Mondo
La diretta
Combattimenti tra i separatisti filo-russi e unità di Kiev nei sobborghi della città di Severodonetsk – Gli ucraini vogliono salvare anche i militari dalle acciaierie Azovstal – Gazprom rassicura i clienti europei – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE

23:10
23:10
Almeno 2 morti dopo il raid sulla scuola nel Lugansk
Ci sono almeno due morti dopo il raid russo che ha colpito una scuola nel villaggio di Belogorovka, nella regione di Lugansk. Lo hanno reso noto i servizi di emergenza ucraini, aggiungendo che le due vittime sono state trovate morte sotto le macerie.
«Il 7 maggio nel villaggio di Belogorovka, nel distretto di Severodonetsk, a seguito dei bombardamenti nemici, è scoppiato un incendio in un edificio scolastico con una superficie di circa 300 metri quadrati. L'incendio è stato spento», è stato spiegato, aggiungendo che in serata sono stati ritrovati due corpi senza vita sotto le macerie. Le operazioni di soccorso proseguono.
22:53
22:53
Kiev chiede a Msf una missione all'acciaieria di Azovstal
L'Ucraina ha chiesto all'organizzazione Medici senza Frontiere (Msf) di organizzare una missione per evacuare e soccorrere i soldati trincerati nell'acciaieria di Azovstal a Mariupol, stando ad un comunicato diffuso qualche ora dopo l'annuncio dell'evacuazione dei civili.
La vicepremier ucraina, Iryna Verechtchouk, ha scritto una lettera a Michel-Olivier Lacharité, responsabile dei programmi di emergenza dell'organizzazione umanitaria e capo della missione di Msf in Ucraina, si legge nel comunicato.
22:14
22:14
Zelensky: «Lavoriamo per far uscire i militari da Azovstal»
«Stiamo preparando la seconda fase della missione di evacuazione: i feriti e i medici. Se tutti rispettano gli accordi. Se non ci sono bugie. E stiamo lavorando per evacuare i nostri militari. Tutti gli eroi a difesa di Mariupol». Lo ha reso noto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky riferendosi ai soldati ancora asserragliati nell'acciaieria Azovstal, dopo che tutti i civili sono stati evacuati.
«È estremamente difficile. Sono sicuro che tutti capiscono il motivo principale. Ma non perdiamo la speranza. Non ci fermiamo. Ogni giorno cerchiamo un'opzione diplomatica che possa funzionare », ha aggiunto, come riporta Ukrinform.
22:12
22:12
Raid su scuola nel Lugansk che dava rifugio a 90 persone
Il governatore di Lugansk Serhiy Haidai ha denunciato che i russi hanno lanciato una bomba su una scuola nel villaggio di Belogorovka, dove nel sotterraneo si nascondevano 90 persone. Per il momento una trentina sono state tratte in salvo, e le operazioni di soccorso proseguono, ha aggiunto Haidai in un messaggio su Telegram, come riportano i media ucraini.
20:54
20:54
L'appello del comandante marines Azovstal: «non lasciateci morire»
«Sembra come se mi fossi ritrovato in un reality show infernale, dove noi siamo i militari, combattiamo per le nostre vite, tentiamo ogni possibilità per salvarci, e il mondo intero sta solo a guardare una storia interessante. L'unica differenza è che questo non è un film e non siamo personaggi di fantasia». Lo scrive in un post su Facebook Serhiy Volyna, comandante della 36esima brigata dei marines dell'esercito ucraino, asserragliato con le truppe del reggimento Azov nell'acciaieria Azovstal di Mariupol.
«Poteri superiori, stiamo aspettando il risultato delle vostre azioni... il tempo stringe e il tempo è la nostra vita!», aggiunge.
19:46
19:46
Tutti i civili evacuati da Azovstal
«Tutte le donne, i bambini e gli anziani» sono stati evacuati dall'acciaieria Azovstal di Mariupol. Lo affermano le autorità ucraine.
