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Per il presidente USA i profughi palestinesi dovrebbero essere accolti da Egitto e Giordania – Giovedì liberi Arbel Yehud, una soldata e un altro rapito» - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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23:14
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La Lega Araba ha condannato ogni «tentativo di sradicare i palestinesi dalla loro terra» come «pulizia etnica»
La Lega Araba ha condannato ogni «tentativo di sradicare i palestinesi dalla loro terra» come «pulizia etnica», riferendosi alla proposta di Donald Trump di trasferire i palestinesi della Striscia di Gaza in Egitto e in Giordania. «La rimozione forzata o l'espulsione di popoli dalla loro terra può solo essere definita pulizia etnica», ha detto la segreteria della Lega.
23:14
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«L'accordo Libano-Israele in vigore sino al 18 febbraio»
«L'accordo tra Libano e Israele, monitorato dagli Stati Uniti, continuerà a essere in vigore fino al 18 febbraio 2025. Il governo del Libano, il governo di Israele e il governo degli Stati Uniti inizieranno anche i negoziati per la restituzione dei prigionieri libanesi catturati dopo il 7 ottobre 2023»: lo afferma in una nota la Casa Bianca.
23:13
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«Giovedì liberi Arbel Yehud, una soldata e un altro rapito»
«Dopo una negoziazione condotta con fermezza dal primo ministro Benyamin Netanyahu, Hamas ha fatto un passo indietro e attuerà un ulteriore rilascio di ostaggi giovedì prossimo. Allora saranno liberati l'ostaggio civile Arbel Yehud, la soldatessa Agam Berger e un altro rapito», scrive in una nota l'ufficio del premier israeliano. «Sabato prossimo saranno liberati altri tre ostaggi secondo l'accordo. Parallelamente, Israele ha ricevuto da Hamas una lista con la condizione degli ostaggi che saranno rilasciati nella prima fase. Israele permetterà da domani mattina il passaggio di palestinesi verso il nord di Gaza», aggiunge.
21:53
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«La Jihad islamica palestinese ha accettato di classificare Arbel Yehud come civile anziché come soldato»
L'emittente pubblica israeliana Kan riferisce che la Jihad islamica palestinese ha accettato di classificare l'ostaggio Arbel Yehud come civile anziché come soldato, aprendo la strada al suo rilascio nei prossimi giorni, anche prima di venerdì.
Una fonte della Jihad islamica palestinese, che si ritiene tenga Yehud in ostaggio, aveva detto ad Al Jazeera di ritenere la 28enne una soldatessa, e quindi sarebbe stata «rilasciata secondo i termini dell'accordo» riguardante i militari. Il gruppo terroristico - stando a quanto riferito da Kan - ha ora ritirato questa affermazione dopo intense trattative con i mediatori negli ultimi giorni.
In linea di principio, la classificazione come civile dovrebbe modificare anche le cifre dello scambio con i prigionieri: per ogni soldatessa israeliana rilasciata, l'accordo prevede la liberazione di 50 detenuti palestinesi, mentre per ogni ostaggio civile è previsto il rilascio di 30 detenuti palestinesi.
20:37
20:37
Israele, dopo 16 mesi eletto il presidente della Corte Suprema
Dopo un periodo senza precedenti di 16 mesi senza un presidente permanente della Corte Suprema israeliana e nonostante la forte opposizione del ministro della Giustizia Yariv Levin, il Comitato per la selezione della magistratura ha eletto il giudice Isaac Amit a capo dell'organo giudiziario.
Levin, insieme agli altri rappresentanti della coalizione del comitato, hanno boicottato l'udienza per protestare contro l'ordinanza dell'Alta Corte di Giustizia che gli intimava di indire una votazione, dopo essersi rifiutato di farlo per quasi un anno e mezzo.
