USA

Trump e le insinuazioni sull’etnia di Kamala Harris: «Ha mentito agli elettori: è indiana o nera?»

Il tycoon attacca la rivale nella corsa alla Casa Bianca sulle sue origini, scatenando reazioni indignate: «Parole ripugnati»
©MICHAEL REYNOLDS
Michele Montanari
01.08.2024 09:30

«È indiana o nera?». Donald Trump torna all’attacco di Kamala Harris e, questa volta, lo fa su un tema spinoso e sensibile, tirando in causa l’etnia della vicepresidente degli Stati Uniti.  Il tycoon, durante un dibattito organizzato dalla National Association of Black Journalists a Chicago, ha insinuato che la candidata dem alla Casa Bianca abbia ingannato gli elettori sulle sue origini. Nello specifico, Trump ha affermato falsamente che Harris, la prima donna asiatico-americana a ricoprire la carica di vicepresidente, in passato abbia promosso solamente le sue origini indiane, diventando improvvisamente «nera» per ingraziarsi quella fetta di elettorato (in inglese «black»: negli Stati Uniti il termine non ha accezione negativa, si riferisce a una comunità variegata, che non comprende solamente gli afroamericani).

Nel suo discorso, Trump sembra essere andato lungo, affermando: «Non sapevo che fosse nera fino a qualche anno fa, quando è diventata nera e ora vuole essere considerata nera. Quindi, non so, è indiana o è nera?». Il riferimento è ovviamente alle diverse minoranze americane (quella asiatica e quella «black», appunto) le quali hanno un loro peso specifico in vista delle elezioni presidenziali.

Kamala Harris è nata a Oakland, in California, da padre giamaicano e madre indiana, entrambi immigrati negli Stati Uniti. Durante gli studi universitari, Harris ha frequentato la Howard University, uno degli atenei «black» storicamente più importanti degli Stati Uniti, nel quale ha pure fatto parte della confraternita in maggioranza afroamericana Alpha Kappa Alpha. Come senatrice degli Stati Uniti, Harris è stata membro del Congressional Black Caucus.

Michael Tyler, direttore delle comunicazioni della campagna di Harris, ha immediatamente preso posizione dichiarando che «l'ostilità espressa da Donald Trump è la stessa che ha dimostrato per tutta la sua vita, per tutto il suo mandato e per tutta la sua campagna elettorale nel tentativo di riconquistare il potere», sottolineando come Donald Trump abbia «già mostrato di non poter unire l'America», quindi «cerca di dividerla».

La portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre, figlia di haitiani, ha definito «ripugnante» quanto detto dal tycoon. Mentre i media internazionali hanno evidenziato come non sia la prima volta in cui il candidato repubblicano attacca i suoi oppositori per la loro etnia. Basti pensare alle stoccate rivolte a Barack Obama: Trump in passato ha conquistato un certo favore tra i repubblicani diffondendo false teorie secondo cui il primo presidente afroamericano della storia non fosse nato negli Stati Uniti. Da lì in avanti, il tycoon ha più volte messo in discussione le competenze dei politici della comunità «black», puntando sul fatto che fossero originari di altri Paesi. Trump, tuttavia, ha sempre respinto le accuse di razzismo.

Dopo le polemiche, è arrivata pure la risposta di Kamala Harris, che ha parlato «del solito vecchio spettacolo» del tycoon, sottolineando come «il popolo americano meriti di meglio»: «Questo pomeriggio, Donald Trump ha parlato all'incontro annuale della National Association of Black Journalists, ed è stato il solito vecchio spettacolo, divisivo e senza rispetto. Lasciatemi solo dire che il popolo americano merita di meglio», ha affermato la vicepresidente USA durante un evento organizzato dalla confraternita Sigma Gamma Rho a Houston, in Texas.