«L'ordine del presidente è stato eseguito: tutte le donne, i bambini e gli anziani sono stati evacuati da Azovstal. Questa parte della missione umanitaria a Mariupol è stata completata», ha dichiarato la vicepremier di Kiev, Iryna Vereshchuk.
L'evacuazione dei civili si è così conclusa entro la scadenza dei tre giorni di cessate il fuoco dichiarato da Mosca, fissata nel tardo pomeriggio di oggi.
19:43
19:43
«Putin non vuole perdere, aumenterà gli sforzi»
Il presidente russo Vladimir Putin «è in uno stato d'animo in cui crede di non poter permettersi di perdere, penso che sia convinto che raddoppiare gli sforzi gli consentirà di fare progressi»: lo ha detto il capo della Cia William Burns parlando ad un evento a Washington sponsorizzato dal Financial Times
Putin «ha scommesso un sacco» sulla seconda fase della sua offensiva, ha aggiunto. Non c'è però «alcuna evidenza» che la Russia intenda usare armi nucleari tattiche.
Burns ha anche commentato le notizie di stampa sulla condivisione delle informazioni di intelligence Usa con Kiev contro bersagli russi. «Sono assolutamente d'accordo che è irresponsabile. È molto rischioso. È pericoloso quando le persone parlano troppo, che si tratti di far trapelare informazioni in privato o di parlare in pubblico di specifiche questioni di intelligence».
Sempre secondo l'esperto Pechino studia «attentamente» il conflitto in Ucraina mentre guarda a Taipei: la guerra russa in Ucraina ha influenzato i calcoli cinesi su Taiwan, ma non la sua determinazione sulle azioni future, ha detto.
18:33
18:33
Armi e intelligence, ecco come Washington aiuta Kiev
Tonnellate di armi, informazioni di intelligence, addestramento e apparecchi per comunicazioni sicure del presidente Volodymyr Zelensy: è sempre più forte e palese l'aiuto di Joe Biden a Kiev contro l'invasione di Mosca, in un conflitto che soprattutto agli occhi dei russi appare sempre di più come una guerra per procura.
Sin dall'inizio delle ostilità Washington ha garantito all'Ucraina, insieme agli alleati, un vero e proprio arsenale, con un flusso crescente e ininterrotto di armi e munizioni, come confermano anche gli ultimi due pacchetti di aiuti militari annunciati da Biden (150 milioni) e dal Pentagono (137 milioni), per un totale che sfiora i 4 miliardi di dollari.
All'inizio in chiave difensiva, come i missili anti tank Javelin e quelli anti aerei Stinger. Poi in funzione offensiva. A Kiev è arrivato (quasi) di tutto: artiglieria pesante come gli obici Howitzer da 155 mm, sistemi di difesa anti aerea, missili a guida laser, blindati Humvees, droni di vario genere, da quelli da ricognizione tipo Puma a quelli kamikaze come gli Switchblade e i Phoenix Ghost (creati su misura dall'aviazione Usa per le esigenze delle forze armate ucraine).
Nelle forniture americane figurano anche mitragliatori non convenzionali (cioè non usati regolarmente dall'esercito statunitense), visori notturni, sistemi per le immagini termiche, sistemi di comunicazione tattica criptati, materiale medico e, importantissimi, servizi di immagini satellitari per individuare i movimenti del nemico. La Casa Bianca ha facilitato anche le triangolazioni per far arrivare a Kiev tank di fabbricazione sovietica e pezzi di ricambio per far volare vecchi Mig. Washington ha inoltre garantito in basi Usa o Nato in Europa anche l'addestramento di soldati ucraini «su alcuni sistemi strategici». E ha dotato Zelensky di apparecchiature e linee sicure per non essere intercettato.
Ma l'aiuto più cruciale, quello che ora rischia di provocare un'escalation e un allargamento del conflitto, è stato la condivisione delle informazioni di intelligence in tempo reale, che hanno consentito agli ucraini di prevenire gli attacchi di Mosca, come il blitz all'aeroporto di Kiev, e di colpire molti bersagli nemici. Non solo truppe, aerei o mezzi blindati russi, ma anche una dozzina di generali al fronte e il Moska, la nave ammiraglia della flotta del Mar Nero: una vera e propria umiliazione per il Cremlino.
