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Trump: «Basta carneficina, parlerò con Putin e Zelensky»

Cassis a Roma: «Stiamo lavorando a una conferenza di pace con la Russia» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Trump: «Basta carneficina, parlerò con Putin e Zelensky»
Red. Online
16.12.2024 07:14
22:20
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Zelensky grato all'UE per le nuove sanzioni contro la Russia

Il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha ringraziato i partner dell'Ue per il quindicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia.

«Oggi l'Unione Europea ha presentato il suo 15° pacchetto di sanzioni, e sono grato ai nostri partner per il loro sostegno nel costringere la Russia alla pace», ha detto Zelensky nel suo tradizionale discorso serale, scrive Ukrinform. «Tra le altre misure, le sanzioni prendono di mira la flotta di petroliere ombra che la Russia utilizza per finanziare l'aggressione all'Ucraina. Si tratta di un passo significativo, e tutte le petroliere russe, le compagnie e gli individui coinvolti nell'aiutare Mosca a finanziare la sua guerra devono essere sanzionati. La pressione sulla Russia deve continuare e non si deve permettere che si adatti alle sanzioni», ha detto il leader ucraino. «Quanto più dure saranno le sanzioni contro la Russia, tanto prima sarà costretta a una vera diplomazia», ha aggiunto.

21:00
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Trump: «Basta carneficina, parlerò con Putin e Zelensky»

Donald Trump è tornato a promettere che parlerà con Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky perché «la carneficina in Ucraina deve finire: proverò a chiudere un accordo» prima di assumere l'incarico. Ma in attesa che il presidente eletto americano metta sul tavolo le sue proposte per i negoziati, quello russo alza i toni e ostenta sicurezza sull'andamento del conflitto.

Le truppe russe, assicura Putin, hanno ormai «l'iniziativa strategica lungo l'intera linea» del fronte e i combattimenti sono a «una svolta». Mentre il suo ministro della difesa, Andrei Belousov, dichiara che bisogna arrivare alla «vittoria» entro il 2025 con il raggiungimento «degli obiettivi definiti dal comandante in capo». Vale a dire lo stesso Putin, che ha posto tra le condizioni per un cessate il fuoco il ritiro delle truppe di Kiev dalle quattro regioni oggi parzialmente occupate da quelle di Mosca.

Ma nel bilancio di fine anno di quella che in Russia viene chiamata «operazione militare speciale», fatto durante un vertice al ministero della difesa alla presenza di Putin, il presidente ha anche ammesso, per la prima volta, il peso economico che essa comporta. La spesa militare, che secondo Belousov è ormai pari al 6,3% del Pil e rappresenta il 32,5% delle uscite di bilancio, non potrà essere aumentata «all'infinito», ha avvertito il capo del Cremlino. E questo perché dovrà essere riservata la dovuta attenzione a «tutte le componenti del Paese, tutte le componenti della vita dello Stato, l'economia, la sfera sociale nel senso più ampio del termine, la scienza, l'istruzione, la sanità».

Le spese non sono solo quelle necessarie per l'aumento della produzione di armamenti, ma anche per il mantenimento delle centinaia di migliaia di soldati arruolati a contratto, che formano gran parte della forza militare impiegata nei combattimenti. «Quest'anno, in media, oltre mille persone si sono arruolate ogni giorno», ha sottolineato Putin. In totale, 427'000 dal gennaio scorso, che si aggiungono ai 486'000 del 2023, sempre secondo il presidente. Un esborso non indifferente per le casse dello Stato, se si considera che, secondo stime del giornale Moscow Times, lo stipendio mensile di un soldato a contratto è equivalente a quasi 1'900 franchi, cioè tre volte più del reddito medio in Russia.

