Stati Uniti

Tagli, ritardi, scioperi: Boeing è ancora in piena turbolenza

Il presidente e amministratore delegato del costruttore, Kelly Ortberg, ha appena annunciato una riduzione del 10% della forza lavoro, oltre all'ennesimo ritardo del programma 777X
© Lindsey Wasson
Red. Online
12.10.2024 10:30

Quando accettò l'incarico di presidente e amministratore delegato, Kelly Ortberg sapeva, in cuor suo, che rimettere in piedi Boeing sarebbe stato difficile. Anzi, difficilissimo. O, se preferite, che sarebbe stato necessario prendere decisioni forti. Una su tutte: la riduzione della forza lavoro. Ortberg, in una lettera ai dipendenti, ha rivelato che il costruttore americano ridurrà del 10% le posizioni a tempo pieno. Tradotto in cifre, parliamo di circa 17 mila posti di lavoro su 170 mila. I tagli riguarderanno dirigenti, manager, tecnici e operai. Tutti, insomma, nessuno escluso.

Boeing ha vissuto un periodo turbolento (eufemismo) negli ultimi mesi, segnato da serie preoccupazioni sulla sicurezza dei suoi aeromobili. Preoccupazioni (ri)nate a causa dell'incidente occorso al volo Alaska Airlines AS 1282 lo scorso gennaio. Pochi minuti dopo il decollo, ricordiamo, una porta di emergenza bloccata permanentemente si separò dall'aereo, causando una decompressione incontrollata del velivolo, un 737 MAX 9. A ciò bisogna aggiungere, ora, un complesso braccio di ferro con il sindacato International Association of Machinists and Aerospace Workers (IAM), che rappresenta all'incirca 33 mila lavoratori e che ha indetto uno sciopero a settembre per rivendicare migliori condizioni lavorative e tutele sociali. Le richieste dei lavoratori riguardano principalmente aumenti salariali, maggiori garanzie in termini di sicurezza e il recupero di alcuni benefici pensionistici. La mancata sottoscrizione di un nuovo contratto collettivo, evidentemente, ha ulteriormente aggravato la situazione aziendale. Con tutte le conseguenze economiche, parliamo di possibili perdite miliardarie, del caso.

Nel suo messaggio ai dipendenti, Ortberg ha fatto chiarezza, altresì, sul futuro dei programmi aeronautici. Confermando, fra le altre cose, i timori di possibili, nuovi ritardi per il Boeing 777X. Il programma, ad agosto, aveva subito l'ennesima frenata a causa di un guasto riscontrato in un componente che collega il motore al corpo dell’aereo. Così Ortberg: «Le sfide che abbiamo dovuto affrontare nello sviluppo, così come la pausa dei test di volo e l'attuale interruzione dei lavori, ritarderanno la nostra tempistica di programma». Le prime consegne, leggiamo, avverranno non prima del 2026. L'aereo, progettato per trasportare 400 passeggeri sulle rotte a lungo raggio, ha già accumulato anni e anni di ritardi e promesse non mantenute. Boeing aveva svelato i piani per il nuovo 777 nel 2013 affermando, con sicumera, che le consegne dei primi velivoli sarebbero iniziate nel 2020. Nel frattempo, il costruttore ha ricevuto 480 ordini.

Tramonta definitivamente, per contro, l'era del Boeing 767. Un aereo che, a suo tempo, contribuì e non poco al successo di Boeing. «Prevediamo di costruire e consegnare i restanti 767 cargo ordinati dai nostri clienti e di terminare la produzione del programma commerciale nel 2027» ha spiegato sempre Ortberg. «La produzione dell'aereo cisterna KC-46A continuerà» ha aggiunto il dirigente, riferendosi alla variante militare. Ci sono ancora 29 ordini aperti per la versione cargo del 767.

Boeing, secondo le stime degli analisti, chiuderà il terzo trimestre con un fatturato di 17,8 miliardi di dollari. Inferiore ai 18,6 miliardi previsti da Wall Street. Il costruttore prevede altresì una perdita netta di 9,97 dollari per azione, mentre i miliardi «bruciati» sarebbero 1,3. Meno dei 3 che si attendevano tutti. Non solo, la divisione commerciale intende rilevare oneri ante-imposte per 3 miliardi di dollari, di cui 2,6 attribuibili al citato programma 777X e ai ritardi accumulati, oltre agli impatti dello sciopero. Il segmento difesa, spazio e sicurezza, invece, rileverà oneri ante-imposte per 2 miliardi di dollari sui programmi T-7A, KC-46A, Commercial Crew e MQ-25. La salute del costruttore, concludendo, continua a destare preoccupazioni.