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«Temiamo che Israele trasformi l'operazione limitata in Libano in una guerra su larga scala»

Preoccupazione a Washington, mentre l'amministrazione Biden cerca di limitare le ostilità – Continuano i bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza: 21 morti – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Temiamo che Israele trasformi l'operazione limitata in Libano in una guerra su larga scala»
Red. Online
08.10.2024 06:54
23:35
23:35
CNN: «I palestinesi che evacuano Gaza nord vengono colpiti»

I palestinesi in fuga dai siti obiettivo della rinnovata operazione militare israeliana nel nord di Gaza vengono colpiti mentre evacuano, secondo i residenti e le riprese da loro condivise con la Cnn che documentano il loro viaggio.

Mohammad Sultan, 28 anni, ha detto che lui e la sua famiglia sono fuggiti dalla loro casa a Jabalya nel nord di Gaza «a causa degli intensi e continui bombardamenti nella zona». Quando è tornato per recuperare cibo, acqua e coperte, lui e altri civili sono stati colpiti, ha detto.

«I droni sparavano a tutti quelli che passavano per strada», ha raccontato Sultan alla Cnn. «Tre persone sono state colpite proprio davanti a me. Mio fratello ed io abbiamo cercato di aiutare i feriti ad arrivare in ospedale. Una bambina è stata colpita al collo e anche suo padre è rimasto ferito».

La sparatoria è avvenuta alla rotatoria di Abu Sharkh a Jabalya, secondo Sultan. Le riprese girate da Sultan durante il suo viaggio mostrano i residenti che camminano lungo una strada sabbiosa, circondati da macerie e edifici semidistrutti. Alcuni, compresi i bambini, sono a piedi, e hanno difficoltà a camminare con borse pesanti. Altri sono in bicicletta o su tuk-tuk.

Nel filmato si possono sentire i droni ronzare in sottofondo mentre il suono delle raffiche di proiettili innesca urla, mentre le persone corrono al riparo.

«Sono stati colpiti, sono stati colpiti», si sente urlare Sultan mentre filma i civili da lontano. Un uomo ferito, sanguinante, zoppica verso di lui. Un'altra ragazza appare seduta in un'ambulanza, il collo avvolto in una garza intrisa di sangue. L'ospedale Al Ahli di Gaza City l'ha in seguito identificata come Dana Nasser, 9 anni, e ha detto alla Cnn che è stata portata in sala operatoria. Suo padre è stato colpito alla gamba, ha specificato l'ospedale.

23:34
23:34
«USA e Stati arabi trattano con l'Iran per una tregua su tutti i fronti»

Gli Stati Uniti e gli stati arabi hanno avviato colloqui segreti con l'Iran per un cessate il fuoco completo mirato a fermare tutti i fronti di guerra contemporaneamente. Lo riferisce Channel 12 israeliano. L'emittente afferma che Israele non è attualmente coinvolto nell'iniziativa, ma aggiunge che alti funzionari israeliani ne sono stati informati.

La rete nota che non è chiaro come questi sforzi possano influenzare la situazione a Gaza, che è più complessa del resto dei fronti a causa del desiderio di Israele di continuare a combattere anche dopo un potenziale accordo sugli ostaggi e della richiesta di Hamas di un ritiro israeliano dalla Striscia come condizione per qualsiasi accordo.

Uno degli alti funzionari israeliani citati dice: «Siamo attualmente in una posizione di forza, un cessate il fuoco sarà alle nostre condizioni, incluso un ritiro (di Hezbollah) oltre il (fiume) Litani e lo smantellamento di tutti i siti militari di Hezbollah nelle aree vicine al confine».

22:58
22:58
Teheran: «Nessun iraniano tra le vittime dei raid a Damasco»

L'ambasciata iraniana in Siria ha condannato l'attacco israeliano contro un edificio civile a Damasco, precisando che tra le vittime non figurano cittadini iraniani. «Il nemico israeliano ha commesso un altro crimine, lanciando vigliaccamente missili contro un edificio civile nel centro di Damasco e uccidendo donne e bambini innocenti», ha detto l'ambasciata su X, citata dalla Tass.

«L'ambasciata condanna questo atto terroristico e informa che nessun cittadino iraniano è tra le vittime», hanno aggiunto i diplomatici iraniani.

22:15
22:15
«Serie di raid sulla periferia sud di Beirut»

Sono in corso una serie di raid sulla periferia sud di Beirut. Lo scrive l'agenzia di stampa nazionale libanese.

22:04
22:04
L'Idf ordina l'evacuazione di un ospedale di Gaza nord entro 24 ore

Il direttore dell'ospedale Kamal Aswan, situato a Beit Lahia nel nord di Gaza, ha detto di aver ricevuto un ordine di evacuazione della struttura entro 24 ore dalle forze armate israeliane (Idf). Lo scrive Haaretz.

