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Secondo il «Wall Street Journal», il pacchetto includerebbe 4.700 bombe da 1.000 libbre (450 kg) e bulldozer blindati - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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23:42
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Netanyahu: «Quando USA e Israele collaborano è meglio»
«Quando Israele e gli Stati Uniti lavorano insieme, e io e il presidente Trump lavoriamo insieme, le possibilità di successo aumentano». Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu nello Studio Ovale.
23:35
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Trump insiste: «Egitto e Giordania accetteranno i palestinesi»
Donald Trump ha ribadito di essere convinto che Egitto e Giordania "accetteranno" di accogliere sul proprio territorio i palestinesi di Gaza. "Credo che anche altri Paesi accetteranno", ha detto il presidente nello Studio Ovale con Benyamin Netanyahu.
23:27
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Netanyahu: «Voglio la liberazione degli ostaggi e la distruzione di Hamas»
«Sono per la liberazione di tutti i nostri ostaggi e il raggiungimento di tutti i nostri obiettivi di guerra, compresa la distruzione di Hamas». Lo ha detto Benyamin Netanyahu nello Studio Ovale.
23:26
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Netanyahu: «Sono contento che Trump sia alla Casa Bianca»
«Donald Trump ha inviato un grande emissario in Israele. Sono contento che sia alla Casa Bianca». Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu nello Studio Ovale rispondendo ad una domanda su chi tra Joe Biden e il tycoon avesse avuto un ruolo maggiore nell'accordo per la tregua a Gaza.
«Io ho tre obiettivi, non uno, non due, tre obiettivi e ho trovato risposta a tutti e tre. Penso che il presidente ci può aiutare in modo enorme», ha aggiunto Netanyahu senza tuttavia precisare quale siano questi obiettivi.
23:25
23:25
Trump: «Netanyahu è un grande leader»
Benyamin Netanyahu è «un grande leader di Israele e ha fatto un ottimo lavoro». Lo ha detto Donald Trump nello Studio Ovale con il premier israeliano. «Vogliamo tutti la pace, anche lui». Con Netanyahu «siamo amici da molto tempo, e facciamo un grande lavoro, siamo una combinazione imbattibile», ha aggiunto Trump.
23:07
23:07
Hamas: «Le idee di Trump su Gaza? Una ricetta per creare il caos»
Un alto funzionario di Hamas ha criticato le dichiarazioni di Donald Trump su Gaza e sui palestinesi che devono lasciare la Striscia, definendole una "ricetta per creare caos" in Medio Oriente. "Le consideriamo una ricetta per creare caos e tensione nella regione. La nostra gente nella Striscia di Gaza non permetterà che questi piani vengano approvati. Ciò che serve è la fine dell'occupazione e dell'aggressione contro il nostro popolo, non la loro espulsione dalla loro terra", afferma Sami Abu Zuhri in una dichiarazione citato da Times of Israel.
22:29
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Netanyahu è arrivato alla Casa Bianca per incontrare Trump
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu è arrivato alla Casa Bianca per l'incontro con Donald Trump.
22:28
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Manifestanti anti-Israele fuori dalla Casa Bianca
Un gruppo di manifestanti si è assembrato nei pressi della Casa Bianca per protestare contro l'arrivo di Benjamin Netanyahu che tra poco avrà un incontro con Donald Trump. Lo riferisce la Cnn.
14:07
14:07
L'Egitto ha aperto il valico terrestre di Rafah per il quarto giorno consecutivo
L'Egitto ha aperto il valico terrestre di Rafah per accogliere feriti palestinesi dalla Striscia di Gaza per il quarto giorno consecutivo, con 50 ambulanze schierate per trasportare i pazienti in coordinamento con le varie autorità.
Lo ha riferito, contattato per telefono, il portavoce del Governatorato del Sinai Meridionale, Mohammed Salim, ricordando che «l'accordo» per la tregua a Gaza «prevede il passaggio di circa 50 casi al giorno».
«Alcuni casi vengono respinti per mancanza di conformità o per l'elevato numero di accompagnatori», ha detto ancora il portavoce precisando che nei giorni precedenti «104 pazienti hanno attraversato» il valico che collega la Striscia all'Egitto, «oltre a circa 180 persone che li accompagnano».
«Sabato sono arrivati 50 feriti con 53 accompagnatori, per lo più donne e bambini», ha ricordato all'ANSA una fonte dell'Ufficio stampa del governo egiziano aggiungendo: «domenica 34 feriti accompagnati da 63 persone» e ieri, «lunedì 23 feriti accompagnati da 24 persone» (per un totale dunque di 247 persone: 107 feriti e 140 accompagnatori).
