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Trump: «Sono d'accordo con Mosca, Kiev non può entrare nella NATO»

Il presidente statunitense ha parlato con i cronisti dopo l'annuncio del passo avanti sull'inizio dei negoziati Russia-Ucraina – Dall'Europa: «Continueremo a sostenere Kiev perché arrivi a una pace giusta» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Trump: «Sono d'accordo con Mosca, Kiev non può entrare nella NATO»
Ats
13.02.2025 06:50
23:03
23:03
Kiev risponde: «Non sono previste discussioni con funzionari russi a Monaco»

 La presidenza ucraina chiarisce che non sono previste «discussioni con funzionari russi a Monaco», nell'ambito della Conferenza per la sicurezza, come invece annunciato in serata dal presidente Usa Donald Trump.

«La posizione ucraina non cambia. L'Ucraina deve prima parlare con l'America. L'Europa deve partecipare a qualsiasi conversazione seria per il bene di una pace vera e duratura. Non ci incontriamo con i russi a un tavolo vuoto. Non c'è niente sul tavolo in questo momento. Non sono previsti colloqui con i russi a Monaco», ha affermato il consigliere del Presidente dell'Ucraina per le comunicazioni, Dmytro Lytvyn, in una conversazione con i giornalisti. 

22:54
22:54
Trump: «Domani a Monaco una Conferenza tra rappresentati di Russia, Ucraina e USA»

Donald Trump ha annunciato una riunione domani a Monaco, dove comincerà la Conferenza, fra «rappresentati della Russia, dell'Ucraina e degli Stati Uniti».

Domani era già in programma a Monaco, dove comincia la conferenza per la sicurezza, una riunione fra il vicepresidente americano JD Vance e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Secondo i media ucraini, i funzionari russi non partecipano alla Conferenza di Monaco dal 2022 quando la Russia invase l'Ucraina.

20:35
20:35
Zelensky: «L'Ucraina ha bisogno di 100.000 peacekeeper»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che, secondo i calcoli dell'esercito ucraino, per garantire la pace in Ucraina dovrebbe essere dispiegato un contingente di mantenimento della pace composto da 100.000 persone. Lo riporta l'Ukrainska Pravda.

20:05
20:05
Cremlino:« Se gli europei vogliono un ruolo nei negoziati, parlino con Trump»

Donald Trump e Vladimir Putin non hanno discusso di una partecipazione degli europei alle trattative sull'Ucraina, e se vogliono un ruolo, i Paesi della Ue farebbero meglio a parlarne con il presidente americano. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

«Le questioni europee non sono state in alcun modo affrontate nella conversazione di ieri» e «gli europei dovranno probabilmente parlare con Washington per chiedere un posto» al tavolo delle trattative, ha affermato Peskov in un'intervista alla televisione di Stato ripresa dall'agenzia Tass.

18:56
18:56
Zelensky: «Il piano è fermare Putin prima dei colloqui con i russi»

«Gli incontri tra Ucraina e America sono la priorità per noi. E solo dopo questi incontri, dopo aver sviluppato un piano per fermare Putin, penso che sarà giusto parlare con i russi», ha detto Zelensky durante una visita alla centrale nucleare di Khmelnytsky nell'Ucraina occidentale.

Zelensky, che questa settimana parteciperà con i suoi collaboratori ad una serie di incontri con funzionari dell'amministrazione Donald Trump, si è anche rammaricato che il presidente americano abbia parlato per primo con Putin. Il leader ucraino, tuttavia, ha affermato di ritenere che la priorità di Donald Trump rimanga l'Ucraina, aggiungendo che il leader americano gli ha detto che «voleva parlare con entrambi i presidenti contemporaneamente».

Zelensky ha anche affermato che gli europei devono avere un posto al «tavolo dei negoziati», facendo eco a un appello simile di diversi leader dell'Ue. «Siamo parte dell'Europa e saremo sicuramente membri dell'Unione europea. Per noi è importante. Ci hanno aiutato molto», ha dichiarato.

L'Ucraina teme, come gli europei, di essere tenuta fuori dai futuri negoziati tra Vladimir Putin e Donald Trump, che si terranno nel prossimo futuro. Per tre anni gli Stati Uniti hanno rappresentato il principale sostegno militare e finanziario di Kiev di fronte all'invasione russa.

17:52
17:52
Kiev: «Controlliamo un'area di 500 chilometri quadrati nel Kursk»

L'Ucraina ammette di controllare circa un terzo del territorio inizialmente conquistato nella regione russa del Kursk, teatro dell'offensiva delle truppe di Kiev lanciata nell'agosto dello scorso anno.