La Casa Bianca e il Pentagono si sono affrettati a precisare che gli Usa non hanno nessun ruolo nella scelta dei target ma la spiegazione appare ai più cavillosa e ingenua. Tanto che, secondo Nbc News, Biden ha tirato le orecchie ai vertici della difesa e dei servizi segreti per le fughe di notizie sulla condivisione delle informazioni di intelligence con Kiev. Il presidente ha chiamato i capi del Pentagono Lloyd Austin, della Cia William Burns e della National Intelligence Avril Haines sottolineando che le recenti notizie di stampa sono controproducenti e «distraggono dal nostro obiettivo».
Anche alcuni ex dirigenti della Cia, contattati dal Guardian, hanno invitato i loro colleghi a non vantare il ruolo Usa nei trionfi militari ucraini, preoccupati che esso possa indurre Putin ad un'escalation che nessuno vuole.
17:57
17:57
La Bulgaria chiede due anni di stop sul petrolio russo
La Bulgaria chiede a Bruxelles il rinvio di due anni per lo stop all'importazione di petrolio russo, minacciando in caso contrario di ricorrere all'arma del veto. «Se non otterrà il rinvio, la Bulgaria potrebbe porre il veto sulla decisione comune», ha detto oggi Radoslav Ribarski, presidente della commissione parlamentare per l'energia.
Finora dalla Ue non è arrivata ancora una risposta a tale richiesta di Sofia - ha aggiunto Ribarski in dichiarazioni alla tv pubblica Btv, riprese dai media regionali. Stando a tali media, Bruxelles sarebbe orientata a concedere il rinvio fino al 2024 a Ungheria, Slovacchia e Repubblica ceca, non però alla Bulgaria.
16:42
16:42
«La Nato non accetterà mai l'annessione della Crimea»
«I membri della Nato non accetteranno mai l'annessione illegale della Crimea. Ci siamo sempre opposti al controllo russo su parti del Donbass nell'Ucraina orientale». Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in un'intervista al giornale tedesco Welt, ripresa da Ukrinform.
16:40
16:40
Gazprom rassicura i clienti europei
Gazprom ha scritto agli acquirenti europei assicurando che possono pagare il gas senza violare le sanzioni internazionali che impongono di non effettuare transazioni con la Banca Centrale russa.
Lo scrive Bloomberg che ha letto la lettera con cui Gazprom assicura che una nuova ordinanza del Cremlino «chiarisce la procedura» prevista dal primo decreto sui pagamenti in rubli e spiega che la valuta estera ricevuta viene scambiata in rubli tramite il Centro nazionale di compensazione della Russia, garantendo così la trasparenza dei flussi di cassa ed escludendo rapporti diretti con qualsiasi «terza parte», cioè la Banca Centrale.
15:17
15:17
La NATO non abbandona l'Ucraina
La Nato non vede alcun cambiamento nella strategia nucleare di Mosca ed è determinata ad aiutare l'Ucraina finché il presidente Vladimir Putin continuerà la guerra, anche se ci vorranno mesi o anni: lo ha detto il segretario generale dell'Alleanza, Jens Stoltenberg, in un'intervista al Welt am Sonntag.
Stoltenberg ha inoltre previsto «ancora più distruzione di infrastrutture critiche e aree residenziali» in Ucraina. Sottolineando che dall'inizio del conflitto l'Alleanza non ha notato alcun movimento negli arsenali nucleari russi, il numero uno della Nato ha definito irresponsabili le minacce nucleari di Mosca.
15:16
15:16
«Non sappiamo quanto durerà la guerra»
«Non sappiamo, quanto può durare questa guerra. Ecco perché è così importante» che «continuiamo a mantenere la nostra unità e forza collettiva. Perché possiamo condividere i nostri valori: democrazia, libertà, stato di diritto, il diritto di ogni paese di decidere da solo dove vuole andare in futuro. Possiamo difendere tutto questo efficacemente solo se siamo uniti e forti». Lo ha detto parlando delle sanzioni contro la Russia la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen intervenendo a un evento ad Augusta, l'inaugurazione del programma del Padiglione Fuggerei Next500.
