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Il presidente USA ha inoltre evocato uno stop agli aiuti all'Egitto e alla Giordania se non accoglieranno i palestinesi da Gaza – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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23:28
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Egitto: «Presenteremo una visione per Gaza senza sfollamenti»
L'Egitto ha in programma di «presentare una visione completa per la ricostruzione» della Striscia di Gaza che «garantisca che i palestinesi rimangano nella loro terra», ha affermato il ministero degli Esteri egiziano.
L'Egitto «spera di collaborare» con l'amministrazione Trump sulla questione con l'obiettivo di «raggiungere una giusta soluzione della causa palestinese», aggiunge Il Cairo, dopo che il presidente ha minacciato di interrompere gli aiuti all'Egitto e alla Giordania se si fossero rifiutati di collaborare con il suo piano per impossessarsi della Striscia e spostare la popolazione nei Paesi vicini.
22:18
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Hamas ai suoi dirigenti a Gaza: «Non usate i cellulari»
Gli alti funzionari di Hamas a Gaza hanno ricevuto l'ordine dai leader del gruppo terroristico di smettere di nuovo di usare i cellulari per paura di essere rintracciati dalle forze israeliane. Lo riferisce Times of Israel citando l'agenzia di stampa saudita Asharq Al-Awsat.
La direttiva arriva dopo che Israele ha avvertito il gruppo terroristico che sarebbe tornato a «intensi combattimenti» nella Striscia se Hamas non avesse rilasciato un certo numero di ostaggi entro sabato, anche se il numero chiesto da Israele non è chiaro. Secondo Asharq Al-Awsat, la ragione principale per cui Hamas non vuole che i suoi alti dirigenti utilizzino i cellulari è che teme che Israele rintracci i comandanti di alto rango e li faccia fuori.
22:14
22:14
Il Re di Giordania ribadisce: «Contrari allo sfollamento dei palestinesi»
Il re di Giordania ha affermato su X di aver espresso a Donald Trump la sua «ferma opposizione allo sfollamento dei palestinesi a Gaza e nella Cisgiordania occupata». Nel post, il re Abdallah ha spiegato che «questa è una posizione araba comune. Ricostruire Gaza senza sfollare i palestinesi e affrontare la terribile situazione umanitaria dovrebbe essere una priorità».
22:13
22:13
Hamas: «Noi impegnati a rispettare l'accordo, Israele no»
Hamas ha ribadito l'impegno nel rispettare l'accordo di cessate il fuoco a Gaza, ma ha accusato Israele di non «rispettare i suoi impegni» ai sensi dell'intesa.
«Hamas è impegnato a rispettare l'accordo di cessate il fuoco a cui si è impegnata anche l'occupazione (israeliana)», ha affermato il gruppo palestinese in una dichiarazione, aggiungendo che «l'occupazione è la parte che non ha rispettato i suoi impegni ed è responsabile di eventuali complicazioni o ritardi».
19:43
19:43
Il re di Giordania: «Trump può portarci al traguardo»
«Credo veramente che, con tutte le sfide che abbiamo in Medio Oriente, finalmente vedo qualcuno che può portarci al traguardo e portare stabilità, pace e prosperità a tutti noi nella regione. E credo che sia nostra responsabilità collettiva in Medio Oriente continuare a lavorare con lei, sostenendola nel raggiungimento di questi obiettivi di prosperità»: lo ha detto il re Abdallah II di Giordania nello Studio Ovale con Donald Trump.
19:38
19:38
Hamas: «Non libereremo gli ostaggi se Israele non rispetta gli accordi»
Hamas ha affermato che non rilascerà gli ostaggi se Israele non rispetta le condizioni dell'accordo di Gaza. Lo riporta Al Arabiya rilanciato dall'agenzia russa Tass.
19:36
19:36
Smotrich a Netanyahu: «I rapiti siano tutti liberati sabato, altrimenti sarà l'inferno»
Il ministro delle Finanze di estrema destra di Israele Bezalel Smotrich ha chiesto al premier israeliano Benjamin Netanyahu di «aprire le porte dell'inferno» ad Hamas se il gruppo palestinese non libererà tutti gli ostaggi entro sabato.
In una dichiarazione, Smotrich ha esortato il premier a «informare Hamas in modo inequivocabile: o tutti gli ostaggi vengono rilasciati entro sabato, niente più fasi, niente più giochi, o apriamo loro le porte dell'inferno».