L'Idf ha pure diramato in serata un ordine di evacuazione alla popolazione civile residente nei sobborghi di Haret Hreik e Hadath, a sud di Beirut.

Il portavoce in arabo dell'Idf, Avichay Andraee, ha detto che l'ordine va eseguito con urgenza, aggiungendo che l'avvertimento indica con precisione gli edifici e gli isolati a rischio e raccomanda di stare lontano almeno 500 metri dai luoghi indicati.

«Se siete alloggiati vicino a strutture e interessi di Hezbollah, l'Idf agirà contro di loro in breve tempo», si legge nel messaggio, diffuso anche su X e citato fra gli altri dalla Bbc.

20:10
20:10
«Raid di Israele a Damasco, colpito un edificio»

I media statali siriani affermano che un attacco israeliano ha colpito un edificio residenziale a Damasco.

L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha riferito che almeno quattro persone sono morte nel raid attribuito ad Israele contro l'edificio della capitale «frequentato dalle guardie rivoluzionarie iraniane e da membri degli Hezbollah libanesi».

L'agenzia ufficiale siriana Sana, da parte sua, ha riferito di un «attacco israeliano contro un edificio residenziale nel quartiere di Mazzé», che ospita in particolare missioni diplomatiche e uffici delle Nazioni Unite.

In precedenza, in un discorso al popolo libanese Benjamin Netanyahu ha dichiarato: «avete l'opportunità di salvare il Libano prima che cada nell'abisso di una lunga guerra che porterà alla distruzione e alla sofferenza, come vediamo a Gaza. Non deve essere così».

Nel messaggio ai libanesi, Netanyahu ha pure confermato che Israele «ha eliminato il successore di Nasrallah». Il ministro della Difesa Yoav Gallant aveva annunciato nel pomeriggio che il successore del leader di Hezbollah, Hashem Safieddine, era stato probabilmente ucciso nell'attacco della scorsa settimana a Beirut.

Nel frattempo, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha annullato i piani per una visita domani al Pentagono: lo ha confermato la portavoce del Pentagono stesso. «Siamo appena stati informati che il ministro Gallant posticiperà il suo viaggio a Washington», ha detto Sabrina Singh.

Secondo un'altra fonte citata da Axios, Netanyahu prima di autorizzare il viaggio di Gallant vuole che il governo approvi il piano di attacco contro l'Iran.

La missione di Gallant, si spiega, ha l'obiettivo di discutere con gli americani proprio i piani israeliani di un attacco all'Iran. I media ricordano i rapporti tesissimi tra Gallant e Netanyahu.

17:58
17:58
Imam di Bologna espulso, rivendicava sostegno ad Hamas

Nel decreto di espulsione dall'Italia il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha scritto che Zulfiqar Khan manifestava una visione integralista del concetto di jihad, aveva contatti con personaggi dell'Islam «ultra-radicale» e, tra l'altro, avrebbe esaltato il martirio dei mujahidin nel conflitto israeliano-palestinese, rivendicando il sostegno ad Hamas.

Nei suoi sermoni l'imam della moschea di via Jacopo di Paolo a Bologna avrebbe inoltre utilizzato espresisoni discriminatorie nei confronti degli omosessuali e delle donne. Un quadro che ha portato il ministero a emettere il provvedimento e la polizia a portare il pachistano in questura per notificargli l'allontanamento dal territorio nazionale per motivi di sicurezza dello Stato. Ma la sua difesa replica: «spiace constatare - ha detto l'avvocato Francesco Murru - che siamo tornati a uno stato di polizia e al perseguimento di presunti reati d'opinione».

«Finalmente lo abbiamo rispedito a casa», commenta invece il vicepremier italiano e leader della Lega Matteo Salvini che già in estate aveva chiesto l'espulsione del 54enne, dopo che a giugno aveva denunciato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alessandro Morelli e il console onorario di Israele Marco Carrai.

Nell'espulsione, che dovrà essere convalidata da un giudice del tribunale entro 48 ore e può essere impugnata al Tribunale amminisrativo regionale (Tar) entro un mese, si sottolinea un «crescente fanatismo ideologico» una «propensione verso posizioni radicali», connotate da un forte risentimento anti-occidentale e antisemita e da una retorica omofoba e antifemminista.

«Dalla documentazione - osserva la difesa - si deduce che le motivazioni espresse dal ministro Matteo Piantedosi, sono totalmente generiche e prive di riscontri probatori. Per fortuna viviamo in uno Stato di diritto nel quale la magistratura dovrà valutare la fondatezza di questo provvedimento», dice ancora il suo difensore.

«Viene da pensare maliziosamente, che il tweet di Matteo Salvini nel quale richiedeva l'espulsione di Zulfiqar Khan, sia stato esaudito con il provvedimento di espulsione notificato oggi all'imam», continua la sua difesa secondo cui «l'atto di oggi del ministro Piantedosi, pare, dunque, oltre che l'esaudirsi delle richieste avanzate dal collega Salvini, anche una ritorsione ai danni di Zulfiqar Khan, reo di essersi rivolto alla magistratura penale per ottenere giustizia».