«Oggi abbiamo la nostra zona di sicurezza sul territorio della Federazione russa, lungo il confine con l'Ucraina. Copre circa 500 chilometri quadrati», ha scritto sui social il capo delle Forze Armate ucraine, Oleksandr Syrsky, dopo che in passato era stato rivendicato il controllo di un'area di circa 1.400 chilometri quadrati.

17:37
17:37
Il Cremlino: «Per l'incontro tra Trump e Putin serviranno mesi»

Non è ancora stato deciso dove e quando si terrà l'incontro tra Vladimir Putin e Donald Trump. Lo ha sottolineato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, precisando in dichiarazioni alla tv di Stato russa che per organizzare il summit tra i due presidenti potrebbero servire «mesi».

«Finora non sono state prese decisioni, né a livello operativo, né al livello più alto», ha affermato Peskov. «Naturalmente, ci vorrà del tempo per preparare un incontro del genere. Potrebbero volerci settimane, potrebbe volerci un mese, potrebbero volerci diversi mesi», ha aggiunto.

17:33
17:33
Il Cremlino: «L'Ucraina, in un modo o nell'altro, parteciperà ai negoziati»

L'Ucraina «in un modo o nell'altro, ovviamente, parteciperà ai negoziati» sulla fine del conflitto, ma la Russia considera gli Usa «il suo principale interlocutore». Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, il giorno dopo che il presidente americano Trump ha avuto colloqui telefonici separati con i leader di Russia e Ucraina.

«In un modo o nell'altro, ovviamente, l'Ucraina parteciperà ai negoziati. Ci sarà sia un percorso di dialogo bilaterale russo-americano, sia un percorso che, ovviamente, sarà collegato al coinvolgimento dell'Ucraina», ha detto Peskov in un'intervista alla TV di Stato, ripresa dall'agenzia Tass.

16:36
16:36
Lavrov: «Trump è stato educato con Putin, così si dialoga con la Russia»

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato «educato»con il leader del Cremlino Vladimir Putin e il modo in cui si è svolto il colloquio telefonico tra i due «è una dimostrazione di come dovrebbe avvenire il dialogo con la Russia». Così il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha commentato con la CNN il colloquio telefonico tra Trump e Putin, «due persone ben educate e istruite».

Il buon esito del colloquio, ha aggiunto Lavrov, è anche «una dimostrazione di quanto lo staff dell'Amministrazione Biden, guidata dal loro presidente, e i loro satelliti europei abbiano abbandonato il dialogo e la diplomazia come metodo di comunicazione con il mondo esterno, optando invece per le minacce».

16:11
16:11
Zelensky: «Non è stato bello che Trump abbia parlato con Putin senza di me»

«Non è stato bello» che il presidente americano Donald Trump abbia avuto un colloquio telefonico con il leader del Cremlino Vladimir Putin prima di lui e senza la sua partecipazione. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha commentato il colloquio tra Trump e Putin.

Il presidente americano, ha aggiunto Zelensky, gli aveva assicurato che «voleva parlare contemporaneamente con i due presenti», lui e con Putin. «In ogni caso non è stato piacevole», ha detto Zelensky, dicendosi certo che l'Ucraina è una priorità per Trump.

14:01
14:01
«Per Putin la telefonata con Trump una grande vittoria»

Per Vladimir Putin la telefonata con Donald Trump ha segnato un «punto di svolta tanto grande quanto qualsiasi battaglia» nella guerra in Ucraina: con il colloquio, infatti, il presidente americano ha certificato la visione del mondo di Putin, ovvero che la Russia e gli Stati Uniti sono due grandi nazioni che dovrebbero negoziare direttamente il destino dell'Ucraina. Lo scrive il New York Times.

Secondo il quotidiano statunitense la telefonata è il «segnale più chiaro» del fatto che Putin, «nonostante i disastrosi fallimenti della Russia dall'inizio della guerra», possa ancora emergere dal conflitto con una mappa ridisegnata dell'Europa e una maggiore influenza.

Complessivamente i recenti sviluppi «ripagano» la campagna di elogi condotta per mesi da Putin nei confronti di Trump, mette in evidenza il New York Times. Secondo gli osservatori, non è comunque ancora detto che Putin possa ottenere tutto ciò che vuole.

Trump infatti è concentrato nella fine della guerra, mentre il leader russo vuole un accordo più ampio con gli Stati Uniti che allontani la NATO e consenta alla Russia di reclamare una sfera di influenza in Europa.