Putin, tuttavia, punta in gran parte le sue speranze di vittoria sull'esaurimento dell'esercito ucraino in termini di forze umane. Impossibili da verificare le cifre fornite da Belousov, secondo il quale dall'inizio del conflitto gli ucraini hanno avuto «quasi un milione» tra morti e feriti, di cui «oltre 560'000» solo nel 2024. Ma che la situazione per Kiev sia difficile è testimoniato dalle pressioni degli USA perché abbassi dagli attuali 25 ai 18 anni l'età per la mobilitazione militare. Nonostante le resistenze finora mostrate, Putin si è detto convinto che il governo di Volodymyr Zelensky finirà per accettare la richiesta americana, compiendo così un «crimine». Ma anche abbassarla a 14 anni «come nella Germania di Hitler, creando una 'Gioventù hitleriana', non cambierà la situazione sul campo» ha aggiunto.

E la situazione sul campo, ha sottolineato ancora Putin, ha visto nel 2024 i russi conquistare «189 centri abitati». Al punto tale, ha detto Belousov, che le forze di Mosca sono arrivate ad occupare oltre il 99% della regione di Lugansk, il 70% del Donetsk, quasi il 74% della regione di Zaporizhzhia e il 76% di quella di Kherson. Queste cifre, tuttavia, non tengono conto del fatto che importanti centri urbani, tra cui gli omonimi capoluoghi delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson, rimangono nelle mani delle forze governative.

Il ministero della difesa russo ha annunciato che nelle ultime 24 ore un altro villaggio è caduto nelle mani dell'esercito di Mosca: quello di Yelizavetovka, nella regione di Donetsk. Ma in questa stessa regione, i servizi segreti ucraini (SBU) hanno detto di avere colpito in un bombardamento di droni depositi di artiglieria e mortai russi vicino al villaggio di Markyne. L'intelligence militare ucraina ha inoltre affermato che in combattimenti avvenuti il 14 e 15 dicembre nella regione di Kursk, dove dall'agosto scorso è in atto un'invasione ucraina, sono stati uccisi o feriti almeno 30 soldati nordcoreani schierati al fianco delle forze di Mosca. I combattimenti sarebbero avvenuti nei pressi dei villaggi di Plekhovo, Vorozhba e Martynovka.

19:42
19:42
Piano dell'UE per abbattere la dipendenza dai combustibili fossili russi

«Entro i primi cento giorni del nuovo mandato presenteremo il Clean industrial deal con un piano per l'energia a prezzi accessibili. Manterremo questa promessa e allo stesso tempo presenteremo anche roadmap per abbattere la dipendenza dai combustibili fossili russi». Lo ha ribadito il commissario europeo all'Energia, Dan Jorgensen, in conferenza stampa al termine del Consiglio Ue Energia che si è tenuto a Bruxelles.

«Ci troviamo di fronte a un inverno che presenterà delle sfide, ma siamo pronti. Gli sforzi fatti negli anni precedenti fanno sì che il nostro stoccaggio di gas sia a un livello ora che, insieme al fatto che abbiamo ridotto il nostro consumo di gas e diversificato le nostre attività, ci permette di affrontare un inverno con ottimismo», ha sottolineato.

15:23
15:23
Tra i sanzionati UE anche il ministro della difesa nordcoreano

Tra i sanzionati nel 15. pacchetto contro la Russia per la sua guerra di aggressione contro l'Ucraina c'è anche No Kwang Chol, ministro della difesa della Repubblica Popolare Democratica di Corea (RPDC).

«Nella sua posizione è direttamente coinvolto nella cooperazione militare tra la Repubblica Popolare Democratica di Corea e la Federazione Russa, compreso il dispiegamento di soldati della Repubblica Popolare Democratica di Corea nella Federazione Russa a sostegno della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina. Pertanto, No Kwang Chol sostiene azioni che minacciano l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina», si legge nelle motivazioni.

