Trump e le tensioni politiche scoraggiano i viaggiatori: e i costi dei voli per gli USA crollano

Volo diretto, Milano-New York, a soli 433 euro (circa 400 franchi), andata e ritorno, nel pieno del periodo che va da Pasqua al ponte del 1. maggio. No, non è un sogno. Prenotare un volo dall'Italia agli Stati Uniti costa oggi fino al 60% in meno rispetto a un mese fa. La causa? Semplice. Il timore per le politiche di Donald Trump.
Il fenomeno
Secondo un'analisi recentemente pubblicata dal Corriere della Sera, volare da Roma a Washington, settimane fa, costava 1.213 euro (circa 1.130 franchi) ora costa meno della metà: 564 euro (524 franchi). Gli esempi sono tanti. Ed è così per altri scali europei. Le rotte transatlantiche, in generale, hanno visto i loro prezzi crollare nelle ultime settimane. All'origine di tutto ci sono il clima politico particolarmente teso, i controlli più severi alle dogane aeroportuali e il timore – percepito o reale – di essere respinti nella fase di ingresso. Tutte preoccupazioni, queste, che scoraggiano i turisti europei dall'effettuare prenotazioni, come testimoniato anche da un sondaggio condotto da Skift Research.
Secondo la polizia di frontiera statunitense, nei primi tre mesi del 2025 sono arrivati 2,48 milioni di turisti dell’Europa occidentale: il 7% in meno rispetto allo stesso periodo nel 2024. Di più: a marzo, il calo è stato addirittura del 17,2%, complice anche lo spostamento della Pasqua ad aprile quest’anno.
Ciò colpisce soprattutto i vettori del Vecchio Continente: mentre gli americani continuano a viaggiare (e spendere), gli europei frenano. E, per riempire i voli, le compagnie aeree abbassano i prezzi, a fronte di una riduzione del margine di guadagno.
Anche gli svizzeri
Numeri recentemente pubblicati dal sito Travelnews.ch, e ripresi da Ticinonews, mostrano che il fenomeno riguarda anche la Svizzera. Tra gli elvetici, il numero di viaggiatori diretti negli Stati Uniti è crollato del 26% nel mese di marzo 2025, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Martin Wittwer, presidente dell’Associazione svizzera dei viaggi, ha commentato: «Le compagnie aeree oggi sono molto flessibili. Possono tagliare rapidamente i voli se vedono che la domanda non tiene. In quel caso, ci sarà meno offerta e i prezzi potrebbero salire di nuovo».
Per ora, come dimostrato dall'analisi condotta dal Corriere della Sera, la logica del ribasso sembra tenere. Per quanto? Tanto dipenderà da quanti "coraggiosi" oseranno attraversare l'Oceano per approfittare di questi prezzi.