17:01
17:01
Wilders contro la sindaca di Amsterdam: «Vattene con la feccia pro Palestina»

È scontro in Olanda tra Geert Wilders e i sindaci. Il leader dell'ultradestra nella serata di ieri ha lanciato un feroce attacco contro la prima cittadina di Amsterdam, Femke Halsema, per aver autorizzato una manifestazione pro-Palestina. «Fuori dal Paese quella feccia. E Halsema può andare con loro», ha scritto l'ultranazionalista xenofobo e anti-Islam rivolgendosi alla politica esponente dell'alleanza Socialdemocratici-Verdi.

La provocazione ha sollevato un coro di indignazione tra i sindaci olandesi, che la considerano un attacco diretto alla loro autorità. Sharon Dijksma, sindaca di Utrecht e presidente dell'Associazione dei Comuni Olandesi, ha bollato il messaggio come «assolutamente irresponsabile», chiedendo una netta presa di posizione da parte del governo. Paul Depla, primo cittadino di Breda, ha denunciato la polarizzazione del dibattito orchestrata da Wilders «sulle spalle di un sindaco che lavora per unire la comunità».

Della stessa opinione di Jan van Zanen, alla guida del municipio dell'Aja, che ha voluto ribadire l'importanza del sostegno politico in momenti difficili, e il sindaco di Nimega, Hubert Bruls, che ha accusato il leader dell'ultradestra di usare parole «inadeguate e intimidatorie», chiedendo una «reazione forte» da parte dell'esecutivo.

Una reazione arrivata dal premier Dick Schoof. «Noi sosteniamo i sindaci nelle scelte e nelle considerazioni complicate che devono fare ogni giorno. Questo vale anche per il sindaco Halsema», ha detto il primo ministro evitando tuttavia di menzionare direttamente Wilders. La prima donna a vestire i panni di sindaca di Amsterdam, dal canto suo, ha fatto sapere di non voler dare «ossigeno» alle provocazioni.

16:35
16:35
Hezbollah: «Respinte le truppe d'Israele infiltrate vicino all'Unifil»

Hezbollah afferma di aver respinto le truppe israeliane che si erano «infiltrate» vicino ad una postazione dell'Unifil, le truppe Onu che presidiano la linea blu al confine tra i due Paesi.

Hezbollah, riporta il Guardian, ha affermato in una dichiarazione di aver ucciso e ferito soldati israeliani che attraversavano il confine libanese nei pressi di una base Unifil nei pressi della foresta di al-Labouneh nella sezione occidentale dell'area di confine.

Hezbollah ha affermato che l'attacco ha costretto i soldati israeliani a ritirarsi dietro il confine.

Nel frattempo, la bandiera israeliana è stata issata a Maroun el Ras, villaggio del sud del Libano, dove l'Idf ha preso il controllo di un intero complesso e dei terreni circostanti dove Hezbollah si era impadronito di una vasta area trasformandola in quartier generale con lanciatori di razzi puntati su Israele.

La bandiera viene mostrata dalle tv locali. I genieri hanno utilizzato centinaia di chili di esplosivo per distruggere tunnel e strutture sotterranee dove si erano acquartierati i miliziani del gruppo sciita. Carri armati e commando hanno operato in tre aree centrali nel sud del Libano, localizzando armi ed eliminato 200 terroristi.

Nel frattempo, la Francia ha messo a disposizione un aereo da trasporto militare A400M per rimpatriare una cinquantina di volontari dal Libano, attesi oggi a Parigi. Lo si apprende da fonti ben informate sul dossier.

La settimana scorsa, le autorità francesi avevano riservato centinaia di posti sui voli commerciali per i loro cittadini, malati e anziani principalmente. Nel Paese mediorientale ci sono circa 24.000 titolari di passaporto francese, principalmente con doppia cittadinanza.

Intanto, la Norvegia ha annunciato oggi un innalzamento del livello di minaccia terroristica da «moderata» ad «alta». In Norvegia, «è soprattutto la minaccia agli obiettivi ebraici e israeliani ad essersi ulteriormente intensificata» ha dichiarato Eirik Veum, dei servizi di sicurezza norvegesi, riportato dall'emittente di servizio pubblico Nrk. La minaccia terroristica è stata ora aumentata al livello 4, nella scala da 1 a 5.

Solitamente la polizia norvegese non porta l'arma di servizio ma ora, per via dell'aumento del livello, saranno armati: «la decisione si basa sulla capacità della polizia di intervenire più rapidamente in caso di attacco terroristico per prevenire, limitare l'entità dei danni o fermare un attacco in corso», ha dichiarato la commissaria di polizia Benedicte Bjrnland.

15:21
15:21
«Safieddine è stato probabilmente ucciso»

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha dichiarato che il successore di Hassan Nasrallah, Hashem Safieddine, è stato probabilmente ucciso nell'attacco della scorsa settimana a Beirut.

