Ucciso in panetteria a Milano, polizia ancora sulle tracce del killer
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L'esecuzione avvenuta ieri nel capoluogo lombardo, con oltre cinque colpi di pistola calibro 38 sparati in una panetteria-pasticceria di piazzale Gambara poteva far pensare a un regolamento di conti nell'ambito della criminalità organizzata di Milano.
Sembra invece che colui che ha trasformato il tranquillo negozio in un Far West, uccidendo un uomo di 49 anni e ferito gravemente un 26.enne, entrambi ucraini, abbia sparato indistintamente, per rabbia, dopo una lite o dei rancori personali con i due. Una vicenda i cui contorni saranno chiariti una volta che l'aggressore sarà stato preso.
Gli investigatori hanno una pista solida su chi sia. L'uomo ha agito a volto scoperto e non mancano i testimoni che l'hanno visto vicino alla panetteria dato che il tutto è avvenuto all'orario dell'aperitivo e il negozio si trova accanto a una enoteca e all'ingresso della metro.
I due ucraini, che abitano in zona, prima hanno bevuto un drink in un bar vicino poi sono entrati in panetteria, dove erano con una donna loro connazionale che li aveva raggiunti per mangiare qualcosa. Lì sono rimasti circa un'ora prima dell'irruzione del killer.
Quando le forze dell'ordine e i soccorsi sono arrivati sul posto lei non c'era. Si è fatta sentire, però, con i carabinieri che hanno avvertito la polizia e gli investigatori, con il pubblico ministero, a lungo hanno raccolto la sua testimonianza.
Così come a lungo hanno sentito il fornaio, uno storico commerciante di piazzale Gambara che avrebbe fornito elementi importanti. L'uomo era già nei pressi della panetteria quando ha deciso la spedizione punitiva che non sarebbe stata studiata e preparata ma più dettata da un'esplosione di rancore.
Il 49enne è deceduto poco dopo il suo ricovero in ospedale al Policlinico. Mentre il 26enne rimasto ferito è fuori pericolo di morte dopo essere stato operato per estrarre un proiettile in pieno petto all'ospedale San Carlo. Un secondo, sempre al petto, l'ha trapassato ed ora è ricoverato in rianimazione.
I passanti della domenica in piazzale Gambara guardano il cartello con cui gli agenti della Questura hanno posto sotto sequestro il negozio. «È qui da sempre - raccontano del panettiere - una persona gentilissima, socievole». Qualcuno conosce anche i due ucraini presi di mira. «Gente tranquilla.- racconta un pensionato - qualche volta è capitato di farci due chiacchiere mentre bevevamo il caffè». Chi ha sparato loro avrebbe comunque le ore contate ma questo non placa la polemica politica. Secondo il deputato di Fratelli d'Italia Riccardo De Corato «chi continua a minimizzare la gravità del problema sta ingannando i cittadini», mentre di una città «fuori controllo» ha parlato Alessandro Forte il segretario regionale di Forza Italia, partito che per domani ha organizzato un incontro per presentare le proprie proposte in tema sicurezza.