Il ministro Levin ha dichiarato che è «un giorno triste per la democrazia e un giorno triste per il nostro sistema legale». Il leader dell'opposizione Yair Lapid ha invece accolto con favore l'elezione di Amit, definendola «una vittoria per la democrazia e la corretta amministrazione», aggiungendo che «l'inutile ritardo» nella nomina «ha causato enormi danni allo stato di diritto in Israele».
20:36
20:36
«Eliminato terrorista della Jihad islamica nel sud di Gaza»
Il portavoce dell'Idf ha dichiarato che le forze di sicurezza hanno eliminato un terrorista della Jihad islamica nel sud della Striscia di Gaza. E ha aggiunto che sono stati identificati diversi gruppi di decine di sospetti che si sono mossi verso le truppe rappresentando una minaccia, ed i militari hanno sparato.
19:42
19:42
L'Anp respinge il piano per sfollare il popolo palestinese
La presidenza palestinese respinge con fermezza e condanna qualsiasi piano o progetto volto a sfollare il popolo palestinese dalla Striscia di Gaza, «che costituisce una palese violazione delle linee rosse contro cui abbiamo costantemente messo in guardia».
Lo ha dichiarato la presidenza dell'Autorità nazionale palestinese. «Sottolineiamo che il popolo palestinese non abbandonerà mai la propria terra. Il nostro popolo non lascerà la propria patria», ha affermato la presidenza esprimendo gratitudine all'Egitto e alla Giordania e invitando il presidente Donald Trump a proseguire gli sforzi per consolidare il cessate il fuoco.
19:42
19:42
Libano: salgono a 22 i morti sotto il fuoco israeliano a sud
Secondo un nuovo rapporto del ministero della Salute libanese, oggi l'esercito israeliano ha aperto il fuoco sugli abitanti del Libano meridionale che cercavano di tornare ai loro villaggi a centinaia, uccidendo 22 persone e ferendone 124.
Secondo il ministero, «gli attacchi del nemico israeliano contro i cittadini che cercavano di tornare nei loro villaggi ancora sotto occupazione hanno provocato 22 morti, tra cui sei donne e un soldato, e 124 feriti» in 19 diverse località. In un bilancio precedente il ministero aveva segnalato 15 uccisi.
19:38
19:38
«Hamas e Jihad islamica libereranno Arbel Yehud venerdì»
Una 'importante' fonte ha riferito a Sky News Arabia che «Hamas e la Jihad islamica hanno concordato di rilasciare Arbel Yehud 24 ore prima del terzo round di sabato prossimo».
Secondo la fonte, «Arbel sarà rilasciata in cambio della liberazione di 30 palestinesi condannati all'ergastolo e dell'apertura del corridoio Netzarim». Di questa nuova richiesta sono stati informati i mediatori.
Yehud, 29 anni, era stata rapita il 7 ottobre dal kibbutz Nir Oz, dove viveva con il suo compagno. L'intelligence ritiene che Arbel sia attualmente prigioniera a Khan Younis (sud della Striscia) di un'organizzazione salafita collegata alla Jihad islamica palestinese.
19:36
19:36
L'IDF distrugge un laboratorio di bombe a Jenin
«Le truppe hanno smantellato un laboratorio per la fabbricazione di ordigni esplosivi nella città di Jenin»: lo ha dichiarato l'Idf. L'operazione fa parte dell'attività israeliana avviata martedì, denominata «Muro di Ferro», volta a contrastare attività terroristiche nella regione.
17:24
17:24
L'inviato di Trump in visita in Israele mercoledì, incontrerà Netanyahu
Steve Witkoff, inviato di Donald Trump per il Medio Oriente, arriverà mercoledì in Israele per discutere dell'accordo sullo scambio di prigionieri, del cessate il fuoco con il Libano e della normalizzazione dei rapporti con l'Arabia Saudita. Lo riferisce Ynet. Witkoff incontrerà il primo ministro Benyamin Netanyahu e il ministro per gli affari strategici Ron Dermer.