I 27 Stati dell'Ue «in modo rapido e unanime hanno deciso pacchetto sanzionatorio dopo pacchetto - ha sottolineato - Sono il prezzo che Putin sta pagando per la sua guerra di aggressione».
Le sanzioni «si mangiano giorno dopo giorno, settimana dopo settimana più in profondità l'economia russa. Hanno colpito le riserve valutarie, hanno colpito il commercio, vanno contro gli oligarchi, che sostengono il Cremlino» ha aggiunto von der Leyen. «Tutti i sostenitori del Cremlino devono rendersi conto che con questa guerra, Putin sta cercando invano di cancellare l'Ucraina dalle cartine. Soprattutto, però, sta derubando il proprio Paese di prospettive future».
15:15
15:15
Dopo l'Admir Makarov, un'altra nave russa distrutta nel Mar Nero?
Una nave russa di classe Serna, imbarcazione da sbarco con sistema a cavità aerea costruita per la Marina russa sarebbe stata colpita e distrutta da unità ucraine nelle acque del Mar Nero, vicino all'isola di Snake.
Lo scrive l'Ukrainska Pravda riportando i messaggi social del Comando operativo Sud di Kiev, dell'amministrazione militare di Odessa e le affermazioni del capo del Centro di coordinamento congiunto per le forze di sicurezza e di difesa dell'Ucraina meridionale Natalia Humeniuk. Non sono stati però forniti particolari sull'operazione, né quando l'attacco sarebbe avvenuto.
«Ora c'è una guerra e, quando possibile, verranno annunciati i dettagli. Adesso vengono fornite informazioni che possono essere date al pubblico e non danneggiano le forze armate e l'Ucraina. Tutto sarà chiarito in seguito», ha spiegato il portavoce dell'amministrazione militare di Odessa Serhiy Bratchuk.
Ieri Kiev ha dato la notizia che sempre vicino all'isola di Snake le forze ucraine hanno colpito la fregata russa Admira Makarov, ma il Cremlino ha reagito affermando di non avere notizie di mezzi colpiti nell'area.
15:14
15:14
«Sventato possibile attacco contro reporter russi a Berlino»
Le autorità tedesche hanno sventato ieri un possibile attacco terroristico contro giornalisti russi a Berlino: lo ha reso noto oggi l'ambasciata di Mosca in Germania, secondo quanto riporta l'agenzia Tass.
«Un potenziale attacco terroristico contro giornalisti russi e le loro famiglie che vivono in un complesso residenziale di proprietà dalla Russia è stato sventato a Berlino il 6 maggio», recita un comunicato.
L'ambasciata spiega che ieri pomeriggio è stata lanciata una bottiglia contro una finestra di uno degli appartamenti e successivamente è stato trovato nelle vicinanze un grande contenitore pieno di un liquido non specificato con una bottiglia di plastica e una bombola di gas con fili annessi ad essa. La polizia ha evacuato i residenti ed ha disinnescato sul posto l'ordigno esplosivo improvvisato.
L'ambasciata russa ha inviato una nota al ministero degli Esteri tedesco chiedendo che i responsabili vengano identificati.
15:13
15:13
Gli Stati Uniti «partecipano alle ostilità in Ucraina
Gli Stati Uniti «partecipano alle ostilità in Ucraina». Lo afferma il presidente della Duma russa Vyacheslav Volodin sul suo canale Telegram dove aggiunge: «Non si tratta solo della fornitura di armi e attrezzature, Washington coordina e sviluppa le operazioni militari» per conto del «regime nazista di Kiev», «partecipando così direttamente alle ostilità contro il nostro Paese».
Il riferimento di Volodin è alle informazioni di intelligence Usa passate agli ucraini per colpire obiettivi russi di cui hanno scritto nei giorni scorsi i media americani.