Al contempo, attraverso il valico di Rafah oggi sono stati avviati dall'Egitto verso la Striscia 229 camion di aiuti umanitari tra cui 24 autocisterne con carburante, ha segnalato la fonte dell'Ufficio stampa del governo egiziano precisando che il totale degli ultimi quattro giorni, compreso oggi, è 771. Sabato non era passato nulla a causa della «chiusura dall'altro lato in Israele» mentre «domenica sono entrati 320 camion e lunedì 222», ha precisato la fonte.
13:50
13:50
La Turchia accoglie 15 prigionieri palestinesi liberati da Israele
La Turchia ha accolto 15 dei prigionieri palestinesi liberati il 19 gennaio da Israele nell'ambito dell'accordo per il cessate il fuoco con Hamas nella Striscia di Gaza. Lo ha confermato il ministro degli esteri di Ankara, Hakan Fidan, dopo che Hamas aveva dichiarato che i 15 avevano raggiunto la Turchia.
I prigionieri liberati hanno ottenuto il visto per la Turchia nell'ambasciata turca al Cairo, ha aggiunto Fidan durante una conferenza stampa congiunta con l'omologo egiziano Badr Abdelatty ad Ankara, trasmessa dalla tv di Stato TRT.
Facendo riferimento alle recenti dichiarazioni del presidente americano Donald Trump, che aveva menzionato un piano per «ripulire» la Striscia, Fidan ha anche sottolineato che «siamo contro qualunque tentativo di espellere i palestinesi dalle loro terre».
«Qualcuno recentemente ha avanzato l'idea che i palestinesi dovrebbero essere rimossi dalle proprie terre, respingiamo questa proposta, non è in linea con il diritto internazionale», ha detto il ministro turco durante la conferenza stampa.
In quest'occasione egli ha pure accennato alla Siria, sostenendo che «i paesi vicini dovrebbero unirsi per combattere l'ISIS». «Vogliamo che ci sia pace e stabilità in Siria. Questo periodo di transizione deve essere inclusivo e ci dovrebbe essere Stato di diritto. Tra le priorità in Siria dovrebbe esserci la lotta al terrorismo dell'ISIS e dello YPG», le forze curdo-siriane che controllano parti della Siria settentrionale, ha aggiunto il capo della diplomazia di Ankara.
13:21
13:21
«A Gaza sono morte 47.540 persone»
Il bilancio dei morti nella Striscia di Gaza è salito a quota 47'540, di cui 22 (20 sono stati recuperati privi di vita e due sono deceduti in seguito alle ferite) nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto su Telegram il ministero della sanità di Hamas. I feriti sono 111'618, secondo la stessa fonte.
13:10
13:10
Cisgiordania: attacco a checkpoint, morti 2 soldati
Sono morti i due soldati israeliani rimasti feriti gravemente nell'attacco di questa mattina contro un posto di blocco vicino al villaggio di Tayasir, nel nord della Cisgiordania: lo ha reso noto l'esercito (IDF), come riporta il «Times of Israel».
Uno dei soldati era un sergente maggiore di 39 anni, comandante di squadra dell'8211° battaglione di riserva della Brigata regionale Ephraim, di Tel Aviv. L'identità del secondo militare sarà resa nota più tardi oggi.
12:25
12:25
Israele: ultradestra, via dal governo se avanza l'accordo con Hamas
Il ministro israeliano degli insediamenti e dei progetti nazionali Orit Strock, espressione dell'ultradestra guidata da Bezalel Smotric, mette in guardia il primo ministro Benyamin Netanyahu dal proseguire con la seconda fase del rilascio degli ostaggi e dell'accordo di cessate il fuoco con Hamas.
«Se Netanyahu decide di andare in questa direzione disastrosa», allora il suo partito «si assicurerà che il governo non continui a esistere», ha detto parlando a Army Radio, come riporta il «Times of Israel» alla vigilia dell'incontro alla Casa Bianca tra Donald Trump e il premier israeliano.
12:24
12:24
Siria: Jolani chiede a Israele di ritirarsi dal sud-ovest
Israele deve ritirarsi dal territorio siriano. Lo ha detto l'autoproclamato presidente siriano Ahmad Sharaa (Abu Muhammad al-Jolani) nella prima affermazione decisa riguardo all'occupazione militare israeliana nel sud-ovest della Siria da quando è cambiato il potere a Damasco l'8 dicembre scorso. Le sue dichiarazioni sono apparse oggi sull'«Economist».
