Taiwan, sono tre gli sfidanti per la successione a Tsai Ing-wen

Tra poco più di due settimane, il prossimo 13 gennaio, 20 milioni circa di cittadini taiwanesi saranno chiamati ad eleggere il Capo dello Stato e a rinnovare per quattro anni il Parlamento. Dopo due mandati, la presidente Tsai Ing-wen non può più candidarsi. Il Partito Democratico Progressista (DPP), di cui Tsai è espressione, ha scelto come possibile successore l’attuale vicepresidente, il 64enne Lai Ching-te. Figlio di un minatore, Lai nei sondaggi è davanti agli avversari con il 38% delle intenzioni di voto. Come vice ha scelto Hsiao Bi-khim, 52 anni, fino al mese scorso ambasciatrice de facto di Taiwan a Washington e nemica giurata di Pechino, che la considera una «pericolosa separatista».
Hou Yu-ih è invece il candidato del principale partito di opposizione di Taiwan, il Kuomintang (KMT), erede diretto del movimento fondato da Sun Yat-sen e Chiang Kai-shek, il generalissimo che fuggì sull’isola nel 1949 dopo aver perso la guerra civile con i comunisti di Mao Zedong e fu presidente di Taiwan dal 1º marzo 1950 sino alla morte, avvenuta il 5 aprile 1975.
Hou, 66 anni, è il sindaco di New Taipei, la città che confina con la capitale, ed è stato anche capo della polizia taiwanese. Nei sondaggi è dato poco sopra il 30%. Come vice ha scelto Jaw Shaw-kong, 73 anni, fondatore in passato del Nuovo Partito Cinese e molto popolare nell’isola come conduttore di programmi radio.
Infine, l’ex sindaco di Taipei, Ko Wen-je, 64 anni, è il candidato del Partito popolare di Taiwan (TPP). Medico chirurgo, già sindaco di Taipei, Ko è attestato nei sondaggi attorno al 20%. Il suo linguaggio schietto e un approccio poco ortodosso sembrano piacere ai giovani elettori. Come vice, il leader del TPP ha scelto Cynthia Wu, 45 anni, erede di una delle famiglie più ricche del Paese e principale azionista dello Shin Kong Group, tra i maggiori potentati industriali dell’isola.