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Trump: «Da presidente eletto chiamerò Putin e Zelensky»

Così a un comizio in Pennsylvania: «Lavorerò per la pace e già da presidente eletto chiamerò Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky e dirò ''dovete fare un accordo''» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Trump: «Da presidente eletto chiamerò Putin e Zelensky»
Red. Online
29.09.2024 08:05
23:20
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Kiev, allerta aerea nella capitale e in alcune regioni per droni

«Le truppe russe hanno lanciato in serata un gruppo di droni d'attacco sull'Ucraina, ed è stato dichiarata l'allerta aerea nella regione di Kiev e in alcune regioni». Lo rende noto l'Aeronautica militare ucraina scrive l'Ukrainska Pravda.

21:08
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Trump: «Da presidente eletto chiamerò Putin e Zelensky»

«Lavorerò per la pace e già da presidente eletto chiamerò Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky e dirò ''dovete fare un accordo''»: lo ha detto Donald Trump in un comizio a Erie, in Pennsylvania, ripetendo che il presidente ucraino «è il più grande venditore della storia, ogni volta che viene negli USA se ne va con 60 miliardi di dollari».

20:15
20:15
La Danimarca finanzia nuovi aiuti militari

Tra gli alleati più fedeli dell'Ucraina, la Danimarca ha annunciato oggi che donerà a Kiev 1,3 miliardi di corone (164 milioni di franchi) per aiutarla ad armarsi e a creare un centro industriale di difesa danese-ucraino.

«Ciò comporterà la consegna al fronte di armi e attrezzature prodotte in Ucraina e finanziate dalla Danimarca e da beni russi congelati», ha affermato in una nota il ministero della difesa.

Inoltre, «le guerre non si vincono solo sui campi di battaglia, ma anche nell'industria», ha sottolineato in un altro comunicato il ministro del commercio e dell'industria Morten Bødskov.

A fine febbraio la Danimarca ha concluso con Kiev un accordo di sicurezza decennale, dopo accordi simili firmati da Berlino, Londra e Parigi.

19:23
19:23
«Trump mi ha assicurato che sosterrà Kiev»

«Donald Trump sarà dalla nostra parte». Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky torna a parlare del suo rapporto con il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti dando l'impressione che stavolta, dopo il faccia a faccia dell'ultimo minuto a New York, le cose si siano sistemate tra i due. Provando così a rassicurare quella parte di Ucraina - e del mondo - che non vede un futuro tanto roseo per Kiev se il tycoon dovesse tornare alla Casa Bianca.

«Non so cosa accadrà dopo le elezioni e chi sarà il presidente... Ma ho ricevuto da Donald Trump informazioni molto dirette che sarà dalla nostra parte, che sosterrà l'Ucraina» nella guerra contro Mosca, ha dichiarato il presidente ucraino a FOX News.

Negli Stati Uniti per l'assemblea generale delle Nazioni Unite, Zelensky ha presentato il suo «Piano per la vittoria» a Trump durante un incontro a porte chiuse venerdì. Un colloquio in chiaroscuro, dal quale è emerso un tentativo di dialogo all'ombra del «buon rapporto» tra il tycoon e il presidente russo Vladimir Putin.

E la campagna elettorale di certo non aiuta a distendere gli animi, come testimoniano le parole di JD Vance, candidato vicepresidente con Trump, che all'indomani del faccia a faccia è tornato immediatamente ad attaccare Zelensky: «È venuto in USA per fare campagna con la leadership dei democratici», ha detto sabato nel corso di un comizio in Pennsylvania.

Da parte sua, Zelensky è rientrato in Ucraina provando a mostrare ottimismo sul futuro, nonostante il mancato ok americano all'uso delle armi a lungo raggio per colpire i russi in profondità. Un veto che resta anche per via delle nuove minacce atomiche lanciate da Mosca, che il leader ucraino ha provato a minimizzare: «Putin ama la sua vita, ed è per questo che penso che abbia paura di usare armi nucleari», ha detto il presidente ucraino a FOX.

In ogni caso, in USA «ho presentato il Piano per la vittoria e siamo rimasti d'accordo che discuteremo i prossimi passi con i nostri alleati nel formato Ramstein in Germania, ottobre è tempo di decisioni», ha poi detto Zelensky tornando dagli USA, dove «abbiamo ricevuto pieno appoggio alla nostra strategia di avvicinamento alla pace, attraverso la forza».

