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L'ex presidente, chiamato a rispondere di 34 capi d'accusa per il caso Stormy Daniels, è stato rilasciato senza restrizioni pre-processuali – La prossima udienza è fissata per il 4 dicembre, il processo dovrebbe iniziare a gennaio 2024 – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Oggi una grande giornata, l'indagine è una farsa»
«Oggi è stata una grande giornata perché, come sapete, questa indagine è una farsa». Lo ha detto Donald Trump in una telefonata con un gruppo di sostenitori di ritorno da New York, spiega l’ANSA. «Un'indagine», ha attaccato l'ex presidente, «organizzata dalla sinistra radicale che odia l'America. E ne abbiamo altre nei prossimi mesi, ma stiamo vincendo da otto anni e continueremo a vincere».
00:17
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Trump rompe il silenzio, nulla è stato fatto illegalmente
«Nulla è stato fatto illegalmente». Donald Trump, in volo da New York verso Mar-a-Lago, ha rotto il silenzio dopo l'apparizione alla procura di Manhattan. Lo ha fatto via Truth. «Bragg ha chiuso New York, ha mobilitato 38.000 agenti e spenderà 200.000 dollari di fondi della città per un accordo di non divulgazione legale da 130.000 dollari».
22:30
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Trump è ripartito verso la Florida
L'aereo dell'ex presidente Donald Trump è decollato dall'aeroporto LaGuardia di New York poco dopo le 16 ora di New York, ponendo fine a un vortice di 24 ore culminato con Trump che si è dichiarato personalmente non colpevole dispetto a 34 capi d'accusa.
Trump farà rientro alla sua proprietà di Mar-a-Lago, in Florida, dove dovrebbe tenere un discorso più tardi stasera.
22:27
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«Non possiamo e non vogliamo normalizzare condotte criminali gravi»
«Non possiamo e non vogliamo normalizzare condotte criminali gravi». Lo ha dichiarato il procuratore di Manhattan Alvin Bragg in una conferenza stampa dopo l'incriminazione di Donald Trump.
22:20
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Le parole del procuratore
«Donald J. Trump ha ripetutamente e fraudolentemente falsificato i documenti aziendali a New York per nascondere comportamenti criminali che nascondevano informazioni compromettenti al pubblico di elettori durante le elezioni presidenziali del 2016». È quanto ha dichiarato in una nota il procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg.
22:15
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Il giudice chiede a Trump di non fomentare disordini
Il magistrato del tribunale di Manhattan ha stabilito di non imporre un divieto di divulgazione, ovvero un'ordinanza di silenzio riguardo alla vicenda Trump-Daniels. Tuttavia, ha richiesto alle due parti coinvolte di evitare dichiarazioni che potrebbero scatenare disordini civili.
22:10
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«Trump pagò il portiere che gli attribuì un figlio illegittimo»
Tra i pagamenti per evitare scandali nella sua campagna presidenziale del 2016, secondo le accuse, Donald Trump avrebbe versato anche 30 mila dollari a un ex portiere della Trump Tower, il quale sosteneva che il tycoon aveva generato un figlio al di fuori del matrimonio.
22:02
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«Trump cospirò per minare l'integrità delle elezioni 2016»
I pagamenti alle donne per il silenzio sugli affaire avuti con Donald Trump sono «parte di una cospirazione per minare l'integrità delle elezioni del 2016» da parte del tycoon: è questa l'accusa chiave della procura di Manhattan contro l'ex presidente degli Stati Uniti.
22:00
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Trump rilasciato senza restrizioni pre-giudiziarie
L'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato rilasciato senza restrizioni pre-processuali.
La prossima udienza per Trump è stata fissata il 4 dicembre del 2023, mentre il processo potrebbe iniziare a gennaio 2024, ha detto il giudice.
21:59
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Le tappe del caso Trump-Daniels
Ecco le tappe salienti del sex gate, i 130 mila dollari pagati alla pornostar Stormy Daniels per comprare il suo silenzio sull'affaire avuto con Donald Trump nel 2006.