13:16
13:16
L'appello a riaprire i porti dell'Ucraina
Appello del Programma alimentare mondiale (PAM) per la riapertura dei porti dell'Ucraina per scongiurare l'incombente minaccia di carestia: «I porti nella zona di Odessa, nel sud dell'Ucraina, devono essere riaperti con urgenza per evitare che la crisi globale della fame sfugga al controllo», si legge sul sito istituzionale del PAM.
«I silos di grano dell'Ucraina sono pieni. I porti sul Mar Nero sono bloccati, lasciando milioni di tonnellate di grano intrappolate in silos a terra o su navi che non possono muoversi». In precedenza la FAO, L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, ha affermato che 25 milioni di tonnellate di grano sono bloccati in Ucraina.
13:15
13:15
Una cinquantina di civili evacuati da Azovstal
Una cinquantina di civili, tra donne, bambini e anziani, sono stati evacuati oggi dall'acciaieria di Azovstal. Ma non è stato possibile raccogliere i residenti di Mariupol sulla via del ritorno vicino a Port City a causa della violazione del cessate il fuoco da parte dei russi.
Lo ha detto il vice primo ministro ucraino Iryna Vereschuk citata da Interfax Ukraine. L'evacuazione continuerà domani, ha aggiunto. «Mi scuso sinceramente con la gente di Mariupol che ha aspettato invano gli autobus di evacuazione oggi. Domani dovremmo essere in grado di farlo. Ci riuniamo vicino a Port City alle 5 dl pomeriggio», ha affermato.
Anche il quartier generale della difesa territoriale dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk (DPR) - riporta Interfax - questa mattina ha annunciato che «cinquanta persone sono state evacuate oggi dall'acciaieria Azovstal a Mariupol». «Il numero di civili evacuati dal territorio dell'impianto metallurgico ha raggiunto 176 persone», ha aggiunto. Ieri erano stati evacuati dall'acciaieria 50 civili.
13:14
13:14
Bombardamenti continui sulla città di Kramatorsk
Un attacco missilistico notturno su una zona residenziale di Kramatorsk, nel Donbass, ha provocato feriti e distrutto 15 abitazioni, un condominio, un'istituzione culturale, esercizi commerciali e infrastrutture. Lo riferiscono gli amministratori locali citati dai media ucraini.
Negli ultimi giorni Kramatorsk è stata spesso presa di mira dalle forze russe: due giorni fa sulla città è stato lanciato un massiccio attacco missilistico che ha danneggiato 810 appartamenti in 32 grattacieli.
Tra la notte scorsa e questa mattina l'esercito di Mosca ha colpito sempre nella stessa regione anche Krasnograd, Lyman, Skovorodynivka e altri insediamenti.
12:45
12:45
La felpa kaki di Zelensky venduta per 90.000 sterline
La famosa felpa di pile color kaki del presidente Volodymyr Zelensky è stata venduta per 90.000 sterline (circa 110.000 franchi) in un'asta da Christie's di raccolta fondi per l'Ucraina a Londra.
Lo scrivono i media internazionali riportando le parole del premier britannico Boris Johnson che ha esortato la gente a «spendere alla grande», definendo il presidente ucraino «uno dei leader più incredibili dei tempi moderni».
Tra i lotti presentati all'asta anche la brocca a forma di gallo regalata a Johnson durante la passeggiata dei giorni scorsi con Zelensky nella capitale ucraina.
12:27
12:27
Combattimenti nei sobborgh,i Severodonetsk accerchiata
Scontri a fuoco con armi leggere sono in atto nei sobborghi della città di Severodonetsk, nel Donbass, tra i separatisti filo-russi dell'Ucraina orientale e unità di Kiev che usano cecchini e droni. Lo riferisce la BBC. La città, che prima dell'invasione contava una popolazione di 100.000 abitanti, sarebbe vicina all'accerchiamento. Vittime civili sono state segnalate sia nella città di Bakhmut, dopo un attacco missilistico su una zona residenziale, sia nel Donetsk.