19:34
19:34
Trump: «Non compreremo Gaza ma sarà sotto autorità USA»
«Non dobbiamo comprare, non c'è niente da comprare». Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, rispondendo a un giornalista alla Casa Bianca che gli ha domandato del suo annuncio fatto nei giorni scorsi di «comprare» la Striscia di Gaza.
«È un'area dilaniata dalla guerra, la terremo, la custodiremo con cura», ha proseguito Trump, chiarendo che l'enclave sarà posta sotto «l'autorità degli Stati Uniti». «Penso che possa essere un diamante» per il Medio Oriente, ha aggiunto, precisando che non parteciperà a titolo privato nello sviluppo immobiliare di Gaza.
18:52
18:52
L'Idf richiama i riservisti per rafforzare le truppe intorno a Gaza
L'Idf ha dichiarato che sta richiamando i riservisti come parte del rafforzamento delle truppe intorno a Gaza. «In conformità con la valutazione della situazione e la decisione di aumentare il livello di prontezza nel Comando meridionale, è stato deciso di aumentare i rinforzi con truppe aggiuntive, compresi i riservisti», si legge in una nota dell'esercito israeliano, secondo cui «il rafforzamento delle truppe e la mobilitazione dei riservisti vengono effettuati in preparazione di vari scenari».
18:38
18:38
Trump insiste: «Hamas liberi tutti gli ostaggi sabato»
Donald Trump ha ribadito il suo ultimatum ad Hamas per il rilascio di «tutti» gli ostaggi sabato. Ieri il presidente americano aveva minacciato «l'inferno» in caso di mancato rispetto dell'impegno.
Parlando dallo Studio Ovale, nell'ambito del suo incontro con il re di Giordania, Trump ha aggiunto di non credere che Hamas rispetterà tale scadenza.
18:27
18:27
Netanyahu: «Se Hamas non libera gli ostaggi sabato sarà guerra»
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che la decisione presa all'unanimità dal governo è che «se Hamas non restituisce gli ostaggi entro sabato a mezzogiorno», senza specificare il numero, «il cessate il fuoco verrà interrotto e le Idf torneranno a combattere intensamente finché Hamas non sarà definitivamente sconfitto».
Netanyahu ha anche detto che «alla luce dell'annuncio di Hamas della sua decisione di violare l'accordo e di non rilasciare i nostri ostaggi, ieri sera ho ordinato alle Idf di radunare le forze dentro e intorno alla Striscia di Gaza».
17:41
17:41
«Israele rispetterà la tregua se gli ostaggi saranno liberati sabato»
Israele continuerà a rispettare l'accordo di cessate il fuoco a Gaza se Hamas libererà il sesto gruppo di ostaggi sabato, come previsto dai termini dell'intesa siglata a gennaio. Lo riporta Channel 12, al termine del lungo gabinetto di sicurezza presieduto da Benjamin Netanyahu. Secondo Times of Israel il portavoce del primo ministro, Omer Dostri, ha chiesto a tutti i ministri di non rilasciare interviste su Gaza.
16:55
16:55
ONU: «Per ricostruire Gaza servono più di 53 miliardi»
Per la ricostruzione di Gaza ci vorranno più di 53 miliardi di dollari. A fare i conti è l'Onu.
«I requisiti di finanziamento a breve, medio e lungo termine per il recupero e la ricostruzione nella Striscia di Gaza sono stimati in 53,1 miliardi di dollari. Di questi, i requisiti di finanziamento a breve termine per i primi tre anni sono stimati in circa 20,5 miliardi», ha scritto il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres in un rapporto commissionato dall'Assemblea Generale.
13:40
13:40
Un morto e un ferito a ovest di Rafah
Un civile palestinese è stato ucciso e un altro è rimasto gravemente ferito oggi dalle forze israeliane a ovest della città di Rafah, nel sud di Gaza. L'agenzia palestinese Wafa riferisce che un giovane, Muhammad Nafeth Hosni Abu Taha, è stato ucciso dopo essere stato colpito a ovest di Rafah, e un altro civile è rimasto gravemente ferito da proiettili nel quartiere Tal al-Sultan.
Intanto, il premier spagnolo Pedro Sánchez ha dichiarato che la Spagna «continuerà a puntare sulla legalità internazionale» in tutto il mondo, «Gaza compresa», sostenendo che «la Palestina è per i palestinesi e Israele per gli israeliani».
Sánchez è intervenuto all'assemblea dei parlamentari del Partito Socialista spagnolo (Psoe). Madrid continuerà quindi a chiedere «il riconoscimento dei due Stati come formula di pace e di coesistenza in sicurezza», ha aggiunto Sánchez.