LUGLIO 2006 - Primo incontro ad un torneo di golf in Nevada tra i due, che finiscono subito a letto, secondo quanto raccontato dall'attrice hard nel 2018. Lei aveva 27 anni, lui 60 e Melania aveva appena partorito. La storia continua per un anno, con il tycoon che promette a Daniels una parte nello show Celebrity Apprentice, di cui era la star
2011 - Daniels rilascia un'intervista sulla sua relazione con il tycoon alla Cbs ma non va in onda a seguito delle minacce di querela da parte di Michael Choen, all'epoca l'avvocato 'pit bull' di Trump. Poche settimane dopo, ha rivelato l'attrice porno, fu minacciata da un uomo che le disse di lasciar stare Trump e dimenticare la storia
19 LUGLIO 2016 - Trump ottiene la nomination repubblicana per la Casa Bianca
AGOSTO/SETTEMBRE 2016 - Cohen raggiunge un accordo con David Pecker, presidente e Ceo della società che controlla il tabloid National Enquirer, per seppellire l'intervista dell'ex coniglietta di playboy Karen McDougal su una storia analoga con Trump nel 2006-2007
27 OTTOBRE 2016 - Pochi giorni prima delle elezioni, Cohen versa 130 mila dollari all'avvocato di Daniels per assicurarsi il suo silenzio sull'affaire
8 NOVEMBRE 2016 - Trump viene eletto presidente
12 GENNAIO 2018 - Il Wall Street Journal rivela l'accordo ma Cohen nega di essere stato rimborsato e che fossero fondi legati alla campagna elettorale
6 MARZO 2018 - Daniels fa causa per annullare l'accordo perché non è firmato da Trump, che si dice all'oscuro del pagamento (ma il mese dopo il suo avvocato Rudy Giuliani ammette il rimborso)
9 APRILE 2018 - L'Fbi perquisisce case e ufficio di Cohen, che il 21 AGOSTO si dichiara colpevole di otto capi d'accusa, tra cui il pagamento a Daniels e McDougal. Il 12 dicembre viene condannato a tre anni
AGOSTO 2019 - Parte l'offensiva del procuratore Cyrus Vance, che insieme a Mark Pomeranz riesce a incriminare l'ex responsabile finanziario della Trump Organization per frode fiscale
MARZO 2022 - I due procuratori lasciano con polemica, accusando il nuovo district attorney Alvin Bragg di non fare abbastanza per proseguire le indagini sul tycoon
7 APRILE 2022 - Bragg assicura che le indagini restano attive
GENNAIO 2023 - Bragg convoca un gran giurì, che indaga sui soldi pagati a Daniels, e convoca come super teste Cohen
9 MARZO 2023 - Trump è invitato a testimoniare davanti al gran giurì ma declina
18 MARZO 2023 - Trump profetizza sui social il suo imminente arresto e aizza i suoi alle proteste
30 MARZO 2023 - Trump viene incriminato dal gran giurì.
21:57
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Chi è Juan Merchan, il giudice più famoso al mondo
Nato in Colombia, emigrato a New York a 6 anni e cresciuto nel Queens, una vita all'interno del sistema giudiziario della Grande Mela e la fama di essere integerrimo. Juan Merchan, da oggi il giudice più famoso al mondo, è un esperto dell'universo 'Maga' e ha già presieduto il processo per frode fiscale contro la Trump Organization.
Per chi lo apprezza, il giudice 60enne ha «il temperamento e l'equilibrio giusti» per affrontare un processo così clamoroso ed è incorruttibile. Per il tycoon, è un nemico al soldo dell'amministrazione Biden: «Mi odia», ha tuonato accusandolo di essere di parte perché ha una figlia che ha lavorato nella campagna di Kamala Harris. Ma al di là della violenta retorica trumpiana, c'è pure chi considera Merchan una scelta infelice, che rischia di offrire il fianco agli attacchi del movimento 'Make America Great Again'.
