Il punto

Trinidad e Tobago dichiara lo stato d'emergenza: che cosa sta succedendo?

Il Paese caraibico, diventato un luogo privilegiato per il traffico di stupefacenti, è nel caos a causa dell'aumento delle violenza delle gang – Nell'ultimo anno, sono stati 620 gli omicidi: un numero record, che richiede un intervento
©Ash Allen
Red. Online
01.01.2025 00:00

È caos a Trinidad e Tobago. Il Paese caraibico, nelle scorse ore, ha dichiarato lo stato di emergenza, a causa dell'aumento della violenza delle gang. La repubblica delle due isole, come spiega la BBC, ha infatti uno dei tassi di omicidio più alti dell'America Latina e dei Caraibi. Quest'anno, in particolare, sono stati registrati 620 omicidi: un numero record, segno del caos dilagante. La maggior parte di questi omicidi è collegata alla criminalità organizzata e, soprattutto, al traffico internazionale di droga. Secondo il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, la vicinanza del Paese al Venezuela, le frontiere aperte e le vie di trasporto dirette verso l'Europa e il Nord America hanno trasformato Trinidad e Tobado in «un luogo privilegiato per il traffico di stupefacenti».

Per questo motivo, nelle ultime ore, la presidente Christine Carla Kangaloo si è vista costretta a rilasciare una dichiarazione, su consiglio del primo ministro Keith Rowley, a sua volta sottoposto a crescenti pressioni, a causa dell'aggravarsi della criminalità sulle isole. 

Domenica, negli ultimi, violenti, attacchi, cinque uomini sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco in un negozio di Laventille. Secondo la polizia, gli omicidi sono stati compiuti per vendicare l'uccisione di un membro di spicco di una delle gang delle isole, avvenuta il giorno prima. 

Ora che lo stato d'emergenza è stato diramato, l'obiettivo è quello di ristabilire, per quanto possibile, l'ordine. La polizia, da ora in avanti, avrà l'autorità necessaria per arrestare persone sospettate di essere coinvolte nei reati, e avrà anche il potere di «perquisire e entrare in locali pubblici e privati, se necessario». Come dichiarato dall'ufficio del primo ministro, lo scopo è quello di «affrontare le persone che rappresentano una minaccia per la sicurezza pubblica, in particolare quelle coinvolte in attività criminali e nell'uso illegale di armi da fuoco». Al momento, però, non è chiaro se verrà imposto anche un coprifuoco.

Al tempo stesso, restano ignare anche le sorti del Carnevale di Trinidad. Evento famoso in tutto il mondo, che ogni anno attira diversi turisti all'inizio di marzo. Quest'anno, però, i festeggiamenti potrebbero essere frenati dalla situazione di caos scoppiata nelle isole. Un primo appuntamento, insomma, che potrebbe risentire dell'ondata di violenza in corso nel Paese caraibico. Nei mesi successivi, però, Trinidad e Tobado dovranno affrontare anche le elezioni generali, che dovrebbero avere luogo entro il 2025. Un evento, questo, che si teme possa portare a ulteriori sfide, in un Paese già in crisi.