La Tunisia ha ribadito il suo fermo rifiuto delle richieste di spostamento della popolazione della Striscia di Gaza e «ai disperati tentativi sionisti di eliminare la giusta causa palestinese dopo l'incapacità della brutale occupazione di sconfiggere il coraggioso e tenace popolo palestinese in difesa della propria terra». In una nota del ministero degli Esteri «la Tunisia sottolinea la piena solidarietà e la posizione di principio a sostegno della Repubblica Araba d'Egitto, del Regno dell'Arabia Saudita e del Regno Hashemita di Giordania di fronte ai piani che mirano a destabilizzare e minare la loro sovranità».
11:52
11:52
Rinvio del rilascio degli ostaggi, si riunisce il gabinetto di sicurezza israeliano
Il gabinetto di sicurezza in Israele si sta ora riunendo presso l'ufficio del primo ministro a Gerusalemme per discutere la risposta al rinvio del rilascio degli ostaggi da parte di Hamas, affermano funzionari citati da Times of Israel.
Prima dell'incontro, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha tenuto una valutazione con i funzionari della sicurezza sulla questione. Centinaia di manifestanti sono in strada fuori dall'ufficio di Netanyahu, chiedendo che ogni ostaggio venga riportato a casa.
A proposito di ostaggi, la famiglia dei gemelli Gali e Ziv Berman, 27 anni, tenuti in ostaggio a Gaza, afferma di aver ricevuto segnali di vita dai fratelli. Lo scrive il Times of Israel.
«Tiriamo un sospiro di sollievo, ma sappiamo in quali mani sono e quanto siano in pericolo le loro vite», afferma la famiglia in un messaggio ai residenti del Kibbutz Kfar Aza, da dove sono stati presi in ostaggio il 7 ottobre 2023.
Intanto, i raid dell'Idf sulla città di Jenin in Cisgiordania, che hanno ucciso almeno 25 palestinesi, secondo i funzionari, sono al suo 22esimo giorno consecutivo. L'esercito israeliano afferma che il loro scopo è quello di sgominare militanti. Lo riferisce il Guardian.
Il vicegovernatore di Jenin Mansour al-Saadi ha affermato che le forze israeliane hanno causato danni consistenti al campo profughi di Jenin e hanno sfollato circa 20'000 persone al suo interno.
Dal canto suo, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha «sottolineato la necessità di avviare la ricostruzione della Striscia di Gaza, con l'obiettivo di renderla vivibile, senza sfollare la sua popolazione palestinese e in modo che ne siano garantiti i diritti e la possibilità di vivere sulla propria terra». Lo scrive su Facebook la presidenza egiziana dando conto di un colloquio telefonico avuto dal leader egiziano con Mette Frederiksen, la premier della Danimarca.
Nel frattempo, si è riunito per la prima volta stamani a Beirut il neonato governo libanese guidato da Nawaf Salam. I ministri sono ora impegnati nell'elaborazione della dichiarazione ministeriale, testo che dovrà poi essere votato in parlamento per la formale fiducia dei deputati all'esecutivo. Media locali riferiscono di trattative in corso perché la dichiarazione ministeriale contenga espliciti riferimenti alla necessità che lo Stato imponga il monopolio delle armi in tutto il territorio libanese, in particolare nel sud, dove Hezbollah è tradizionalmente dominante e dove rimangono ancora militari israeliani. Il 18 febbraio prossimo è previsto il completamento del ritiro militare israeliano dal Libano.
10:16
10:16
«Hamas proceda con la prevista liberazione degli ostaggi»
«Dobbiamo evitare a tutti i costi la ripresa delle ostilità a Gaza che porterebbe a un'immensa tragedia. Faccio appello ad Hamas affinché proceda con la prevista liberazione degli ostaggi»: lo scrive su X il segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres.
«Entrambe le parti devono rispettare pienamente gli impegni presi nell'accordo di cessate il fuoco e riprendere negoziati seri», aggiunge.
09:08
09:08
Hamas: «Le minacce di Trump complicano ulteriormente le cose»
Le minacce del presidente statunitense Donald Trump sulla liberazione degli ostaggi non fanno altro che «complicare ulteriormente le cose»: lo ha affermato oggi Hamas. Ieri Trump ha definito «terribile» la minaccia di Hamas di rinviare la liberazione degli ostaggi e ha promesso «un vero inferno» se non li rilascerà.