Intanto Le forze armate ucraine stanno allargando la controffensiva nella regione orientale di Kharkiv e potrebbero così allentare la pressione dell'esercito russo su quel quadrante. Un'operazione offensiva su larga scala potrebbe respingere le operazioni russe in corso per circondare le forze ucraine nella regione di Severodonetsk. Secondo un rapporto del think-tank militare USA «American Institute for War Studies» (Istituto per lo studio della guerra), le unità di Kiev hanno ripreso sotto il loro controllo diversi insediamenti a nord e ad est di Kharkiv, riducendo la capacità russa di minacciare il centro regionale. «Questa operazione ucraina sta diventando una controffensiva di successo e più ampia, in contrasto con i contrattacchi locali che le forze ucraine hanno condotto durante la guerra per impadronirsi di territori chiave e contrastare le operazioni offensive della Russia», affermano gli analisti.
Inoltre, le forze armate stanno visibilmente riconquistando il territorio lungo un ampio arco intorno a Kharkiv, piuttosto che concentrarsi su un attacco ristretto, indicando la capacità di lanciare operazioni offensive più ampie che non erano ancora state osservate dal 24 febbraio. Sebbene sia improbabile che le forze ucraine minaccino direttamente le comunicazioni di terra russe a Izium (poiché si estendono più a est dalle recenti offensive ucraine), le unità di Kiev potrebbero allentare la pressione russa su Kharkiv e forse minacciare un'ulteriore avanzata verso il confine russo.
Il ministero della Difesa russo rende noto che nel corso di raid aerei nella regione orientale di Kharkiv, le forze di Mosca la notte scorsa hanno distrutto una «grande quantità» di armi ed equipaggiamenti forniti all'Ucraina dagli Stati Uniti e da Paesi europei. Gli attacchi, ha detto il portavoce del ministero Igor Konashenkov, sono avvenuti vicino alla stazione ferroviaria di Bogodukhov, e hanno anche ucciso 280 combattenti ucraini. Secondo la fonte, i caccia russi hanno colpito 18 siti militari ucraini, inclusi due posti di comando oltre a cinque zone in cui erano schierate truppe ed equipaggiamenti militari ucraini.
Sono inoltre stati distrutti tre depositi di carburante e munizioni vicino al villaggio di Dachnoye, nella regione di Odessa (sudovest). Le difese aeree di Mosca, ha aggiunto il portavoce, hanno abbattuto sempre la notte scorsa 17 droni ucraini, tre missili Tochka-U e nove missili Smerch.
Dal canto loro, le forze ucraine riferiscono hanno respinto ieri otto attacchi russi e hanno abbattuto almeno 14 droni dell'esercito di Mosca. Inoltre, secondo l'ufficio stampa dell'Operazione delle forze congiunte, sono stati distrutti tre carri armati russi, oltre a otto sistemi di artiglieria, sette veicoli corazzati da combattimento, tre unità di equipaggiamento speciale e un veicolo.
Secondo l'intelligence britannica, le forze ucraine hanno distrutto almeno uno dei più sofisticati carri armati russi, il T-90M. Il ministero della Difesa di Londra sottolinea che il conflitto sta infliggendo pesanti perdite ad alcune delle unità più capaci dell'esercito russo e Mosca impiegherà molto tempo per ricostituire le sue forze armate dopo il conflitto. Inoltre sarà particolarmente difficile per la Russia rimpiazzare equipaggiamenti sofisticati come il carro armato T-90Ma causa delle sanzioni occidentali che limitano l'accesso della Russia a importanti componenti microelettronici.
L'esercito di Kiev, nel suo ultimo aggiornamento, sostiene che sono almeno 25.100 i soldati russi uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione. Inoltre che dopo 73 giorni di conflitto si registrano anche 199 aerei da caccia abbattuti, oltre a 155 elicotteri e 341 droni. Le forze di Kiev affermano di aver distrutto 1.122 carri armati russi, 509 pezzi di artiglieria, 2.713 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 90 missili da crociera, 172 lanciamissili, 11 navi, 1.934 tra veicoli e autocisterne per il trasporto del carburante, 84 unità di difesa antiaerea e 38 unità di equipaggiamenti speciali.