Parlando durante una visita alle truppe del comando settentrionale dell'Idf, Gallant ha detto: «Hezbollah è un'organizzazione senza un leader, Nasrallah è stato eliminato, il suo sostituto è stato probabilmente eliminato anche lui. Questo ha un effetto drammatico su tutto ciò che accade. Non c'è nessuno che prenda decisioni, nessuno che agisca».

Il ministro dello Stato ebraico ha poi aggiunto che «le azioni intraprese da Israele vengono osservate in tutto il Medio Oriente. Quando il fumo in Libano si sarà diradato, si renderanno conto in Iran di aver perso la loro risorsa più preziosa, ovvero Hezbollah», ha aggiunto.

15:00
15:00
«Contro Israele e USA serve un nuovo patto di difesa»

L'Iran intende rafforzare i suoi alleati e i gruppi militanti in Medio Oriente attraverso un nuovo patto di difesa, alla luce delle crescenti tensioni nella regione.

Lo ha riferito l'agenzia di stampa iraniana Tasnim, secondo cui il patto mira a creare una struttura di difesa comune per i Paesi e i gruppi appartenenti all"Asse della Resistenza" guidato dall'Iran, una rete di alleati che combatte contro Israele.

Secondo la bozza, i firmatari del patto sarebbero obbligati a fornire un ampio sostegno economico, militare e politico agli alleati in caso di attacco da parte di Israele o degli Stati Uniti, ha riferito Tasnim.

14:58
14:58
«I bombardamenti israeliani ormai parte integrate della vita in Libano: è una catastrofe»

«Oggi, un anno dopo» il 7 ottobre, «gli scontri a fuoco quasi quotidiani si sono trasformati in una implacabile campagna militare il cui impatto umanitario è a dir poco catastrofico». Lo afferma in una nota la coordinatrice speciale delle Nazioni Unite per il Libano Jeanine Hennis-Plasschaer in una dichiarazione su X.

«Con i costanti bombardamenti israeliani ormai parte integrante della vita quotidiana in Libano, e con gli Hezbollah che lanciano raffiche di razzi e missili contro Israele, troppe persone stanno pagando un prezzo inimmaginabile, con molti morti e feriti e centinaia di migliaia di sfollati», conclude la coordinatrice.

«È un anno da quando sono iniziati gli scambi di fuoco quasi quotidiani lungo la Blue Line, iniziati da Hezbollah con i lanci di razzi nelle fattorie di Shab'a, in violazione della risoluzione 1701 (2006) del Consiglio di sicurezza. Un anno in cui troppe vite sono andate perse, sradicate e devastate, mentre i civili su entrambi i lati della Blue Line vivono nell'insicurezza e nell'instabilità. Un anno in cui i nostri ripetuti appelli alla moderazione, alla protezione dei civili, alla cessazione delle ostilità e a un processo politico ancorato all'attuazione della risoluzione 1701 sono rimasti inascoltati», prosegue la nota di Unifil.

13:41
13:41
Hezbollah: «Sosteniamo gli sforzi del Libano per la tregua»

Il numero due di Hezbollah, Naim Qassem, ha dichiarato di sostenere gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco con Israele. «Sosteniamo gli sforzi politici guidati dal presidente (del Parlamento Nabih) Berri che mirano principalmente al cessate il fuoco», ha detto in un discorso trasmesso dalla televisione del partito al-Manar.

La Cnn sottolinea che è la prima volta che il gruppo sostiene pubblicamente la via dei negoziati dall'inizio della guerra. «Una volta raggiunto il cessate il fuoco, la diplomazia potrà occuparsi di tutte le altre questioni e le decisioni potranno essere prese collettivamente», ha detto Qassem.

13:05
13:05
«26 raid aerei israeliani a sud di Beirut in 24 ore»

Il notiziario libanese Al Mayadeen, ripreso dal Guardian, riferisce che Israele ha effettuato 26 attacchi aerei nella periferia meridionale di Beirut nelle ultime 24 ore.

13:02
13:02
I morti a Gaza sono 41.965

Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 41.965, di cui 56 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas. I feriti sono 97.590, secondo la stessa fonte.

13:02
13:02
Uccise 17 persone in un raid israeliano a Jabalya

La Protezione civile di Gaza annuncia che 17 persone sono state uccise in un attacco israeliano. L'agenzia di stampa palestinese Wafa riferisce che uno dei suoi corrispondenti ha affermato che «c'erano decine di martiri e feriti che giacevano nelle strade di Jabalya e, a causa dell'intensità dei bombardamenti, gli operatori sanitari e la protezione civile non sono riusciti a raggiungerli».

13:01
13:01
Il 7 ottobre ha causato «problemi di salute mentale» ai soccorritori

Il brutale attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre non ha provocato solo morti e feriti ma ha causato problemi di salute mentale ai soccorritori israeliani. Lo sottolinea l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) che riferisce come i soccorritori, tra cui paramedici, operatori sanitari e squadre forensi che hanno identificato molti dei morti e hanno assistito a «carneficina e orrore» lamentano traumi permanenti.