«Trump deve ricordare che esiste un accordo che deve essere rispettato da entrambe le parti e che questo è l'unico modo per restituire i prigionieri (ostaggi)», ha detto alla Afp un alto funzionario del gruppo, Sami Abu Zuhri. «Il linguaggio delle minacce non ha alcun valore e complica ulteriormente le cose», ha aggiunto.
Dal canto suo, il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha affermato che i Paesi dell'Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico (Asean) possono contribuire in modo rilevante per inviare aiuti nella Striscia di Gaza.
«Penso che se tutti i membri dell'Asean unissero le forze, potremmo farcela», ha affermato il leader turco, durante una conferenza stampa congiunta con il premier malese, Anwar Ibrahim, a Purtrajaya.
Secondo quanto riferisce Anadolu, Ibrahim ha assicurato che mobiliterà i Paesi dell'Asean per la ricostruzione di Gaza, dal momento che la Malesia attualmente presiede l'associazione. «Israele deve porre fine all'occupazione dei territori palestinesi e risarcire i danni che ha causato», ha detto Erdogan.
«È essenziale stabilire uno Stato di Palestina indipendente, sovrano e territorialmente integro, basato sui confini del 1967, con Gerusalemme Est come capitale», ha ribadito il leader turco durante la conferenza stampa in Malesia, dove si trova in visita ufficiale.
Intanto un kibbutz israeliano, il Kissufim, ha reso noto oggi in un comunicato che uno dei suoi residenti, un anziano israeliano preso in ostaggio dai militanti di Hamas il 7 ottobre 2023, è deceduto.
«Con il cuore pesante, noi membri del kibbutz, abbiamo ricevuto questa mattina la notizia dell'omicidio del nostro caro amico, Shlomo Mansour, 86 anni, che è stato rapito dalla sua casa nel Kibbutz Kissufim durante l'attacco terroristico di Hamas il 7 ottobre 2024», ha detto la comunità dell'israeliano di origine irachena.
06:51
06:51
Iran e Arabia Saudita condannano le parole di Netanyahu
In una conversazione telefonica i ministri degli Esteri dell'Iran e dell'Arabia Saudita, Abbas Araghchi e il principe Faisal bin Farhan hanno condannato le parole del premier israeliano Benjamin Netanyahu sulla possibilità di creare uno Stato palestinese in Arabia Saudita. Per Araghchi si tratta di un «atto di aggressione senza precedenti che mette a rischio la sicurezza e la pace della regione» e un «un atto sfacciato di imprudenza e provocazione». Bin Farhan, dal canto suo, ha espresso la contrarietà dell'Arabia Saudita.
06:51
06:51
L'Iran: «L'ONU assuma una ferma posizione contro l'idea di Trump su Gaza»
Le Nazioni Unite dovrebbero condannare fermamente l'idea di Donald Trump del 'riposizionamento' dei palestinesi fuori da Gaza. Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, avvertendo che «il piano pericoloso» è una minaccia per la pace globale. Araghchi ha avuto una conversazione telefonica con il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres durante il quale ha spiegato che «l'idea serve a completare il piano del regime israeliano di pulizia etnica contro i palestinesi». Da canto suo lo stesso Guterres - secondo quanto riferito dall'Irna - ha respinto qualsivoglia piano che prevede il dispiegamento forzato dei palestinesi lontano dal proprio territorio, compresi i residenti di Gaza. Araghchi ha avuto una conversazione telefonica anche con il suo omologo della Malesia, Mohamad Hasan, con il quale ha sottolineato la necessità di un fronte comune degli Stati islamici contro lo «schema coloniale per eliminare la Palestina».
06:28
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Il punto alle 6.00
Trump ha evocato uno stop agli aiuti all'Egitto e alla Giordania se non accoglieranno i palestinesi da Gaza. Trump ha affermato che potrebbe «teoricamente» sospendere gli aiuti alla Giordania e all'Egitto se questi si rifiutassero di accogliere i palestinesi, dopo aver lanciato un piano per trasferire i cittadini di Gaza nei due Paesi. La minaccia è arrivata dopo che lunedì l'Egitto ha respinto «qualsiasi compromesso» che possa violare i diritti dei palestinesi, in una dichiarazione rilasciata dopo l'incontro del ministro degli Esteri Badr Abdelatty con la sua controparte statunitense a Washington.
Donald Trump, inoltre, ha detto che l'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas dovrebbe essere annullato se Hamas non rilascerà tutti gli ostaggi rimasti che tiene a Gaza entro mezzogiorno di sabato. «Parlo per me stesso, Israele può ignorarlo», ha aggiunto, ammonendo però che «si scatenerà l'inferno» se gli ostaggi rimasti non saranno rilasciati.