Trump contro l'Alaska: «Il Monte Denali va rinominato Monte McKinley»
6190 metri di altezza. Una montagna imponente. La vetta più alta del Nord America e degli Stati Uniti, ma anche la terza più alta al mondo. Parliamo del monte Denali, in Alaska. Un simbolo importante, per gli Stati Uniti, a livello naturalistico. Ma non solo.
Quella che oggi viene chiamata Denali, infatti, è una montagna su cui si è discusso molto. Soprattutto sul suo nome. Quello che porta oggi – Denali, appunto – è quello dato dai nativi dell'Alaska. «Ripristinato», nel 2015, da Barack Obama nel 2015. Circa dieci anni fa, l'ex presidente aveva infatti messo fine a «una battaglia di denominazione» durata decenni, schierandosi con lo Stato dell'Alaska, che chiedeva di rinominare Denali la montagna – chiamata, ufficialmente dal 1917, McKinley – più alta degli Stati Uniti. Una vittoria, all'epoca, per la popolazione dell'Alaska. Ma ora, Trump potrebbe cambiare le cose.
Il presidente eletto ha infatti dichiarato di voler rinominare, ancora una volta, il Denali. Ridando alla montagna quello che è stato il suo nome per poco meno di cent'anni, ossia McKinley, in onore del 25. presidente degli Stati Uniti assassinato nel 1901. «Hanno tolto il suo nome dal Monte McKinley», ha dichiarato il tycoon in un discorso ai suoi sostenitori avvenuto domenica a Phoenix. «È stato un grande presidente. Motivo per cui, la mia amministrazione ripristinerà il nome del Monte McKinley, perché penso che se lo meriti».
Dal 1896 a oggi
La montagna era stata ribattezzata con questo nome, per la prima volta, nel 1896. Anno in cui un cercatore d'oro che esplorava la regione venne a sapere che McKinley aveva ottenuto la nomination repubblicana per la presidenza. A partire da quell'anno, al toponimo originario della montagna – che nella lingua dei nativi athabaskani significa «grande montagna» – fu quindi affiancato il nome dell'ex presidente, che venne eletto proprio nel 1986. Diversi anni dopo, nel 1917, con l'istituzione del Parco Nazionale del Monte McKinley, il governo federale ne riconobbe il toponimo ufficialmente, rinominando il monte.
Nel 1975, però, la Commissione toponomastica dell'Alaska decise di far sentire la sua voce. Il nome «Denali» venne ripristinato, a livello statale, e fu chiesto all'ufficio federale di toponomastica di fare altrettanto. Tuttavia, per il cambio nome ufficiale, come detto, si dovette attendere fino alle fine di agosto del 2015, quando Barack Obama, in mezzo alle critiche di alcuni esponenti politici dell'Ohio – Stato di origine di McKinley – ripristinò il nome nativo. Anche lo stesso Donald Trump, in quell'occasione, aveva scritto un tweet in cui definiva la mossa di Obama «un grande insulto all'Ohio».
Tuttavia, secondo il dipartimento degli Interni degli Stati Uniti, McKinley non aveva mai visitato la montagna e «non aveva alcun legame storico significativo con il monte o con l'Alaska». Ragione per cui, non vi erano motivazioni forti che impedissero di ripristinare il nome originale «Denali».
Trump, tuttavia, non sembra essere particolarmente interessato ai legami tra l'ex presidente e la montagna. E le sue ultime dichiarazioni hanno già sollevato le prime polemiche in Alaska. Nelle scorse ore, la senatrice repubblicana dello Stato, Lisa Murkowski, ha prontamente respinto la promessa di Trump di rinominare la montagna. «C'è un solo nome degno della montagna più alta del Nord America: Denali – il Grande (the Great One, ndr)», ha scritto la senatrice su X, difendendo la storia dell'Alaska. Ma l'ultima parola, ora, spetta a Donald Trump.