Molti dei volontari che si sono offerti di aiutare dopo l'attacco hanno sviluppato insonnia, disturbo da stress post-traumatico e alti livelli di depressione e ansia che hanno causato un «effetto a catena che ha avuto un impatto sulle loro famiglie e sul posto di lavoro» riferisce l'Oms.

È servito dunque intervenire per fornire supporto psicologico ai soccorritori. L'organizzazione Mashiv Ha'Ruach, che significa «riportare indietro la mente», con il sostegno dell'Oms Europa, ha organizzato una serie di seminari che hanno permesso ai soccorritori di discutere il loro trauma e sviluppare meccanismi di coping.

I workshop sono stati organizzati nel deserto, lontano dai «rumori e dalle distrazioni della vita quotidiana» e hanno incoraggiato i partecipanti a condividere le loro esperienze, racconta il fondatore dell'organizzazione, Eyal Kravitz.

«All'inizio, nessuno pensava di dover parlare delle proprie esperienze», ha detto Daniel Chermon, co-fondatore di Mashiv Ha'Ruach, ma gli incontri hanno invece permesso di descrivere ed esprimere i propri sentimenti. Dall'inizio del 2024, 'Mashiv Ha'Ruach' ha aiutato quasi 1.000 persone attraverso i suoi workshop ai quali ha partecipato anche il personale del Soroka Medical Center, un ospedale a quasi 40 chilometri da Gaza, che nelle 16 ore successive all'attacco del 7 ottobre ha curato 680 pazienti ,120 dei quali gravemente feriti. Molti tra questi medici e infermieri avevano perso i propri cari.

12:59
12:59
Hezbollah ha lanciato 100 razzi su Haifa in 30 minuti

L'esercito israeliano (IDF) ha reso noto che oltre 100 razzi sono stati lanciati da Hezbollah sulla città di Haifa e nell'area nell'arco di mezzora. Una donna è rimasta ferita dalle schegge e diverse abitazioni sono state danneggiate.

12:31
12:31
Troupe del Tg3 aggredita in Libano, l'autista muore d'infarto

Una troupe del Tg3 della Rai italiana è stata aggredita in Libano, vicino a Sidone. L'autista locale ha avuto un infarto ed è morto.

Lo denuncia il Tg3 nell'edizione delle 12 riportando il racconto dell'inviata Lucia Goracci che afferma che prima un uomo armato e poi un gruppo di persone si sono avvicinate e hanno cominciato a minacciare i giornalisti.

A quel punto l'autista ha avuto un malore ed è morto nonostante il massaggio cardiaco. Il fixer aveva segnalato a Hezbollah la presenza dei giornalisti.

«Erano le 9 di questa mattina - ha raccontato in diretta Lucia Goracci, inviata sul campo in Libano insieme all'operatore Marco Nicois, rimasti incolumi - e facevamo delle riprese a Jiyeh, dove la nostra stringer aveva segnalato agli Hezbollah locali la nostra presenza. Stavamo lavorando senza problemi, la gente ci parlava. Poi è spuntato un uomo, è andato verso Nicois tentando di strappargli la telecamera».

«Siamo tornati in auto pronti ad allontanarci in fretta, ma sono arrivati altri uomini che hanno preso a spintonare noi e l'auto. L'uomo di prima ha provato a tirarci una grossa pietra. C'era chi lo tratteneva e chi lo aizzava. Siamo andati via veloci, in auto, sembrava che ci stessero inseguendo. Quando Ahmad si è fermato a un distributore ormai fuori da Ghazieh, l'uomo ci è venuto addosso, ha strappato le chiavi ad Ahmad, ha tentato di rompere la telecamera di Marco entrando dai finestrini aperti, mentre nessuno ci veniva in aiuto».

«Quando Ahmad ha cercato di tranquillizzarlo uscendo dall'auto - prosegue il racconto di Goracci -, è allora che si è accasciato a terra. Abbiamo subito chiamato i soccorsi, è arrivata l'ambulanza, l'abbiamo seguita. Purtroppo quando l'abbiamo raggiunta ci hanno detto che era morto dopo lunghi tentativi di rianimarlo».

La troupe procedeva con tutti i permessi in regola delle autorità locali. Gli aggressori avrebbero inseguito l'auto degli inviati in sella ad una moto.

12:14
12:14
Secondo attacco israeliano nella periferia sud di Beirut

L'esercito israeliano (Idf) annuncia di aver colpito obiettivi di Hezbollah nella roccaforte della milizia sciita a sud di Beiurt a Dahiyeh. Lo riporta Haaretz. Secondo il quotidiano libanese L'Orient Le jour, il raid, il secondo della giornata nella zona, è avvenuto poco dopo la fine di un discorso di Naim Qassem, numero due di Hezbollah.