10:52
10:52
«Russia e Stati Uniti sono molto influenti, siamo soddisfatti di vedere rafforzati i loro rapporti»

La Cina ha dichiarato di essere «soddisfatta» nell'apprendere che Stati Uniti Russia «rafforzano la comunicazione», dopo che il presidente americano Donald Trump ha detto di aspettarsi un incontro con l'omologo russo Vladimir Putin per i colloqui di pace in Ucraina.

«Russia e Stati Uniti sono molto influenti. La Cina è soddisfatta di vedere rafforzare la comunicazione e il dialogo su una serie di questioni internazionali», ha commentato il portavoce del ministero degli esteri Guo Jiakun.

Il briefing quotidiano del ministero degli esteri cinese è maturato dopo che Trump ha avuto la sua prima chiamata resa pubblica con Putin dal ritorno del tycoon alla Casa Bianca del 20 gennaio e dopo che il Wall Street Journal ha riferito che la Cina spinge per avere un suo ruolo di pacificatore nella guerra Russia-Ucraina proponendo di tenere un vertice Trump-Putin per facilitare «gli sforzi di mantenimento della pace dopo un'eventuale tregua». Sul punto, Guo ha detto di non avere «alcuna informazione da offrire».

Parlando più in generale dell'Ucraina, il portavoce ha osservato che Pechino ritiene che il dialogo «sia l'unica via d'uscita praticabile» ed è «impegnata a promuovere colloqui di pace», ricordando che il presidente Xi Jinping aveva cercato colloqui e una soluzione politica fin dal «secondo giorno del conflitto» e che Pechino voleva mantenere la comunicazione con «tutte le parti».

10:33
10:33
Kiev: nella notte 140 droni russi sull'Ucraina, 85 abbattuti

La Russia ha lanciato la notte scorsa 140 droni in Ucraina, 85 dei quali sono stati abbattuti dalla difesa aerea, mentre 52 non sono riusciti a raggiungere i loro obiettivi anche se sono stati registrati danni in due governatorati. Lo riferisce l'aeronautica ucraina ripresa da Ukrainska Pravda.

In particolare, i russi hanno lanciato 140 Uav d'attacco Shahed e droni di altri tipi di cui 85 abbattuti sopra Kharkiv, Poltava, Sumy, Cherkasy, Chernihiv, Kirovohrad, Dnipropetrovsk, Mykolaiv, Kherson e Odessa, mentre altri 52 sono scomparsi dai radar.

09:49
09:49
«Siamo tutti d'accordo: la pace in Ucraina deve essere sostenibile»

«Chiaramente ieri sono successe molte cose e si discuterà molto nei prossimi giorni e settimane. Ma c'è una convergenza: tutti vogliamo la pace e che Kiev sia nella migliore posizione possibile quando i negoziati inizieranno». Lo ha detto il segretario generale della NATO Mark Rutte. «C'è anche accordo sul fatto che non ci debba essere una Minsk 3, che l'accordo sia sostenibile, che Putin non possa prendere altra terra in Ucraina».

09:46
09:46
Duro attacco da Pechino sul piano USA per l'Ucraina: «Natura egoistica e ipocrita»

Il piano di «aiuti» degli USA all'Ucraina espone appieno la sua natura egoistica e ipocrita: Washington «non ha contribuito in alcun modo alla risoluzione della guerra» tra Mosca e Kiev e, al contrario, ha sfruttato la situazione a proprio vantaggio dato che le risorse delle terre rare ucraine e e gli ordini di armi dell'Europa sono diventati «tutti obiettivi per lo sfruttamento da parte degli USA».

In altri termini, si legge in un pesante articolo di opinione sul Global Times, ecco «la trappola degli aiuti degli Stati Uniti all'Ucraina: non esiste un pranzo gratis e il conto dell'Europa». Il tabloid del Quotidiano del Popolo, la voce del Partito comunista cinese, definisce Washington «istigatore del conflitto tra Russia e Ucraina», quando il cosiddetto «aiuto» degli Stati Uniti all'Ucraina non è altro che un gioco di scambio di interessi attentamente progettato.

Il consigliere per la sicurezza nazionale americano Mike Waltz ha parlato del sostegno economico futuro USA a Kiev affermando di recente che «dobbiamo recuperare quei costi, e questo sarà un partenariato con gli ucraini in termini di terre rare, risorse naturali, petrolio e gas». In più, gli USA hanno in programma di spingere gli alleati europei a comprare più armi americane per l'Ucraina prima di potenziali colloqui di pace con Mosca.

Da «aiuti non rimborsabili» a «scambi di risorse» e da «responsabilità condivisa» a «l'Europa che paga il conto», la strategia degli Stati Uniti per aiutare l'Ucraina mette a nudo la sua ipocrisia e riafferma senza dubbio la ferrea regola del «niente pranzo gratis» nel suo menu diplomatico.

