Guerra

Trump non cede sulle terre rare ucraine: «Gli USA hanno attenuato le richieste, l'intesa è più vicina»

Washington avrebbe proposto a Kiev un accordo più vantaggioso rispetto alle iniziali pretese del presidente USA: le trattative proseguono, intanto il tycoon ha nuovamente incolpato Zelensky di aver iniziato la guerra
©JIM LO SCALZO / POOL
Michele Montanari
16.04.2025 20:15

Il possibile accordo sulle terre rare tra Stati Uniti e Ucraina potrebbe essere più vantaggioso per Kiev rispetto alle iniziali pretese del presidente Donald Trump, il quale negli scorsi mesi aveva avanzato un’offerta da 500 miliardi di dollari.

Secondo fonti a conoscenza della questione citate da Bloomberg, durante i colloqui sull’intesa economica, Washington sembrerebbe aver attenuato le sue richieste di restituzione degli aiuti militari forniti nei tre anni di guerra. L'amministrazione Trump avrebbe infatti ulteriormente ridotto la stima dell'assistenza fornita dagli Stati Uniti all’Ucraina, passando da 300 a circa 100 miliardi di dollari. Una cifra in linea con quella riportata da Kiev, che, a conti fatti, ha parlato di aiuti americani per oltre 90 miliardi di dollari.

La notizia sulle minori pretese USA arriva dopo le consultazioni tra i delegati statunitensi e ucraini avvenute a Washington l'11 e il 12 aprile, nelle quali sarebbero stati definiti i dettagli dell'accordo sulle risorse naturali del Paese invaso dai russi.

Trump sta facendo pressioni su Kiev per raggiungere un accordo nel quale i profitti derivanti da futuri progetti di investimento ucraini, inclusi quelli sui minerali e sulle infrastrutture energetiche, vengano condivisi con l’America. Il tycoon considera l’intesa un risarcimento per le decine di miliardi di dollari in armi e altri aiuti militari forniti all’Ucraina durante la presidenza di Joe Biden.

Di fatto, con la sigla dell’accordo, Washington si garantirebbe il ​​controllo su un fondo congiunto in cui verranno destinati gli investimenti per la ricostruzione dell’Ucraina. Nonostante il leader di Kiev Volodymyr Zelensky abbia inserito le terre rare ucraine come merce di scambio per gli aiuti militari nel suo «piano per la vittoria», presentato lo scorso anno, ha sempre rifiutato le offerte di Trump, chiedendo condizioni migliori per il futuro economico del suo Paese.

La prima bozza di accordo avrebbe dovuto essere firmata durante la visita di Zelensky alla Casa Bianca, il 28 febbraio, ma le trattative sono fallite in seguito all’ormai storico scontro con Trump e il suo vice, JD Vance, nello Studio Ovale davanti alle telecamere dei giornalisti.

Lunedì scorso, in seguito ai colloqui tra i funzionari dei due Paesi, il segretario al Tesoro Scott Bessent ha fatto sapere che l'Ucraina ha presentato una controproposta e che i negoziati sono ancora in corso: «Siamo molto, molto vicini», ha dichiarato Bessent a Bloomberg, aggiungendo che l’intesa «potrebbe essere firmata già questa settimana». Zelensky, dal canto suo, ha evidenziato che il ciclo di discussioni si è concluso con uno «stato d'animo positivo». Sebbene i 100 miliardi di dollari in minerali che gli USA pretendono siano più vicini alle stime di Kiev, il presidente ucraino ha sempre sottolineato come il suo Paese non consideri un debito l'assistenza fornita dal giorno dell’invasione ordinata da Vladimir Putin.

Sotto l'amministrazione Biden, evidenzia il Kyiv Independent, gli Stati Uniti hanno inviato all'Ucraina il maggior numero di armamenti rispetto a tutti gli alleati e fornito le attrezzature militari più efficaci, come i sistemi di difesa aerea. Tuttavia, Trump non ha ancora approvato nuovi pacchetti di aiuti, arrivando a sospendere per circa una settimana le forniture di missili e il servizio di intelligence.

È probabile che Kiev stia prendendo tempo per negoziare maggiori aiuti militari per cercare di contenere l’offensiva primaverile russa. Allo stesso tempo, il rischio è che Zelensky possa provocare reazioni avversa da parte di Trump, proprio come avvenuto a fine febbraio.

Il tycoon, all’inizio di questa settimana, è pure tornato ad attaccare il leader ucraino, accusandolo di aver avviato la guerra in Ucraina: «Il presidente Zelensky e Joe Biden il corrotto hanno fatto un lavoro assolutamente orribile nel permettere che questa tragedia iniziasse. C'erano così tanti modi per impedirlo sin dall'inizio. Ma questo è il passato. Ora dobbiamo farla finire, e in fretta. Che tristezza!», ha sentenziato Trump, non menzionando mai le responsabilità di Putin, tra l’altro dopo il terribile attacco russo sui civili a Sumy.

L'altro ieri l'inviato speciale USA Steve Witkoff, dopo nuovi colloqui a Mosca con il presidente russo, ha dichiarato a Fox News di aver visto «la possibilità di rimodellare le relazioni tra Russia e Stati Uniti attraverso alcune interessanti opportunità commerciali che garantirebbero anche una reale stabilità alla regione». Witkoff ha pure affermato che il punto chiave dei negoziati di pace ruota attorno ai 5 territori ucraini occupati dai russi, che Mosca non sembra intenzionata a cedere per nessun motivo.

Quest'oggi la vice premier ucraina Yulia Svyrydenko, citata dal Guardian, ha affermato che ci sono stati «progressi significativi» nei colloqui con gli USA in merito ai minerali, aggiungendo ce è stato concordato di firmare un memorandum «nel prossimo futuro»: «Abbiamo concordato con la parte americana di registrare questo progresso nel relativo memorandum d'intenti. Ci stiamo preparando a completare la formalizzazione dell'accordo nel prossimo futuro», ha spiegato Svyrydenko.

Sebbene siano stati trovati giacimenti di terre rare in diverse zone del Paese di Zelensky, il deposito più grande conosciuto si trova nel Donbass, regione orientale in gran parte occupata dalle truppe di Putin. L'Ucraina possiede ingenti depositi di minerali preziosi, tra cui il litio (fondamentale per le batterie), il cobalto e il titanio. Inoltre, Kiev afferma di controllare le più grandi riserve europee di titanio, materiale molto utilizzato nel settore dell’aviazione e in quello navale. Il piano per offrire agli alleati occidentali l'accesso alle risorse minerarie dell'Ucraina in cambio di un continuo supporto militare e finanziario è stato delineato per la prima volta dallo stesso Zelensky nel 2024. Il leader ucraino ha sempre manifestato la volontà di lasciare che gli USA sviluppino le risorse del suo Paese in cambio però di un continuo sostegno militare contro i russi e garanzie di sicurezza a lungo termine.