12:13
12:13
Raid israeliano nel centro della Striscia: i morti sono 25

È salito a circa 25 morti, tra cui cinque bambini e due donne, il bilancio di due attacchi lanciati dall'esercito israeliano la notte scorsa nel centro della Striscia di Gaza: lo ha reso noto l'ospedale dei martiri di Al Aqsa, dove sono stati portati i corpi, come riporta Al Jazeera.

Nei raid sono state colpite alcune case nel campo profughi di Bureij.

11:47
11:47
«Ieri eliminati circa 20 terroristi a Jabaliya»

L'esercito israeliano (Idf) ha «eliminato» ieri «circa 20 terroristi in attacchi aerei e scontri ravvicinati nell'area di Jabaliya», nella Striscia di Gaza, ed ha «colpito oltre 70 obiettivi terroristici», tra cui infrastrutture e strutture militari: lo rende noto l'Idf in un comunicato pubblicato su Telegram.

«Le truppe dell'Idf hanno smantellato un deposito di armi e hanno trovato armi, tra cui granate e fucili AK-47. Le truppe hanno eliminato i terroristi che operavano in una struttura da cui venivano sparati missili anticarro e hanno localizzato grandi quantità di armi», si legge nella nota.

«Nel centro di Gaza, le truppe dell'Idf continuano a operare per smantellare i siti delle infrastrutture terroristiche ed eliminare i terroristi in raid mirati. Negli ultimi giorni, le truppe hanno condotto operazioni a Bureij, smantellando siti di infrastrutture terroristiche ed eliminando terroristi», prosegue il messaggio.

Inoltre, l'Aeronautica militare «ha condotto un attacco mirato su una struttura da cui una cellula terroristica pianificava attività terroristiche contro le truppe, eliminandole».

L'esercito sottolinea poi che ieri i caccia dell'Aeronautica hanno «colpito oltre 70 obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza, tra cui infrastrutture terroristiche, strutture militari e altro». Le truppe dell'Idf, infine, «continuano le attività operative nell'area di Rafah».

11:45
11:45
Emirates cancella tutti i voli da e per l'Iran

Emirates comunica che oggi i suoi voli da e per l'Iran sono cancellati. La compagnia aerea afferma che continua a monitorare attentamente la situazione nella regione e che è in contatto con le autorità competenti per quanto riguarda gli sviluppi.

11:45
11:45
Più di 400 mila persone fuggite dal Libano si sono rifugiate in Siria

Circa 1,2 milioni di persone sono state sfollate dentro il Libano da quando Israele ha intensificato gli attacchi aerei il mese scorso. Di queste, 179.500 si trovano in centri per sfollati: 773 di questi 977 centri sono al completo. Lo afferma il governo libanese, come scrive la Bbc.

Più di 400.000 persone sono fuggite dal Libano in Siria, tra cui 300.744 cittadini siriani e 100.203 libanesi.

Secondo quanto affermato dal Ministero della Salute Pubblica del Libano, da quando tre settimane fa sono iniziati gli intensi attacchi israeliani sono morte più di 1.400 persone in Libano.

11:34
11:34
Una svizzera leggermente ferita in seguito a un attacco a Beirut

Una cittadina svizzera è stata leggermente ferita in seguito a un attacco contro un edificio a Beirut, ha appreso oggi Keystone-ATS. Si tratta dell'unico caso di ferimento noto al Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) fra i 1200 svizzeri registrati in Libano.

Il DFAE segue la vicenda nell'ambito della protezione consolare, ha indicato, senza fornire ulteriori dettagli per ragioni di «protezione dei dati e della personalità».

Circa 1200 svizzeri sono attualmente iscritti presso l'ambasciata svizzera in Libano. Queste persone sono invitate a lasciare il Paese con i propri mezzi e a proprie spese: il DFAE non organizza alcuna evacuazione.

11:32
11:32
Parla Hezbollah: «Il 7 ottobre un'azione contro l'occupazione»

L'azione del 7 ottobre è stata legittima contro l'occupazione israeliana che dura da più di 70 anni: lo ha detto il numero due di Hezbollah, Naim Qassem, in un discorso televisivo trasmesso dalla tv al Manar.

Israele vuole sottomettere tutto il Medio Oriente, ha proseguito il numero due di Hezbollah. «I dirigenti israeliani, da Netanyahu a Gallant, lo hanno detto esplicitamente che vogliono cambiare il volto del Medio Oriente, vogliono mettere tutti in ginocchio attorno a loro», ha aggiunto Qassem.

La guerra di Israele al Libano non ha indebolito la nostra volontà e determinazione a resistere. «Il nemico mente sulle nostre capacità e sulle perdite che dice di infliggerci. Stiamo bene e siamo capaci di rispondere», ha detto Qassem. «Guardate a quel che succede lungo la linea frontaliera, siamo sul terreno e i nostri combattenti dimostrano la loro bravura», ha aggiunto. «Noi siamo qui e rimaniamo qui».