14:45
14:45
Cassis a Roma: «Stiamo lavorando a una conferenza di pace con la Russia»

«Spero che questo sia il terzo e ultimo anno di questa guerra della Russia contro l'Ucraina, che non ha ragione di esistere e che sta portando allo stremo l'Ucraina ma anche tutto il continente». È quanto ha affermato il ministro degli esteri svizzero, Ignazio Cassis, a margine dell'annuale riunione degli ambasciatori alla Farnesina a Roma.

«Dalla prima conferenza di alto rango sul Bürgenstock (NW), nel giugno scorso - ha aggiunto il consigliere federale ticinese - stiamo lavorando intensamente con tanti partner e cercando di coinvolgere la Russia per portare avanti l'idea di una seconda conferenza di pace perché credo che il dialogo tra Ucraina e Russia, mediato anche dalla comunità internazionale, sia fondamentale per poter fare un passo avanti».

In un panel sugli scenari internazionali, il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha inoltre dichiarato che «la Svizzera è ampiamente coinvolta» nell'organizzazione di questa seconda conferenza per la pace in Ucraina, stavolta allargata alla Russia. «Il lavoro continua intensamente (...) con Mosca, Washington, altri Stati e con il G7 e l'Ue».

«Segnali dagli Usa e anche dalla nuova amministrazione americana - ha aggiunto Cassis - ci danno motivo di essere prudentemente ottimisti in questa direzione. Restiamo con i piedi per terra, ma la situazione per le due parti sembra diventata insostenibile», quindi ci possono essere le condizioni per «trovare una soluzione più confacente con il diritto internazionale». Il responsabile del DFAE Cassis ha auspicato che questo sia «l'ultimo inverno» di sofferenza per la popolazione ucraina.

Diversa, secondo Cassis, la situazione in Medio Oriente. «Qui la situazione è molto più complessa - ha affermato - siamo in una fase attiva della guerra e con ciò che sta avvenendo in Siria si sta ridisegnando una geopolitica regionale all'interno della quale dobbiamo vedere come fare un passo avanti verso l'obiettivo della soluzione a due Stati (Israele e Palestina ndr.)».

«Siamo ancora convinti che sia l'unica soluzione possibile, ma le incertezze su questo fronte sono ancora tantissime», ha aggiunto il capo del DFAE.

Il ministro degli esteri elvetico, che si è recato a Roma su invito dell'omologo italiano Antonio Tajani, si è poi espresso sulla neutralità svizzera. «La neutralità non equivale a indifferenza, ma è capacità di offrire spazio di dialogo nelle situazioni più tese». Cassis ha poi spiegato il ruolo del Confederazione e sottolineato come per riuscire ad offrire il dialogo servono «indipendenza e coraggio di assumerci il rischio di anticipare processi, come dimostrato con la conferenza sull'Ucraina, e talvolta anche la capacità di accettare fallimenti».

In seguito Cassis ha parlato dei «segnali premonitori di cambiamenti epocali: intorno al nostro continente c'è un vero e proprio 'ring of fire', Ucraina, Medio Oriente e il multilateralismo sta mostrando profonde crepe».

Gli Stati Generali della Diplomazia, si sono aperti oggi alla Farnesina, con la XVII Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori d'Italia nel mondo: si tratta, secondo Tajani, di un'occasione di confronto sull'azione internazionale della vicina Penisola, che vede la partecipazione di oltre 150 titolari delle sedi diplomatiche italiane all'estero, di numerosi ministri e personalità straniere, tra cui Cassis, e il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia Atomica, Rafael Mariano Grossi.

Stando al ministero degli esteri italiano, Cassis e Grossi sono i protagonisti della prima sessione, dedicata al tema «Pace e negoziati. Scenari Internazionali»: nell'attuale contesto globale che vede l'emergere di vecchi e nuovi attori non statali e il rafforzamento di potenze revisionistiche, i processi di prevenzione e risoluzione dei conflitti stanno conoscendo una profonda crisi di efficacia, è stato sottolineato.