La presenza militare statunitense in Siria è «illegale», ha pure affermato l'autoproclamato presidente siriano nell'intervista. Anche in questo caso, è la prima volta da quando ha preso il potere a Damasco che il nuovo raìs si esprime circa l'occupazione militare americana nella Siria orientale e nord-orientale.
Alla domanda se la Siria da lui governata sta andando verso la democrazia Sharaa ha risposto: «se democrazia significa che le persone decidono da chi saranno governate e da chi saranno rappresentate in parlamento, allora sì, la Siria sta andando in questa direzione».
Entro un mese la Siria post-Assad avrà un nuovo Consiglio dei ministri che sostituirà quello ad interim formato a dicembre scorso per un periodo transitorio di soli tre mesi, ha spiegato l'autoproclamato presidente nell'intervista all'«Economist», affermando che «entro un mese si avrà un governo con una partecipazione ampia e variegata da parte di tutti i segmenti della società».
I nuovi ministri, ha precisato Sharaa, saranno scelti in base alle «competenze e non sulla base etnica o confessionale», aprendo implicitamente alla possibilità di vedere un prossimo potere esecutivo con ministri non solo musulmani sunniti ma anche di altre comunità.
Egli ha inoltre affermato che «ci saranno elezioni libere e giuste», senza precisare però i tempi di queste consultazioni. E ha ribadito la necessità di avviare l'elaborazione di una nuova Costituzione, un processo che prenderà «dai tre ai quattro anni di tempo».
Il nuovo raìs siriano ha anche detto, per la prima volta, che ci saranno in tempi non definiti «elezioni presidenziali».
09:20
09:20
«Eliminato un terrorista» in Cisgiordania
L'esercito israeliano (IDF) ha «eliminato un terrorista» nella zona di Tayasir, nel nord della Cisgiordania, dopo che l'uomo aveva aperto il fuoco in un posto di blocco: lo ha reso noto l'IDF su Telegram.
Secondo il «Times of Israel» nell'attacco sono rimaste ferite otto persone, di cui due sono in condizioni critiche. Per il momento l'esercito non ha confermato il numero dei feriti.
Il giornale riporta inoltre che prima di essere ucciso da un soldato israeliano, l'uomo era riuscito a entrare in una postazione di vedetta del checkpoint.
07:47
07:47
Israele pronto a discutere un cessate il fuoco «esteso» a Gaza
Israele invierà una delegazione in Qatar «alla fine della settimana» per discutere un cessate il fuoco «esteso», come previsto dalla seconda fase dell'accordo con Hamas. Lo ha comunicato l'ufficio del primo ministro israeliano.
La mossa fa seguito ai colloqui a Washington tra il premier israeliano Benyamin Netanyahu e alti funzionari statunitensi.
Netanyahu «convocherà il Gabinetto di Sicurezza per discutere le posizioni di Israele», si legge nel comunicato.
06:41
06:41
Netanyahu ha incontrato Elon Musk a Washington
Benjamin Netanyahu ha incontrato a Washington il miliardario e consigliere di Donald Trump, Elon Musk, nonostante le recenti polemiche per il suo apparente saluto nazista, dalle quali comunque il primo ministro israeliano lo aveva difeso. Lo riportano alcuni media, anche israeliani.
06:16
06:16
Il punto alle 6
L'amministrazione Trump ha chiesto ai leader del Congresso di approvare nuovi trasferimenti per circa 1 miliardo di dollari in bombe e altro materiale militare a Israele: lo scrive il Wall Street Journal, citando dirigenti statunitensi a conoscenza del dossier. Le vendite di armi pianificate includono 4.700 bombe da 1.000 libbre (450 kg), per un valore di oltre 700 milioni di dollari, nonché bulldozer blindati costruiti da Caterpillar, per un valore di oltre 300 milioni di dollari. Le nuove richieste di armi, che verrebbero pagate dai miliardi di dollari di aiuti militari annuali degli Stati Uniti a Israele, arrivano mentre il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è in visita a Washington e incontrerà il presidente Trump oggi per discutere del cessate il fuoco a Gaza, di una tregua separata in Libano e delle tensioni nel Medio Oriente più ampio. Si prevede che Netanyahu e altri funzionari israeliani faranno pressione su Trump affinché proceda con una serie separata di trasferimenti di armi inizialmente richiesti dall'amministrazione Biden, per un totale di oltre 8 miliardi di dollari in nuove bombe, missili e proiettili di artiglieria. L'amministrazione Biden ha notificato ai leader del Congresso la vendita a gennaio prima di lasciare l'incarico. Le armi non hanno ancora ricevuto la piena approvazione a causa di uno stop da parte di alcuni legislatori democratici. L'amministrazione Trump sta ora spingendo i leader del Congresso a sbloccare le vendite.