«L'invasione di terra (israeliana) è cominciata da una settimana ma Israele non riesce ad avanzare, e questo dimostra la nostra capacità di resistere».«Noi li aspettiamo corpo a corpo», ha ribadito Qassem in riferimento ai militari israeliani.

11:04
11:04
«Temiamo che Israele trasformi l'operazione limitata in Libano in una guerra su larga scala»

Due settimane dopo che Israele ha annullato una proposta di cessate il fuoco guidata dagli Stati Uniti con Hezbollah, gli Stati Uniti non stanno cercando attivamente di rilanciare l'accordo e si sono rassegnati a cercare di modellare e limitare le operazioni israeliane in Libano e contro l'Iran piuttosto che porre fine alle ostilità.

Lo hanno detto funzionari statunitensi alla Cnn spiegando che all'interno dell'amministrazione Biden sono alte le preoccupazioni sul fatto che ciò che Israele ha promesso, cioè che sarebbe stata un'operazione limitata, si trasformerà presto in un conflitto su larga scala e prolungato.

11:03
11:03
In un anno 14 mila bambini uccisi a Gaza e Cisgiordania

Da ottobre del 2023 «14.000 bambini a Gaza e in Cisgiordania secondo le notizie sono stati uccisi, altri migliaia sono stati feriti e tutti vivono nella paura e in condizioni terribili. I bambini non sono un obiettivo. Hanno bisogno di un cessate il fuoco adesso». Lo scrive l'Unicef sul suo profilo X

11:02
11:02
Uccisi 3 membri di Hamas che parteciparono all'attacco del 7 ottobre

L'esercito israeliano (Idf) ha reso noto di avere «eliminato», tra il 30 settembre e il primo ottobre «tre terroristi di Hamas che avevano partecipato al massacro del 7 ottobre» 2023.

Si tratta di Muhammad Rafai, Muhammad Zinon e Basel Ahras. Il primo era «un terrorista della Brigata Gaza di Hamas che aveva partecipato al massacro del 7 ottobre nelle aree di Kfar Aza e Nahal Oz ed era coinvolto in attività terroristiche contro le truppe dell'Idf e i civili israeliani».

Zinon e Ahras, prosegue un comunicato pubblicato su Telegram, «avevano partecipato al massacro mortale del 7 ottobre ed erano coinvolti nel complotto di attacchi terroristici contro civili israeliani».

10:59
10:59
Al via l'operazione terrestre di Israele nella parte occidentale del Libano meridionale

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato di aver avviato un'operazione terrestre "limitata, localizzata e mirata" contro Hezbollah nella parte occidentale del Libano meridionale.

L'operazione terrestre israeliana nel Libano meridionale è iniziata il 30 settembre; fino ad ora si era concentrata sul lato orientale del confine. L'Idf afferma inoltre che è la prima volta che una sua divisione di riserva viene utilizzata in operazioni di combattimento nel Libano meridionale che si unisce alle altre tre divisioni coinvolte nell'offensiva terrestre.

La divisione di riserva si unisce alle tre divisioni dell'esercito permanente (98a, 36a e 91a) già operative nei settori centrale e orientale del Libano meridionale. Questa mossa, scrive il Times of Israel, aggiunge migliaia di truppe all'offensiva terrestre di Israele, portando il numero totale di soldati dispiegati in Libano a superare probabilmente i 15.000.

09:16
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Da chi aveva vissuto 101 anni a chi aveva pochi mesi: le vittime civili di Gaza

La vittima civile più giovane del conflitto tra Israele e Hamas è una neonata che è vissuta solo 2 ore, mentre la più anziana aveva 101 anni: lo riporta il Guardian, sulla base di una lista di 34.344 palestinesi uccisi dagli attacchi israeliani.

Diffuso dal ministero della Sanità di Gaza, l'elenco contiene nomi, età, sesso e numeri di carta d'identità delle vittime e copre oltre l'80% dei palestinesi morti finora nel conflitto.

Waad Walid Samir al-Sabah non era ancora nata quando la sua casa è stata colpita da una bomba: sua madre è morta, i medici hanno eseguito un cesareo d'urgenza e Waad è deceduta 2 ore dopo il parto.

09:15
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Chi era il comandante di Hezbollah ucciso a Beirut

Suhail Hussein Husseini è stato ucciso ieri nel corso di un «attacco mirato» dell'Aeronautica militare, si legge in un comunicato pubblicato su Telegram dall'esercito israeliano (Idf).

Il quartier generale di Hezbollah supervisiona la logistica all'interno dell'organizzazione ed è responsabile del bilancio e della gestione delle sue varie unità, prosegue la nota. La sede, inoltre, include l'Unità di ricerca e sviluppo di Hezbollah, responsabile della produzione di missili a guida di precisione e della gestione dello stoccaggio e del trasporto delle armi in Libano.

