intervenire sviluppando «Safer Plage», un'applicazione gratuita volta a risolvere il problema e a restituire un po' di tranquillità al pubblico femminile. Si tratta di una vera e propria «app anti-molestie» che, nel momento del bisogno, consente all'utente di richiedere l'intervento di «pattuglie anti-sessismo». Quest'ultime, in breve tempo, raggiungono la vittima offrendole sostegno, e non solo. Vediamo, nel dettaglio, di cosa si tratta.
Non solo denunce
Partiamo dal principio. L'idea dell'applicazione «anti-sessismo» non è nuovissima. Già lo scorso anno, diverse associazioni di beneficenza francesi ne avevano realizzato una versione test, in occasione di alcuni festival musicali e per le spiagge del Prado di Marsiglia. Neanche a dirlo, l'app, fin dal primo momento, si è rivelata un successo. A fine stagione, per la zona delle plages du Pardo si contavano 1.346 download: un risultato che, senza pensarci troppo, ha portato all'estensione del servizio anche in altre quattro spiagge della città portuale francese. Pointe-Rouge, Bonneveine, Les Catalans e Corbières. Il tutto arricchito da un'apposita campagna di prevenzione, che insieme allo sviluppo del servizio, ha fatto sborsare all'amministrazione locale 116.000 euro in totale.
Ma da dove è nata l'idea? Molto semplicemente, il progetto è frutto dei risultati di un sondaggio di YouGov. Secondo quanto emerso dai dati raccolti nello scorso anno, il 39% delle donne intervistate, di età compresa tra i 18 e i 34 anni, ha dichiarato di aver subito una forma di molestia — dalle forme più lievi a quelle più gravi — mentre si trovava su una spiaggia e di aver difficoltà, ora, a prendere il sole senza accompagnatori. Dunque, secondo quanto dichiarato al Telegraph da Nathalie Tessier, consigliera comunale responsabile delle questioni femminili, si è reso necessario porre un freno alla situazione, sviluppando uno strumento che aiutasse a «far ricadere la vergogna sul molestatore».
L'obiettivo del servizio, infatti, non è necessariamente quello di sporgere denuncia (a meno che non si tratti di casi espliciti di aggressione e molestie, che richiedono l'intervento della polizia), ma piuttosto, quello di far capire al molestatore i suoi errori.
Puntare sulla mediazione
Nel momento del bisogno, quindi, le donne possono far affidamento all'app, inviando con pochi click una richiesta di soccorso. Richiesta che, in particolare, si distingue in base a tre livelli differenti: «Sono infastidita», «Sono molestata», «Sono in pericolo». Tre opzioni, a seconda della gravità della situazione. Non appena la richiesta viene inoltrata, una coppia di mediatori viene invitata sulla spiaggia, per risolvere il problema. Il team è sempre composto da due persone: un mediatore ha l'obiettivo di rassicurare la vittima, mentre l'altro quello di affrontare il molestatore. Se quest'ultimo è ancora presente — come accade nella maggior parte dei casi, di pericolosità lieve — la persona incaricata da Safer Plage cerca di parlargli, per scoprire cosa sia successo e per educarlo, soprattutto ad accettare che «un no è un no».
Alle donne, oltre alla rassicurazione, viene offerta anche la possibilità di essere accompagnate alla stazione di soccorso, per sentirsi più protette e poter descrivere l'accaduto.
Fino ad ora, il numero di segnalazioni è stato relativamente basso, ma il successo dell'app non accenna a fermarsi. «È rassicurante», confessa al Telegraph una ragazza che frequenta le spiagge di Marsiglia abitualmente. «È una buona cosa e dovrebbe essere estesa a tutte le altre spiagge, alle strade e ai trasporti pubblici. Ovunque».