Di fatto, il procuratore di Manhattan non ha alcun ruolo nella selezione dei giudici. Merchan è diventato il giudice del processo a Trump automaticamente, per aver presieduto il gran giurì che ha deciso l'incriminazione dell'ex presidente. Ruolo ottenuto attraverso una procedura di estrazione totalmente casuale. È quindi un'incredibile coincidenza che proprio lui sia stato anche il giudice del processo alla Trump Organization.
Nominato alla corte di New York nel 2006 dall'allora sindaco Michael Bloomberg, passato al penale del 2009, prima assistente del procuratore generale, Merchan è un veterano del sistema giudiziario, oltre ad essere il primo della sua famiglia ad essere andato all'università. Come molti giudici della metropoli ha esperienza di casi da prima pagina.
Nel 2013 condannò a lavori socialmente utili un gruppo di skydiver che si erano lanciati da uno dei grattacieli del World Trade Center, allora in costruzione, accusandoli di aver «infangato la memoria di chi l'11 settembre si è lanciato dalla Torri non per sport ma per necessità». E due anni fa si è occupato del famoso caso, dal quale è stato tratto il film 'Soccer Mom Madam', di una tipica mamma dei sobborghi americani che gestisce un'attività segreta di escort di lusso a Manhattan.
Merchan sta anche supervisionando il procedimento per frode e riciclaggio contro Steve Bannon, l'ex braccio destro ed ex capo stratega del tycoon. Ma senza dubbio il processo che lo ha portato alla ribalta è stato quello contro la Trump Organization, conclusosi con la condanna a cinque mesi di carcere dell'ex capo finanziario Allenn Weisselberg e una multa alla società da 1,6 milioni, il massimo. Merchan dichiarò allora di voler tenere la politica fuori dall'aula e condusse tutto il procedimento in maniera pacata, ma anche con polso fermo. Quando è arrivato il momento delle arringhe finali, ad esempio, non ha impedito ai procuratori di dichiarare che Trump fosse a conoscenza delle manovre di evasione fiscale della sua compagnia. E quando, alla fine del processo, la difesa ha chiesto di presentare nuove prove in extremis, il giudice non l'ha permesso.
21:56
21:56
Le accuse sono tutti reati di classe E
Le accuse contro Donald Trump sono tutti reati di classe E, il livello più basso dei reati nello Stato di New York, con una pena massima di 4 anni di galera. Lo riferisce il New York Times. Quindi nessun misfatto, ossia nessun reato minore.
21:55
21:55
«È persecuzione politica, un giorno triste»
«È una giornata triste, questa è una persecuzione politica». Lo ha detto uno degli avvocati di Donald Trump, Blanche Todd, fuori dal tribunale.
«Siamo molto delusi, combatteremo», ha aggiunto. Quanto allo stato d'animo di Donald Trump, il legale ha spiegato che «è frustrato e deluso».
21:53
21:53
«I post di Trump sono minacciosi»
Il pubblico ministero Alvin Bragg si è detto «molto preoccupato» durante l'udienza di oggi per l'effetto che i post «minacciosi» di Donald Trump sui social media potrebbero avere su giurati e testimoni e ha chiesto un provvedimento per proteggerli.
In vista del suo arresto, il tycoon aveva evocato il rischio di «morte e distruzione» sul suo social Truth Social e aveva pubblicato un'immagine che lo mostrava con una mazza da baseball accanto a Bragg.
21:50
21:50
Ecco l'atto di accusa contro Trump
L'atto di accusa contro l'ex presidente Donald Trump è stato svelato ed è ora pubblico.
I pubblici ministeri hanno affermato che Trump faceva parte di un piano illegale per sopprimere informazioni negative, incluso un pagamento illegale di 130 mila dollari ordinato dall'imputato per sopprimere le informazioni negative che avrebbero danneggiato la sua campagna.