Husseini era responsabile del budget e della gestione logistica dei progetti più sensibili di Hezbollah, compresi i piani di guerra dell'organizzazione e altre operazioni speciali, come il coordinamento degli attacchi terroristici contro lo Stato di Israele dal Libano e dalla Siria, conclude l'Idf.

07:00
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Sanzioni USA a finanziatori di Hamas: uno è basato in Italia

Il dipartimento del Tesoro Usa ha inserito nella blacklist delle sanzioni tre individui e un ente di beneficenza fittizio ritenuti essere importanti sostenitori finanziari internazionali di Hamas, così come un istituto finanziario controllato dal gruppo palestinese a Gaza. Nel mirino anche un sostenitore di lunga data di Hamas e nove delle sue attività.

«Questi attori svolgono ruoli critici nella raccolta fondi esterna per Hamas, spesso sotto le mentite spoglie di opere di beneficenza, che finanziano le attività terroristiche del gruppo», accusa il Tesoro Usa.

Tra le persone sanzionate anche Mohammad Hannoun, un membro di Hamas con sede in Italia che ha fondato la Charity Association of Solidarity with the Palestinian People, o Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese (Abspp), secondo le autorita' americane «un ente di beneficenza fittizio in Italia che apparentemente raccoglie fondi per scopi umanitari, ma in realtà aiuta a finanziare l'ala militare di Hamas». In qualità di dirigente dell'Abspp, Hannoun - secondo il tesoro Usa - ha inviato denaro alle organizzazioni controllate da Hamas almeno dal 2018, ha sollecitato finanziamenti per Hamas e ha inviato almeno 4 milioni di dollari al gruppo estremista in un periodo di 10 anni. Nella blacklist pure due esponenti di Hamas basati in Austria e in Germania.

06:55
06:55
«Ucciso a Beirut il comandante del quartier generale di Hezbollah»

L'esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso a Beirut Suhail Hussein Husseini, comandante del quartier generale di Hezbollah. L'aviazione israeliana ha condotto un attacco sulla base di informazioni di intelligence. Secondo l'Idf, Husseini svolgeva un ruolo cruciale nel trasporto di armi tra l'Iran e Hezbollah ed era responsabile della distribuzione delle armi avanzate tra le unità di Hezbollah. Inoltre, era membro del consiglio della Jihad, organismo della leadership militare di Hezbollah.

06:54
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Il punto alle 6.30

Almeno 21 persone, tra cui cinque bambini e due donne, sono morte durante un raid israeliano notturno nel centro di Gaza. Lo riferisce - come riporta il Guardian - l'ospedale Al Aqsa, dove sono stati portati i corpi. Due i bombardamenti che hanno colpito le case nel campo profughi di Bureij. Ci sono anche circa una dozzina di feriti, tra cui diversi bambini, e i soccorritori temono che ci siano altre persone sotto le macerie. «Non ci arrendiamo. Stiamo facendo tutto il possibile per concludere l'accordo sugli ostaggi per il cessate il fuoco. È uno dei modi più importanti per porre fine a questa guerra e portare un po' di stabilità nella regione. È una delle massime priorità di questa amministrazione»: ha detto Kamala Harris parlando con i reporter in un momento di commemorazione del 7 ottobre.

Continuano, intanto, gli scambi di fuoco tra Tel Aviv e Hezbollah. Due enormi boati sono stati uditi nei pressi di Tel Aviv la scorsa notte: l'IDF ha reso noto che numerosi proiettili sono stati lanciati dal Libano sul centro di Israele. «Almeno cinque bombe», ha fatto sapere l'esercito israeliano, «sono state lanciate dal Libano verso il centro di Israele», alcune sono state intercettate mentre altre sono cadute ed esplose in aree aperte. Hezbollah, dal canto suo, ha affermato di aver preso di mira una base dell'intelligence militare israeliana vicino a Tel Aviv. La fazione libanese ha detto di aver sparato «una salva di razzi alla base di Glilot dell'unità di intelligence militare 8200 alla periferia di Tel Aviv».

Nella notte, Hezbollah ha rivendicato ulteriori attacchi alle postazioni militari israeliane. Secondo quanto riportato da Al Jazeera, il gruppo armato libanese ha affermato di aver sparato raffiche di razzi e missili contro le truppe israeliane a Shlomi, Hanita e Marj, nel nord di Israele. Il bombardamento ha fatto suonare le sirene nella regione e non si hanno notizie di vittime o danni.

Di pari passo, continuano le operazioni israeliane in Libano. Il portavoce del dipartimento di stato americano, Matthew Miller, ha chiesto a Israele di non attaccare l'aeroporto di Beirut o le strade che vi conducono. «Riteniamo che sia molto importante che non solo l'aeroporto sia aperto, ma anche che le strade per l'aeroporto siano aperte, in modo che i cittadini americani che vogliono andarsene possano uscire, come pure i cittadini di altri Paesi», ha detto ai reporter.