14:40
14:40
«Ogni giorno mille nuovi arruolamenti nel 2024»

Vladimir Putin ha affermato che «quest'anno, in media, oltre mille persone al giorno si arruolano» sotto contratto nelle forze armate russe. Lo riporta l'agenzia Interfax. Secondo il ministro della Difesa di Mosca, Andrei Belousov, sarebbero «oltre 427.000» i militari arruolati nell'esercito russo quest'anno.

Le cifre fornite dalle autorità russe non sono però verificabili in modo indipendente.

Il governo russo ha aumentato i pagamenti una tantum per chi si arruola per combattere nell'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe del Cremlino. Il pagamento più alto è stato stabilito dal Comune di Mosca: 1,9 milioni di rubli (17.300 euro). Secondo il Moscow Times, lo stipendio mensile minimo di un soldato a contratto in Russia è di 210.000 rubli (circa 1.920 euro) e quindi ben superiore al reddito medio del Paese che, secondo il giornale, è di 73.000 rubli al mese (circa 667 euro).

Moltissime persone sono morte nella guerra in Ucraina, ma è difficile avere dei numeri affidabili. Secondo il Wall Street Journal, potrebbero essere un milione gli ucraini e i russi uccisi o feriti nel conflitto. Stando a fonti diplomatiche occidentali del giornale, fino a 200.000 soldati russi potrebbero essere stati uccisi e 400.000 feriti.

A fine novembre, Mediazona e Bbc hanno annunciato di aver identificato i nomi di 80.973 soldati russi morti in guerra, ma i giornali Meduza e Mediazona già cinque mesi fa stimavano in circa 120.000 quelli morti nel conflitto. Sono tanti anche i morti nelle file ucraine. Nei giorni scorsi, Zelensky ha detto che 43.000 soldati ucraini sarebbero morti in guerra, ma già nell'agosto dell'anno scorso, funzionari Usa citati dal New York Times stimavano che fossero almeno 70.000. E fonti ucraine del Wall Street Journal parlano di 80.000 morti e 400.000 feriti.

14:37
14:37
Secondo Mosca «un milione di morti e feriti tra gli ucraini»

Il ministro della Difesa russo, Andrei Belousov, ha affermato che dall'inizio del conflitto le forze ucraine hanno avuto "quasi un milione" tra morti e feriti, di cui "oltre 560.000" solo nel corso del 2024, di cui 40.000 nel tentativo di invasione nella regione russa di Kursk, cominciata il 6 agosto.

Belousov, che parlava in una riunione dei vertici del ministero della Difesa alla presenza del presidente Vladimir Putin, ha detto che nell'anno in corso le truppe russe hanno conquistato 4.500 chilometri quadrati di territorio in Ucraina. Il ministro della Difesa, citato dalla Tass, ha affermato che attualmente le forze ucraine controllano non più dell'1% della regione di Lugansk e fra il 25% e il 30% di quelle di Donetsk, Zaporizhzhia e Kherson.

Nel giugno scorso Putin aveva posto come condizioni per mettere fine alle ostilità il ritiro completo delle truppe ucraine da queste quattro regioni e l'impegno ufficiale di Kiev a non entrare nella Nato.

11:52
11:52
Putin: «Nel 2024 conquistati 189 centri abitati» in Ucraina

Il 2024 è stato un anno fondamentale per «il raggiungimento degli obiettivi» russi in Ucraina, con le forze di Mosca che hanno conquistato 189 centri abitati e mantengono «fermamente l'iniziativa strategica lungo l'intera linea» del fronte. Lo ha detto il presidente Vladimir Putin citato dalle agenzie russe.

11:08
11:08
La Norvegia fornirà aiuti per 230 milioni di franchi alla Marina ucraina

La Norvegia fornirà 2,7 miliardi di corone (circa 230 milioni di franchi) in aiuti alla Marina ucraina per sostenere la sua difesa nel Mar Nero: lo ha annunciato oggi il primo ministro Jonas Gahr Store in un comunicato.

I fondi saranno utilizzati anche per l'addestramento dei soldati ucraini e per le operazioni di sminamento, ha aggiunto.