09:18
09:18
Siria offre assistenza a repubbliche Donbass
La Siria è pronta a fornire assistenza alle autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk (DPR e LPR): lo ha annunciato oggi l'ambasciatore siriano in Russia, Riad Haddad, secondo quanto riporta la Tass.
«Da oltre otto anni i popoli della DPR e della LPR subiscono bombardamenti, danni costanti e un ingiusto blocco da parte dei neonazisti appoggiati dall'Occidente - ha detto Haddad -. Di conseguenza, migliaia di persone sono state uccise o hanno dovuto lasciare le loro case. Questo è il motivo per cui la Siria sta lavorando per fornire un sostegno completo alle repubbliche».
08:31
08:31
Il punto alle 08.00
«Stiamo lavorando su opzioni diplomatiche per salvare i nostri militari, che rimangono ancora ad Azovstal. Sono coinvolti mediatori influenti, tra cui Stati influenti». Lo ha detto nel suo discorso notturno il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Che ha affermato che l'Ucraina è stata in grado di evacuare donne e bambini dall'acciaieria con l'aiuto delle Nazioni Unite e della Croce Rossa. «Durante la giornata, la nostra squadra ha organizzato operazioni di soccorso per più di 40 civili, tutte donne e bambini». Il Guardian riferisce di una manifestazione a Kiev organizzata dalle mogli dei militari ucraini sotto assedio nell'acciaieria, dispersa dalla polizia. In piazza ci sarebbero state una cinquantina di persone, radunate nonostante il divieto delle autorità, per chiedere che le trattative per l'evacuazione non riguardino solo i civili, ma anche gli uomini in armi, tra cui membri del reggimento Azov. Gli agenti avrebbero inoltre consegnato cartoline per l'arruolamento nell'esercito agli uomini presenti al raduno.
Le sirene di allarme antiaereo sono scattate a Kiev tre volte questa notte. Non si hanno per ora notizie di esplosioni.
Joe Biden ha annunciato un ulteriore pacchetto di aiuti militari a Kiev con munizioni d'artiglieria, radar e altro equipaggiamento. I finanziamenti esistenti per l'Ucraina sono «quasi esauriti» e il presidente ha esortato il Congresso degli Stati Uniti ad approvare il nuovo finanziamento proposto da 33 miliardi di dollari per «rafforzare l'Ucraina sul campo di battaglia e al tavolo dei negoziati». Dal governo britannico 287 nuovi generatori per l'Ucraina in aggiunta ai 569 già donati, per ospedali, rifugi e altri servizi essenziali.
E anche Donald Trump è tornato a parlare della guerra. Durante un comizio in Pennsylvania ha attaccato Joe Biden sostenendo che «sta dicendo esattamente la cosa sbagliata nel momento sbagliato». L'ex presidente ha poi aggiunto che Vladimir Putin ha visto le difficoltà di Biden nel ritirarsi dall'Afghanistan e ha «pensato che fosse un buon momento» per attaccare la leadership americana. «Con me - ha ripetuto - Putin non avrebbe mai invaso l'Ucraina».
Ieri le agenzie di stampa hanno rilasciato la notizia secondo cui Volodymyr Zelensky avrebbe lasciato intendere di essere pronto a sacrificare la Crimea per fermare la guerra. Nel corso di un video-intervento a un think tank britannico, ha dichiarato che sarebbe pronto a un'intesa se le forze di Mosca si ritirassero «sulle posizioni del 23 febbraio». Il giorno prima dell'inizio dell'invasione. L'interpretazione dei media internazionali è stata che, in quel caso, Kiev rinuncerebbe alla pretesa della restituzione della Crimea, annessa dai russi nel 2014. In realtà, però, il presidente ucraino non ha mai parlato di Crimea né ha lasciato intendere qualcosa al riguardo.