Trump, spunta un'altra donna: è l'ex «coniglietta» di Playboy Karen McDougal
Non solo l’ex pornostar Stormy Daniels, ma anche una ex «coniglietta» di Playboy. Nelle tredici pagine della Procura distrettuale di Manhattan con cui Donald Trump è stato incriminato spunta un’altra donna (indicata come «Woman 1», mentre Stormy Daniels è «Woman 2»). Si tratta di Karen McDougal, una ex modella di Playboy che sostiene di aver avuto una relazione segreta, per 9 mesi, tra il 2006 e il 2007, con l’ex presidente USA. La storia della «coniglietta» di Playboy era già emersa nel 2018, ma Donald Trump l’ha sempre negata.
Nata a Gary, nell'Indiana, Keren McDougal, oggi 52.enne, ha iniziato a fare la modella quando aveva 20 anni. Successivamente è entrata nella squadra di Playboy e, nel 1998, ha vinto il titolo di «Playmate of the Year». Si è classificata seconda come «Playmate of the 90s», dietro solo a Pamela Anderson. Nel 1999 è stata la prima donna ad apparire sulla copertina della rivista maschile Men's Fitness. È apparsa in pubblicità televisive e ha recitato ruoli minori nei film, come un cameo non accreditato in Charlie's Angels, nel 2000.
L’ex modella ha conosciuto Donald Trump nel giugno del 2006 durante le registrazioni di un episodio del reality show «The Apprentice», girato nella maxi-villa di Playboy a Los Angeles. Il padrone di casa, Hugh Hefner, aveva organizzato un party in piscina con decine di playmate, tra cui Karen McDougal. Il tycoon, ai tempi, era già sposato con Melania ed era da poco nato loro figlio Barron. L’ex playmate ha dichiarato di aver avuto «centinaia di rapporti non protetti con Trump» tra il 2006 e il 2007. McDougal avrebbe venduto per 150 mila dollari l'esclusiva della sua presunta relazione con l’ex presidente USA all'American Media Inc., editore del National Enquirer, che poi si sarebbe rifiutato di pubblicare la storia per insabbiare la vicenda. Insomma, per la storia di Karen McDougal sarebbe stata utilizzata la pratica nota come «catch and kill», orchestrata dallo stesso Trump, in quanto amico di David Pecker, presidente e CEO di American Media Inc. Nel novembre del 2016, quattro giorni prima delle elezioni presidenziali, il Wall Street Journal ha reso noto il presunto pagamento di 150 mila dollari per acquisire i diritti esclusivi della storia e silenziarla. Un metodo molto simile a quello usato con Stormy Daniels, pagata 130 mila dollari affinché non rivelasse l’incontro sessuale con Trump, avvenuto 10 anni prima in Nevada, nel corso di un torneo di golf per VIP. McDougal dal 2018 avrebbe cominciato a raccontare in giro di quanto fosse pentita di aver firmato l’accordo con all'American Media Inc. in cambio di una rubrica di fitness: «Mi hanno portato via tutti i diritti», aveva confessato in un’intervista al New Yorker. L'ex modella si è pure scusata pubblicamente con Melania Trump, per la presunta relazione con il marito: «Mi dispiace davvero, so che è una cosa sbagliata da fare», ha dichiarato.
Nel 2021, la Commissione elettorale federale degli Stati Uniti, incaricata di far rispettare la legge sul finanziamento delle campagne elettorali, ha scoperto che l'editore del National Enquirer aveva violato la legge pagando i diritti sulla storia della McDougal, per non pubblicarla mai. Il denaro, recapitato alla ex «coniglietta» durante le Elezioni presidenziali del 2016, è stato considerato un contributo elettorale illegale, tanto che il National Enquirer è stato multato per 187.500 dollari. Proprio ieri, i procuratori hanno sottolineato nel loro documento di accusa che Trump non voleva che la storia tra lui e McDougal diventasse pubblica «perché era preoccupato per l’effetto che avrebbe potuto avere sulla sua candidatura».