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Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar: «Il riconoscimento della Palestina non porterà alla pace» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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20:59
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Cinque milioni di franchi da Ginevra per Gaza
Il Gran Consiglio ginevrino ha approvato oggi un contributo umanitario d'emergenza di 5 milioni di franchi per la popolazione a Gaza, di cui 3 milioni per l'UNRWA. Il resto sarà suddiviso per finanziare il Programma alimentare mondiale (PAM) (1 milione di franchi), il CICR (500'000 franchi) e Medici Senza Frontiere (MSF) (500'000 franchi).
Il progetto di legge del PS inizialmente prevedeva di devolvere 5 milioni esclusivamente all'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi in Medio Oriente (UNRWA). Tuttavia, un emendamento del Consiglio di Stato, approvato con 41 voti favorevoli, 20 contrari e 26 astensioni, fa sì che il budget verrà ridistribuito tra le varie organizzazioni per tenere conto di tutti i bisogni umanitari.
Secondo l'esecutivo cantonale, il lavoro dell'UNRWA rimane fondamentale, ma l'agenzia ONU non può soddisfare da sola l'entità dei bisogni umanitari a Gaza. La decisione è stata inoltre motivata ricordando la presenza di ostaggi israeliani nella Striscia, anch'essi vittime del conflitto. Da qui l'importanza di sostenere anche il lavoro del CICR, del PAM e di MSF-Svizzea.
Il progetto di legge nel suo insieme è stato approvato con 65 voti favorevoli, 8 contrari e 14 astensioni.
19:55
19:55
Trump: «Siamo vicini alla liberazione degli ostaggi a Gaza»
«Siamo vicini alla liberazione degli ostaggi a Gaza»: lo ha detto Donald Trump in una riunione di governo.
11:06
11:06
Katz critica una lettera dei veterani a favore del ritorno degli ostaggi
Il ministro israeliano della Difesa Israel Katz ha criticato duramente una lettera firmata da circa 1'000 veterani dell'aeronautica militare israeliana, per lo più in pensione e non riservisti attivi, che chiedono il ritorno degli ostaggi a Gaza, anche se ciò comportasse la fine completa della guerra contro Hamas.
«Respingo fermamente - afferma Katz - la lettera dei riservisti dell'aeronautica e il tentativo di minare la legittimità della guerra giusta che l'Idf sta conducendo a Gaza per il ritorno degli ostaggi e la sconfitta dell'organizzazione terroristica assassina Hamas».
Il capo dell'aeronautica militare israeliana, il maggiore generale Tomer Bar, è pronto a licenziare i riservisti attivi che hanno firmato la lettera. Lo scrive il Times of Israel.
09:40
09:40
La Turchia ha «contatti tecnici» con Israele sulla Siria
La Turchia ha «contatti tecnici» con Israele per cercare di allentare le tensioni in Siria, nel contesto dei recenti raid dello Stato ebraico in territorio siriano.
«Ci sono contatti tecnici (con Israele) per evitare che ci siano fraintendimenti tra le fazioni che combattono», ha affermato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, aggiungendo che questi contatti tecnici sono diretti quando necessario.
«Mentre conduciamo determinate operazioni in Siria, è necessario un meccanismo per ridurre il conflitto a un certo punto con Israele, che fa volare i suoi aerei nella regione, proprio come facciamo con americani e russi», ha aggiunto il capo della Diplomazia di Ankara durante un'intervista con la CnnTurk. «Come Turchia, non abbiamo intenzione di scontrarci con alcun Paese in Siria, non solo con Israele», ha ribadito Fidan.
«Non è accettabile che Israele tenti di provocare la Siria utilizzando le sue ambizioni espansionistiche nella regione», ha aggiunto, facendo riferimento ai recenti raid di Israele in territorio siriano. «Non attacchiamo apertamente alcun Paese che non ci attacca, (ma) se emerge un'area di instabilità in un Paese vicino che potrebbe danneggiarci, non possiamo restare a guardare», ha detto il capo della Diplomazia di Ankara, sottolineando che la Turchia agirebbe in primo luogo a livello diplomatico.
09:14
09:14
Trump: «Un'azione militare contro l'Iran è possibile senza un accordo sul nucleare»
Donald Trump ritiene «possibile» un'azione militare contro l'Iran se non si troverà l'accordo sul nucleare. «Assolutamente possibile», ha risposto ieri sera ad una domanda sull'argomento alla Casa Bianca.
«Non c'è molto tempo per fare l'accordo con l'Iran. Non possiamo permettere che abbiamo l'arma nucleare», ha sottolineato Trump a due giorni dall'inizio dei colloqui con Teheran in Oman sabato.
08:47
08:47
«Il riconoscimento della Palestina non porterà alla pace»
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar condanna il potenziale riconoscimento di uno Stato palestinese da parte della Francia, dopo che il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato che Parigi potrebbe farlo nei prossimi mesi.
«Un 'riconoscimento unilaterale' di un fittizio Stato palestinese, da parte di qualsiasi Paese, nella realtà che tutti conosciamo, sarebbe un premio al terrore e un'iniezione di fiducia per Hamas», scrive Sa'ar in un post su X, senza menzionare direttamente la Francia.
«Questo tipo di azioni non avvicinerà la pace, la sicurezza e la stabilità nella nostra regione, ma al contrario: le allontanerà solo ulteriormente». Lo riporta il Times of Israel.
Intanto, all'indomani dell'annuncio del presidente Macron, la classe politica francese si divide su un possibile riconoscimento di uno Stato palestinese da parte della Francia nei prossimi mesi. Per l'estrema destra, in particolare, si tratta di un passo ''prematuro'' mentre i centristi e la sinistra si rallegrano della prospettiva tracciata da Macron.
Il leader francese, che in questi ultimi giorni ha effettuato una visita di Stato in Egitto, ha annunciato ieri che Parigi potrebbe riconoscere uno Stato palestinese ''a giugno'', in occasione di una conferenza copresieduta con l'Arabia Saudita alle Nazioni Unite a New York e che deve anche condurre, per lui, al riconoscimento di Israele da parte di un certo numero di Paesi.
08:29
08:29
Il punto alle 8.30
Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha incontrato il ministro degli Esteri saudita, il principe Faisal bin Farhan Al Saud, a Washington e gli ha espresso la gratitudine degli Stati Uniti per gli sforzi dell'Arabia Saudita nel facilitare la pace tra Russia e Ucraina, rafforzare la cooperazione economica e di difesa, eliminare la minaccia Houthi nella regione e ripristinare la libertà di navigazione nel Mar Rosso. Lo riferisce il dipartimento di Stato in una nota.
Il segretario e il ministro degli Esteri hanno discusso anche degli sforzi diplomatici per rilasciare gli ostaggi a Gaza e per lavorare per un cessate il fuoco duraturo, nell'ambito del quale Hamas sia completamente disarmato e privo di potere.
Rubio e il principe saudita hanno inoltre concordato che le Forze Armate sudanesi e le Forze di Supporto Rapido debbano riprendere i colloqui di pace, proteggere i civili, aprire corridoi umanitari e tornare a un governo civile.