Trump in soccorso di Tesla: «Caro Musk, ti compro una macchina»

Una Tesla. «Nuova di zecca». Per sostenere Elon Musk. Donald Trump corre in soccorso dell'amico (e alleato). Annunciando, sui social, l'acquisto di una vettura elettrica. La decisione cade dopo il crollo, lunedì, delle azioni del produttore di automobili in Borsa. Le perdite di Tesla ieri hanno raggiunto il 15%, cancellando i «guadagni» realizzati dall'elezione dello stesso Trump, pari a circa 700 miliardi di dollari. Il marchio, leggiamo, è vittima di una crescente reazione negativa alle alleanze politiche di Musk.
Poco dopo la mezzanotte, sull'immancabile Truth, Trump ha appunto scritto che avrebbe acquistato una Tesla come, citiamo, «dimostrazione di fiducia e sostegno per Elon Musk, un vero grande americano». E ancora: «Perché dovrebbe essere punito per aver messo le sue straordinarie capacità al lavoro per aiutare a rendere l'America di nuovo grande?». Trump, per contro, non ha specificato quale modello di Tesla avrebbe comprato. Musk, su X, ha pubblicamente ringraziato il presidente statunitense.
Il rapporto fra i due, come noto, si è intensificato durante la campagna elettorale. Musk, nello specifico, ha speso decine di milioni di dollari per spingere il tycoon verso la Casa Bianca. Ora, è diventato il volto del cosiddetto DOGE, il Dipartimento che intende ridurre le dimensioni (e la spesa) del governo degli Stati Uniti. Detto delle implicazioni politiche per Tesla, le azioni sono crollate dopo che alcuni analisti, fra cui Joseph Spak di UBS Group, hanno tagliato le proiezioni di consegna, come scrive il Sole24Ore, anche a causa delle interruzioni legate al passaggio del modello più importante a un nuovo design. Secondo il Bloomberg Billionaires Index, Musk ha visto il suo patrimonio netto scendere di oltre 130 miliardi di dollari. Il punto, beh, è che Musk sta pagando a caro prezzo le sue posizioni in alcuni dei più grandi mercati di veicoli elettrici al mondo. In Germania, ad esempio, le immatricolazioni sono scese addirittura del 70% nei primi mesi del 2025. Il motivo? Il sostegno di Musk ad Alternative für Deutschland, il partito di estrema destra. E ancora: in Cina, il più grande mercato di veicoli elettrici a livello globale, Tesla sta lottando rimanere in scia di BYD, il marchio di riferimento del Dragone. Le spedizioni di vetture Tesla dallo stabilimento di Shanghai, a febbraio, sono scese del 49% a soli 30.688 veicoli. Si tratta della cifra mensile più bassa dal luglio 2022.
Il crollo di Tesla, ieri in Borsa, è stato il più grave mai registrato dall'azienda da settembre 2020. Il titolo, nel 2025, è sceso del 45% e, come detto, ha bruciato tutti i guadagni legati all'elezione di Donald Trump. Musk, sempre ieri, è stato intervistato da Fox Business. Alla domanda su come stesse gestendo le sue attività mentre si sta concentrando sul citato DOGE, il miliardario ha risposto: «Con grande difficoltà».