«L'Ucraina ha bisogno di maggiore sostegno per scoraggiare le forze navali russe nel Mar Nero in futuro - si legge nella nota -. È essenziale proteggere la popolazione e le infrastrutture ucraine dagli attacchi della flotta russa del Mar Nero». Il premier ha inoltre sottolineato che «è anche importante proteggere le esportazioni di grano e altri prodotti via mare, che generano un reddito cruciale per l'Ucraina».

10:36
10:36
«Droni ucraini hanno colpito depositi di artiglieria e mortai russi» nel Donetsk

I droni del Servizio di sicurezza ucraino (Sbu) hanno colpito depositi di artiglieria e mortai russi vicino al villaggio di Markyne, nel territorio occupato della regione di Donetsk (est): lo ha detto una fonte dello Sbu a Ukrinform.

La fonte ha aggiunto che la struttura colpita ospitava una notevole quantità di munizioni per veicoli da combattimento di fanteria e carri armati, oltre a missili guidati anticarro, mine, granate e milioni di proiettili di vario calibro. Secondo la fonte, sono state udite esplosioni nella struttura tutta la notte ed è stato danneggiato anche un vicino deposito di carburante.

08:49
08:49
Droni russi sull'Ucraina, «27 abbattuti»

Le forze russe hanno attaccato l'Ucraina la notte scorsa con 49 droni, 27 dei quali sono stati abbattuti dalle difese aeree di Kiev e altri 19 non hanno raggiunto i loro obiettivi: lo ha reso noto su Telegram l'Aeronautica militare ucraina.

I velivoli senza pilota intercettati sono stati distrutti nelle regioni di Chernihiv, Sumy, Cherkasy, Khmelnytsky, Kharkiv e Dnipro. L'Aeronautica riporta inoltre che tre droni sono ancora in volo nello spazio aereo del Paese.

07:15
07:15
Il punto alle 7

Il Portogallo sarà la base per l'addestramento dei piloti ucraini di caccia F-16. L'attività di formazione è fornita dalla Norvegia, che dall'autunno del 2023 contribuisce con velivoli e istruttori alle esercitazioni dei piloti ucraini in Danimarca, ma ha ora deciso di trasferire in Portogallo questo tipo di attività di sostegno.

A dichiararlo ufficialmente è stato il Ministero della Difesa norvegese in un comunicato emesso domenica 15 dicembre e subito ripreso dai media portoghesi. Nella nota si sottolinea che «l'addestramento fa parte del contributo norvegese alla Coalizione di Difesa Aerea, in cui le nazioni contribuiscono allo sviluppo dell'Aeronautica militare ucraina, anche attraverso donazioni di velivoli da combattimento».

Oltre all'addestramento degli equipaggi, viene fornito un addestramento nel settore della manutenzione degli aerei. «Il Portogallo sta raccogliendo il testimone dalla Danimarca, anche se per un periodo più breve, e poi toccherà alla Coalizione delle Forze aeree decidere», ha affermato il ministro norvegese della Difesa, Arild Gram, sottolineando che «la lotta che gli ucraini stanno combattendo è esistenziale sia per la Norvegia che per la sicurezza di tutta l'Europa».

La coalizione internazionale di F-16 è stata creata a luglio dell'anno scorso ed è guidata da Danimarca e Paesi Bassi. A essa si è unito anche il Portogallo, ma solo nella componente dell'addestramento. Lo scorso febbraio, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incontrato a Kiev l'allora ministro degli Esteri portoghese, João Gomes Cravinho, e gli ha chiesto che anche Lisbona prendesse in considerazione l'invio di velivoli.

Nella stessa occasione, il capo di gabinetto della presidenza ucraina, Ihor Zhovkva, aveva dichiarato di sperare che dopo le legislative di marzo il Portogallo aumentasse il suo sostegno militare a Kiev, definito allora «piuttosto modesto».