Il motivo per cui ha commesso il reato di falsificazione di documenti aziendali era in parte per «promuovere la sua candidatura», sostiene l'accusa.
Questa è la prima volta che Trump e i suoi avvocati possono esaminare a fondo l'entità delle accuse contro di lui e ciò che i pubblici ministeri devono dimostrare al processo.
Le accuse penali derivano dall'indagine del procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg sui pagamenti in denaro segreti, effettuati durante la campagna presidenziale del 2016, a donne che affermavano di avere relazioni extraconiugali con Trump, cosa che lui nega.
Trump nega ogni illecito e i suoi avvocati hanno detto che combatteranno per far cadere le accuse.
21:38
21:38
Trump è uscito dall'aula di tribunale dopo quasi un'ora
L'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump è uscito dopo quasi un'ora dall'aula del tribunale di Manhattan dove gli sono stati letti i 34 capi d'accusa a suo carico. Non ha risposto alle domande dei giornalisti.
Trump è uscito da una porta sul retro e quindi non ha incontrato i sostenitori assiepati fuori. Il corteo è comunque passato tra due ali di folla e curiosi che scattano foto con il telefonino.
21:26
21:26
Tra i capi d'accusa anche la cospirazione
Tra i 34 capi di imputazione - riferisce NBC News - anche i soldi pagati per comprare durante la campagna presidenziale del 2016 il silenzio di un'altra donna con cui aveva avuto un affaire nello stesso periodo della pornostar Stormy Daniels: l'ex coniglietta di Playboy Karen McDougal. NBC News precisa che l'incriminazione di Trump nel caso pornostar include la cospirazione.
21:21
21:21
Bandiere e urla, i fan difendono il tycoon in piazza
Trump 2024, USA, USA. Davanti alla procura di Manhattan il popolo di Donald Trump scende in strada per il «presidente migliore della storia americana», «l'unico che dopo Ronald Reagan ha pensato a noi». Sono avvolti nei colori bianco, rosso e blu della bandiera americana, sono di tutte le età e arrivano da diversi stati americani per sostenere il loro «idolo», rivendicare la loro libertà di espressione e di protestare contro un sistema che si è accanito ingiustamente contro l'ex presidente.
«Se la prendono con un innocente, che non a caso è l'ex presidente», grida alla folla la deputata repubblicana trumpiana di ferro Marjorie Taylor Greene a Collect Pond Park, la piazza di fronte alla procura di Manhattan dove sono state autorizzate le proteste. Greene parla al popolo di Trump per alcuni minuti, poi si allontana. Poco prima a manifestare il suo appoggio all'ex presidente era stato George Santos, il deputato conservatore di New York salito alle cronache per aver truccato il suo curriculum.
Le decine di manifestanti pro-Trump si mescolano all'ingente presenza di media e curiosi rendendo inizialmente non facile identificarli. Con il passare delle ore però il popolo dell'ex presidente cresce in una New York blindata per la paura di un nuovo 6 gennaio. Fra i sostenitori c'è Rosa, nata in Italia ma cittadina americana. «Si è battuto per noi, per le nostre libertà. Si è battuto perchè noi potessimo essere felici. Siamo gente semplice, vogliamo essere lasciati in pace mentre il governo vuole imporci restrizioni e leggi», aggiunge la donna giustificando la sua presenza. Si è alzata verso le quattro del mattino per arrivare a Manhattan e intende restare davanti alla procura l'intera giornata.
«È evidente quello che stanno facendo e non ha nulla a che vedere con quello che ha fatto» Trump, aggiunge Rosa sottolineando che in molti nel governo sono arrabbiati con l'ex presidente perché li «ha esposti, ha esposto la loro corruzione».