15:10
15:10
Abu Mazen telefona a un detenuto scarcerato, indignazione in Israele
Indignazione e shock in Israele, soprattutto sui social, dopo che i notiziari palestinesi ieri sera hanno diffuso il video del detenuto di Fatah Yasser Abu Bakr, rilasciato nello scambio con le soldatesse, mentre risponde a una telefonata del presidente dell'Anp Abu Mazen che si congratula per la scarcerazione.
Abu Bakr, originario di Jenin, è stato condannato nel 2004 a un totale di 115 anni di carcere per aver armato una cellula terroristica che ha sparato nella hall di un hotel di Netanya nel marzo 2002, ferendo 50 persone e uccidendo una bambina di 9 anni. Nella sparatoria successiva sono stati uccisi un passante e due agenti.
14:53
14:53
Hacker iraniani in azione, canti in farsi nelle scuole israeliane
Un gruppo di hacker iraniani è entrato nel sistema di altoparlanti e pulsanti antipanico gestito da una società privata in diversi asili nido e istituti scolastici israeliani questa mattina riuscendo a trasmettere canti in farsi e messaggi in arabo.
L'emittente pubblica Kan riferisce che i sistemi sono stati ora disconnessi dalla rete e la società privata sta risolvendo il problema.
Inoltre decine di cittadini israeliani hanno segnalato di aver ricevuto messaggi legati, probabilmente, allo stesso attacco informatico.
14:51
14:51
Dimesse dall'ospedale le prime tre donne rilasciate da Hamas
Le prime tre rapite rilasciate nel primo turno dell'accordo, domenica scorsa, sono state dimesse dall'ospedale Sheba Medical Center, rende noto la direzione della struttura. Emily Damari, Romi Gonen e Doron Steinbrecher sono arrivate alla struttura medica una settimana fa, dopo oltre 15 mesi di prigionia nella Striscia di Gaza.
14:43
14:43
«Israele non permetterà il passaggio degli sfollati finché non sarà rilasciata Arbel Yehoud»
«Israele non permetterà il passaggio degli sfollati di Gaza verso il nord della Striscia fino a quando non saranno raggiunte intese sul rilascio dell'ostaggio civile Arbel Yehoud», ha affermato un alto funzionario del governo israeliano, citato da «Haaretz».
«Il primo ministro Netanyahu resta fermo sulla decisione di non consentire il passaggio dei cittadini di Gaza verso nord attraverso il corridoio Netzarim, finché non sarà risolta la questione del ritorno di Arbel Yehud», ha affermato l'alto funzionario.
L'accordo siglato con Hamas prevede che per prime vengano liberate donne civili, ma ieri sono state rilasciate quattro soldatesse. Israele ha definito la decisione una violazione del cessate il fuoco e si è rifiutato di aprire la strada costiera che porta a nord di Gaza, dove migliaia di persone si sono radunate oggi in attesa di tornare a casa.
13:23
13:23
Hamas: «Arbel Yehud è viva e sarà rilasciata»
Con una dichiarazione ufficiale Hamas ribadisce di aver informato i mediatori che Arbel Yehud, la donna israeliana tenuta in ostaggio, è viva «e ha fornito tutte le garanzie necessarie per il suo rilascio».
Nel frattempo Israele ha affermato che non consentirà ai palestinesi sfollati di tornare nel nord di Gaza finché non sarà liberata Yehud, che avrebbe dovuto essere rilasciata in base all'accordo firmato con Hamas.
12:20
12:20
«Israele impedisce a decine di migliaia di sfollati di tornare nel nord della Striscia»
Gli operatori umanitari di Gaza affermano che Israele impedisce a decine di migliaia di sfollati di tornare nel nord della Striscia.
Migliaia di palestinesi sono radunati sulla strada costiera nel centro della Striscia, in attesa di tornare nel nord, come mostrano i video sulle reti sociali e sui media palestinesi.