Ma dichiarazioni a parte, resta lo stallo sulla soluzione diplomatica per la guerra, mentre Mosca continua a rifiutare qualsiasi dialogo che non punti «a sradicare le cause alla radice della situazione», come l'espansione della NATO, ha affermato il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov all'ONU.

Nel frattempo, Kiev continua a fiaccare gli arsenali russi: lo Stato maggiore ha rivendicato di aver colpito un deposito di armi nella regione di Volgograd dove era appena arrivata una spedizione di «missili iraniani». Il ministero della difesa russo ha affermato che nella notte tra sabato e domenica, l'antiaerea ha distrutto 125 UAV ucraini lanciato su sette regioni.

Dall'altra parte del fronte, Zelensky ha affermato che nel corso della sola settimana trascorsa, i russi hanno lanciato sull'Ucraina quasi 900 bombe, oltre 300 droni kamikaze Shahed e più di 40 missili. Tra gli ultimi attacchi, quello su Zaporizhzhia dove 16 persone sono rimaste ferite, tra cui una bambina di 8 anni.

16:27
16:27
Zelensky ricorda Babyn Yar: «Dobbiamo difenderci dal male»

«Babyn Yar è un simbolo terrificante, che mostra che i crimini più atroci si verificano quando il mondo sceglie di ignorare, rimanere in silenzio, rimanere indifferente e non ha la determinazione di opporsi al male. Quando gli occhi del mondo sono chiusi, l'umanità perde». Lo ha scritto su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky commemorando l'83esimo anniversario della tragedia di Babyn Yar.

«Il 29 e 30 settembre 1941, in soli due giorni, i nazisti fucilarono oltre 30'000 ebrei a Kiev. Intere famiglie, uomini, bambini, donne, persino donne incinte, furono costrette a percorrere la 'Strada della Morte' fino al burrone - scrive Zelensky -. La portata di questo male è ancora difficile da percepire.»

«In totale, circa 100'000 persone furono uccise a Babyn Yar durante l'occupazione nazista. Quasi l'intera comunità ebraica di Kiev fu assassinata, insieme a coloro che cercarono di salvarla. Anche altre nazionalità caddero vittime», ha sottolineato il presidente ucraino.

«Babyn Yar è la prova lampante delle atrocità di cui sono capaci i regimi quando sono guidati da leader che si affidano all'intimidazione e alla violenza. In ogni momento, non sono diversi. Ma la risposta del mondo dovrebbe essere diversa. Questa è la lezione che il mondo avrebbe dovuto imparare. Dobbiamo proteggere l'umanità, la vita e la giustizia. Dobbiamo difenderci dal male», ha sottolineato Zelensky.

15:45
15:45
Peskov: «Occidente sempre più coinvolto in conflitto»

Nonostante alcuni segnali ricevuti, l'Occidente è sempre più coinvolto nel conflitto in Ucraina, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un'intervista al giornalista Pavel Zarubin della VGTRK, citata da Interfax.

«Stiamo assistendo a un crescente coinvolgimento dei paesi occidentali. Non stanno rallentando. Al contrario, dichiarano la loro intenzione di proseguire per aiutare l'Ucraina a vincere», ha affermato il portavoce presidenziale russo.

13:57
13:57
«In 7 giorni 900 bombe russe, 40 missili russi e 300 droni Shahed»

Nel corso della sola settimana trascorsa, i russi hanno lanciato sull'Ucraina quasi 900 bombe d'aereo, oltre 300 droni kamikaze Shahed e più di 40 missili: lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky sul proprio canale Telegram, citato da Ukrinform.

«Questo terrore russo non conosce pause e può essere fermato solo dal mondo unito: unito nel sostenere l'Ucraina e unito nel fare pressione sulla Russia», ha detto ancora Zelensky, secondo Ukrinform.

08:06
08:06
Il punto alle 8.00

I sistemi di difesa aerea russi hanno distrutto 125 droni ucraini in sette regioni russe, nonché sul mare d'Azov. Lo ha riferito - come riporta la Tass - il Ministero della Difesa russo. Nella notte, Kiev avrebbe compiuto un massiccio attacco con droni «contro obiettivi sul territorio della Federazione Russa. I sistemi di difesa aerea in servizio hanno distrutto e intercettato 125 veicoli aerei senza pilota (UAV, ndr) ucraini». Le regioni interessate sono quelle di Volgograd, Belgorod, Voronezh, Rostov, Bryansk, Kursk e Krasnodar. Diversi incendi sono scoppiati a Voronezh e fuori città a causa della caduta di detriti dei droni abbattuti.