«Trump ha vinto nel 2020», è il mantra che ripetono i pro-tycoon parlando del 'ritorno del Re di New York' e di una vittoria sicura in tribunale e nel 2024. L'incriminazione è solo una manovra politica dei democratici e di Joe Biden, osservano scaricando la rabbia contro il procuratore di Manhattan Alvin Bragg che - denuncia un pro-Trump di New York - sta lasciando cadere la città a pezzi. «La violenza e la criminalità dilagano ma la procura spende soldi per Trump», dice agitando una bandiera americana e con indosso un cappellino rosso 'Maga', Make America Great Again. Oltre a Bragg le critiche maggiori le riceve George Soros che, secondo Trump e il suo popolo, è il principale finanziatore della procura di Manhattan, chiara ed evidente espressione dei democratici.
In piazza anche alcune decine di anti-Trump: sono dall'altra parte di Collect Pond Park, separati dai loro antagonisti da transenne e da agenti di polizia. Agitano cartelli con scritto «arrestatelo» e hanno esposto un'enorme bandiera nera con a lettere cubitali bianche: 'Trump lies all the Time'. «Le streghe sanno che questa non è una caccia alle streghe», si legge su un altro cartello agitato dalla folla in riferimento a quello che il tycoon denuncia essere fatto nei suoi confronti. «Hey Donny in carcere non c'è la lacca per i capelli», ironizzano altri.
Alcuni manifestanti della fazione opposta cercano il dialogo, ascoltano le loro motivazioni ma alla fine nessuno cambia idea. Altri si insultano a distanza soprattutto sull'aborto, tema particolarmente divisivo. La polizia presidia silenziosa e disinnesca ogni avvisaglia di tensione per scongiurare che la situazione vada fuori controllo.
21:09
21:09
Trump si dichiara non colpevole per i 34 capi d'accusa
L'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è dichiarato «non colpevole» dei 34 capi di imputazione per il caso della pornostar.
Nella prima foto che lo ritrae seduto al banco degli imputati in tribunale Trump appare serio e con un'aria di sfida. Al suo fianco gli avvocati Joe Tacopina e Susan Necheles.
20:53
20:53
Prima foto di Trump al banco degli imputati, aria di sfida
Serio e con un'aria di sfida. Così appare Donald Trump nella prima foto che lo ritrae seduto al banco degli imputati in tribunale. Al suo fianco gli avvocati Joe Tacopina e Susan Necheles.
20:41
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Trump esce senza manette ma imbronciato da ufficio tribunale
L'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump è uscito senza manette e con il volto imbronciato dagli uffici del tribunale di Manhattan dove si sbriga il protocollo dell'arresto. Ora comparirà davanti al giudice per la formalizzazione delle accuse, con la lettura dei capi di imputazione. Il tycoon non ha fatto alcun gesto verso le telecamere.
20:30
20:30
Trump ha chiesto espressamente la foto segnaletica
L'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha chiesto espressamente che gli fosse scattata la foto segnaletica al tribunale di Manhattan. Lo riferiscono fonti del suo entourage alla Cnn.
Il tycoon potrebbe voler sfruttare a suo favore l'immagine utilizzandola addirittura, secondo alcuni, per i manifesti elettorali della campagna 2024.
19:36
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Trump è arrivato al tribunale di Manhattan
L'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump è arrivato al tribunale di Manhattan dove tra circa mezz'ora il giudice Juan Merchan gli leggerà i 34 capi d'accusa nel caso Stormy Daniels. Prima all'ex presidente saranno prese le impronte digitali ma non è chiaro se saranno scattate le foto segnaletiche o se sarà ammanettato.
«Surreale». Così Trump ha definito la sua udienza entrando nel tribunale di Manhattan dove tra poco gli saranno lette le 34 accuse nel caso Stormy Daniels.
19:24
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L'ex presidente Trump lascia la Trump Tower diretto al tribunale
Il corteo di Donald Trump ha lasciato la Trump Tower diretto al tribunale di Manhattan dove il giudice Juan Merchan leggerà all'ex presidente le 34 accuse a suo carico per il caso Stormy Daniels.
19:23
19:23
Di che cosa stiamo parlando?