L'accordo siglato a Doha tra Hamas e Israele prevede il ritiro delle Forze di difesa israeliane (IDF) da una parte del Corridoio Netzarim, ma il mancato rilascio dell'ostaggio civile Arbel Yehud ha bloccato la possibilità per gli sfollati di dirigersi verso nord.
Israele ha affermato che non permetterà ai cittadini di Gaza di muoversi finché Hamas non libererà Yehud, che avrebbe dovuto essere rilasciata ieri. Inoltre ha accusato Hamas di non aver fornito l'elenco degli ostaggi che dovrebbero essere liberati in questa fase del cessate il fuoco e che sono ancora vivi.
10:05
10:05
«Violato il cessate il fuoco»: Israele accusa Hamas
Israele afferma che Hamas ha commesso due violazioni dell'accordo di cessate il fuoco a Gaza, pertanto non approverà il ritorno degli abitanti nel nord della Striscia. Lo scrive «Times of Israel».
L'ufficio del premier Benyamin Netanyahu sottolinea che «Arbel Yehud non è stata ancora rilasciata e l'elenco dettagliato delle condizioni degli ostaggi per la fase 1 non è stato ancora presentato». Di conseguenza «è stato deciso che il passaggio dei cittadini di Gaza verso la parte settentrionale della Striscia non sarà approvato».
09:53
09:53
Trump lancia un piano per «ripulire» la Striscia di Gaza
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha lanciato un piano per «ripulire» la Striscia di Gaza e ha affermato di volere che Egitto e Giordania accolgano i palestinesi nel tentativo di affermare la pace in Medio Oriente.
«Stiamo parlando di un milione e mezzo di persone, e noi ripuliremo tutto», ha detto Trump ai giornalisti a bordo dell'Air Force One, definendo Gaza un «cantiere di demolizione» e affermando che la mossa potrebbe essere «temporanea o a lungo termine».
Il ministro israeliano delle finanze israeliano Bezalel Smotrich, di estrema destra, ha dichiarato che si tratta di «un'idea eccellente»: «dopo 76 anni durante i quali la maggior parte della popolazione di Gaza è stata tenuta forzatamente in condizioni difficili per preservare l'aspirazione di distruggere lo Stato di Israele, l'idea di aiutarli a trovare altri posti in cui iniziare una vita nuova e migliore è un'idea eccellente», ha affermato Smotrich in una dichiarazione, secondo quanto riferisce il «Times of Israel».
Non si è fatta attendere nemmeno la reazione di Hamas: secondo un alto funzionario, Bassem Naim, «i palestinesi faranno fallire l'idea di Trump» di mandarli via da Gaza. Naim ha dichiarato all'AFP che il gruppo si oppone fermamente alla proposta del presidente degli Stati Uniti, di trasferire i residenti di Gaza in Egitto e Giordania. «Come hanno sventato ogni piano di spostamento e di patrie alternative nel corso dei decenni, anche questa volta il nostro popolo sventerà tali progetti», ha detto Naim, membro dell'ufficio politico di Hamas.
La Jihad islamica palestinese ha definito l'idea di Trump «deplorevole»: il gruppo, che ha combattuto contro Israele a Gaza insieme ad Hamas fino al cessate il fuoco del 19 gennaio, ha dichiarato che «questa proposta rientra nel quadro dell'incoraggiamento ai crimini di guerra e ai crimini contro l'umanità, costringendo il nostro popolo a lasciare la propria terra».
08:17
08:17
Bimba palestinese uccisa in Cisgiordania
Ieri sera una bambina palestinese è morta a causa delle ferite riportate durante un raid dell'esercito israeliano nel villaggio di Muthalath Ash-Shuhada, a sud della città di Jenin, nella Cisgiordania occupata. Lo ha reso noto il Ministero della salute palestinese citato dall'agenzia locale Wafa. Il Ministero ha confermato che la piccola, di 2 anni e mezzo, è morta per una ferita alla testa causata da proiettili sparati dall'esercito israeliano.
