Trump dopo l'incontro con Zelensky: «Bisogna iniziare i negoziati, per Putin è il momento di agire»
In un post sul suo Truth Social, il neoeletto presidente USA Donald Trump ha commentato quanto avvenuto nella notte in Siria, con i ribelli che hanno conquistato la capitale Damasco: «Assad se n'è andato. È fuggito dal suo Paese. Il suo protettore, la Russia, la Russia, la Russia, guidata da Vladimir Putin, non era più interessato a proteggerlo. Innanzitutto, non c'era motivo per cui la Russia dovesse essere lì. Hanno perso ogni interesse per la Siria a causa dell'Ucraina, dove circa 600.000 soldati russi sono rimasti feriti o sono morti, in una guerra che non sarebbe mai dovuta iniziare e che potrebbe continuare per sempre».
Il tycoon ha poi aggiunto: «Russia e Iran sono indeboliti in questo momento, uno a causa dell'Ucraina e di una cattiva economia, l'altro a causa di Israele e del suo successo in combattimento. Allo stesso tempo, Zelensky e l'Ucraina vorrebbero fare un accordo e fermare la follia. Hanno perso 400 mila soldati in e molti più civili in modo assurdo. Dovrebbe esserci un cessate il fuoco immediato e dovrebbero iniziare i negoziati. Troppe vite vengono sprecate inutilmente, troppe famiglie distrutte e se continua così, può trasformarsi in qualcosa di molto più grande e molto peggio. Conosco bene Vladimir. Questo è il suo momento per agire. La Cina può aiutare. Il mondo sta aspettando!».
Un ulteriore indizio sul fatto che il neoeletto presidente voglia impegnarsi a mediare un accordo di pace tra i due Paesi in guerra dal febbraio 2022, quando il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato al suo esercito di invadere l’Ucraina.
Proprio ieri Donald Trump ha incontrato il leader ucraino Volodymyr Zelensky a Parigi, prima della cerimonia di riapertura di Notre Dame. Zelensky ha detto al presidente USA che qualsiasi accordo con la Russia per mettere fine alla guerra in Ucraina dovrà essere «giusto».
Il presidente francese Emmanuel Macron ha ospitato all'Eliseo il colloquio tra Zelensky e Trump, in quello che è stato il loro primo faccia a faccia dopo la rielezione del tycoon.
Poche ore dopo l'incontro, l'amministrazione uscente del presidente Joe Biden ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari da 988 milioni di dollari per l'Ucraina. Un pacchetto di armamenti che comprende droni, munizioni per lanciarazzi di precisione Himars, nonché equipaggiamento e pezzi di ricambio per i sistemi di artiglieria, carri armati e veicoli blindati.
L'incontro, sottolinea il Guardian, era di enorme importanza per Zelensky, visto il timore diffuso a Kiev che Trump possa mediare un accordo con importanti concessioni territoriali a Mosca. Inoltre, il leader di Kiev vorrebbe che l’adesione dell’Ucraina alla NATO non venisse cancellata durante le trattative.
«Vogliamo tutti la pace. Ma è molto importante che la pace sia giusta per tutti noi e che la Russia, Putin o qualsiasi altro aggressore non abbiano alcuna possibilità di tornare», ha poi affermato Zelensky sul sito web presidenziale ucraino, aggiungendo la cosa più importante è «una pace giusta e garanzie di sicurezza, forti garanzie di sicurezza per l'Ucraina». Zelensky ha pure ringraziato Trump per la sua «incrollabile determinazione», descrivendo i colloqui come «buoni e produttivi».
Tra le possibili opzioni di Trump per negoziare un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina, ci sarebbe anche un piano redatto dall’ex generale Keith Kellogg, nominato dal tycoon inviato speciale per l'Ucraina e la Russia. Tra le linee guida per la pace, si parla del congelamento delle attuali linee di conflitto con un cessate il fuoco a tempo indeterminato e la sospensione della possibile adesione dell’Ucraina alla NATO. Mosca, nel caso decidesse di non trattare la pace, verrebbe minacciata dagli USA, i quali si impegnerebbero a fornire maggiori gli aiuti militari a Kiev. Alla Russia potrebbe essere offerta una riduzione delle sanzioni internazionali, sempre a condizione che firmi un accordo di pace con l'Ucraina. Kiev, che resterebbe esterna alla NATO, riceverebbe comunque garanzie di sicurezza da parte degli Stati Uniti, come un importante aumento di armamenti occidentali.
Ad oggi la Russia, oltre a tutta la Crimea, occupa circa l'80% delle regioni di Donetsk e Lugansk, oltre il 70% di quelle di Zaporizhzhia e Kherson, nonché piccole porzioni di territorio nelle regioni di Mykolaiv e Kharkiv.