New York è in subbuglio per l'atteso arrivo dell'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che oggi, martedì, dovrà presentarsi in tribunale per essere processato per un presunto pagamento illecito all'attrice porno Stormy Daniels. Nonostante Trump abbia la possibilità di essere rilasciato immediatamente, le autorità stanno intensificando le misure di sicurezza per affrontare la folla di giornalisti, curiosi, critici e sostenitori che si prevede si riunirà fuori dal tribunale e dalla Trump Tower.
La polizia di New York ha chiuso alcune strade vicino al tribunale di Manhattan e ha installato barriere di cemento e transenne di metallo per limitare la presenza di persone intorno alla Trump Tower. Inoltre, alcune aule del tribunale verranno chiuse in via precauzionale durante la permanenza di Trump nell'edificio, ha detto un funzionario giudiziario.
Secondo il suo consigliere, Trump arriverà a New York dalla sua residenza in Florida lunedì e trascorrerà la notte nella Trump Tower. Martedì mattina si presenterà in tribunale, dove potrebbe entrare attraverso un'entrata appartata concordata con il procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg. Trump dovrà lasciare le sue impronte digitali e fare le foto segnaletiche, ma queste ultime non verranno probabilmente diffuse.
Secondo il New York Times, l'ex presidente non ha intenzione di tenere una conferenza stampa o di rivolgersi al pubblico mentre si trova a New York. Dopo il rilascio, tornerà immediatamente in Florida per continuare a discutere del caso con i suoi avvocati.
Oltre ai giornalisti, attorno alla Trump Tower si sono già riuniti diversi manifestanti contrari all'ex presidente, mentre per martedì si sa di almeno una manifestazione dei suoi sostenitori. Il club dei giovani Repubblicani di New York ha organizzato una protesta in suo sostegno in un parco vicino al tribunale, alla quale parteciperà anche la parlamentare repubblicana Marjorie Taylor Greene, nota per le sue idee estremiste e il suo sostegno a QAnon.
Tuttavia, il SITE intelligence group, un'organizzazione che monitora l'attività dei gruppi estremisti online, ha segnalato minacce di morte rivolte al procuratore distrettuale e ai membri del gran giurì. Ci sono quindi preoccupazioni per la possibile violenza, come già accaduto nel gennaio 2021 quando i sostenitori di Trump assaltarono il Congresso durante la certificazione della vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali.
Il dipartimento di polizia di New York ha allertato quasi tutti gli agenti della città per gestire eventuali proteste e manifestazioni, ma al momento non sembrano esserci minacce concrete per la città.
Non sono ancora stati resi noti i dettagli dell'incriminazione di Trump, tuttavia si sa che riguarda un evento accaduto alcuni anni fa. In particolare, si tratta del presunto pagamento di 130 mila dollari effettuato da Trump, tramite il suo ex avvocato Michael Cohen, a Stormy Daniels nel 2016 per evitare che la donna parlasse di un presunto rapporto sessuale avuto con lui dieci anni prima. Secondo la procura di Manhattan, il pagamento non sarebbe stato rendicontato in modo adeguato, violando le rigide norme sulle spese dei candidati politici. Questo pagamento è avvenuto poco prima delle elezioni presidenziali del 2016, e si ipotizza che Trump sia stato accusato di averlo occultato per nasconderlo o per cercare di coprire un altro presunto reato, sebbene non sia chiaro di che cosa si tratti.
Inizialmente, Trump non ha fatto alcun commento sull'accusa, ma poi ha scritto su Truth Social, il suo social network, che l'incriminazione di un uomo completamente innocente costituisce ostruzionismo e una palese interferenza nel processo elettorale. Nel frattempo, Trump si è candidato alle primarie del partito repubblicano per le elezioni presidenziali del 2024, e sostiene da tempo di essere vittima di una persecuzione politica, definendo le indagini in corso come una «caccia alle streghe» organizzata per danneggiare la sua carriera.