08:02
08:02
«L'esercito israeliano ha aperto il fuoco sui civili nel sud del Libano»
Centinaia di residenti del Libano meridionale hanno cercato di tornare nei loro villaggi questa mattina, nonostante la presenza delle forze israeliane che hanno aperto il fuoco nella loro direzione, uccidendo almeno 15 persone e ferendone un'ottantina.
Secondo secondo l'ultimo bilancio del ministero della sanità libanese, «gli attacchi del nemico israeliano contro i cittadini che tentavano di tornare ai loro villaggi, ancora sotto occupazione, hanno provocato undici morti, tra cui un soldato dell'esercito libanese e due donne, e 83 feriti».
Secondo il ministero, gli incidenti si sono verificati a Houla e a Kfar Kila. I corrispondenti dell'AFP sul posto hanno constatato il passaggio di convogli composti da decine di auto, che sventolavano bandiere gialle dell'Hezbollah libanese, diretti verso diversi villaggi.
In un comunicato, citato dal «Times of Israel», le Forze armate libanesi hanno dal canto loro affermato poi che un soldato è stato ucciso dall'esercito israeliano sulla strada Marwahin-Dhayra-Tiro, mentre un altro è rimasto ferito dopo esser stato colpito nella città di Mays al-Jabal.
Le Forze di difesa israeliane (IDF) avevano avvertito i civili libanesi nel fine settimana di non avvicinarsi alle aree in cui sono ancora schierate le truppe.
L'esercito israeliano ha confermato di aver aperto il fuoco nel Libano meridionale questa mattina. Secondo l'IDF, sono stati sparati colpi di avvertimento e aperto il fuoco per «allontanare le minacce» in diverse aree in cui «sospettati si sono avvicinati alle forze».
«L'IDF rimane schierato nel Libano meridionale, continua a operare in conformità con gli accordi di cessate il fuoco tra Israele e Libano e sta monitorando i tentativi di Hezbollah di tornare nel Libano meridionale. L'IDF opererà contro qualsiasi minaccia posta alle truppe e allo Stato di Israele», aggiunge l'esercito senza menzionare il soldato libanese.
L'IDF avrebbe dovuto completare oggi il ritiro dal sud del paese sulla base dell'accordo di cessate il fuoco per porre fine alla guerra con il movimento filo-iraniano Hezbollah, ma la scadenza è stata posticipata venerdì.
«Hezbollah sta incitando gli sfollati civili alla rivolta, sta inviando provocatori nel sud del Libano, mentre l'esercito libanese non è riuscito a 'ripulire' la zona dalla minaccia terroristica. È quello che temevamo», hanno riferito funzionari israeliani a Ynet.
Per l'ONU «non ci sono ancora le condizioni» per un rientro in sicurezza dei civili libanesi nel sud del paese.
07:10
07:10
Il punto alle 7
Donald Trump ha ordinato al Pentagono di revocare il blocco imposto dall'amministrazione Biden sulla fornitura di bombe da 2'000 libbre (900 kg circa) a Israele. Lo riferisce Axios citando tre funzionari israeliani.
Lo stop di Biden lo scorso maggio innescò una delle più grandi crisi nelle relazioni tra Stati Uniti e Israele durante i 15 mesi di guerra nella Striscia di Gaza.
Le fonti hanno detto che 1'800 bombe MK-84 che erano conservate negli arsenali americani saranno caricate su una nave e consegnate a Israele nei prossimi giorni.
Il governo di Tel Aviv è stato informato dal Pentagono ieri, ha detto un funzionario israeliano.
«Grazie, presidente Trump, per l'ennesima dimostrazione di leadership con il via libera alla cruciale spedizione di materiale di difesa a Israele», ha affermato il ministro degli esteri israeliano Gideon Saar su X, aggiungendo che la regione è più sicura quando «Israele ha ciò di cui ha bisogno per difendersi».