07:05
07:05
Trump: «Incontrerò Putin in Arabia Saudita»

Donald Trump spinge per una soluzione sull'Ucraina e, dopo la lunga telefonata con il presidente russo Vladimir Putin - resa nota ieri - ha annunciato di voler «iniziare subito i negoziati» e, che intende incontrare il leader del Cremlino in Arabia Saudita.

Trump ha annunciato che lui e Putin hanno «concordato di lavorare insieme, molto da vicino, anche visitando le rispettive nazioni». In serata, poi, il presidente americano ha rilanciato annunciando che l'incontro con il leader russo «avverrà in Arabia Saudita», senza dare altri dettagli, sottolineando che la tregua in Ucraina potrebbe avvenire «in un futuro non troppo distante», ma che un'adesione di Kiev alla NATO non sarebbe «realistica».

06:52
06:52
Esplosioni su Odessa, attivata la difesa aerea

Esplosioni hanno scosso ieri sera la città di Odessa, secondo quanto riferito dal sindaco Hennadii Trukhanov e riportato da Ukrainska Pravda, e le unità di difesa aerea sono entrate in azione.

Alle 21:14 di ieri è stato emesso un avviso di incursione aerea a Odessa a causa della minaccia di proiettili vaganti. Successivamente, Trukhanov ha segnalato le esplosioni e ha esortato i residenti del distretto di Kyivskyi della città a prestare attenzione.

06:51
06:51
«La Cina spinge per il ruolo di pacificatore in Ucraina»

Mentre i presidenti Usa Donald Trump e il russo Vladimir Putin segnalano di essere pronti per i negoziati per porre fine alla guerra in Ucraina, la Cina spinge per avere un suo ruolo di pacificatore. Nelle ultime settimane, riporta il Wall Street Journal, i funzionari cinesi hanno lanciato la proposta al team del tycoon tramite intermediari di tenere un vertice tra i due leader per facilitare "gli sforzi di mantenimento della pace dopo un'eventuale tregua", secondo fonti vicine al dossier a Pechino e a Washington. Tuttavia, Usa ed Europa guarderebbero alla mossa con scetticismo, dati gli stretti legami vantati dal Dragone con Mosca.

06:50
06:50
Il punto alle 6.30

Donald Trump ha detto di condividere l'obiezione russa che l'Ucraina non può entrare nella NATO. «Personalmente non credo che sia praticabile averla. Penso che, molto prima del presidente Putin, abbiano detto che non avrebbero mai permesso una cosa del genere. Questo va avanti da molti, molti anni. Lo dicono da molto tempo, che l'Ucraina non può entrare nella NATO, e io sono d'accordo», ha detto Trump parlando con i cronisti.

Intanto, riuniti a Parigi, i ministri degli Esteri dei Paesi del gruppo «Weimar» plus, Italia, Germania, Francia, Polonia, Spagna, Gran Bretagna, Ucraina, Alto rappresentante dell'Ue per gli Esteri e Commissione europea) hanno espresso il proprio sostegno all'Ucraina e una «pace giusta, globale e duratura», auspicando di «trattare sulla strada da seguire con i nostri alleati americani». «Siamo pronti a rafforzare il nostro sostegno all'Ucraina - si legge nella dichiarazione finale - noi ci siamo impegnati per la sua indipendenza, la sua sovranità e la sua integrità territoriale di fronte alla guerra di aggressione della Russia».

L'obiettivo resta quello di una pace giusta «che garantisca gli interessi dell'Ucraina e i nostri», si legge ancora. «Auspichiamo di trattare sulla strada da seguire con i nostri alleati americani - continuano i paesi del gruppo Weimar plus - il nostro obiettivo comune deve essere di porre l'Ucraina in posizione di forza. L'Ucraina e l'Europa devono partecipare a qualsiasi negoziato. L'Ucraina deve beneficiare di solide garanzie di sicurezza. Una pace giusta e duratura in Ucraina è una condizione necessaria ad una sicurezza transatlantica forte».

Ieri, in serata, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fatto sapere su X di aver avuto una «lunga e dettagliata conversazione con il presidente Trump. Apprezzo il suo genuino interesse per come possiamo realizzare insieme una vera pace. Abbiamo discusso di molti aspetti, diplomatici, militari ed economici, e il presidente Trump mi ha informato di ciò che Putin gli ha detto - ha aggiunto -. Crediamo che la forza dell'America, insieme all'Ucraina e a tutti i nostri partner, sia sufficiente a spingere la Russia verso la pace».